Vangelo risalente ai tempi di Cristo afferma che Gesù non fu crocifisso e che non è "figlio di dio"



Con grande costernazione del Vaticano, è stata trovata in Turchia, un Bibbia avente circa 1500-2000 anni, attualmente situata nel Museo Etnografico di Ankara. Scoperta nel 2000 e, successivamente tenuta in segreto, il libro contiene il Vangelo di Barnaba – un discepolo di Cristo – il quale rivela che Gesù, né è stato crocifisso, né è il figlio di Dio, ma è solo un profeta. Il libro, inoltre, giudica l’apostolo Paolo come un impostore. Il libro sostiene anche che Gesù ascese al cielo vivo, e che Giuda Iscariota fu crocifisso al suo posto.

Un articolo del National Turk, dice che la Bibbia è stata sequestrata ad una banda di contrabbandieri durante un’operazione nella zona del Mediterraneo. L’articolo afferma che la banda è stata accusata di contrabbando di antichità, scavi illegali e possesso di esplosivi. Il libro è valutato 40 milioni di lire turche, circa 30.000 euro.

Autenticità

Secondo i rapporti, le autorità religiose di Tehram insistono sul fatto che il libro sia originale. È scritto con lettere d’oro in aramaico, la lingua di Gesù Cristo. Il testo mantiene una visione simile a quella dell’Islam, contraddicendo gli insegnamenti del Nuovo Testamento del cristianesimo. Gesù prevede anche la venuta del Profeta Maometto, che avrebbe fondato l’Islam 700 anni dopo.

Si ritiene che, durante il Concilio di Nicea, la chiesa  raccolse a mano i vangeli che formano la Bibbia come la conosciamo oggi, omettendo il Vangelo di Barnaba (tra molti altri) a favore dei quattro vangeli canonici: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Molti testi biblici hanno cominciato ad affiorare nel corso del tempo, compresi quelli del Mar Morto e i Vangeli Gnostici; ma questo libro in particolare, sembra preoccupare il Vaticano.

Cosa significherebbe per la religione cristiana e i propri seguaci? Il Vaticano ha chiesto alle autorità turche di fargli esaminare il contenuto del libro all’interno della Chiesa. Ora che il libro è stato trovato, accetteranno le prove contenute in esso? O negheranno tutto?

Per molti, questo libro è un faro di speranza che farà comprendere ai credenti cristiani che l’oggetto della loro adorazione è arbitrario; e che tutto il testo, in particolare la Bibbia, non racconta ciò che la chiesa vorrebbe far passare per la verità.

Mauro Biglino: “La Bibbia non è un libro sacro”

Cosa significa questo per atei; agnostici; pensatori laici? Il testo è vero? È falso? Ha importanza? Speriamo che questa notizia ispiri i religiosi nel porre domande, invece di puntare il dito o di credere ciecamente nel nulla.

Il più grande pericolo della fede, è quando le persone credono in quello che vogliono credere, cercando di difendere l’indifendibile priva di qualsiasi prova; o quando tali prove rivoluzionerebbero la loro fondazione dalle fondamenta.

Per secoli, la “difesa” della cieca fede, ha spinto le nazioni in guerra; la violenza più efferata; la discriminazione; la schiavitù; lo sviluppo di una società di automi in cui stiamo vivendo oggi.


Fonte: http://luniversovibra.altervista.org


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Scrive Perchiunquehacompreso a commento dell'articolo: ”Distruggere il Cristianesimo è un obiettivo fondamentale del Nwo, infatti vorrei sapere a chi giova quest'articolo...”



Mia rispostina: “ ..Mica si può appoggiare una menzogna millenaria perché serve a contrastare un'altra menzogna. Adesso sta vincendo la cricca sionista ma anche quella vaticana ci ha provato in tutti i modi. Entrambe le cricche vanno scalzate e scoperchiate, come sepolcri imbiancati... Nell'articolo (non mio) si racconta di una bibbia antica in cui si parla di Gesù, non crocifisso, non figlio di dio e forse mai esistito, come scoperto anche da numerosi ricercatori e storici seri.. Tutte e tre le religioni: giudaismo, cristianesimo e islam sono favole e menzogne. Quale vuoi salvare? Tra il vaticano e i banchieri sionisti ashkenaziti (che a rigor di logica non sono "veri" ebrei poiché discendenti dei Cazari) c'è una guerra in corso per il dominio del mondo.. Il vaticano sta perdendo ma non è meglio di sion... anzi se andiamo a ben guardare in 2000 anni ha avuto modo di fare molti più danni. Consiglio la lettura di questo articolo: 
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2012/01/10/lotta-finanziaria-allultimo-doblone-in-calo-svizzera-e-ior-stanno-trionfando-le-banche-internazionali-in-mani-ebree/”  

Spiritualità laica - Libertà di espressione e limite dell'opinione

“My spirit is indomitable my soul forever free …” (Saul Arpino)



According to great sages any personal opinion on spirituality is only a reflection of the individual perception of truth. So the view is always partial and unable to report a wholeness. But if we are able to interpret each piece as a review of universal thought and try to integrate the whole of the known, perhaps we are putting into practice the “syncretism” of thought desirable to overcome preconceived ideologies and religions.

Only discriminant should be the quality of sincerity in which the opinion in spirituality is expressed and the personal experience of it…

In fact, if opinion is only “instrumental” is not worth the trouble to consider it, not even to label it as “opinion” (which in and of itself is a term “restrictive”) but we call it “religious trick” tended to the satisfaction of a sectarian gain … This happens when you deliberately lying or when you uphold a “creed” without evidence!

