C'era una volta a Calcata. Con i nipotini Sava, Mila e Teo
“La vita è una grande recita. Passa da una vita all’altra”. Così diceva Osho e così sembra essere, pur non volendo credere nella reincarnazione, al ritorno delle anime in corpi diversi, per soddisfare le esigenze di molti destini.
Son qui che rifletto stamattina ben sveglio, ancora sdraiato nel letto, aspettando che il sole sorga.
Sorgerà di sicuro. Come è sicuro, quando sarà sorto, che ognuno affronterà la propria giornata. Caterina sarà al mercatino dei polli di Spilamberto, a svolgere il suo servizio domenicale di veterinaria della ASL, per controllare come sono tenuti gli animali in vendita, nelle gabbie. Animali che una volta venduti finiranno perlopiù ad allietare i pranzi di amanti della carne fresca e ruspante. Tutto ciò succede mentre si leggono in continuazione appelli per salvare gli orsetti orfani di Daniza, che forse non ce la faranno a passare l’inverno.
Mentre nello stesso tempo migliaia (milioni) di altri cuccioli di altri animali vengono sgozzati per soddisfare mode culinarie. Mentre continuano a sbarcare profughi raccolti dalle nostre navi nel “mare nostrum” altri invece sono affogati nell'impresa andata a male. Mentre in Palestina bambini piangono, come pure altri bimbi, madri, padri piangono in Donetsk, in Siria, in Iraq, in varie parti dell’Africa, dell’Asia e del mondo intero.
Quanti sono quelli che piangono? Anche in Italia piangono, piangono quelli che son rimasti senza casa, senza lavoro, senza cibo, quelli che hanno un parente suicida per debiti, quelli che impazziscono, quelli che si drogano, quelli che perdono ogni speranza… Ma versano lacrime amare anche i ricchi, i potenti, i politici che arraffano perché anch’essi sanno che il loro tempo si avvicina, che dovranno un giorno passare sotto il giudizio di Dio o del karma.
Ed ognuno, insomma, ha i suoi crucci. Anche io ne ho. Ad esempio non so più che fine stanno facendo i miei nipotini Sava, Mila e Teo dopo la separazione dei loro genitori, dove sono, come vivono, quali speranze hanno di trascorrere sereni l’inverno? Proprio come i cuccioli di Daniza, proprio come tutti gli altri umani ed animali che sono nati su questa terra.
Eppure Kabir disse: “L’amore è la chiave segreta che schiude la soglia dell’esistenza. Ridi, ama, sii vivo, danza, canta, diventa un bambù cavo e lascia che il suo canto fluisca attraverso di te." E così io faccio, perché solo questo posso fare. Perché non posso risolvere i problemi del mondo e nemmeno i miei personali. Posso solo vivere, finché mi è dato vivere, senza sprecare nemmeno un attimo.
Questo ho scritto alle 4 del mattino del 14 settembre 2014, dopo essermi svegliato perché sognavo di sentir suonare il campanello (in realtà era una folata di vento che agitava una campanella eolica cinese)
Paolo D’Arpini