Natale pagano che diventa cristiano, con note aggiunte



Nella tradizione cristiana, quando si parla del Natale, ci si riferisce principalmente al giorno che corrisponde alla natività di Gesù Cristo. Come mai allora i Vangeli non indicano né il giorno né il mese della nascita di Gesù? E perché né gli Apostoli né alcun membro della Chiesa Apostolica ha mai celebrato la festa del Natale? 


Le risposte sono facili: premesso che Paolo è il teste più antico e tace quasi completamente la vita di Gesù, bisogna rassegnarsi all’idea che la data di nascita di Cristo non è nota e nei primissimi tempi della Chiesa non esisteva una festa del genere. Affermare però che non si è mai fatto cenno sulla data di nascita del Salvatore non è del tutto esatto. Infatti, alcuni scrittori del III secolo fissano la nascita il 20 di maggio, altri il 20 di aprile, altri ancora il 17 novembre e nientemeno il 28 di marzo. Unico S. Ippolito (+ 235) per primo fa a stento un accenno alla data del 25 dicembre. Questa strana varietà di opinioni dimostra che in quei primi secoli non solo non esisteva una tradizione intorno alla data del Natale, ma che la Chiesa nemmeno ne celebrava la festa, altrimenti, fra tanta diversità di pareri, se ne sarebbe fatta questione rilevante. Se i Padri dei primi secoli non sembrano aver conosciuto una festa della natività di Gesù Cristo, se il giorno esatto della nascita di Cristo non era noto, considerato che l’usanza cristiana dei primi secoli era quella di celebrare la Pasqua e la Pentecoste, perché la Chiesa Occidentale nel quinto secolo ordinò che la festa della nascita fosse fissata per sempre al 25 dicembre? Perché i cristiani della Mesopotamia condannarono la scelta della Chiesa Occidentale considerandola festa idolatra? La risposta a queste domande rivela uno scenario a dir poco sconcertante.
Il 25 dicembre contrassegnava il solstizio ed era considerato un giorno speciale in tutti quei culti in cui l’adorazione del Sole, detta Eliolatria, occupava una collocazione di assoluta preminenza. Il Summus Deus era particolarmente venerato nel culto di Mithras presente anche nel vecchio Impero Romano al tempo di Gesù. Prima delle celebrazioni del Natale, il 25 dicembre era, nel mondo romano, il giorno “Natalis Solis Invicti”, il compleanno dell’Inconquistabile Sole. Questa festa, che si teneva subito dopo il Solstizio Invernale del calendario Giuliano, era in onore del “Dio della Luce Celeste”, Mithras, originariamente una deità sia Persiana che Indiana il cui culto era penetrato nel mondo romano sin dal primo centennio prima di Cristo, facendo numerosi proseliti in quelle sfere sociali itineranti come i commercianti, i militari e gli schiavi che permisero una larga e rapida diffusione del culto. Oltre all’influenza Mitraica, altre forze pagane erano al lavoro. Dal diciassette di dicembre sino al ventiquattro, i Romani festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, un periodo dove si viveva in pace, si scambiavano doni, erano abbandonate le divisioni sociali e si facevano sontuosi banchetti. Per secoli agli occhi dei cristiani ciò veniva visto con disprezzo. Il culto del Sole-Sol Invictus Mithras-, il quale, unito sempre a quello dell’Imperatore, divenne per un certo tempo una sorta di “religione di stato”. Questa celebrazione aveva ormai preso una piega dissoluta e perso qualsiasi legame con l’antica sacralità del Mistero, ormai feste ed orge sfrenate facevano da padrone. La commemorazione, con le sue depravate baldorie e gozzoviglie, era troppo radicata nel costume popolare per essere abolita dall’influenza del Cristianesimo. La Chiesa, invece di contrapporsi fermamente al vortice involutivo in cui il paganesimo sprofondava, cominciò a far compromessi con esso. Trovò una scusante per perpetuare la celebrazione con pochi cambiamenti, sia nello spirito che nelle usanze. Facendo ciò “aiutò” i deboli giovani cristiani che non volevano abbandonare i divertimenti e l’allegria che caratterizzava questo Solstizio d’Inverno. La Chiesa, così, diceva loro: “”Divertitevi pure in questa stagione, se volete. Soltanto ora la considereremo la celebrazione della nascita del Figlio di Dio. Invece di perdere gente in favore del paganesimo, combineremo le due celebrazioni e gradualmente conquisteremo dei pagani al cristianesimo. Non costringiamo la gente a fare una scelta fra le due cose””. Facendo questo, la Chiesa Occidentale “appioppò” a Cristo un’etichetta pagana e per questo i cristiani della Mesopotamia accusarono i loro fratelli occidentali d’idolatria, e di adorare il Sole.
(Franco Stobbart)



