Signoraggio bancario ed unitarietà della vita – Una spiegazione semplice semplice…
La paura della morte serve a dominare le masse...
Dopo il compimento o prima del compimento...?
L'11 marzo 2023, lo stesso giorno dell'uscita della prima ristampa di “Chi sei tu? I Ching, lo zodiaco cinese e il sistema elementale indiano”, accresciuta dalla postfazione di Lorenzo Merlo, l'editore di Ephemeria nonché amico, Antonello Andreani, mi ha invitato a tenere una presentazione presso il Centro Pacha Mama Bio di Recanati. Così quel giorno è venuto, nell'ora della Scimmia, verso le 16, a prelevarmi a Treia per accompagnarmi con il suo potente bolide sino al luogo dell'incontro.
La giornata era solatia e degna dell'imminente primavera, però Recanati l'abbiamo vista da lontano perché il Centro nel quale eravamo attesi si trova in periferia, pur avendo tutta l'apparenza di un vero punto d'incontro: ampie sale, spazi per yoga e terapie, uffici, laboratori culinari, spaccio biologico, sala per degustazioni, ecc. Questa struttura è stata creata e sorretta dall'impegno di Annarita, una psicologa recanatese, e dal marito Stefano, i quali credono fermamente nella necessità di un ritorno a Madre Terra, lo dice anche il nome Pacha Mama.
Dopo un giro esplorativo all'interno del locale era stato deciso di presentare il libro, in modo informale, nello spazio per le degustazioni, che pian piano andava riempendosi degli invitati, quasi tutti recanatesi doc ma pure altri di origini diverse. Mi sono sentito a casa anche perché ho percepito che i presenti erano interessati al tema trattato: la ricerca di sé. Sentendomi a mio agio ho potuto parlare liberamente, a braccio, senza nemmeno consultare gli appunti che mi ero portato appresso, che ho letto solo nel breve intervento relativo alle qualità archetipali dell'anno in corso “Lepre d'Acqua”.
Nell'I Ching vi sono due esagrammi finali, il penultimo è un esagramma formato dai segni nucleari L'Aderente e L'Abissale. Rappresenta “Dopo il Compimento” cioè il tempo in cui la singolarità ha raggiunto i suoi obiettivi. L'ultimo segno, con il quale il libro si conclude, è l'esagramma formato dai segni nucleari (invertiti nelle posizioni) L'Abissale e L'Aderente, che rappresenta “Prima del Compimento”, cioè il tempo in cui la singolarità è pronta a fare un salto in avanti. Quella fase in cui tutti i nodi vengono al pettine e ci si ritrova a fare i conti con le proprie scelte... E' molto significativo che l'ultimo messaggio del Libro dei Mutamenti vada nella direzione di indicare la via da percorrere per ottenere un risultato evolutivo.
Ed infatti ci siamo trovati a Recanati, l'11 marzo 2023, a riconoscere lo scopo prefisso, per il bene comune, come una sola famiglia...
Paolo D'Arpini
Big-Pharma e fine del mondo...
L’industria chimico-farmaceutica nacque in Europa nella seconda metà dell’Ottocento: in molti casi si trattava dell’industria dei coloranti che, staccatasi dalla chimica di base si indirizzava verso quei nuovi e più promettenti settori della Chimica specializzata in settori chiave dell’economia.
Negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale, si formò un cartello internazionale dei farmaci, con sede in Germania, che dominava le industrie chimiche e farmaceutiche di tutto il mondo. Esso aveva diffuso le sue attività in 93 paesi, in ognuno dei quali rappresentava una potente forza economica e politica. Era conosciuta come IG. Farben..
Essa sarebbe divenuta il pilastro di sostegno della produzione chimica di Hitler durante gli anni della guerra, fornendo prodotti che comprendevano potenti esplosivi, gas tossici e l’ignominioso Zyklon-B, la sostanza mortale usata dai nazisti nei campi di sterminio.
Tuttavia, prima della guerra, nel 1928, l’industriale monopolista americano John D. Rockfeller aveva stabilito una concentrazione industriale tra il suo impero internazionale con sede in America e la IG Farben, dando così origine al più grande e più potente cartello farmaceutico che il mondo avesse mai conosciuto.
Il Tribunale militare di Norimberga nel 1946/47 stabilì che la Seconda Guerra Mondiale non sarebbe stata possibile senza questo cartello petrolchimico chiamato I.G. Farben.
In conseguenza della sentenza emessa dal tribunale, la I.G. Farben fu divisa in Bayer, BASF e Hoechst e alcuni dei suoi dirigenti furono condannati per aver iniziato una guerra contraria al diritto internazionale, genocidio, sfruttamento e saccheggio di proprietà pubblica e privata in paesi stranieri e altri crimini contro l’umanità.
La storia degli antefatti aziendali dietro la seconda guerra mondiale è documentata da un libro di Joseph Borkin “The Crime and Punishment of IG Farben” (Delitto e castigo della I.G. Farben),
Dopo la guerra, la Germania, con i suoi tre giganti Bayer, Hoechst, BASF ebbe comunque un ruolo importante assieme anche alla Svizzera che, a Basilea, vide nascere e svilupparsi Ciba, Sandoz, Roche: tutte aziende che si sono poi affermate nel mondo.
