Tra
i più fecondi settori di ricerca nel grande sviluppo scientifico
avvenuto tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 - in
parallelo alla rivoluzione industriale - vi fu quello legato alla
teoria atomica (già presente nel pensiero degli antichi atomisti,
Leucippo,
Democrito,
Epicuro,
e nella filosofia seicentesca di Gassendi)
e quello legato alle leggi dei gas (già studiate nel ‘600 da Boyle
in collaborazione con Hooke).
Abbiamo
già visto come il chimico francese Joseph-Louis
Proust
(1754-1826) abbia elaborato nel 1799 l’importante Legge
delle Proporzioni Definite
secondo cui gli
elementi chimici si legano nei composti sempre nelle stesse
proporzioni,
impiegando masse definite e costanti. Questa legge sperimentale è
dovuta al fatto che alla base di ogni composto c’è sempre la
stessa aggregazione elementare di atomi, successivamente chiamata
“molecola”.
Ad esempio la molecola di acqua è sempre formata da due atomi di
idrogeno (H) ed una di ossigeno (O), da cui: H2O.
Questo
modo di vedere le cose fu adottato coerentemente dall’intelligente
chimico, fisico e meteorologo inglese John
Dalton
(1766-1844), di modeste origini come molti ricercatori britannici (il
padre era un tessitore), ma poi divenuto membro della Royal
Society.
Dalton,
che operò sempre nell’Istituto di Fisica e Matematica di
Manchester, che ospiterà in seguito molti altri valenti ricercatori,
impostò una coerente teoria atomica basata sul principio secondo cui
gli atomi, sempre uguali per ciascun elemento chimico, ed
indistruttibili, si combinano nei composti secondo numeri interi
semplici, come attestato dalla legge elaborata da Proust e dalle
misure esatte fatte da
Lavoisier
con bilance di precisione.
Questo
principio fu confermato dalla Legge
delle proporzioni multiple,
elaborata dallo stesso Dalton: quando una stessa massa di un elemento
si combina con diverse masse di un altro elemento, queste masse
stanno tra loro in un rapporto esprimibile con numeri semplici. Ad
esempio una stessa massa di Azoto (N) può combinarsi con 5 diverse
masse di Ossigeno (O) in cinque diversi composti, detti “ossidi”
di azoto (N2O,
NO, NO2,
N2O5,
NO3
)
in cui le masse di ossigeno stanno tra loro nel rapporto: 1-2-4-5-6.
Questo dipende dal fatto che gli atomi di Azoto possono legarsi a
quelli di Ossigeno in 5 modi diversi.
Dalton
elaborò anche una legge sui miscugli gassosi secondo cui la
pressione totale del miscuglio è pari alla somma delle pressioni
parziali dei vari gas (ognuna
delle quali si sviluppa indipendentemente dalle altre come già
sperimentato da Volta). Inoltre sostenne giustamente che la pioggia è
dovuta ad un abbassamento di temperatura che provoca la condensazione
dei vapori d’acqua.
Anche
l’importante chimico e fisico francese Joseph-Louis
Gay-Lussac
(1778-1850), professore alla Ecole
Polytechnique,
si interessò alle sostanze gassose, determinando la composizione
esatta dell’atmosfera, ed elaborando un’importante legge
chimico-fisica del 1808 (“prima
legge di Gay-Lussac”)
che confermava le teorie atomiche: “quando
due sostanze gassose reagiscono, i volumi dei reagenti e dei prodotti
stanno in rapporti espressi da numeri semplici”.
La
spiegazione di questo risultato sperimentale risiede innanzitutto nel
fatto che uguali volumi di gas contengono lo stesso numero di
particelle gassose sciolte (come ipotizzato 3 anni dopo dal geniale
chimico-fisico piemontese Amedeo
Avogadro,
di cui scriveremo subito dopo), sia perché queste particelle
elementari si combinano sempre in proporzioni semplici e costanti.
Tuttavia,
benché la legge elaborata da Gay-Lussac sia valida, lo scienziato
francese non riusciva a far quadrare i suoi conti sulle masse ed i
volumi coinvolti perché era convinto – erroneamente – che le
particelle gassose elementari fossero atomi. Anche Dalton era
convinto di questa ipotesi errata.
In
realtà ciò è vero per i gas “nobili” (come Elio ed Argo), che
si presentano in natura allo stato atomico, ma non è vero per altri
gas comuni, come Ossigeno, Idrogeno ed Azoto, in cui gli atomi si
accoppiano naturalmente a due per volta, formando una “molecola”.
Anche questo fatto fu chiarito dal geniale chimico-fisico piemontese
Avogadro,
di cui parleremo subito dopo.
Gay-Lussac
è noto soprattutto per aver elaborato una seconda
legge dei gas
che porta il suo nome: “a
volume costante la pressione di un gas cresce proporzionalmente alla
temperatura”
(e precisamente per l’aumento di ogni grado la pressione aumenta di
una quantità pari ad 1/273 della pressione a 0°: P
= P0
+
1/273 x P0
x
T).
Questa legge, insieme a quella di Boyle-Mariotte
di cui già scrivemmo al N. 48, definisce completamente il
comportamento dei gas.
Gay-Lussac
individuò anche alcune variazioni del campo magnetico terrestre e fu
incaricato da Napoleone di realizzare una batteria di pile
sull’esempio di quella già realizzata in Inghilterra da Davy.
Amedeo
Avogadro
(1776-1856) nacque a Biella da una famiglia nobile. La sua fama è
legata alla legge pubblicata nel 1811 che porta il suo nome e che già
abbiamo citato in precedenza: “uguali
volumi di gas nelle stesse condizioni di temperatura e pressione
contengono lo stesso numero di molecole”.
Il grande scienziato italiano ipotizzava anche – giustamente –
che le particelle elementari potessero presentarsi sia in forma di
atomi semplici che di molecole complesse (ovvero gruppi di atomi).
Avendo
aderito ai moti rivoluzionari del 1821, Avogrado fu allontanato
dall’insegnamento, ma poi riammesso alla sua cattedra
all’Università di Torino dopo la svolta “liberale” del re
Carlo Alberto.
Oggi
il nome di Avogrado è ricordato nel Numero
di Avogrado
(poi ridefinito “Costante” nel 1971) ben noto a tutti gli
studenti di fisica, chimica, ed ingegneria, che è un enorme numero
di 24 cifre (6,022 x 1023)
che indica il numero di atomi o molecole contenuti nella massa
misurata in grammi di una sostanza corrispondente al rispettivo peso
atomico
o al peso
molecolare.
Il peso atomico o molecolare indica quante volte la sostanza è più
pesante dell’Idrogeno, che è l’elemento più leggero (ad esempio
il peso atomico dell’Idrogeno è 1, quello dell’Uranio 235).
La
teoria atomica continuò a suscitare discussioni per tutto l’800
(ad esempio fu contestata da Mach),
ma poi si è definitivamente imposta all’inizio del ‘900 con il
famoso modello
atomico di Rutheford-Bohr.
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