But I think “Lay Spirituality” must also be assumed to leave others the freedom to think their own way and we can not use it to constantly argue about the points that we seem to undermine this principle …

So we should be even lay against laity ..

This is an attitude that leads to “syncretism of thought”, uniting all of us humans in the recognition of the equal worth of spiritual thought that manifests itself in each of us…

The idea is the most secular and syncretic … and this idea, which was also present in the Mediterranean and in all countries of the continent, at least until the advent of the three dominant monotheistic religions (Judaism, Christianity and Islam), is the only form of spirituality that guarantees equal status even to religious beliefs, considering them to be the moral and philosophical heritage of humanity.

This syncretism -in my opinion- should be considering also the “mindset” of the so-called animal, where seen as different from man. Since the hypothetical difference between men and animals is only a matter of intellectual gradient, but the consciousness that animates them is the same, the possibility of self-knowledge is also the same …

Nevertheless, since I am a man, I’m responsible for my self-knowledge and let other beings (human or nonhuman) to do the part that everyone competes, independently and according their own ability! Besides, how can we claim to “teach” others?

At most each can serve as another example, in terms of his level of evolution, where there he is …

Nature, eroticism, art, ecology, philosophy, singing, dancing, food, tears, laughter, howls .. obviously we’re all in IT. …

Only a society that is not dominated by ideological and religious pressures can understand the common good and freedom of expression. In fact the word “Lay Spirituality” means that which is necessary for the life of the common man … the etymology of “lay” means “ordinary, simple people.” So you should always start from the basic necessities of life and non-interest your self in “other” topic, connected to moralistic occlusive ideology and pious speculation….

In this time when freedom of expression is seriously compromised by a system of thought, engulfing and leveling, is important and necessary that liberal voices are integrated with, although differences in the predicate, to keep alive the philosophical and spiritual autonomy and values of layty and spirituality.

Paolo D'Arpini


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“Il mio spirito è invitto la mia anima eternamente libera…”

Secondo i grandi saggi l’opinione è solo un riflesso personale della percezione individuale della verità. Insomma l’opinione è sempre e comunque parziale ed incapace di riferire un’interezza. Ma se siamo in grado di interpretare ogni opinione come un tassello del pensiero universale e cerchiamo di integrarla nell’insieme del conosciuto forse stiamo mettendo in pratica quel “sincretismo” di pensiero auspicabile per il superamento delle ideologie e delle religioni precostituite.

Unica discriminante dovrebbe essere la qualità della sincerità in cui l’opinione viene  espressa…

Infatti se un’opinione è solo “strumentale” allora non vale nemmeno la pena di considerarla, essa non è nemmeno etichettabile come “opinione” (che già di per se stesso è un termine “riduttivo”) ma possiamo definirla “imroglio giustificativo” teso alla soddisfazione di un  vantaggio personale… Ciò avviene quando si mente sapendo di mentire!

Ma secondo me “laicità” deve presupporre anche il lasciare agli altri la libertà di pensare a modo loro e non possiamo usare la laicità per continuamente controbattere sui punti che a noi sembrano ledere tale principio…

Insomma dovremmo essere laici persino nei confronti della laicità..

Questo è un atteggiamento che conduce al “sincretismo di pensiero”, accomunando noi tutti esseri umani nel riconoscimento del pari valore del pensiero che in ognuno si manifesta…
L’idea sincretica è la più laica… e questa idea, che era presente anche nel Mediterraneo ed in tutti i paesi del vecchio continente,  almeno sino all’avvento dei  tre culti monoteisti dominanti (giudaismo, cristianesimo ed islam),  è l’unica forma di spiritualità che garantisce pari dignità ad ogni credo religioso, considerandolo parte del patrimonio morale e filosofico dell’umanità.

In questo sincretismo -secondo me- andrebbe considerata anche la "forma mentis" dei cosidetti animali, ove distinti dall'uomo. Poichè  l’ipotetica differenza fra Uomini ed Animali è solo un fatto di gradiente intellettivo, ma la coscienza che li anima è la stessa, la possibilità di auto-conoscenza è pure la stessa… Ciò non ostante, essendo io  un uomo, mi occupo della mia auto-conoscenza e lascio agli altri esseri (umani o non umani) di fare la parte che ad ognuno compete, in piena autonomia e capacità! D'altronde come possiamo pretendere di "insegnare" agli altri?

Al massimo, e qui ritorno al discorso della laicità, ognuno può fungere da esempio all'altro, sul piano evolutivo in cui si trova...
Natura, erotismo, arte, ecologia, filosofia, canto, danza, cibo, lacrime, risa, ululati..  evidentemente ci sta tutto dentro…

Solo una società che non è succube di pressioni  ideologiche  e  religiose   è in grado di comprendere il bene comune e la libertà espressiva. Infatti la parola  “laicità”  indica  ciò che è necessario alla vita dell’uomo  comune…  l’etimologia di “laico” da il significato di “ordinario, semplice,  popolare”. Quindi occorre sempre partire dalle necessità vitali e non da  interessi “altri”, legati cioè a indicazioni moralistiche ed occlusive….

In questo momento in cui la libertà  di espressione è seriamente compromessa da un sistema fagocitante e livellatore è importante e necessario che le libere voci si affianchino, pur nelle differenze di predicato, per mantenere viva l’autonomia filosofica-spirituale e dei valori della laicità.