Ma è negli anni Novanta che sono cominciate le grandi fusioni: nel Regno Unito, nel 1989 due grosse aziende farmaceutiche si fondono nella Smith Kline-Beecham: in seguito si fonderanno anche con la American Home (circa 25 miliardi di Euro di fatturato annuale).
Nel 1993 la svedese Pharmacia compra l’italiana Farmitalia-Carlo Erba, poi si fonde con l’americana Upjon nel 1995, e poi ancora con la Monsanto, prima di venir comprata dalla Pfizer, che in precedenza aveva acquistato l’americana Parke Davis.
Nel 1995 avviene la fusione Glaxo- Wellcome (circa 14 miliardi di Euro di fatturato annuale).
Nel 1998 la Smith Kline – Beecham ( circa 62 miliardi di Euro di fatturato annuale) si fonde con Glaxo-Wellcome, per un capitale risultante di oltre 90 miliardi di Euro di fatturato annuale.
Nel frattempo, l’inglese Imperial Chemical Industries si è fusa con la svedese Astra, dando origine alla Astra-Zeneca.
Le fusioni sono continuate ad avvenire tra le stesse aziende farmaceutiche presenti sullo stesso tipo di mercato: Sandoz e Ciba Geigy (Novartis, 1996), Astra- Zeneca (1998).
Con la fusione tra Bayer e Monsanto, tra DuPont e Dow Chemical e l’acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina si rischia che il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci finisca nelle mani di sole tre multinazionali con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori. (2018)
Questi colossi non nascono dall’esigenza dei pazienti, ma dall’esigenza di creare monopolio e quindi profitti sempre maggiori.
Giuseppe Nacci
La "persona" è solo una maschera...
Tempo addietro... scrivevo ad un’amica spiegandole ”...lavoro per un mezzo sderenato che si chiama Paolo D’Arpini, lo conosci?”.
In verità identificarsi con uno specifico nome forma non corrisponde assolutamente al vero ed inoltre se ci si identifica con la “persona” non si può fare a meno di assumerne i pregi ed i difetti, di accogliere le sue sfumature e macchie, ma siamo noi Arlecchino e Pulcinella?
Per questo dicevo che “io” (in quanto coscienza) lavoro per quel personaggio Paolo D’Arpini, il quale solo attraverso la mia osservazione consapevole può manifestarsi e compiere le nefandezze a cui è avvezzo. Allo stesso tempo gli voglio bene come voglio bene a chiunque mi si presenti davanti, che entra nella mia sfera cosciente. Questa è realizzazione?
Ho scoperto, rileggendo diverse storie su questo sito, che sovente, soprattutto in questa rubrica, vengono descritti momenti di trascendenza e flash di realizzazione. L’esperienza dello stato ultimo, della coscienza libera da identificazione, è esposta in varie scuole spirituali come: Satori, Spirito Santo, Samadhi, Shaktipat, etc.
Di solito si intende che questa “esperienza” del Sé sia conseguente ad una particolare condizione di apertura in cui la “grazia” può manifestarsi ed impartire la conoscenza di quel che sempre siamo stati e sempre saremo.
Purtroppo dovuto all’accumulo di tendenze mentali “vasana” non sempre l’esperienza vissuta si stabilizza in permanente realizzazione. Il risveglio quindi non corrisponde alla realizzazione (oppure solo in rari casi di piena maturità spirituale). E qui ci troviamo di fronte ad un paradosso, da un lato c’è la consapevolezza inequivocabile dello stato ultimo che non può mai più essere cancellata, dall’altro un oscuramento parziale di tale verità in seguito all’attività residua delle vasana che continuano ad operare nella mente del cercatore…
A questo punto trovo necessario riportare una risposta data da Ramana Maharshi su questo argomento.
D. “Può la conoscenza essere persa una volta che è stata ottenuta?”
R. “La conoscenza una volta rivelata prende tempo per stabilizzarsi. Il Sé è certamente all’interno dell’esperienza diretta di ognuno, ma non come uno può immaginare, è semplicemente quello che è. Questa “esperienza” è chiamata samadhi. Ma dovuto alla fluttuazione delle vasana, la conoscenza richiede pratica per stabilirsi perpetuamente. La conoscenza impermanente non può impedire la rinascita. Quindi il lavoro del cercatore consiste nell’annichilazione delle vasana. E’ vero che in prossimità di un santo realizzato le vasana cessano di essere attive, la mente diventa quieta e sopravviene il samadhi. In questo modo il cercatore ottiene una corretta esperienza alla presenza del maestro. Per mantenere stabilmente questa esperienza un ulteriore sforzo è necessario. Infine egli conoscerà la sua vera natura anche nel mezzo della vita di tutti i giorni. C’è uno stato che sta oltre il nostro sforzo o la mancanza di sforzo ma finché esso non viene realizzato lo sforzo è necessario. Ma una volta assaggiata la “gioia del Sé” il cercatore non potrà fare a meno di rivolgersi a questa ripetutamente cercando di riconquistarla. Una volta sperimentata la gioia della pace nessuno vorrà indirizzarsi verso qualche altra ricerca” (Talks).
E con questa promessa-condanna vi saluto amichevolmente.
Paolo D’Arpini