Attenti alle curve su se stessi! ...Più si cerca di capire e più ci si allontana dalla "conoscenza"


Particolare di un affresco di Carlo Monopoli


....è molto difficile   distinguere  l’attore dal personaggio.

Nel senso che quello che tutti dicono ’a parole’ è o.k. tutto è perfetto com’è, anche  la bella "immagine": l’immergersi nel fuoco della vita ecc. (cosa che facciamo tutti comunque!:-), 

ma costoro (che hanno capito) non vivono l’Assoluto nel quotidiano (ad esempio di Ramesh Balsekar potrei  parlarne - ma non lo farò, era un buon traduttore ed un buon banchiere anche se quel che dice è ‘filosoficamente’ valido)  essi ti portano si alla visione di sat-chit-ananda, ma non vi è quello sprone indicibile dei ‘’veri’’– il che va benissimo, è un buon trampolino, ma dovrebbero dire che non ci si ferma lì.

Se rimane un solo  pizzico di "infezione"  la partita non è vinta, anzi è peggio che mai!

Non c’è NULLA da cambiare solo eliminare qualunque concetto CHE SI PRESENTA e questo la MENTE NON LO VUOLE!!!


Qui  non si parla di  realizzazione della Coscienza, ma di ‘vivere il fatto che la coscienza non è mai esistita e nemmeno il corpo o il mondo’.

Non parlo di vivere in una grotta, né di vacuità né di beatitudine. Parlo di vivere l’inconcepibile e di spingerti effettivamente nel fuoco per svegliarti totalmente dall’ipnosi

Non serve meditare, giusto, ma  è l’ago che toglie la spina, tutto lì.

Ma cosa vuol dire lasciar la presa?

Quale presa e come? ..che rimanga tutto come prima con  una favola in più?   ..io parlo del metodo  drastico dei maestri zen, (nessun concetto deve rimanere), che però meditavano giorno e notte su un koan!  

Non per “arrivare” poiché infatti non c’è nessuno, né traguardo da raggiungere, solo spazzar via anche l’idea che ci sia un Assoluto.

La mente è subdola molto subdola.

Ne mette in guardia Nisargadatta quando dice: ’’Non c’è nulla da fare ma se continuate a viver come prima  è l’ego che si è preso gioco di voi.’’ 

Non si tratta di migliorare l’ego, ma di toglierne le camuffature.

Se il maestro non ti scuote dalle fondamenta  e ti mantiene in un limbo piacevole, non lo è.

E i soli che ho sentito ‘’veri’’  sono da contare su ‘mezza mano’…. Nisargadatta, Ramana (questi li ho solo visti in vari video) , e poi Ranjit, e U.G.  e anche Steve Jourdain scomparso da poco, (ne scriverò prossimamente) vivevano semplicemente, non pubblicizzavano seminari e intensivi ecc.  e quando li vedevi (gratuitamente!) anche se andavi  con tutti i dubbi e scetticismi… ti  stupivano con la loro spontaneità e  semplicità, anche se ad alcuni sembravano ‘caratteriali’! è un impatto con lo sconosciuto che siamo ed è devastante!

Un terremoto! e poi  senti la loro totale e sincera compassione, non verbale, ma intima. 

Ma qui non si tratta di ripiombare nei concetti e giudizi, ma solo di ritrovare   con grande determinazione  l’essenza, ascoltando pochissimi, ma sinceri ‘maestri’.

Più se ne ascoltano e più la mente ci gioca…
Del resto anche i fisici attuali dicono esattamente lo stesso , ma non si prendono per ‘illuminati’ facendo seminari :-)

Ma non basta la convinzione che non sei ‘’l’agente’’, bisogna scendere negli inferi e smantellare OGNI concetto, anche quello di Coscienza,  allora non scendi più a compromessi, la vita scorre come il sogno che è, ma ‘tu’ non ci sei più e non ci credi più… non solo a parole.  Vedi effettivamente in ogni istante che stai parlando con te stessa, anche quando parli di maestri o  del panettiere  o del ladro che ti deruba.

