Esseni, vegetariani, protocristiani
Prima del 1947 tutte le notizie riguardanti gli Esseni venivano da
Plinio il Vecchio, da Filone, da Giuseppe Flavio ed Epiphanio. Questi
infatti narrano che la comunità degli Esseni fu un’associazione
religiosa di derivazione ebraica presente in vari luoghi della
Palestina sulle sponde del Mar Morto fin dal 2° sec. a. C. e scomparsa
nel 1° secolo dopo Cristo. Si presume che gli Esseni fossero circa
4000. La loro filosofia è riportata, oltre che da molti cronisti del
tempo, nei famosi manoscritti, in paleoebraico ed aramaico (composti
da 800 rotoli e 15.000 frammenti) prodotti tra il 170 a.C. ed il 60
d.C. trovati nel 1947 in 30 grotte a Qumran nei pressi del Mar Morto,
quartiere esseno sul Sion dove Gesù celebrò l’Ultima Cena.
La residenza collettiva degli esseni era del tipo
monastico (tutto era messo in comune) anche se organizzati secondo una
struttura gerarchica. Erano asceti e venivano considerati “puri.”
Compivano abluzioni rituali che simboleggiavano la discesa dello
Spirito e agapi, rituali con la benedizione del pane e del vino. Il
loro insegnamento si ritrova nello Zend di Zarathustra, nei concetti
fondamentali del Bramanesimo dei Veda e delle Upanishad, nel pensiero
di Budda e nei sistemi Yoga. Anche i Pitagorici e gli Stoici seguivano
la stessa filosofia e che si ritrova nella cultura dei Fenici e degli
Egiziani.
Gli Esseni vivevano presso le rive di laghi e fiumi,
lontano dalle città. Erano principalmente agricoltori e frutticoltori
con una vasta conoscenza del suolo e delle condizioni climatiche che
gli permetteva di coltivare una notevole qualità di frutta e vegetali
in zone relativamente desertiche. Furono il primo popolo che condannò
la schiavitù. Tra loro non vi erano né ricchi né poveri. Dimostravano
che tutte le necessità vitali dell’uomo potevano essere soddisfatte
attraverso la conoscenza della Legge, senza ricorrere alla lotta.
Dedicavano molto tempo allo studio delle Scritture, della medicina,
dell’astronomia. Furono considerati gli eredi dell’astronomia
Persiana, Caldea e dell’arte della guarigione Egizia.
Erano esperti della profezia alla quale si preparavano con
digiuno prolungato. Esperti conoscitori di erbe medicinali per curare
sia gli uomini che gli animali. Si lavavano ogni giorno e indossavano
abiti bianchi. Consumavano il loro pasto in silenzio precedendolo e
terminandolo con la preghiera. Non mangiavano carne né bevevano
liquidi fermentati. Suonavano vari strumenti musicali. Il loro sistema
di vita permetteva loro di giungere fino a 120 anni godendo ottima
forza ed una notevole resistenza alle fatiche. Rigorosi nella loro
fede. Sembra accettassero qualche forma di reincarnazione. La loro
dottrina, vicina alle scuole Misteriche, egiziane e greche, mostra
parecchi punti in comune anche con i discepoli di Pitagora.
Cercavano la conoscenza diretta e personale di Dio più che
la scrupolosa osservanza dei dogmi, ciò rendeva superfluo il ruolo
intermediario del sacerdote. Intendevano attuare la vera fede mosaica
in contrapposizione alla religione ufficiale. Erano divisi in tre
classi: liberi, pratici e contemplativi. Abolivano ogni distinzione di
rango e privilegiavano le virtù sopra ogni cosa. Professavano la
carità verso gli indigenti. Per essere ammessi nell’Ordine degli
Esseni gli aspiranti dovevano osservare periodi di prova che duravano
un anno. Significativo era il giuramento che alla fine l’adepto doveva
pronunciare: “Giuro di adorare ed onorare Iddio, di serbare giustizia
e carità alle sue creature, di non nuocere a nessuno…”
Gli Esseni consideravano Gesù il più grande dei profeti ma
negavano la sua divinità; sostenevano che era nato umanamente nel
quale si era incarnato il Cristo. Non potevano possedere denaro. Il
celibato e la mancanza di procreazione li obbligava ad accettare
fanciulli orfani. Plinio il Vecchio chiama questo popolo silenzioso e
mirabile. Per gli Esseni essere benevoli verso gli animali era una
regola di vita. Gesù parlava e agiva come un essene per questo è
ragionevole pensare che fosse vegetariano.