Paolo D'Arpini



Memoria dell'entrata di Saturno in Bilancia.. a Calcata


Calcata - Mette Kirkegaard al Circolo Vegetariano VV.TT. 
Il 29 ottobre 2009  a Calcata si è  tenuta  una rimpatriata di amici al Circolo Vegetariano per festeggiare la venuta di Saturno in Bilancia e l’arrivo di Mette Kirkegaard, l’amica danese giunta a suonare e cantare per noi in occasione del Play Danish Day, la giornata danese nel mondo, compresa Calcata.  La performance musicale si è svolta   pasteggiando al sole ottobrino,  sotto la mole scultorea di Calcata, nel giardino del Circolo: un rimasuglio di zuppetta, pasta al forno, insalata selvatica, dolcetti di zucca, mele cotogne e vino bianco. Presenti: Mette, Angelina, Valentina, Laura, me stesso ed il  mio nipotino Sava. Dopo pranzo,  alle 15.30 precise,  siamo andati al Tempio della Spiritualità Laica per una canzone in grotta ed alle 16 nella piazza del paese vecchio dove Mette ha cantato in mezzo a sparuti passerby e turisti. Sono stato con Sava sino a tardi, tornato a casa la sera, davanti al fuoco acceso nel caminetto,  abbiamo sgranocchiato bruscolini.  Ecco… ma non è tutto, debbo inserire qui di seguito le lettere ricevute sullo stesso tema…   Buona lettura, 

Paolo D’Arpini

………..

Allora, come è andata questa meravigliosa giornata all’insegna della musica danese con Saturno in Bilancia? Non so perché, ma quando scrivo “danese” mi viene sempre in mente l’immagine del cane di razza danese e, involontariamente, una bella risata compare nei pensieri stanchi di fine giornata! Ma perché non “ridiamo” più spesso? Ricordo gli anni in cui frequentavo le scuole superiori…ridevo tantissimo, anche perché, me ne capitavano di “tutti i colori”..insomma, le giornate erano sì pesanti, ma si riusciva a viverle con maggiore “amicizia” verso noi stessi!  

Antonella Pedicelli

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Sono tornata a casa da poco….. In “apparente” stato di quiete…. Non so come formulare un pensiero compiuto che possa aiutarmi ad esprimere tutto quello che mi hai donato, e non credo interessi né a te né a me che “parole che abbiano un senso” si sovrappongano ad emozioni che non voglio né posso vincolare in una qualsiasi forma…. in un qualsiasi contenitore….

Mi sono divertita a “prenderti in giro” per il tuo italian/english, mi sono divertita anche a lavare i piatti (!) e mi sono divertita a mangiare solo quello che hai fatto tu (la minestra e l’insalata) non quello che avevo fatto io….! Mi sono divertita nel guardare il tuo profilo così rigoroso, che di scimmiesco aveva ben poco, sotto i caldi raggi di un Sole generoso.

Mi sono divertita nel vederti indossare una tuta che ricorda la tenuta di un operaio, un operaio della Terra che la nutre perché a sua volta renda nutrimento.

Mi sono divertita nel guardare ancora una volta il tuo modo unico e quasi indescrivibile di sorridere, e il tuo voltarti all’improvviso ad ogni minimo richiamo.

Potrei dire di aver trascorso una splendida giornata, proprio come avevo pensato e immaginato, proprio come avrei voluto e si è realizzato……

Ma mentre parlavi, mentre raccontavi (e ci sarei rimasta ore intere ad ascoltare, a tacere e ogni tanto sorridere, guardandoti negli occhi) la tua “esperienza” e “consapevolezza del Sé” ho capito….. Molto più di quanto potessi credere, molto più di quanto mi potessi aspettare di “ricevere”, molto, molto di più…..

Paolo,  ricordi  quando ti dissi che mi era venuta in mente la scena del tuo bellissimo ( e dolcissimo) nipotino che prendeva la mano di Laura fiducioso?

Beh, ti ho anche detto che sapevo che ci sarebbe voluto “tempo” perché questo avvenisse, avvenisse davvero…. E oggi, scherzando, mi hai detto ” se mi conoscessi davvero, mi odieresti”….. E sempre scherzando ti ho detto che “forse ti ho perdonato”….

E chi ti dice che non ti conosco davvero? E chi ti dice che l’odio, opposto “sentimento” dell’amore, non sia necessario, per creare equilibrio?

Vabbè, io non dirò proprio tutto….. quello che “sento”…. così ti impari a fare la scimmia…..

Non è un “dispetto” il mio, è solo che…. andando con le scimmie si impara…. a “giocare” e anche a divertirsi un mondo!

Mette è fantastica; Valentina ha detto che sei “molto in gamba”; ho cercato come ho potuto di dare una piccola mano a Laura per guardarsi meglio dentro….

Ho pensato che sai “dare” ed è per questo che “ricevi”…..

Ho pensato che se Calcata non avesse un effetto devastante su di me potrei stare più serena quando vengo ma purtroppo non è così…. E del resto ho cercato di fare finta di niente, ho cercato anche di “assorbire” la tua presenza e mitigare anche l’impatto che avverto sempre troppo forte quando ti vedo….  Sì sì, sei viziato… mi hai fatto persino cucinare… sai che sto facendo un altro dolce con la zucca per i bambini dei miei vicini?)