I ‘maestri’ sono solo  lo specchio delle allodole che tu stessa crei!!

E che ti devono portare al burrone .. di te stessa.

Lì devi far-da-te-. E puoi cancellare tutti i guru e non guru: scavi da solo.

Ed il metro che puoi avere è di non reagire più emotivamente o ridiventare come i bambini in un certo senso.

Tutto si concentra su un punto unico-senza spazio-tempo ed il vicino che ti scoccia lo vedi solo come te stesso senza finzioni o ‘lasciar credere’…

Ho trovato che il metodo ‘Ho’ oponopono, fatto seriamente in questa ottica,  aiuta in questa ‘demolizione’.

In 2 parole, è necessario agire, provare, trapanare  i giudizi, i concetti fino a dissolverli, anche l’abitudine di ascoltare un ‘maestro’ e poi non ‘credere’ a nessuno… pratica indefessamente non ti preoccupare  di altro.. poi scoprirai che i maestri non sono mai esistiti e nemmeno l’illuminazione.

“Dimenticate le mie parole…’’io ti ci seppellisco nel ’non-so-che-non-so’ finché il ricercatore sparirà.. allora SARAI l’ignoto’’ diceva Nisargadatta. 

Isabella Di Soragna

Teniamoci pronti all'unità - Bioregionalismo ed ecologia profonda a Vignola il 22 e 23 giugno 2013 - Incontro Collettivo Ecologista



Una cosa che sempre mi ha fatto riflettere è la scoperta fatta dai genetisti, analizzando il genoma mitocondriale, che noi europei discendiamo da 12 donne emigrate dall'Africa. 


Dodici apostole di vita e madri di tutti noi europei. Se poi consideriamo che nei secoli l'Italia è stata abitata da centinaia di popolazioni diverse in continuo mescolamento fra loro, comprendiamo che l'identità bioregionale non può certamente essere basata sull'appartenenza genetica ad una certa comunità che vive nel luogo, bensì alla capacità
di vivere in sintonia con il luogo e con tutti i suoi abitanti,
animali compresi.



Il pensiero e l'ideologia e le religioni alienano l'uomo dall'uomo e l'uomo dalla natura mentre il senso di comunità che sorge dal condividere l'esistenza nello stesso luogo è qualcosa di sano e di concreto. Questo è l'approccio bioregionale e questo è anche il modo in cui cerco di rapportarmi con gli altri e con l'ambiente.

Avevo scritto di Treia, il luogo in cui attualmente vivo, che è "il centro del mondo" come qualsiasi altro luogo in cui si vive lo è, poiché il centro del mondo è ove si manifesta la presenza.

Nel sentirsi parte del luogo c’è da considerare anche l’aspetto emozionale e “biologico” del pensiero, il pensiero non è solo speculativo o proiettivo, o perlomeno lo è solo nella sua forma visibile allorché si concretizza in una scelta abbinata ad un interesse specifico (che sia quello di un "io" di una nazione o di una comunità in cui ci si riconosce). 


Siamo però consapevoli che la matrice del pensiero è “biologica”? Ed essa non tiene conto dei risvolti e delle conseguenze, se non in funzione di un “progetto” globale evolutivo (tentativi ed errori, causa ed effetto, chiamatelo
come vi pare).

La mente è un ricetrasmettitore, è una radio od un televisore od un computer, ma l’operatore che immette dati e fa sì che i diversi programmi vengano sviluppati (sulla base di norme prestabilite e connaturate nelle capacità “tecniche” del mezzo stesso) è incontrollabile dal mezzo, essendo vero l’esatto contrario.

Bios è la “Forza” l’aggregazione che presume di incarnarla è solo il braccio che si muove… La decisione non è del braccio ma appare come tale. La Vita nella sua totalità inscindibile spinge e genera “creature” atte a manifestare il suo “gioco”. 


Un esempio pratico.. quando sorge un pensiero nella nostra mente ed in conseguenza a ciò prendiamo una “decisione”.. ci siamo mai chiesti da dove sorge quel pensiero? Quale è la “Forza” che lo rende visibile alla nostra mente?


