Gli stati sono strutture. Architetture desiderate, pensate,
progettate, realizzate. Sono destinati a contenere un corpo sociale.
Prevedono gangli di controllo e/o gestione normalmente chiamato
“sistema”.
Il sistema tende a funzionare secondo la concezione auspicata in modo
direttamente proporzionale all’ubbidienza degli elementi privati e
associativi che in esso sono ammessi dal sistema stesso.
La disobbedienza mette in crisi il funzionamento e la sopravvivenza
dell’organismo sistema.
In tempo di bassa consapevolezza generale il sistema adotta metodi di
controllo e gestione ad essa confacenti e soddisfacenti. Quando il
gradiente di consapevolezza generale tende a crescere, il sistema a
sua volta evolve. Ciò che andava bene prima perde di efficienza e
diviene necessario escogitare adeguate infrastrutture.
La Rivoluzione francese prima e l’Internazionale comunista poi –
farcite da altre minori espressioni – ebbero il pregio di
alzare il livello di consapevolezza comune relativamente ai dictat
imposti dai sistemi governativi. L’alfabetizzazione ne accelerò il
processo. Per mantenere il controllo e la gestione sociale serviva
un’idea.
Gli editori della Carta stampata, imprenditori collusi all’interesse
statale, misero in campo il necessario per dirigere le idee.
Il monopolio di radio e tv, moltiplicò il potenziale di fuoco
comunicazionale dei giornali. L’ubbidienza generale tendeva ad
essere garantita con un certo grado di sicurezza. Le emittenti poi
liberalizzate accompagnarono prima il rigurgito violento degli Anni
di piombo, poi si sopirono cantando e ballando l’edonismo e
l’individualismo come frontiere conquistate. L’opulenza seguente
spense del tutto lo spirito di bellezza. Tutti accettarono i
suoi alter ego in forma di benefit e centri commerciali. Non è un
caso che la voce anarchica – e le sue consimili – fosse ed è per
tutti nient’altro che disturbo senza valore, da annientare e
dalla quale stare alla larga.
Intanto, sebbene prevalentemente sottotraccia, la consapevolezza
generale cresceva. La cosiddetta democrazia lasciava spazi
associativi ed editoriali alternativi al sistema. Almeno fino
ad un certo punto considerato accettabile, ovvero innocuo, ma anche
funzionale alla facciata democratica.
L’avvento del web, presumibilmente liberalizzato per ragioni
economico-commerciali, ha in poco tempo manifestato il suo potere di
diffusione di quella consapevolezza individuale prima tenuta più
facilmente sotto controllo.
Le attuali Major digitali dispongono dei dati utili per recuperare il
controllo perduto. I loro clienti non siamo noi ma gli Stati. Il
potenziale di fuoco informatico a loro disposizione sostituisce la
prima linea che era stata degli editori, dei monopoli di radio e tv.
La logica per il dominio della comunicazione comporta la battaglia
tra la crescente consapevolezza degli individui cioè, tra il loro
potenziale di disobbedienza e il controllo sociale.
Tutti ne siamo vittime potenziali: le informazioni ci arrivano in
quantità e sovrapposte; le fagocitiamo con velocità crescente. È
un fatto emozionale, perciò estremamente volatile e inidoneo al
pensiero autonomo. Ma non detto sia casuale. Nella guerra della
comunicazione può facilmente essere un progetto strategico,
opportunamente messa in campo.
Lo scontro tra sistema e individui, in atto sulla scia del mito di
Davide e Golia, ha messo in campo un’arma convenzionalmente
proibita dalla cosiddetta democrazia: la censura.
La Voce del Padrone ormai non fa più paura a tanti. Loro
sanno e reagiscono. Comitati scientifici e dichiarazioni di fake news
nei confronti di tutto ciò che non corrisponde al sistema sono altri
due espedienti del momento. La generale reazione impaurita e la
relativa obbedienza ottenuta ne dimostrano l’efficacia. Il sistema
riesce ancora a tenere il controllo.
Tuttavia forse l’argine si è rotto. Non in un punto solo, ampio ed
evidente, dove sarebbe facile portare provvedimenti. Ha ceduto in
mille piccoli luoghi di improbabile controllo.
Si rende necessario un altro espediente che abbia la forza di
riportare l’attenzione dove serve, che sappia distrarre dalle
ragioni della disobbedienza, che distragga dalla crescita di
consapevolezza.
In quest’ottica il 2019-nCoV o – secondo la
nuova definizione – il Sars-CoV-2, fa al caso loro.
Voluto o casuale è un diversivo che vale 1000
Champions League. Con la presunta pandemia in essere il controllo può
essere mantenuto. La paura permette di trasmutare in untore il vicino
di casa, l’avventore che entra in negozio mentre noi usciamo.
Permette di ubbidire a ordini da mandriani.
L’eventualità di un sistema mondiale in via
di riassetto appare oggi assai probabile. In essa vengono meno quelle
conquiste sociali e individuali che appena la generazione passata
concepiva come permanenti. I ciarlatani, così loro
li chiamano, si stanno organizzando, ma il loro nemico non è più il
sistema, la sua polizia, la sua burocrazia. Gli Ufficiali dispongono
ora di reggimenti di proboviri che mai avevano sognato di comandare.
Sono divisioni di vicini di casa.
Sovranità, debito pubblico, diritti del
lavoro, scuola, sanità, infrastrutture edili, burocrazia, serietà
morale fanno acqua a profusione. Un’evidenza disastrosa e
paracriminosa, sufficiente a farci abbandonare la nave, eppure da
loro presentata,
e da noi vissuta, come un’ineluttabile realtà.
Il nuovo assetto di controllo è in
osservazione. Su come andranno le cose pare tutto già scritto.
L’ordine del mondo renderà ulteriormente ubbidienti anche i
sistemi degli Stati. Che saranno sempre di più inginocchiati ad
ubbidire a loro volta secondo i comandi ricevuti. Il virus diversivo
ha compiuto il suo scopo. La vera pandemia è nelle menti. Quella
delle corsie di terapia intensiva non è niente al confronto.
Attendiamo nuovi giri di vite.
Prendere consapevolezza della logica del
Sistema resta disponibile a tutti, purché non in preda a diversivi
vari. Il libero pensiero ne risentirebbe. La dicotomia tra spirto e
coscienza anche.
Lorenzo Merlo - force@victoryproject.net
[In scia:
https://www.ereticamente.net/2020/08/linvasione-degli-ultracovid-livio-cade.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=linvasione-degli-ultracovid-livio-cade]
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