Commento di Gabriele Petromilli .... "Non dimentichiamo le celebrazioni pagane del Natalis Sol Invictus. Nel paganesimo c'era molta più spiritualità che nel cristianesimo delle origini, Baccanali compresi. 


Risposta di Franco Stobbart: " l’iniziale spiritualità pagana stava per essere “messa all'angolo”. Non si può negarlo. Sia nel paganesimo sia nel cristianesimo la forza per andare avanti, la forza per esistere, la forza che lo alimenta è dato come ben sai, dalla spiritualità. Se ciò con il tempo si atrofizza e viene a mancare “il ponte crolla”. E' indubbio che il cristianesimo sul paganesimo ha avuto una supremazia spirituale, una spiritualità molto più forte tanto è vero che ebbe una presa globale sulla società e la cultura; inoltre è stato capace di modellare integralmente il contesto umano secondo, ovviamente, gli insegnamenti della religione cristiana, con i suoi valori di fondo. Riguardo al cristiano integralista mi viene in mente solo una persona integralista in quanto ligio al vangelo: San Francesco d’Assisi.I baccanali erano talmente pregni – come tu sottolinei– di spiritualità che guarda caso furono sciolti per la loro virulenza e degenerante morale pubblica. Io non ci vedo tutta questa spiritualità pagana nei riti orgiastici, nell’atmosfera allucinata e stregonesca e comportamenti criminosi dei baccanali."

Commento di Paolo D'Arpini: "...i riti orgiastici e sadomaso li vedo più nella tradizione cristiana "posteriore" (dopo la raggiunta supremazia)... a cominciare dal IV secolo con l'uccisione di migliaia di pagani, e poi della caccia alle streghe, dei roghi, dei tribunali inquisitori, delle conversioni forzate nelle Americhe, etc. etc. Se proprio proprio durante il periodo pagano vediamo che il cristianesimo, lo zoroastrismo, il mitraismo, etc. poterono esistere.. con l'avvento cristiano.. inizia la "paura" e la persecuzione e la morte. Vedi anche: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/11/06/persucuzioni-cristiane-contro-i-gentili-la-verita-viene-a-galla-dopo-2000-anni/"


Risposta di Franco Stobbart: "certo, però sarebbe bene citare anche i riti sacrificali del paganesimo, ad esempio i sacrifici umani, vergini immolate a lento fuoco, giovanetti sgozzati sugli altari. Nei baccanali ad esempio si giungeva addirittura a prove mutilanti e a sacrifici umani. Al contrario la cristianizzazione era concepita come sistema fondato sui valori dell’amore e della libertà. Sarebbe bello anche mettere in risalto i divieti, le repressioni e le persecuzioni attuate nei confronti del cristianesimo: milioni di persone sono state martirizzate e costrette a nascondersi. Queste cose non sono favole!! La persecuzione sistematica addirittura fu giustificata come sacrificio agli dei pagani. Quindi non concordo con il modo in cui è stato impostato l'articolo di Joe Fallisi che hai postato. Ognuno è libero di pensarla come vuole, l’importante è che davanti al Dio cristiano tutti siamo uguali."