Così è per tutto il resto: yin e yang, luce e tenebra, chiaroscuri necessari per il sogno! Ciò non ostante… è “corretto” e “consono” che ci si muova e si agisca nel mondo secondo il proprio sentire (qualsiasi esso sia).

Vediamo inoltre che i vecchi equilibri basati su una appartenenza etnica o culturale o religiosa non sono più sufficienti a tenere incollata la società. Gli umani nel tentativo di uniformasi alla globalità hanno perso il senso della dignità e del rispetto per la diversità. 


Ritengo comunque che per una opposta tendenza compensativa succederà che questa “separazione” sfocerà necessariamente al ri-accostamento interiore e dell’uomo verso l’uomo. In fondo quanto possiamo separarci da noi stessi senza perire?

Ecco infine che l’allontanamento si trasforma in avvicinamento… La vita è elastica e non può andare in una sola direzione. 


Ora nella società  sorge la necessità di nuove forme di equilibrio, più radicate nella coscienza della comune appartenenza alla vita. Un avvicinamento alla coscienza universale. Infatti il senso di comune appartenenza porta alla condivisione del criterio di vita, ad atteggiamenti simbiotici e ad uno stato di coscienza comunitario.

L’evoluzione spirituale richiede che le persone non si riconoscano più nelle  religioni o nelle ideologie, etc. Sopravviene così la coscienza che "separazione" è solo un concetto per giustificare degli “indirizzi” personalistici ed egoici che spaccano il mondo e l’essere. 


Il diritto di abitare nel “condominio terra”, non può essere codificato dalla nascita, dall’etnia, dalla nazionalità o dalla condizione economica, etc. bensì dalla capacità di rapportarsi al luogo in cui si vive in sintonia con l’esistente.
E questo è il senso del bioregionalismo e dell'ecologia profonda.


Paolo D’Arpini


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Di questo e simili temi se ne parlerà durante l'Incontro Collettivo Ecologista che si tiene a Vignola (Mo) dal 22 al 23 giugno 2013 - Programma: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2013/03/02/incontro-collettivo-ecologista-vignola-mo-22-e-23-giugno-2013-%E2%80%9Cecologia-profonda-e-bioregionalismo-per-la-riscoperta-dellidentita-locale%E2%80%9D/







Essere natura nella natura, nel costante "Riciclaggio della Memoria" - Tema per la Festa dei Precursori 2013 - Treia, dal 25 al 28 aprile 2013

Locandina di Daniela Spurio - Festa dei Precursori 2013


Il 25 aprile 2013 inizia a Treia la Festa dei Precursori. Questa manifestazione si ripete dal 1984, anno in cui avvenne la fondazione del Circolo vegetariano VV.TT.

Nel corso del tempo la ricerca portata avanti, lavorando sul campo e con esperimenti diretti, ha condotto noi precursori a prendere coscienza dell'assoluta inscindibilità della vita. 


Abbiamo  riempito una falla enorme nel pensiero e nell'azione. 


L'uomo si è lasciato così tanto illudere dal senso di separazione  da non rendesi più nemmeno conto di far parte di una inscindibile unità... 


Tutto quel che ci circonda e noi stessi siamo la stessa identica cosa, siamo immersi in noi stessi come acqua nell'acqua eppure continuiamo a comportarci come fossimo separati, disponendo di ciò che riteniamo "sia al di fuori di noi" come  fosse "altro" da noi. C'è una meraviglia più grande di questa? 


L'integrazione, nel caso nostro, è avvenuta anche con un processo intellettuale, per mezzo  della comprensione che le varie componenti  della natura che ci permea e ci compenetra sono sì individuabili attraverso "forme pensiero" distinte, ma tale individuazione non comporta separazione alcuna. Per questa ragione ho voluto raccogliere in un testo, chiamato "Riciclaggio della Memoria"  una serie di documenti, articoli e racconti di vita, sia miei personali che di amici di percorso, che descrivono la presa di coscienza bioregionale, ecologica profonda e di riscoperta della naturale spiritualità dell'uomo (che io definisco "Spiritualità Laica").