Erano guaritori, esorcisti per imposizione delle mani. Si
chiamavano i poveri in spirito. Giuseppe Flavio dice che erano
longevi, che i più di essi superava i 100 anni a motivo della
semplicità della loro vita. Molti divennero cristiani col nome di
Ebioniti e Nazorei. S. Epifanio dice che erano vegetariani. Egisippo
dice che Pietro essendo Nazireo era di conseguenza vegetariano come
Giovanni, Giacomo e Stefano.
Filone, storico contemporaneo, afferma che prestavano
gratuitamente i loro locali per la Pasqua a patto che si rispettassero
le loro regole. Da studi archeologici il Cenacolo era nel cuore del
quartiere Esseno. Gesù disse a Giovanni di seguire un uomo con un’otre
colma di acqua sulla testa e lì avrebbero chiesto al padrone di
concedergli un locale dove celebrare la Pasqua (Mr: 14,14). Di solito
erano le donne a portare l’acqua. Quell’uomo doveva essere un esseno,
perché celibe doveva provvedere da solo a questo approvvigionamento.
Giuseppe Favio sostiene che i Qumraniti e gli Esseni
fossero la stessa cosa. I partiti religiosi in quel tempo erano 3:
Farisei, Sadducei ed Esseni, questi ultimi aggiunti da Giuseppe
Flavio. La scomparsa degli Esseni resta un mistero. Ci fu una qualche
osmosi tra gli Esseni e il cristianesimo primitivo. Nel 31 a.C. vi fu
un terremoto che causò l’abbandono del sito, dato che le cisterne
erano divenute inservibili. Nell’anno 70 la distruzione di
Gerusalemme. I membri della comunità, che speravano di poter ritornare
sul posto, salvarono la loro biblioteca, dopo aver imballato con cura
e nascosto i singoli rotoli.
Filone scrive: “Sono votati interamente al servizio di Dio
e non sacrificano animali.” Venivano chiamati misericordiosi, puri,
poveri in spirito. La loro casa era aperta a tutti. Disdegnavano il
matrimonio ma adottavano i figli altrui. Quando viaggiavano non
portavano nulla ma erano armati a motivo dei briganti. Mandavano
offerte al tempio ma non compivano sacrifici. Non odiavano nessuno,
sia ingiusto o nemico, ma pregavano per essi. Affermavano che la carne
resusciterà e sarà immortale come l’anima. Analogie con lo spirito del
Vangelo: la santificazione dei pensieri, la povertà, l’abbandono in
Dio. Come Pietro avevano un arma per difendersi dai briganti.
I Padri della Chiesa Latina e Greca affermavano che Gesù,
come tutti gli uomini spirituali del tempo, si astenevano dal mangiare
carne. Simone, prima di essere discepolo di Gesù, era stato discepolo
di un certo Dositeo che era Esseno. Luca dice che il Bambino cresceva
e viveva nel deserto fino al giorno della sua manifestazione. Il
deserto, per gli Esseni, era la regione in cui abitavano. Pare che sia
il Giovanni Battista che lo stesso S. Paolo abbiano avuto contatti con
gli Esseni. Giovanni l’evangelista prima di essere discepolo di Gesù
fu discepolo di Giovanni Battista . Il Vangelo di Giovanni è
completamente imperniato sul tema della lotta tra il bene e il male,
tra la luce e le tenebre, come gli scritti di Qumran in cui vi sono
evidenti influssi di dottrina gnostica. Gli Esseni avevano uno
straordinario culto degli Angeli e ritenevano imminente la fine del
mondo.
