Ante Scriptum
Che il riciclaggio sia utile soprattutto in tempi di crisi è una verità indiscutibile. Non ce la facciamo più nemmeno ad affrontare le spese correnti figurarsi se possiamo permetterci l'acquisto di regali...
Rovistando negli angoli della casa, magari anche in soffitta ed in cantina, si trovano migliaia di "regali vintage" -magari che si potrebbero far passare come oggetti d'arte retrò- ed il gioco è fatto!
Da alcuni anni ho preso l'abitudine di fare così.. basta regali consumisti, solo regali ecologisti (di recupero). Caterina ed io abbiamo già predisposto gli oggetti, faremo dei bei pacchettini, regolarmente con carta da regalo riciclata, e quando andremo alle varie feste a cui siamo stati invitati per il periodo natalizio (a Vignola da Aria di Stelle, a Modena dall'ass. Senza Nome, a Spilamberto a casa di Sabine, etc.) abbiamo già pronti, od in mente, una bella serie di pacchetti colorati....
Ah, visto che siamo in vena di riciclaggio, vi riporto un divertente articoletto di Rita De Angelis sul tema
(Paolo D'Arpini)
Riciclare è bello
E’ vero ormai che da un po’ di tempo siamo in crisi in svariati settori produttivi e per quanto riguarda i consumi di beni considerati superflui. Ma una cosa agli italiani non bisogna certo toglierla, la voglia di festeggiare, vuoi nel settore sportivo, così come per normali ricorrenze quali compleanni matrimoni e perché no anche onomastici.
In genere al festeggiato è d’obbligo, e di buon augurio portare un regalo per ricordare piacevolmente la ricorrenza. Ma se la festa finisce e ne rimarrà un lieto ricordo, magari con un video girato da amici e qualche foto da rivedere tutti insieme, dopo i festeggiamenti rimangono i regali. In genere la maggior parte graditi ed apprezzati, alcuni inutili e soprattutto molti superflui.
Cosa fare allora di pensieri che magari sono doppi o tripli perché già posseduti, o peggio ancora di oggetti che non ci piacciono o non stanno bene nell’arredamento della nostra casa? Niente paura nell’era di internet e siti del tipo di eBay o Subito tutto quello che è confezionato e spesso inutilizzato può diventare un affare quasi piacevole.
Si sa che fare un regalo ad un amico o amica può essere bello, quasi come farlo a se stessi, ma riciclarlo in certi casi può essere anche meglio, se non superiore alla prima aspettativa. Il dopo festa si da quindi appuntamento su internet con una serie di offerte speciali inserite dallo stesso utente, come privato cittadino.
Si stima che sulla rete sono prese presenti attualmente più di 8.000 annunci pubblicati. Nel precedente Natale trascorso circa il 44% dei regali ricevuti è già stato rivenduto on line portando un giro di affari di circa 790 milioni di euro.
Si pensa che in quest’anno la cifra potrebbe essere di certo superiore. Una miriade quindi di piccoli o grandi oggetti che vengono acquistati posti sulla rete, sperando anche che parenti ed amici di riferimento, non siano assidui frequentatori di vendite o acquisti on line riconoscendo così, non senza rammarico il loro dono rivenduto.
Ma esiste anche un altro modo più pratico e meno visibile per sbarazzarsi di oggetti che non sono di nostro gradimento. Attualmente in tutta Italia ci sono i mercatini della domenica, ma anche in svariati giorni della settimana dove è possibile recarsi e vendere direttamente o acquistare gli oggetti. Si va dal bene riciclato, quello che in precedenza ci è stato regalato, ma si parla anche di oggetti nuovi o quasi nuovi di cui vogliamo sbarazzarci o che non ci piace più avere in casa.
Ci sono in mostra suppellettili di un certo tipo, oggetti da collezione sino a lampade da tavolo, mobili antichi e magari anche bambole appartenute magari a parenti di una o due generazioni.
Ma proprio riguardo alla crescita del fenomeno del riciclo o dell’acquisto di oggetti nei mercati, ci viene spontaneo fare una considerazione ormai evidente agli occhi di tutti: Il mercato del dono prende così piede ormai in tutto il mondo, proprio in proporzione all’impoverimento generale della famiglia o del singolo individuo.
Si genera quindi lo stato di necessità, che ci fa passare sopra anche al senso di colpa che si ha pensando di vendere una cosa che magari ci è stata regala con il cuore. Quindi si può tranquillamente parlare di crisi riciclabile.
Ma metterci sempre il cuore anche quando decidiamo di vendere un oggetto che è stato a noi regalato può e deve essere visto anche in senso positivo.
Sì noi ci disfiamo di un oggetto che non ci piace, ma nello stesso tempo chi lo acquista al posto nostro, ne crea utilità se non piacere nell’acquistarlo.
Ed allora perché non sentirsi felici di aver fatto una cosa positiva, quasi alla pari di una buona azione? La crisi quindi c’è ma qualche volta genera anche pensieri e risvolti positivi. Bisogna crederci proprio come nel gioco di una partita di calcio e che la vittoria sia meritata per entrambi.
Rita De Angelis