E questa raccolta, in forma di libro (Edizioni Tracce), verrà presentata al pubblico  il primo giorno della Festa, lasciando però che la sperimentazione pratica preceda l'esposizione teorica, come è giusto che sia. E questa sperimentazione sul campo sarà la passeggiata mattutina nella campagna di Treia per immergerci nella natura e riconoscerne i frutti (vedere poi dabbasso il programma dettagliato). 


Ma qui vorrei fare un breve exursus, sul processo di recupero della propria unitarietà con la vita, che mi ha consentito di giungere alla presente coscienza ed esperienza. 


Personalmente sono un seguace del pensiero laico e quindi mi sono addentrato in me stesso seguendo questo filone. C’è tutta una corrente di pensiero che, partendo da Hegel  fino a Nietzche e Heidegger,  ha forgiato  il pensiero laico moderno, sia pure fra errori e svarioni concettuali, questo nuovo indirizzo è però riuscito a restituire all’individuo ed al suo progredire storico la responsabilità della formazione dei valori, che nel travaglio del dubbio e dello spirito critico riescono a rendere omaggio al principio della responsabilità personale quale fondamento della verità e del bene.


Il pensiero laico-agnostico  ha permesso a noi tutti, come umanità, di uscire dal conflitto fra Razionalismo, Religione e Scienza positiva. Il Razionalismo proclama l’eguaglianza naturale degli uomini, e l’identità della ragione in ciascuno di loro, la storia della scienza c’insegna invece che le verità razionali dichiarate a priori, necessarie ed eterne, sono delle astrazioni empiriche tardivamente conquistate nel corso dell’evoluzione umana.  Il credo religioso a sua volta  insiste, con albagia e ferocia, non tanto sui problemi della condotta morale, quanto sulle basi dogmatiche della religione. Fuori di queste non c’è, secondo esso, vita spirituale.  Ne consegue che chi non è religioso è un essere maligno e pericoloso alla società.


Inutile dire che queste modalità di vivere la conoscenza sono del tutto nevrotiche, sganciate dall’evoluzione reale. 


Per nostra fortuna stiamo assistendo non solo ad un progredire delle conoscenze scientifiche che annullano qualsiasi presupposto scientista e positivista, mi riferisco alla Fisica Post-Quantistica, alla Matrix Divina, alla Sincronicità di Jung, Plank, Chopra, scienziati che hanno elevato la ricerca scientifica alle vette del pensiero creatore, alle Neuroscienze che, al di là delle necessarie concessioni ad una visione meccanicistica del funzionamento della Mente, hanno colto l’interconnessione pensiero/emozione/corporeità, e con esse sono giunte alla dimensione transpersonale della società e dell'esistenza.


Secondo il pensiero più evoluto dei nostri tempi, non può esistere separazione fra  materia e spirito, fra natura naturans e natura naturata, fra l'io e l'altro. E questa consapevolezza ha preso la forma di una nuova "trinità" -che io individuo nella "Ecologia profonda, nel Bioregionalismo e nella Spiritualità Laica"-  espressa nel "riciclaggio della memoria" consapevole che abbraccia l'intero svolgersi della vita nello spazio-tempo. 

Siamo in piena visione olistica.

Paolo D'Arpini




Treia: Festa dei Precursori

Dal 25 al 28 Aprile 2013
Con il patrocinio morale del Comune e della Proloco di Treia

Circolo Vegetariano VV.TT.  Via Sacchette, 15/a - Treia (Mc) 




