CONCILIO SULLA
SPIRITUALITA’ LAICA
MONTEORSELLO DI GUIGLIA (MO) 28 SETTEMBRE 2013
La danza dello Spirito - Dipinto di Franco Farina
“Concilio” è una parola che
immediatamente evoca un che di religioso, altrettanto lascia
intendere il termine “spiritualità”, almeno come essa viene
intesa nelle religioni monoteiste; la parola “laica” che conclude
il titolo potrebbe anch’essa sottintendere la descrizione di una
appartenenza ad una religione non in senso sacerdotale. In verità
tutte e tre queste parole hanno un significato di tutt’altro genere
e qui vediamo il perché.
“Concilio” si definisce un incontro
in cui operare sinergicamente per conciliare diverse posizioni di
pensiero, integrandole in un contesto sincretico.
La spiritualità non appartiene ad
alcuna religione; essa è la vera natura dell’uomo. Lo spirito è
presente in tutto ciò che esiste, non può quindi essere raggiunto
attraverso uno specifico sentiero, poiché esso è già lì anche nel
tentativo di perseguirlo. In verità lo spirito può essere definito
una sintesi di intelligenza/coscienza, ove “intelligenza” sta per
capacità di comprensione e “coscienza” sta per attenta
consapevolezza.
La laicità è la condizione di
assoluta “libertà” da ogni forma pensiero costituita, sia essa
ideologica o religiosa. “Laikos”, in greco, sta a significare
colui che è al di fuori di ogni contesto sociale e religioso, ovvero
non appartiene ad alcun ordinamento sociale o confessionale.
Anche in termini taoisti questa
condizione viene indicata per il cosiddetto “santo”, nel senso di
"integro" (da non confondersi con i santi nominati dalle
chiese monoteiste)).
Quando si parla di ricerca spirituale
non si intende il perseguire un sentiero codificato, una normativa
fideistica, un’appartenenza ad un credo; il cercatore spirituale è
semplicemente colui che guarda sé stesso, colui che riconosce il
Tutto in sé stesso e sé stesso come il Tutto.
Da questo punto di vista la ricerca
spirituale può essere considerata un fatto strettamente personale,
quindi il vero cercatore spirituale è assolutamente laico, allo
stesso tempo riconosce ciò che è in lui come presente in ogni altra
cosa. Conciliare la propria via personale con quella di chiunque
altro significa saper fluire senza ostruire, apprendere e trasmettere
senza pretendere, insomma si tratta di fare la pace con noi stessi e
con gli altri.
Questa assoluta libertà comprende
anche assoluto amore e rispetto, non essendoci assunzioni di
posizioni precostituite e riferimenti assolutistici ad uno specifico
sentiero. L’unico punto solido che il cercatore riconosce come
valido è il rapporto personale che egli instaura singolarmente con
il suo Maestro (o i suoi Maestri), trattandosi quindi di un rapporto
diretto ed univoco egli non pretende che questo processo abbia una
valenza assoluta.
In realtà lo stesso Maestro non è altro che lo spirito nella sua genuina manifestazione di perfezione, l’intimo Sé del cercatore stesso.Questa premessa per indicare la forma di collegialità che si vorrebbe raggiungere durante questo “Concilio della Spiritualità Laica” che si vuole realizzare a Monteorsello. Sarà un mini “Kumb-Mela” laico, in cui gli sperimentatori del Sé si incontrano per scambiarsi emozioni, esperienze, poesie, canti, musica, danze sacre, pratiche, cibo ed empatia simbiotica.
L’incontro si svolge il sabato 28 settembre 2013 a Monteorsello di Guiglia in Emilia Romagna, in un luogo vicino alla natura che evoca l’immagine di un caravanserraglio in cui i cercatori nomadi si incontrano.
In realtà lo stesso Maestro non è altro che lo spirito nella sua genuina manifestazione di perfezione, l’intimo Sé del cercatore stesso.Questa premessa per indicare la forma di collegialità che si vorrebbe raggiungere durante questo “Concilio della Spiritualità Laica” che si vuole realizzare a Monteorsello. Sarà un mini “Kumb-Mela” laico, in cui gli sperimentatori del Sé si incontrano per scambiarsi emozioni, esperienze, poesie, canti, musica, danze sacre, pratiche, cibo ed empatia simbiotica.
L’incontro si svolge il sabato 28 settembre 2013 a Monteorsello di Guiglia in Emilia Romagna, in un luogo vicino alla natura che evoca l’immagine di un caravanserraglio in cui i cercatori nomadi si incontrano.
Durerà l’intera giornata, dalla mattina alla sera, con interventi a rotazione collegiali in cui ognuno partecipa al tutto. I partecipanti sono invitati a portare cibo e bevande vegetariane da condividere, unitamente alle proprie stoviglie (come si usa tra i sadhu ed i monaci viaggiatori). La condivisione inizia alle ore 10 del mattino e prosegue ininterrottamente sino alle ore 22, con possibile estensione anche all'indomani mattina che è domenica (29 settembre), con una escursione erboristica nei dintorni.
Per facilitare lo svolgimento del
concilio è richiesto l’aiuto di alcuni volontari disposti a
collaborare attivamente (e gratuitamente). Durante l’incontro non
sono previsti smerci o scambi di denaro, tutto è all’insegna della
comunione gratuita. Sarà consentita l’esposizione di libri o
materiale di carattere informativo e divulgativo, di riscontro alle
proprie esperienze.
Infine girerà un cestino per la
raccolta delle offerte libere a copertura delle spese organizzative
sostenute e del luogo che ci ospita.
Per contatti e informazioni generali:
Paolo D’Arpini
circolovegetariano@gmail.com
Integrazione di Jalsha:
“Caro Paolo. La serata trascorsa assieme il 28 giugno u.s. mi ha portato delle idee... volevo proporti un sottotitolo al nostro Concilio e poi un focus che si potrebbe adottare per l'incontro. Dato che il solo titolo " Concilio sulla Spiritualità Laica" credo non esprima a sufficienza di cosa si tratta, proporrei questo sottotitolo "Incontro tra liberi ricercatori e sperimentatori del sé, per uno scambio di esperienze, canti, meditazioni, cibo, emozioni, poesia. Il tutto seguendo la via facile dell'umana empatia.... (ovviamente modificabile a piacimento). Poi nel mettere a fuoco l'incontro e le sue modalità pensavo che si potrebbero sviluppare i temi da trattare ponendo al centro "gli strumenti del viandante" o del "viaggiatore spirituale". Paragonare gli strumenti cari al ricercatore a quelli del viandante in cammino. Riconoscere, cioè, e valorizzare quelli che sono i nostri personali punti- forza, le bussole che ci orientano. Così come un viandante porta con sé poche cose essenziali, anche noi ricercatori siamo dotati di strumenti che si potrebbero individuare in precisi oggetti anche simbolici da portare all'incontro. (un testo, arti divinatorie, uno strumento musicale, un talismano, ecc. ecc. ). Ora, caramente ti saluto.... “
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.