Ha lasciato il corpo il 22 gennaio 2022, all'età di 95 anni, Thich Nhat Hanh, monaco zen vietnamita padre della mindfulness, autore di numerosissimi libri e scritti.
Ricordo che durante una escursione notturna nella Notte senza Tempo del 31 dicembre di tanti anni fa, ci trovammo con un gruppo di camminatori sulle rive del fiume Treja, mentre al lume di candela stavamo leggendo un suo scritto sulla meditazione in cammino, all'improvviso tirò un forte colpo di vento e qualcuno stava quasi per scivolare nell'acqua gelata, ma per fortuna non accadde. La candela si era spenta e restammo per un momento in silenzio, proprio allora uno di noi disse "...ecco è arrivata la mezzanotte, siamo entrati in un nuovo anno!" Sentimmo tutti che la cosa era di buon auspicio, con la benedizione di Thich Nhat Hanh. Il pensiero che stavamo leggendo è stato inserito nel suo libro "Fare pace con se stessi" (Terra Nuova Edizioni).
Questo libro non parla del camminare in se stesso, ma parla ai camminatori. Parla soprattutto del nostro cammino interiore. Thich Nhat Hanh è il maestro zen che più di ogni altro ha messo al centro del percorso spirituale di ognuno il camminare. Per questo ogni camminatore dovrebbe ascoltarlo con attenzione. Questo libro parla di guarire le ferite e il dolore dell'infanzia, trasformandoli in forza e consapevolezza. Parla di come trasformare la sofferenza, riconciliarsi, prendersi cura delle proprie emozioni e trovare energia nella presenza mentale.
Ecco un piccolo estratto: "Ognuno è capace di inspirare e di celebrare la vita con ogni inspirazione, ma c'è qualcosa che ostacola il nostro cammino. Quando camminiamo, ogni passo può aiutarci a essere in contatto con le meraviglie della vita presenti qui e ora. Sappiamo che ci sono la primavera, il sole, la vita e i fiori che ci sorridono. In teoria dovremmo essere in grado di stabilire un contatto con queste meraviglie per essere nutriti e guariti. Ma qualcosa ostacola il nostro cammino e ci impedisce di essere felici e a nostro agio. Abbiamo perso il sorriso. Tuttavia possiamo ritrovarlo. Ogni passo in contatto con la vita e le sue meraviglie ne è una celebrazione. Camminando in questo modo, camminiamo in libertà, libertà da sofferenza, paura e disperazione. Tale libertà è il fondamento della nostra felicità. Quando camminiamo, camminiamo da persone libere. E quando siamo liberi, siamo in contatto con le meraviglie della vita che ci guariscono e nutrono..."
Paolo D'Arpini