25 Aprile 2013  

h. 10.30 - Escursione erboristica guidata da Sonia Baldoni, per  scoprire erbe spontanee commestibili  e curative  e raccogliere petali di rosa.
h. 12.30 - Ritorno nella sede del Circolo  per un pranzo conviviale con le erbe raccolte e con il cibo vegetariano da ognuno portato. Subito dopo, preparazione di fiori di Bach con i petali di rosa.
h. 16.00 - Inaugurazione mostra d'arte in sintonia. Opere di: Nazzareno Vicarelli, Sabrina Franchini, Fulgor Silvi,  Andrea Orazi, Fabio Piangerelli e Daniela Spurio.  
h. 16.30 - Discorso sulle tradizioni contadine locali e sull'uso delle acque. Conduce il prof. Alberto Meriggi 
h. 17.00 - Presentazione del  libro "Riciclaggio della Memoria" (Ediz. Tracce), sul tema del bioregionalismo, ecologia profonda e  spiritualità laica.  Autore: Paolo D'Arpini.  
Introduce Michele Meomartino. Commentano Caterina Regazzi, Antonio D'Andrea, Benito Castorina e Lucilla Pavoni


26 Aprile 2013 
h.  17.00 - Assemblea generale dei soci  e simpatizzanti dei Circolo Vegetariano VV.TT. Progetti e proposte per il nuovo anno e rinnovo cariche sociali 


27 Aprile 2013 
h.  16.00 - Incontro per illustrare discipline olistiche che possono risultare utili alla qualità della vita.  Conduce Francesca Salvucci  
h. 17.00 - Tavola rotonda: "Marche una bioregione da proteggere. Focus su rigassificatore, elettrodotti, impianti fotovoltaici a terra, etc. Conduce Barbara Archeri 
h. 21.00 - Sessione di canti e mantra con Upahar Anand e accompagnamento di armonium, cembali e tamburelli  


28 Aprile 2013  
h. 17.00 - Matriarcato in chiave zodiacale. Discorso di Nazzarena Marchegiani

h. 17.30 - Performances effimere,  di Fulgor Silvi e Andrea Orazi,  accompagnate da suoni, movimenti ed immagini 
h. 18.30 - Conclusioni, svernissage  e  brindisi finale di buon augurio. 


Per raggiungere il luogo della Festa: 
La sede del Circolo Vegetariano VV.TT. è in Via Sacchette, 15/a, Treia (Macerata).  Parcheggiare sotto le mura in prossimità di Porta Montegrappa (o Montana), lì nei pressi c'è una fontana antica con due cannelle, salire sino alla Porta, subito a sinistra si vede un vecchio pozzo, salire ancora per 10 metri, sulla destra si vedrà un piccolo spiazzo con una porta leggermente sopraelevata su un terrazzino, qui! 


Info: circolo.vegetariano@libero.it - Tel. 0733/216293 - 333.6023090  


Vi aspettiamo


"Buddha La Luce dell'Asia" di Edwin Arnold



La meravigliosa storia di Siddharta: il principe che rinunciò a tutto per trovare se stesso (Giulio Perrone Editore)

    "Qui è scritto del liberatore del mondo, di Buddha, detto sulla terra 'Siddharta'"

Nei millenni che furono accadde questo. Un giovane prinicipe indiano, Siddharta, rampollo di una potente dinastia, scambiò la sontuosa regia in cui era nato insieme ai suoi privilegi per la fredda solitudine di una foresta. Ne seguirono lunghi anni di studio e di meditazione finché, all'improvviso, non giunse l'illuminazione a dimostrare a chiunque avesse dubitato delle scelte di Siddharta quanto fosse giusto lasciare tutto pur di scoprire se stesso. 

Da quel momento in poi, il nome di quel principe, Buddha, sarebbe stato mormorato da milioni di persone in tutto il mondo nei momenti di sconforto o di ispirazione. 

Ma la fede non serve a dimenticare come la storia del principe indiano fu soprattutto la storia di un uomo: una biografia avventurosa e poetica che, con umiltà e ammirazione, Edwin Arnold ricostruisce sulla base della sua profonda conoscenza dei testi orientali e di una realtà che, con il trascorrere dei secoli, non ha fatto che continuare a svelare l'attualità del pensiero del Buddha insieme al grande fascino di un personaggio senza tempo.