Nel Vangelo Esseno della Pace (testo in Aramaico del 3°
sec.) Gesù dice: “In verità vi dico: tutto ciò che vive sulla terra ha
origine da un’unica madre. Quindi chi uccide, uccide suo fratello e
Madre Terra si discosterà da lui sottraendolo del suo seno
vivificante. I suoi Angeli lo eviteranno e Satana prenderà dimora nel
suo corpo. E la carne degli animali abbattuti diventerà la stessa
tomba per il suo corpo. Perché io ve lo dico in verità: colui che
uccide uccide se stesso e colui che mangia la carne degli animali
abbattuti mangia un corpo di morte. Non uccidete mai e non mangiate
mai la carne delle vostre innocenti vittime se non volete diventare
schiavi di Satana”. Poi ancora afferma: “Io vi chiederò di ogni
animale ucciso come pure vi chiederò delle anime di tutti gli uomini
uccisi”. E prosegue: “Colui che senza motivo uccide un animale senza
che questo lo attacchi, sia per il piacere di uccidere che per
procurarsi la sua carne, la sua pelle o le sue difese, questi commette
un atto malvagio perché egli stesso si trasforma in bestia feroce. E
per questo la sua fine rassomiglia a quella delle bestie feroci”. E a
chiusura del passo evangelico, Gesù ribadisce: “Io vi dico, non
uccidete né uomini né bestie e non distruggete con il fuoco gli
alimenti che portate alla bocca perché se voi mangiate degli alimenti
viventi questi vi vivificheranno. Ma se voi uccidete per ottenere il
vostro nutrimento, la carne morta vi ucciderà a sua volta. Perché la
vita procede solamente dalla vita, e dalla morte deriva soltanto la
morte. Tutto quanto uccide i vostri alimenti uccide altresì i vostri
corpi e tutto quanto uccide i vostri corpi uccide parimenti le vostre
anime”.
Inoltre Gesù dice: “Non cercate la Legge tra le scritture
perché la Legge è vita ed è scritta in tutto ciò che vive mentre la
scrittura è morta. In verità vi dico che l’uomo è figlio di Madre
Terra, che è tutt’uno con Madre Terra. La carne del tuo corpo è nata
da Madre Terra, il tuo spirito dal Padre Celeste. Il sangue che scorre
in te nasce dal sangue della Terra. L’aria che respiri nasce dal
respiro della Terra. La durezza delle tue ossa nasce dalle ossa di
Madre Terra. Dio assegnò all’uomo due spiriti con i quali procedere:
lo spirito della verità e quello della menzogna. I due spiriti lottano
nel cuore dell’uomo attribuendogli saggezza e follia. Quando sarete
alla presenza di Dio Satana testimonierà contro di voi attraverso le
vostre azioni ed i vostri peccati e i suoi Angeli testimonieranno per
voi attraverso le vostre opere buone. Dio è il Dio della Vita mentre
Satana è il Dio della Morte. Pregate ogni giorno il vostro Padre
Celeste e la vostra Madre Terra”.
Negli scritti di questo Vangelo vi sono molte
similitudini con i Vangeli canonici: “L’amore è paziente, gentile,
tutto sopporta, l’amore è più forte della morte…” Le tre grandi virtù
dell’uomo: la fede, la speranza e l’amore, ma l’amore è la più grande
di tutte.” “Se uno dice “amo il Padre Celeste ma odio mio fratello” è
un bugiardo: se non ama suo fratello che vede come potrà amare il
Padre Celeste che non vede?” I frammenti del Vangelo Esseno di
Giovanni ricalcano da vicino l’Apocalisse: l’apertura dei vari sigilli
è affidata agli Angeli: dell’Aria, dell’Acqua, della Terra, del Fuoco,
della Gioia, della Vita ecc. Nei vangeli Esseni vi è un’altissima
considerazione degli Angeli dei quali sovente parla Gesù. La preghiera
insegnata da Gesù è tutta rivolta alla gratitudine verso il Padre
Celeste e verso la Madre Terra e invita continuamente a cercare la
comunione con gli Angeli che incarnano e dispensano luce, di saggezza,
di gioia, potenza.
DIFFERENZE con il pensiero di Gesù dei Vangeli sinottici
gli Esseni dimostrano eccessivo rigorismo nell’osservanza del sabato:
“Nel giorno di sabato nessuno aiuti una bestia a partorire, e se cade
in una cisterna o in una fossa non la si tiri su.” “Se una qualsiasi
persona cade in un luogo pieno d’acqua, o in un altro luogo, nessuno
lo faccia salire con una scala, con una corda o con qualsiasi altro
oggetto”. Mentre gli Esseni non hanno uno spirito missionario Gesù
invece dice: “Andate e predicate il Vangelo a tutte le genti”.
Franco Libero Manco
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