Angela Braghin

Pratale aspettaci... Memoria di un viaggio "ecologista"

“Quando comincia davvero un viaggio – o un’amicizia – o un amore? Gli inizi: così affascinanti, e così ambigui, così poco chiari. Ma arriva sempre un momento in cui capiamo che siamo già, e da tempo, per strada”  (K. Mansfield)
Pratale - Incontro informale
Memoria di un viaggio ecologista 
Torno da Etain a Pratale a quasi un anno di distanza. La mia prima volta si può dire sia stata una sorta di battesimo. Fidandomi ciecamente di un uomo, che ora posso chiamare amico, lo scorso settembre mi ero avventurata verso un luogo e persone a me totalmente sconosciuti. Il caso volle che facessi quel viaggio arrivando di notte nel buio più pesto che abbia mai visto in vita mia e sentendo la responsabilità di aver coinvolto anche un’amica nell’avventura.
Una volta riuscite ad arrivare abbiamo avuto un altro impatto negativo. Martino, il marito di Etain, sentendo arrivare una macchina troppo vicino alla casa, era uscito gridandoci malamente di tornare indietro al parcheggio, che ovviamente con quel buio non avevamo visto.
Quando poi finalmente entrammo nel grande cortile fummo accolte cordialmente come se nulla fosse successo, come due figlie tornate un po’ troppo tardi la sera e alle quali, per fortuna non si erano abbuffati, avevano lasciato un piattino di pasta da mangiare, seppur in tensione lo stomaco brontolava e reclamava.
Si dice che “il buon giorno si vede dal mattino”, dopo una bella dormita il mondo cambiò. La mattina seguente era inondata di sole, tanti i rumori della campagna e un asinello curioso sbirciava dentro dalla finestrella della stanzetta in cui dormivamo. Etain e Martino erano già al lavoro, un buon caffè bollente ci aspettava. Con la luce del giorno un magnifico e imponente gelso appariva in tutta la sua bellezza al centro del piazzale.
In questo 25 luglio, quindi, serena e con tanta voglia di tornare – è quasi più di un mese che rimandiamo – mi accingo al viaggio: ricordo perfettamente ogni punto della strada e la farò di giorno, sono consapevole di ciò che troverò e sono con 3 amici (stranamente anche loro conosciuti da circa un anno). 
Probabilmente questo è stato un anno di svolta epocale, rimarrà negli annali.
Il gelso è sempre lì, immenso ed accogliente come le braccia di Etain che ci saluta all’arrivo. Il piazzale è pieno di persone, molti giovani, arrivati da varie parti del mondo e stasera si festeggia anche il compleanno di Beniamino, il figlio di Etain. Mi viene spontaneo dirle “forse era destino che arrivassimo proprio in questo bel giorno di festa”, 26 anime sotto il gelso.
Ci svegliamo presto la mattina successiva dopo una notte, almeno per alcuni, non priva di altre emozioni. La tavola sotto il gelso attende, con una invitante colazione, il risveglio di tutti. Oggi è domenica e anche se ci sono sempre le incombenze della vita quotidiana, tutto procede tranquillo e lento.
Viene fatto circolare un foglio dove ognuno sceglierà un compito da assolvere, noi ultimi arrivati veniamo “graziati”, possiamo fare una bella passeggiata nel bosco, arrivare all’eremo e tornare per l’ora di pranzo.
Ci avviamo baldanzosi, non sappiamo bene quanta e quale strada ci attende. Io vado troppo in fretta e qualcuno mi rimprovera “non si fa così una passeggiata nella natura”. Rallentiamo, troviamo un albero con rami artisticamente contorti che sicuramente non sfigurerebbe vicino alle “sculture nella natura” che qualche moderna associazione pseudo-naturalista sta promuovendo a mo’ di innovazione dell’arte al servizio dell’ambiente. L’albero risulta essere un melo, la Eva che è con noi trova in effetti una bella mela per terra (un po’ mordicchiata per la verità) da offrire all’Adamo che si presta volentieri per una bella foto ricordo.
Usciti dal bosco percorriamo quindi la strada bianca di ciottoli, sotto il sole cocente ma per fortuna con un venticello e ogni tanto un po’ d’ombra a ristorarci, fino all’eremo. Sembra non si arrivi mai e qualcuno dice “mi sa che era meglio assegnarci qualche lavoro in fattoria, questa passeggiata sa un po’ di penitenza”, infatti stiamo percorrendo un tratto della via di S.Francesco.
Finalmente arriviamo, che delusione! Non che il posto non sia splendido anzi anche troppo. Ci aspettavamo un eremo dove poter sostare qualche minuto per riposare il corpo e la mente, ma abbiamo trovato un luogo che sembra la villa blindata di un qualche magnate. Però sul muro esterno c’erano belle immagini affrescate con santi, con tanto di seguenti scritte:
Eremo S.Pietro in Vigneto costruito dai monaci benedettini sulle rovine del tempio pagano dedicato a Marte Ciprio. Per due secoli l’Eremo rimase luogo di preghiera e solitudine. Poi Pio II ne fece dono ai canonici della Cattedrale di Gubbio. Dal 1994 un sacerdote vi dimora mantenendo vivo lo spirito dei padri del deserto : silenzio preghiera e lavoro.
Ai viandanti si chiede rispetto del luogo e di lasciare inalterata la fisionomia del posto. L’eremo non è un ostello e ancor meno luogo per visite turistiche. Voglia benedire Dio quanti sapranno mantenere l’ambiente puro e genuino rispettando l’itinerario francescano.
*****
Libera oh Signore dai turisti gli eremi ed i monasteri, affinchè
restino luoghi di pace e di vita nascosta per il bene del mondo. Amen
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Non si visita – no visit
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Se vuoi salvarti fuggi taci e ricerca la quiete.