    "La vertenza fu dibattuta in pieno consiglio: chi la pensava in un modo, chi la pensava in un altro, finché si alzò un sacerdote sconosciuto e disse: 'Se la vita ha valore, una creature deve appartenere a colui che gliel'ha salvata, non a chi ha tentato di distruggerla. L'uccisore preda, il protettore sostiene la vita; sia quindi a lui l'uccello ferito".
    
KarmaStampa - Macrolibrarsi

Altro che "amore cristiano" - Meglio essere atei, ed a ragione....


Ho letto di Robert Cheaib una recensione al libro di Giulio Osto dal titolo: DIVERSAMENTE CREDENTI.  

Detto titolo mi ha fatto tornare in mente l'ipocrita definizione degli handicappati: DIVERSAMENTE ABILI.  Io sono un disabile, affetto da distrofia muscolare; ebbene io non mi sono mai sentito un diversamente abile, ma soltanto un parzialmente disabile. Si vede, che anche nel linguaggio comune si vuole essere soft, cioè ipocriti.


L'autore affronta, senza averne diretta conoscenza, il tema dell'ateismo, e definisce l'ateo un diverso credente.

Può anche darsi. Io non sono un credente e non mi sono mai posto la relativa questione. Sono ormai un vecchio, circa 80 anni, e non ho sentito mai la necessità di essere un diversamente credente. 

Io ho sempre vissuto seguendo la mia coscienza. Se questo vuol dire credere, sono anch'io un credente, ma non ne faccio una questione di ricerca. Quello che io sono, sono certamente un anticristiano. Se essere un anticristiano vuol dire essere ateo  sarò ateo, ma questo lo dicono i cristiani in quanto, per loro cultura, non possono pensare che in termini di CREDENTI O DIVERSAMENTE CREDENTI. 

Riconoscere che ci possono essere non credenti, farebbe loro cadere l'alibi di credere in una dottrina che vede nel suo interno , dottrinari e storici fatti, a dire poco, sconvolgenti.  

Ecco quanto disse Mosè:  
Quindi Mosè stette alla porta del campo e disse: “Chi è dalla parte di Geova?* A me!”+ E tutti i figli di Levi si raccoglievano presso di lui. 27 Ora egli disse loro: “Questo ha detto Geova, l’Iddio d’Israele: ‘Mettetevi ciascuno la spada al fianco. Passate e ripassate da porta a porta nel campo e uccidete ciascuno il suo fratello e ciascuno il suo prossimo e ciascuno il suo conoscente intimo’”.+ 28 E i figli di Levi+facevano come Mosè aveva detto, così che quel giorno caddero del popolo circa tremila*uomini. 29 E Mosè proseguì, dicendo: “Riempite oggi la vostra mano di potere* per Geova,+ poiché ciascuno di voi è contro il suo proprio figlio e il suo proprio fratello,+ e perché egli vi conferisca oggi una benedizione”.+.  

A sua volta ecco cosa disse Gesù: 
"Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra; non sono venuto a portare la pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera, e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama il padre o la madre piú di me, non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia piú di me, non è degno di me. (Mt 10, 34-37) 

Ancora Gesù:  "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso"




Ed  ancora disse Gesu': "La Scrittura non può essere annullata" (Gv. 10:35). 

Successivamente ha anche detto: "In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto" (Mt. 5:18). 


Lascio al Lettore ogni giudizio sull'anticristianesimo.  

Se questa dottrina dovesse rappresentare un dio, io non saprei.  Se questa dottrina dovesse rappresentare un dio, io  sarei non tanto un ateo, quanto un nemico di questo dio.  Sarà  possibile che un credente in questo Dio e un non credente possano prendere un aperitivo insieme? Due sarebbero le conclusioni: O CHE IL NON CREDENTE DIVENTI UN CREDENTE, FORSE  PER PAURA DI UNA IMMINENTE MORTE, O CHE IL CREDENTE DIVENTI UN ANTICRISTIANO.   