Commento di Paolo D'Arpini: "forse sul cristianesimo, viste anche le intenzioni espresse dai suoi saggi, si erano appuntate maggiori aspettative rispetto alle religioni del passato, quindi fa più effetto vedere quante nefandezze siano state compiute in suo nome... Per quanto riguarda poi i riti cruenti dei cosiddetti idolatri, come è anche naturale, più indietro si va nel tempo e maggiori erano gli atti disumani compiuti. Se vai indietro indietro arriviamo sino all'antropofagia come normale pratica alimentare. Noi esseri umani siamo in una catena evolutiva e non dovremmo giustificare alcun errore del passato, se non per comprendere che è passato e che va trasceso e superato. Se però una religione si ammanta del ruolo di "unica e vera" però continua con gli errori del passato allora la censura dovrebbe essere maggiore e più severa... Non credi? Ovviamente ciò vale per tutte le religioni così dette "monoteiste" ed innovative rispetto al giudaismo (mi riferisco ovviamente al cristianesimo ed all'islam). Per altre religioni, persino più antiche ed "aliene" alla nostra cultura certi problemi etici non si pongono, vedi la profonda etica nonviolenta del buddismo e del jainismo e del taoismo, che vantano un'antichità di migliaia di anni ed avrebbero molto da insegnare ai cristiani e musulmani in quanto a "tolleranza"... Non avermene... Sai com'è... l'ipocrisia e l'ignavia sono stati condannati persino dal Gesù in cui tu credi..."


Commento di  Francesca Giuliana Cialini: "... per avere un dominio totale sulla gente è stato semplicemente sovrapposto e sostituito l'avvenimento pagano con quello cattogiudaico... persino i paramenti, gli arredi e le modalita' di una normale messa sono identici a quelli di un qualunque rito di primo livello pagano di un'apprendista streghetta.... ma come si può  credere  ancora che gli evangeli siano qualcosa di più che manuali del giovine chierico scritti ad usum delphini?  Balle... programmate a tavolino.... da San Paolo in giù... fino alla misericordina odierna..... francamente posso campa' anche senza informazioni precise sul giorno in cui madama la Maria s'e' sgravata..... ricordatevi che oltre ai 4 MANUALETTI UFFICIALI, CI SONO UN'ALTRA MAREA DI TESTI DICHIARATI APOCRIFI ma pieni di informazioni... persino sul fatto che ci fu una levatrice..una vecchia donna del posto chiamata dal sor Giuseppe. Non sono nata atea...ho persino studiato dalle suore...e per quello che mi riguarda ho studiato per lunghi anni le tematiche religiose...e l'ultima lettura per chiarire dei punti su alcuni testi di Qumran risale a due notti fa..... dico che anche ammesso che i Vangeli, nascano da una cronaca di fatti, tale cronaca e' stata rimaneggiata, mal tradotta, stravolta dalla chiesa per un uso finalizzato a quanto serviva ai preti per dominare ..."


Commento di Paolo D'Arpini: "..alla fine mi sa che l'unico "ateo" sono io... ma nel senso che non riconosco un Dio separato da me.. se esiste un Dio tutto necessariamente deve essere Lui, altrimenti quel che esiste all'infuori di Lui sarebbe "altro" il che in un infinito eterno non è pensabile né possibile. Nell'infinito eterno può esistere solo l'infinito eterno. E quel che appare come mondo è il Suo sogno. Comunque se Gesù è realmente esistito ed ha condiviso la stessa conoscenza e natura di tutti gli altri grandi saggi, allora fra sé e l'infinito non avrebbe visto differenze. Ed una sua frase, riportata dai vangeli, lo dimostrerebbe: "Io ed il padre mio siamo Uno" - Comunque -a dire il vero- pur avendo dubbi sulla esistenza del Gesù descritto nei vangeli canonici ritengo che una "persona", da cui sono nate le leggende evangeliche, sarà certamente esistita... Che fosse il Giovanni da Gamala di Luigi Cascioli o il Cristo "spirito santo" di San Paolo etc. farebbe poca differenza. In conclusione ritengo che un "Gesù" esistette in qualche forma, purtroppo la sua storia e la sua figura ed il suo insegnamento sono andati persi in duemila anni di manipolazioni dottrinali a cominciare dal Concilio di Nicea in poi.. Poiché, se il qualsiasi Gesù esistito ha realizzato la propria natura ed unità con l'Assoluto, fra lui e Dio non c'è differenza alcuna , sono la stessa identica cosa.. sia dal punto di vista empirico che dal punto di vista della Consapevolezza... Come giustamente affermava Nisargadatta Maharaj: noi non possiamo essere altro che una parte integrante della manifestazione totale e del totale funzionamento ed in nessuna maniera possiamo esserne separati."




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