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Vita dell’eremo
h 4,30 sveglia
h 5,00 mattutino
h 6,30 ss.messa
h 8,00 meditazione
h 9,00 lavoro
h 12,00 angelus
h 12,30 pranzo
h 14,00 vespro
h 19,00 cena
h 20,30 compieta
h 21,30 riposo

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Oggi 26 luglio 2009 alle ore 12,00 siamo davanti ad un cancello blindato dal quale si intravede un magnifico parco ed un maniero di lusso, l’angelus evidentemente è a porte chiuse, forse avremmo dovuto prenotare!
Immediatamente penso alla fattoria di Pratale, Etain e Martin non sono sacerdoti ma vi dimorano mantenendo vivo lo spirito dei padri del deserto: silenzio preghiera e lavoro. Ai viandanti chiedono rispetto del luogo e di lasciare inalterata la fisionomia del posto. Pratale non è un ostello e ancor meno luogo per visite turistiche.
Etain e Martin benedicono ed accolgono quanti sapranno mantenere  l’ambiente puro e genuino rispettando non solo l’itinerario francescano ma la natura tutta, affinché restino luoghi di pace e di vita non nascosti per il bene del mondo.
La loro porta è aperta tutti i giorni dell’anno ed a qualsiasi ora. Non ci sono orari prefissati, le attività quotidiane vengono comunque svolte, in armonia e condivisione.
Con questa consapevolezza, decidiamo per la via più lunga di ritorno, sotto il sole cocente di mezzogiorno, assegnandoci così nostra “sponte” questa penitenza. Almeno avremo meritato il nostro pasto.
Il gelso è sempre lì, continua a proteggerci ed accoglierci anche nella siesta pomeridiana. Ma arriva il momento della partenza. Abbracci e parole affettuose per tutti. Etain che mi dice: “tornate ancora”, ed io le rispondo: “cercheremo di farlo”.

Laura Lucibello

“Terra e futuro. L’agricoltura contadina ci salverà” di Sergio Cabras - Recensione


Sergio Cabras

Gli accordi internazionali sul commercio e la politica agricola comunitaria europea (PAC), insieme al controllo sui mercati agroalimentari globali da parte di poche aziende multinazionali, danno forma all’agricoltura nel mondo secondo un modello standardizzato, che segue economie di scala ed è orientato al profitto senza curarsi delle differenze tra contesti locali sia ambientali che culturali.

Le comunità legate ai territori e quelle contadine tradizionali, che ancora producono il cibo per la maggior parte dell’umanità, gli contrappongono il modello plurale e multifunzionale della sovranità alimentare e rivendicano il diritto all’autodeterminazione sul proprio tipo di nutrizione e di interazione produttiva con gli ecosistemi che ritengono più appropriato.
Il volume affronta questo conflitto su tre temi centrali: le sementi, la terra ed il lavoro.

L’autore, che unisce ricerche indipendenti alla propria esperienza diretta sul campo, discute i pericoli del monopolio sulle sementi, i brevetti sulla vita, la semi-estinzione delle api, il fenomeno del land-grabbing e la speculazione finanziaria sulla terra, la vendita del demanio agricolo in Italia, le politiche agricole eurocomunitarie, le normative igienico-sanitarie nazionali in materia alimentare che escludono le produzioni contadine e penalizzano i circuiti locali dei mercati a vendita diretta. Per ognuno di questi aspetti propone alternative praticabili riportando interventi di leader contadini da molti paesi del mondo, interviste inedite con attivisti italiani, un’analisi attenta delle normative vigenti, l’ipotesi Biolinux (brevetti open source sui semi), il miglioramento genetico partecipativo, proposte di legge presentate da associazioni contadine e sue personali ancora inedite. 

Ne emerge un quadro che, smentendo molti assunti su presunti passaggi evolutivi “necessari” per lo sviluppo, evidenzia tutta la questione di volontà politica che sta dietro a questi temi.

Ed. Eurilink



Nota biografica sull’autore


Sergio Cabras nasce a Roma nel 1963. Abbandona la vita di città non ancora ventenne per unirsi al fenomeno di occupazione e recupero di casolari rurali e terreni demaniali abbandonati sul Monte Peglia in Umbria. Dal 1990 conduce una piccola azienda agricola bio di sua proprietà. Ha una formazione etno-antropologica e filosofica acquisita attraverso studi personali e numerosi viaggi in Asia. Scrive sul sito di cui è autore: www.ecofondamentalista.it

Bernardino Del Boca: "La donna trionferà!"



“Con la caduta di tutti i valori del passato per lasciar spazio al Nuovo Piano di Coscienza, stanno cadendo anche tutte le espressioni di quel  femminismo che imitava gli aspetti più negativi del maschilismo, e un nuovo tipo di donna sta per apparire al mondo: la donna che conosce le sue qualità positive e sa usarle per guidare l’uomo con buon senso e molto calore umano.

La scrittura cuneiforme su di un pene degli antichi Sumeri profetizza che un giorno le donne guideranno il mondo in un periodo d’oro di pace di amore. Guardandoci  attorno oggi non sembra proprio che questo tipo di donna sia apparso sulla Terra, ma i sensitivi sentono che il tempo è arrivato, perché i maschi sono in preda alla confusione e tutto il mondo maschile sta soccombendo per gli errori commessi per egoismo  ed ignoranza. Le sibille sperano che un nuovo Davide venga ad abbattere il gigante Golia del consumismo e di tutti gli “ismi” che hanno corrotto il mondo. I monaci dei novi monasteri della Fratellanza Sarmoun hanno fatto il ritratto della donna del futuro, quella donna che aiuterà l’umanità a raggiungere il Nuovo Piano di Coscienza. La donna futura praticherà tutte le virtù e, con la luce della ragione, farà sparire le ombre in cui il peccato, il male e l’ignoranza si nascondono. Con dignità e indipendenza tratterà tutti nello stesso modo, siano amici o nemici, usando la medesima gentilezza per tutti, guardando l’oro e le pietre preziose con la stessa indifferenza con la quale guarda un pezzo di ferro o della terra, valutando le cose per ciò che servono e denunciando l’ignoranza di cui tutta l’umanità è  ancora schiava….