Massimo Sega

Cerchi nel grano, fantascienza, misteri archeologici ed inconscio collettivo


Da un sacco di tempo, da quando assistetti ad una proiezione di un documentario sui “Crop Circles” si accese in me la curiosità di conoscere qualcosa di più sull’argomento. 
Andai persino a visitare il veggente stimmatizzato Giorgio Bongiovanni, che ha un centro di ricerca nelle Marche. Sant’Elpidio a Mare, mi pare si chiami il paese, dove restai in un campeggio, assieme all’amica Lidia Bonura, per almeno una settimana. Leggendo libri e giornali sugli UFO, sulle visioni paradisiache, sui segreti di Fatima ed altro ancora e visitando spesso, a pranzo e cena, il centro di ricerca, dove era anche la redazione di una rivista sugli extraterrestri: “Non siamo soli”. Purtroppo Bongiovanni era assente, sempre impegnato in conferenze all’estero e simili attività. Perciò non potei stabilire nessuna verità su questi “Crop Circles”. Successivamente ne parlai con varie persone che dicono di averli visti personalmente e mi hanno confermato che tali fenomeni sono reali, sia pur inspiegabili!

Ultimamente ho smesso d’interessarmi di certe faccende, preferendo occuparmi delle contingenze quotidiane, o dell’analisi del mio stato di coscienza qui ed ora. Non voglio dire che altre vite non possono esistere sulla faccia del pianeta o nell’Universo… anzi, son convinto che esistano, ma “ognuno per sé e Dio per tutti” come dice il proverbio….
In effetti nella tradizione indiana si fa riferimento a diverse sfere di esistenza, ci sono esseri viventi per ogni elemento: Etere (Dei), Aria (enti sottili), Fuoco (geni), Acqua (creature fluide), Terra (vita organica in generale). Insomma da qualche parte, in qualche altra dimensione o stato vitale esistono più manifestazioni viventi… ed inoltre -sempre secondo la tradizione indiana ora convalidata dagli scienziati- persino la Terra, il pianeta terra, è un essere vivo e cosciente…. e questo tra l’altro potrebbe spiegare l’apparizione sulla sua superficie dei miracolosi “crop circles”.
Beh, un po' di tempo fa mi sono imbattuto in una notizia che si può dire attinga all'inconscio collettivo, riguarda un gruppo di ricercatori i quali  indagando nel futuribile… dei Cerchi nel Grano, hanno invece trovato un reperto archeologico di assoluta consistenza fisica e storica…
Ma va? Proprio così miei cari, leggete qui dabbasso:
“Seguono i cerchi nel grano (crop circles) e trovano una necropoli antichissima, in una località presso Stonehenge, che era stata esplorata minuziosamente …”
Nella campagna inglese è stato scoperto un sito di era megalitica più antico di Stonehenge, in un frangente singolare: seguendo una serie di cerchi nel grano (i famosi crop circle) una ricercatrice britannica, Helen Wickstead, responsabile del Damerham Archaeology Project, dell’Università Kingston di Londra è giunta ad un sito finora ignorato. “Come il sito sia rimasto nascosto all’occhio umano per tutto questo tempo, resta un mistero” ha affermato l’archeologa, confermata dal collega Joshua Pollard. La regione infatti è stata esplorata in lungo e in largo, per cercare elementi in grado di risolvere i misteri della vicina Stonehenge. E invece, quasi per caso, durante una perlustrazione aerea dell’English Heritage, l’agenzia governativa britannica per la preservazione storica del patrimonio, sono stati notati strani crop circle, i famosi cerchi nel grano. In realtà stavolta non c’è nessun goliardo universitario, ma si sarebbe trattato di interferenze nella crescita della vegetazione causate da strutture funerarie sotterranee nei pressi del villaggio di Damerham. Così, una volta scesi a terra, i responsabili sono andati a verificare e hanno trovato due tombe sovrastate da tumuli enormi. La più grande è lunga settanta metri. “Questi tumuli funerari sono ritrovamenti molto rari e sono le prime forme di architettura conosciute” ha confermato Helen Wickstead. E ha aggiunto: “Durante la tarda Età della Pietra, si credeva che le persone della regione lasciassero i loro defunti a cielo aperto in modo che gli uccelli e gli altri animali se ne cibassero. Invece per un motivo che non ci è ancora chiaro, crani e ossa di gente sepolta furono poi portate nella struttura funeraria”. Altri ritrovamenti, tra cui resti di templi in legno, fanno pensare che il sito rimase un centro importante per le comunità agricole della zona anche nell’Età del Bronzo.   
Insomma alle meraviglie del Creato non si può porre limite!
Paolo D’Arpini


