Cologna Veneta - Al cancello di Corte Moranda
....siamo
tornati da Cologna Veneta.
Appena giunti a Spilamberto abbiamo ricevuto il
messaggio della nostra ospite Marisa Saggiotto che dice: “Carissimi Caterina e
Paolo, vi penso arrivati e tutto OK. Vi ringrazio per la bella giornata
programmata e vissuta insieme! GRAZIE per aver rafforzato in noi che la nostra
presenza umana va inserita nel contesto della natura! Un abbraccio, a
presto..."
Al che ho risposto: “Son qui che
ripenso ai bei momenti vissuti in vostra compagnia. Ti ringrazio molto per
l'opportunità che mi hai dato di poter vivere assieme questa bella esperienza
di reciproca accoglienza. In particolare sono stato felice di aver potuto
accompagnare gli amici veronesi ad incontrare le erbe del tuo campo, mi ha
fatto tornare indietro negli anni, a quando ancora inconsapevole passeggiavo
sulle colline di Verona calpestando le erbe senza riconoscerle... Lì da te
ho preso coscienza di un mio percorso di vita. Oggi le erbe sono mie
amiche e grazie a te ho anche rivissuto le mie prime esperienze di
"esperto di erbe selvatiche" che trasmette le sue conoscenze... una
funzione che avevo tralasciato da tempo….”
Ed ecco il bel racconto di viaggio di Caterina: “...di
ritorno da Cologna Veneta, dove siamo stati ospiti di un angelo: Marisa
Saggioto, nella sua Corte Moranda. Già da parecchio tempo avevamo messo in
programma questo incontro cogliendo l’occasione della festa annuale per L’Anima
Gemella (6 luglio) e l’uscita del libro di Paolo “Riciclaggio della
Memoria”, per parlare con chi ci sarebbe
stato di bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica, tre aspetti
dello stesso modo di vivere che ci stanno a cuore.
Questo
è un periodo di caldo afoso, di lavoro a fatica, per me, e quindi l’idea di una
piccola gita dove avrei incontrato, in una zona geografica per me quasi
sconosciuta, persone poco conosciute, ma di sicura umanità e, forse, altre,
completamente sconosciute, mi faceva molto piacere.
Sabato
6 luglio 2013 alcuni soci e socie del Circolo Wigwan di Corte Moranda ci hanno
accolti con una presenza attenta e affettuosa, ognuno con la sua propria
sensibilità e attitudine. Persone diverse fra loro e diverse in gran parte da
me; ecco, in questa frase c’è il mio “problema”: il senso di separazione e
distacco che provo tra me ed il resto del mondo che è la materia del lavoro che
devo, con dolcezza ed amore per me stessa, portare avanti.
Durante
i miei turni di parola, ho detto e raccontato alcune cosette tra cui che
dovremmo cercare tutti di riscoprire la nostra vera natura sfrondando gli
orpelli che “indossiamo”, per farci belli, ed i condizionamenti che adottiamo
per sentirci accettati e sicuri. Questo
discorso io l’ho rivolto agli altri per rivolgerlo a me stessa…..
Sono
ormai anni ed anni che “penso a queste
cose”; l’esperienza vissuta in mezzo a persone semplici ma profonde e SINCERE
mi ha fatto sentire che almeno questo traguardo è a portata di mano.
Ringrazio
Marisa e tutti i presenti per l’attenzione nell’ascolto, per la condivisione
del loro sentire e delle loro esperienze, come ad esempio la piantagione di un
boschetto in un terreno incolto o l’educazione dei bambini all’amore verso la
natura o le realizzazioni di appartenere all’unica vita portandone con sé
memoria, come pure la pazienza di voler
conservare oggetti della tradizione
contadina come reliquie preziose….
Ringrazio
il cielo della bella giornata di sole, del riposino pomeridiano sull’erba
all’ombra di un noce sotto ad un vecchio carro di legno svegliati
all’improvviso da un trattore che raccoglieva la paglia, dei profumi di menta, salvia, finocchiella e
lavanda e delle penne variopinte di pavone trovate nel campo e di aver potuto
vivere questa bella esperienza…
Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini
........................
Postilla malinconica:
Il 7 luglio, la mattina, prima di riprendere la strada verso Spilamberto, siamo passati a trovare l’amico
contadino Bruno che abita nei pressi di Cologna Veneta. Egli ci ha mostrato la
sua azienda ed anche i vecchi stabili di una ex filanda, mezzo diroccati, utilizzati oggi come
magazzini o semplicemente lasciati lì. Ebbene gli ho chiesto quanto gli costa
mantenerli e lui: “Pago seimila euro all’anno solo di IMU”…. Poi ci ha detto che per 6 cm. in più di ceppato lungo
un canale, ha dovuto affrontare una causa penale e spendere ventimila euro per
gli spostamenti ma parte degli alberi non hanno resistito al trapianto e sono
morti…. (P.D'A.)
.............
Commento di un veronese doc, Antonio Pantano: “Cologna Veneta! Il MANDORLATO! "Garzotto Rocco" lo poneva in scatole di lamiera, che allietarono la mia infanzia, dono del fratello più dovizioso di mio padre (lui era povero, ed aveva perso tutto combattendo, volontario, in guerra!) nell'immediato dopoguerra. Ed oggi continuano a produrlo! Anche in frammenti, ognuno dei quali chiuso in propria custodia di cellofane trasparente. Ma ... forse era più buono 65 anni fa', per le uova e le mandorle (che oggi son ... di produzione industriale). Comunque, anche se durissimo appena posto in bocca, si scioglie con facilità! E' certamente il migliore tra i torroni del mondo, anche gustabile in estate! Evviva Cologna Veneta, e ... VERONA e la sua provincia, tra le più belle, laboriose e varie."
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