…La  donna  futura  possiederà  grandi poteri  spirituali che le permetteranno  di  sapere  come guidare gli uomini verso le cose positive della vita e conoscere le cose negative per astenersene. Svilupperà la conoscenza della realtà parallela imparando ad usare la telepatia e la chiaroveggenza per essere di aiuto a chi non conosce e sta nel silenzio. Così, usando la saggezza e la giustizia, la donna sarà una benedizione non solo per la propria  famiglia ma per l’umanità intera. La donna sarà, perciò, il sacerdote di una nuova religione basata sull’armonia, la bellezza e la bontà: religione che non avrà chiese o templi ma si baserà solo sul  cuore…..

 La donna del  Terzo Millennio rappresenterà soprattutto l’immagine archetipica dell’istinto, la “percezione istintiva di se stessi” sul piano della supercoscienza. Già gli antichi Greci, con il culto della grande dea  Era  avevano scoperto quell’immagine archetipica della comprensione istintiva. Era o Giunone latina, era figlia di Crono e di Rea, sorella e moglie di Giove, e una delle maggiori divinità dell’Olimpo…

…La dea Era rappresenta “la luce celeste” e per gli antichi greci era anche il simbolo dell’istinto sessuale che porta alla riproduzione e alla fertilità: Per i Greci la dea  Era guidava i cicli mestruali………

Nei  periodi  pericolosi delle mestruazioni, tenendo la mente sotto controllo, si superavano tutti i pericoli.

 La donna del Terzo Millennio deve tornare a conoscere le leggi della Natura ed a riconoscere nella dea Era la guida al buon senso ed alla saggezza.

La signora Blavatsky, sulla rivista Lucifer, del settembre 1890, ha così presentato la saggezza:

 “Dobbiamo spendere qualche parola per chiederci perché noi ci inchiniamo davanti alla saggezza antica mentre rifiutiamo di vedere la saggezza nella civiltà moderna. Ma che cosa intendiamo per “saggezza”?

 Il primo punto per riconoscere la saggezza è di riconoscere ciò che è falso ed il secondo punto di conoscere ciò che è vero.  Il termine “saggezza” viene usato nelle lingue europee in modo molto elastico. Non dà una chiara idea del suo significato se non è preceduto o seguito da qualche aggettivo qualificativo. Nella Bibbia l’equivalente di Hokhmah (in greco Sophia) si applicava a molte cose dissimili, astratte e concrete. Così troviamo la saggezza usata come caratteristica dell’ispirazione divina e anche dell’intelligenza terrena; cioè come conoscenza sacra e scienza esoterica, ed anche come fede cieca, la “paura del Signore” e dei maghi  del Faraone. Il termine viene applicato indifferentemente sia a Cristo che agli stregoni, poiché la strega Sedecla viene chiamata la “saggia donna di Endor”.  Dai primi cristiani, cominciando con San Giacomo fino all’ultimo predicatore calvinista che vede nell’inferno e nell’eterna dannazione una prova della “saggezza divina”, il termine è stato usato con significati diversi. Ma San Giacomo propone un insegnamento che condivido. Egli divide nettamente il concetto di una divina e noetica  Sophia, la Saggezza che deriva dall’alto, dalla saggezza terrena, psichica, e la saggezza diabolica. Per i veri Teosofi non esiste che la prima Saggezza”….  Vivere per il bene dell’umanità è il primo passo per raggiungere la Saggezza ….  (BdB -  Rivista “Età dell’Acquario” n. 79/1993)

“A Pechino si è svolto il IV Congresso Mondiale sulla Condizione della Donna ed io speravo che si parlasse di quelle donne cinesi  del medioevo che aiutavano gli alchimisti e gli spiritualisti nelle loro ricerche. Questa donne rappresentano  quell’aspetto della  femminilità che può sostituire il potere maschilista, attualmente supremo nel mondo e portare quella Nuova Mentalità, basata sul cuore, che sola può migliorare la condizione umana. Invece, le donne presenti al Congresso hanno solo imitato il modo di pensare dei maschi, limitandosi ai problemi sociali e culturali.” (BdB – Rivista “Età dell’Acquario” n. 96/1996)

“Mentre la scienza raggiunge il confine tra la materia e l’antimateria, mentre una testimonianza della vita umana riesce a varcare i confini dell’Infinito, mentre il  Rapporto dell’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Pace denuncia che ogni minuto si spendono stoltamente nel mondo due miliardi di lire per gli armamenti, la Donna inizia a prendere coscienza dei suoi “dieci poteri” e del compito che l’attende per aprire al maschio i misteriosi reami dell’antimateria, di quella realtà spirituale che nessun strumento materiale può penetrare. E’ soltanto lungo il “sentiero del cuore” che l’Anima, e non la mente, può far sviluppare quel  tipo di intuizione che permette di  penetrare la realtà invisibile dell’antimateria-