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Commento ricevuto: 

"Carissimo Paolo... ci unisce molto più di quanto tu possa pensare... Conosco e seguo la esperienza di Giorgio Bongiovanni - www.giorgiobongiovanni.it - da oltre 20 anni!
Sono riuscito ad organizzare persino una iniziativa portando oltre Lui, anche SALVATORE BORSELLINO a Tolentino nel 2009! Dopo aver portato personaggi del calibro di CAPONNETTO, GHERARDO COLOMBO, ed altri. (www.voceallacitta.it)  Quando ci rivedremo avremo molto da raccontarci. 
 Di una cosa sono certo; siamo nel momento delle "doglie" del nostro pianeta, nel pieno della nostra evoluzione.. Presto scopriremo l'universo che ci circonda e che ignoriamo... NON SIAMO SOLI NELL'UNIVERSO!
 Un abbraccio fraterno,  Gianni Principi"

Nikolay Diansky: "L'effetto serra porta al raffreddamento dell'emisfero settentrionale"


Gli scienziati russi, dell'Istituto Oceanografico e dell'Istituto di Matematica Numerica dell’Accademia Russa delle Scienze, prevedono in un prossimo futuro un raffreddamento della temperatura nell'emisfero settentrionale. 

Secondo i loro calcoli, ci sarà una "grande anomalia di salinità", che abbasserà la temperatura media e porterà nei prossimi anni inverni molto rigidi. L’oceanografo Nikolay Diansky ha studiato in oltre un ventennio i dati sulle variazioni della salinità dell'acqua marina dell'Artico con i cambiamenti climatici del pianeta. Ha confrontato i dati e gli studi di tutti i suoi colleghi scienziati di tutto il mondo prima di parlare di un probabile raffreddamento del clima europeo. 

I grafici di Diansky mostrano che sta accadendo un fatto che c’è stato negli anni '60, ovvero il riscaldamento del pianeta conduce allo scioglimento massiccio dei ghiacciai e all'aumento della portata dei fiumi siberiani. Di conseguenza, nel Mar Glaciale Artico si è accumulata molta acqua dolce che inizierà a propagarsi attraverso lo Stretto canadese e in Groenlandia e nel Nord Atlantico. Da lì proviene “l’acqua calda” dell’Europa, la Corrente del Golfo. La fredda acqua dolce coprirà la sua acqua tiepida e salata come una coperta  e non permetterà  al calore di uscire e così, in Europa e in tutto l'emisfero settentrionale ci sarà un abbassamento delle temperature.

Prolungati periodi freddi, nel corso della storia, ci sono già stati, ricorda il professor Alexander Belyaev, vice direttore dell'Istituto di Geografia dell’Accademia Russa delle Scienze:
 
"Ci sono stati periodi di una piccola era  glaciale, quando il Canale della Manica era congelato, quando da San Pietroburgo si poteva raggiungere, camminando sul ghiaccio, Helsinki. 

Si poteva immaginare un tempo con i dipinti di Bruegel, quando tutti i canali olandesi erano congelati, e si poteva pattinare. Ci sono stati più tardi tempi, quando la Torre Eiffel era coperta di neve e congelata. Così il clima cambia, ma niente di terribile accadrà. "La Terra possiede un proprio controllo del clima. 

Il riscaldamento, che è causato dall'uomo o dalla attività solare, provoca sempre un meccanismo che porta acqua artica che induce un raffreddamento. Poi di nuovo, ci sarà un riscaldamento. La verità, forse, è che non accadrà durante l'arco della nostra vita."

(Fonte: AK)