Gli antichi cinesi hanno scoperto una legge che sta dietro le
connessioni e l’ordine invisibile delle cose: la teoria dei cinque
elementi – metallo, legno, acqua, fuoco e terra – che costituiscono
tutte le cose al mondo.
In superficie le cose nel mondo possono apparire complesse e
disordinate, senza nessuna relazione tra di loro. I cinesi però hanno
sempre creduto che tutto sia in connessione e determinato da un ordine
e da delle leggi.
Forse molti non sanno che questa teoria va di gran lunga oltre a
questo. Infatti, con la teoria dei cinque elementi, gli antichi cinesi
spiegavano ciascuna relazione tra Cielo, Terra e persone. Per esempio,
i cinque elementi corrispondono alle direzioni, alle stagioni, agli
organi sensoriali e agli organi interni dell’essere umano, alle
emozioni, ai colori e ai gusti.
L’essenza della teoria è che tutto esiste nella mutua generazione e
mutua inibizione. Da questo si possono comprendere le ragioni dietro
cose come la crescita e la morte o il ciclo delle stagioni. Anche
l’essere umano è parte integrante della natura e non avrebbe senso,
per l’uomo, non tenere conto della natura circostante, giacché tutto
il Creato segue un certo ordine. Nell’antica Cina si diceva che l’uomo
non può tirarsi fuori dall’unità di cielo-terra-persone o dalle leggi
naturali del mutuo sviluppo e restrizione.
Con il rispetto verso queste leggi, gli antichi cinesi progettavano le
proprie costruzioni, soprattutto quelle di grandi dimensioni come il
palazzo imperiale, secondo la teoria dei cinque elementi.
L’elemento del legno corrisponde alla direzione di est, la stagione
della primavera e il colore verde. È associato con la crescita e il
risveglio, quindi rappresenta la crescita moderata o il sorgere del
sole a est. Il colore verde rappresenta la vitalità e la crescita,
quindi i palazzi nella parte est nella Città Proibita, quando fu
costruita nella dinastia Ming, utilizzavano tegole di colore verde.
Inoltre, essendo collegata alla primavera, il colore verde era
appropriato per i vigorosi adoloscenti in crescita. Questi risiedevano
nel Palazzo dell’Est con le tegole di color verde.
Il fuoco corrisponde alla direzione del sud, la stagione estiva e il
colore rosso. Viene associato a un elevato bagliore e alla prosperità,
simile al sole in cielo a mezzogiorno. Il colore rosso è legato alla
prosperità e connota giustizia e rettitudine. Quindi i muri e le
colonne dei palazzi erano tinteggiati di rosso.
Il metallo è l’elemento che corrisponde alla direzione dell’ovest, la
stagione autunnale e il colore bianco. È correlato con la freddezza,
il termine e la scadenza, simile al sole che tramonta a ovest.
L’elemento dell’acqua è associato con la direzione del nord, alla
stagione dell’inverno e al colore nero. Rappresentata lo scorrere
verso il basso, il clima freddo e gelido e le lunghe notti al nord.
Infatti, la Porta Tianyimen del Giardino Imperiale, si trova a nord
dell’asse centrale della Città Proibita. I suoi muri sono tinteggiati
di nero per essere in armonia con la sua posizione geografica e
l’elemento dell’acqua.
Un altro significato viene interpretato dalla Biblioteca Imperiale di
Wenyuan Ge, che preserva numerose collezioni di libri di grande valore
e che ha il tetto di colore nero. Il motivo è che il nero corrisponde
all’acqua che a sua volta è associata all’inverno, stagione in cui c’è
la conservazione e il deposito.
L’elemento della terra ha un collegamento con la direzione centrale,
la mezza stagione estiva e il colore giallo. Viene associata con la
fertilità e il moderato grado di maturità. Il centro simboleggia il
potere supremo che sorveglia tutte le direzioni, perciò il giallo era
il colore riservato esclusivamente agli imperatori. Infatti i tetti
dei palazzi dell’imperatore erano formati da tegole gialle e
all’interno dei palazzi il giallo o l’oro erano sempre i colori
predominanti.
Nell’antica Cina, gli unici colori usati nel palazzo reale erano il
verde, il giallo e il rosso che corrispondono rispettivamente alla
crescita, alla prosperità e alla fertilità. Le tegole di color giallo
vennero rimpiazzate da quelle verdi durante il periodo Jiajing
(1522-1566 d.C.) durante la dinastia Ming. Questo perché vollero
mostrare come lo stato onorevole del regno imperiale si estendesse in
tutte le direzioni, significando potere e prestigio.
Fonte: http://epochtimes.it/
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