Quando il Dr. Hiram Bingham scoperse sulle Ande le rovine dell’ultimo rifugio degli Inca: Vilcapampa (Machu Piccu), incontrò una vecchia sacerdotessa del culto del  dio Sole che abitava  nei dintorni. Gli disse che lo stava aspettando da molti anni. Questa lo stupì nel dire che il Sole è una deità femminile, come il fuoco, e profetizzò che quando l’uomo avrebbe ampliato gli orizzonti delle sue conoscenze, avrebbe scoperto “l’anima femminile”, la madre della mente umana, quella parte della realtà tridimensionale umana che è nelle  donne ma anche negli uomini. Se la mente è soltanto usata a quel livello che prende in considerazione solo la parte razionale, materiale, del nostro vivere, l’uomo è spinto sempre più addentro negli infiniti meandri  dell’illusione mentale e materiale. Se la mente è invece considerata solo un mezzo per giungere alla realtà spirituale (antimateria) allora l’uomo scopre, mediante lo sviluppo dell’intuizione, le enormi  possibilità della psicotematica, cioè di quella tematica del nostro vivere che non si basa su ciò che i nostri sensi percepiscono, ma su quella realtà invisibile da cui Tutto ha origine.”  (BdB – rivista “Età dell’Acquario” n. 26/1983)

“La Madre del Mondo, che i romani identificarono con  la dea Cerere, oltre ad aver insegnato  agli uomini come coltivare la terra, ha guidato gli esoteristi a passare al di là della Porta di fuoco del loro sangue: così gli esoteristi hanno imparato a chiamare la madre  dentro la loro coscienza e a ricevere da lei gli insegnamenti che solo la portatrice della vita ha il potere di far intuire.” 

 (BdB -  rivista “Età dell’Acquario” n. 70/1991)

Treia, dal 22 al 24 agosto 2014 - Tre giorni dedicati al femmineo sacro


Madre Natura - Affresco di Carlo Monopoli

Da tempo immemorabile il femminile è stato preso come esempio della capacità creativa di Dio. Anche nel cristianesimo abbiamo l’esempio della Madonna che rappresenta l’energia naturale attraverso la quale l’infusione dello Spirito Santo consente al “figlio di Dio” di assumere una forma fisica in questo mondo.

Molto spesso le antiche immagini della Madonna rappresentano vari aspetti protettivi che son propri della madre. La discussione in corso in varie branche del cristianesimo ma anche nel cattolicesimo stesso ed in altri credo religiosi porta a rivalutare ulteriormente la posizione femminile. Sono sicuro che il “sacerdozio” femminile molto presto diverrà una realtà in ogni religione… è inevitabile che ciò avvenga poiché la presenza divina non può essere considerata minore nel corpo femminile, altrimenti ciò implicherebbe una “imperfezione” della divinità stessa…

Purtroppo il maschilismo religioso nel cattolicesimo è ancora una realtà. Sappiamo tutti che la posizione della donna nella chiesa cattolica è di serie “b”, infatti solo i maschi possono recitar messa, impartire i sacramenti, svolgere funzioni sacerdotali ed essere nominati vescovi, cardinali e papi. Le donne possono solo occuparsi di penitenze e lavori marginali, con vari esempi dalla Perpetua alla madre Teresa di Calcutta. Recentemente nella chiesa anglicana è stato inserito un concetto di parità fra i sessi concedendo alle donne di accedere alla carica vescovile ma difficilmente l’esempio potrà essere seguito dal vaticano –in tempi rapidi.

Approfittando dei festeggiamenti per l’assunzione in cielo della Santa Madre Maria, che corrisponde al Ferragosto, apriamo una discussione sull’argomento del “Femmineo sacro e sulla parità dei sessi”.

La manifestazione prevede un ritiro meditativo di tre giorni al Circolo Vegetariano VV.TT.  per affrontare il delicato tema delle pari opportunità anche in campo religioso e spirituale. 



Paolo D’Arpini




Programma:

Dal 22 al 24 agosto 2014,  al Circolo Vegetariano  VV.TT. in Vicolo Sacchette 15/a - Treia (MC)

Si potranno trascorrere i tre giorni restando ospiti del Circolo. Portare sacco a pelo e cibo vegetariano  e buona volontà per contribuire ai lavori di permanenza. Le spese generali verranno condivise. La manifestazione prevede vari momenti di convivialità nella natura, meditazione sugli archetipi femminili, bagni propiziatori  alla spiaggia libera di Porto Recanati, passeggiate  attorno alle mura e nei luoghi sacri alla dea (Madonna Nera di Treia), escursione erboristica in compagnia di Sonia Baldoni con picnic alla Grotta di Santa Sperandia (che si svolge il 24 agosto 2014, partenza dal Circolo alle ore 10.30).

Prenotazione necessaria: 0733/216293 - circolo.vegetariano@libero.it

Attenzione: Ognuno partecipa agli eventi a proprio rischio e pericolo, la manifestazione non è coperta da polizza assicurativa. 

Immagini fotografiche collegate:




















