Ma come fare ad attirare il vapor d’acqua? Sfruttando la polarità della molecola stessa dell’acqua.
La molecola dell’acqua ha al suo esterno una spiccata polarità positiva, in un ambiente, grande o piccolo che sia, se si espone l’aria, che contiene sempre un po’ di umidità, ad una polarità positiva, il vapore tenderà ad allontanarsi, mentre con una polarità negativa, il vapore tenderà ad aumentare.
Ma come realizzare la condizione polare necessaria per uno spazio ampio come il cielo sopra di noi?
Ad esempio, ogni calamita infatti vede circolare al suo interno il fluido eterico, che descrive la forma di un toroide, per figurarci un toroide, pensiamo alla disegno di metà mela, con la calamita di forma allungata, posta parallela all’asse di simmetria.
Tutti sanno che la calamita ha un lato positivo e l’altro negativo.
Ma non possiamo certo utilizzare una grande calamita rivolgendo il polo negativo verso il cielo e aspettare che il vapore sia attirato e condensi in pioggia.
Possiamo invece facilmente ottenere un flusso eterico a forma di toroide, utilizzando oggetti di varia forma.
La forma principe è la piramide (con un rapporto tra altezza e perimetro della base, pari a quello tra raggio terrestre ed equatore – tipo Giza), bastano anche solo gli otto spigoli; orientata secondo l’asse nord-sud, questa per forma convoglierà l’etere che circola da 0,5 a 2 metri dal suolo, e che viaggia ad una velocità di 10 km/s, in una perenne circolazione a forma di toroide.
Questo flusso eterico a forma di toroide ruoterà naturalmente sul suo asse verticale in senso antiorario, questa rotazione può essere accelerata o invertita.
Se si posiziona una ventola sospesa sulla piramide, si può far ruotare il toroide in senso antiorario generando verso il cielo una polarità negativa, nell’altro senso invece quello orario, generando verso l’alto una polarità positiva.
Se la piramide è abbastanza alta, ossia il toroide è abbastanza forte e allungato, si attirerà o allontanerà il vapor d’acqua, agendo su distanze maggiori.
Va detto che la maggior parte di etere che fluisce in un toroide, è concentrata nell’asse centrale, questo, alle due estremità, si apre come la bocca di una tromba; la maggior parte dell’etere scorre entro gli 11° circa dall’asse verticale (come l’ampiezza delle aurore provocate dal magnetismo terrestre).
Ora perche l’effetto polare sul vapor d’acqua abbia seguito, è importante che il toroide creato sia stretto e alto in modo da poter raggiungere ancora in forze la regione di cielo entro i mille metri, altitudine consona alla naturale formazione del fenomeno di condensazione.
Oltre alla piramide, si può usare un manufatto già facilmente presente nelle nostre campagne: il pozzo.
Il pozzo, a condizione che sia profondo e soprattutto pieno d’acqua, grazie alla presenza del cilindro d’acqua che ha una grande conducibilità, crea un toroide naturale, con l’asse principale coincidente con l’asse del pozzo.
Anche qui il toroide gira già di suo, antiorario in accordo con il moto terrestre per questo emisfero. Per aumentarne la velocità di rotazione e l’influenza verso l’alto (e il basso, che però nel caso della pioggia non interessa!!), si potrebbe addirittura far ruotare l’acqua, ma più efficace è montare una ventola amplia sospesa sulla bocca del pozzo.
Un’altra applicazione consiste nell’infilare un tubo di ferro da 40 cm di diametro e lungo ad esempio 4 metri, nel terreno, lasciandone un metro all’esterno, riempiendo il tutto d’acqua fino al piano di campagna, e facendo ruotare nel verso desiderato la ventola sospesa sopra la bocca del tubo rivolta al cielo.
In questo caso, oltre all’acqua, abbiamo anche il metallo, si creerà quindi una sorta di cannone che sparerà in alto il flusso principale dell’etere, un flusso con una grande quantità di etere che circola e a lunga gittata.
In aggiunta tra il bordo superiore del tubo e la ventola sospesa si può inserire una piramide, delle proporzioni indicate sopra, fatta dei solo otto spigoli. Questa piramide, disposta secondo l’asse nord/sud, attirerà l’etere che viaggia naturalmente sul suolo terrestre da est verso ovest, convogliandolo nel toroide del tubo aumentandone così la portata.
Tanti Saluti, Giuseppe Moscatello
P.S. - Pier Luigi Ighina, ad Imola, aveva realizzato la stessa applicazione, nella Macchina per la pioggia, usando una massa metallica (ferro e alluminio), con una forma specifica e posta in parte fuori dal terreno e in parte sotto. Innescava il moto antiorario (polarità negativa) o orario (polarità positiva), facendo ruotare un’enorme elica sospesa sullo strumento.
In rete circola persino un vecchio servizio di Report:
https://www.youtube.com/watch?v=GUO-06-Z8ic&feature=youtu.be