Influsso degli elementi su pensieri ed azioni - Vecchie note dal diario di bordo



Spulciando fra gli appunti dal diario di bordo del Circolo vegetariano VV.TT. ho scoperto un’analisi  sulle “coincidenze” e collegamenti fra le qualità degli specifici anni ed i modi espressivi delle azioni compiute in sintonia con quegli elementi. 
Nel 2002 scrivevo questi appunti che di seguito vi sottopongo:
Perché durante il 1992 e 1993 c’è stata una così ampia messe di articoli? L’ho scoperto esaminando dall’oroscopo cinese l’elemento di quegli anni, entrambi d’acqua, i successivi due anni, ‘94 e ‘95 che sono anch’essi alquanto pieni hanno l’elemento legno, poi il ‘96 e ‘97 che sono marchiati dal fuoco, seguiti dal ‘98 e ‘99 con la terra ed i micidiali 2000 e 2001 con il metallo. Con il ritorno dell’acqua, cavallo 2002 e capra 2003, sento che la comunicazione potrà riprendere a fluire smootly. Eppure oggi 26.2.02 c’è stata per la seconda volta la contaminazione di un virus nel computer di Roberto Caivano, che invia le Email per conto del Circolo. Un virus bizzarro che pesca nei reparti segreti della memoria ed invia come Email lettere personali e segrete o messaggi inventati anche di carattere erotico. Poi pian piano il programma impazzisce, perde pezzi, sino a non rispondere più ai comandi. 
Sicuramente la vecchia penna procura meno guai, l’unico inconveniente essendo la fine dell’inchiostro. Ricordo ancora come da bambino scrivessi con una penna di legno, intingendo il pennino dentro un calamaio, le dita sempre sporche d’inchiostro e spesso anche il foglio. Poi cominciò il momento della penna stilografica anche questa però perdeva inchiostro da vari punti (dal pennino e dalle giunture), giunse la bic, la biro, ma anche con questa bisognava stare attenti al defluire dell’ inchiostro dal fondo e dalla punta. Quando le penne iniziarono a scrivere senza perdere inchiostro avevo già finito di andare a scuola. Insomma pare che ogni epoca abbia avuto i suoi problemi… quella presente ha i virus telematici.  Mi chiedo, nel caso che, come farei a continuare questo diario che scrivo al computer, dovrei ricominciare con la penna? Divertente, ma non troppo se penso alle correzioni….
Il mio numero simbolico è il 9, l’ho scoperto a Roma nel 1950/51 in prima elementare allorché avendo imparato a memoria la lezione di religione, chiedevo di essere interrogato per prendere un bel 10, la cosa non funzionò giacché mi impappinai su una parola e presi 9. Ritornai al banco e ripassai la lezione bene bene, ripetei a mente tutto e chiesi ancora di essere interrogato. Che disdetta, ancora una volta mi impappinai e mi fu confermato il 9 di prima. Volli ancora riprovarci dopo aver ulteriormente ripassato il testo, sicuro stavolta di farcela, ma la maestra mi disse che non mi avrebbe più interrogato e mi lasciò il 9, con mio grande disappunto e frustrazione. Poi ancora sempre verso quegli anni venne a trovarci un giorno lo zio Fausto, che distribuì a ciascun bambino, le mie sorelle e cuginetti, 10 caramelle. Purtroppo quando venne il mio turno erano rimaste solo 9 caramelle e quelle ebbi da mio zio. le mie proteste servirono a poco egli mi disse “le caramelle rimaste son queste e queste ti toccano”.
Ricordo che quella volta ero proprio arrabbiato, scesi giù nel giardino condominiale e regalai tutte le caramelle (meno una che mangiai subito…) ai bambini che stavano lì, con loro grande gioia. Un’altra volta accadde qualcosa di simile quando andai per la prima volta in India, mi trovavo all’ashram di Muktananda, in uno stato di pieno zelo, in quei mesi sentivo la forte presenza della Grazia del Guru, stavo vivendo momenti di grande enfasi spirituale. Avevo messo ‘in naftalina’ ogni altro desiderio dedicando tutte le mie attenzioni alla pratica spirituale. Un giorno fui preso da un raptus di golosità ed acquistai al chaishop (negozietto del tè) 10 monete di menta bianca, ne misi in bocca subito una, con grande avidità, poi mi diressi verso la porta dell’asharam, appena entrato vidi Baba seduto lì all’ingresso ed improvvisamente mi ricordai della mia lotta per il 10. Una mentina era nella mia bocca, le altre 9 nella mia mano. Mi avvicinai al Guru pensando “fammi vedere tu che son 10″ e tesi la mano verso di lui, Baba aprì la sua e prese nel palmo le mentine, sorrideva, io mi girai di scatto ed entrai nell’ashram senza più voltarmi indietro.
Insomma pare proprio che il 9 sia il mio numero, tra l’altro è anche il numero d’ordine della scimmia che dice: “Io sono l’esperta viaggiatrice del labirinto, il genio dell’alacrità, la maga dell’impossibile. Il mio cuore è colmo di potenti magie e sa gettare cento incantesimi. Io esisto per il mio piacere. Io sono la scimmia”. Muktananda era nato scimmia di terra del 1908 ed io son nato scimmia di legno del 1944. Buon per noi.
Intanto ritornando al 1993 continuo a sfogliare pagine e pagine sulle iniziative del Circolo, come la festa del grande cocomero o l’ostello per animali erbivori o l’ampliamento del parco del Treja o l’istituzione dell’anagrafe canina o proposte sull’energia rinnovabile o gli scavi archeologici dell’agro falisco o l’alimentazione vegetariana o l’arte e la cultura locale ed internazionale o problemi d’inquinamento da traffico o stereotipi vacanzieri su Calcata o storie sulla montagna sacra del Soratte o sul come dipingere annusando o sulla salvaguardia degli antichi mestieri o sulla filosofia dell’uomo. Insomma su tutti quegli argomenti che sono riuscito a ri-trasmettere, con fantasia e caparbietà su quasi tutti i giornali, sulle agenzie di stampa, sulle reti televisive e radiofoniche. Forse sarà ancora quella caramella che deve essere digerita, chissà.
A questo punto dovrei ricominciare a trascrivere qualcuno di questi articoli. Se lo facessi potrebbe essere un’altra prova una dimostrazione, un tentativo postumo di sentirmi gratificato…  Mi sia concesso di non farlo. Mi sia concesso di essere creduto o non creduto, che tanto è lo stesso. Questo il simbolo di una volontà che non ha qualificazione, una volontà basata solo sull’immediato presente.

Paolo D’Arpini