L'amore esterno è un riflesso dell'amore interno. Se facciamo un’analisi accurata sui processi emozionali e fisiologici scopriamo che in verità non c’è una reale scissione fra i sentimenti cosiddetti “puri” e lo “sconvolgimento” ormonale fisico. L’estasi è una forma di orgasmo e l’amore nelle sue varie forme ha sempre una componente fisica, con rilascio di endorfine nel corpo.
Persino nello yoga viene descritto il processo di risalita dell’energia “femminile” Shakti/Kundalini, lungo il canale spinale, come una sorta di viaggio verso il ricongiungimento con l’aspetto “maschile” Shiva… è da questa unione che sorge la piena consapevolezza di Sé.
Anche nell’esperienza empirica della vita quotidiana scopriamo che il maschile e il femminile, che sono solo aspetti funzionali alla manifestazione duale della vita, tendono continuamente verso la congiunzione. Forse esteriormente possono anche non apparire in forma propriamente maschile o femminile ma sicuramente assumono una forma “attiva e passiva”, o Yin e Yang se preferiamo una terminologia taoista.
Quindi bisogna partire dal presupposto che l’energia sessuale non è antagonista all’espressione amorosa, anzi ne è la componente cinetica. Se poi la pulsione sessuale od amorosa si rivolge verso diverse forme questa è una semplice riprova che tutti in realtà siamo "Uno", e che i molteplici aspetti della personalità umana chiedono di potersi rapportare con altri aspetti esteriori che contribuiscano a fornire le esperienze necessarie per la nostra crescita.
Persino nello yoga viene descritto il processo di risalita dell’energia “femminile” Shakti/Kundalini, lungo il canale spinale, come una sorta di viaggio verso il ricongiungimento con l’aspetto “maschile” Shiva… è da questa unione che sorge la piena consapevolezza di Sé.
Anche nell’esperienza empirica della vita quotidiana scopriamo che il maschile e il femminile, che sono solo aspetti funzionali alla manifestazione duale della vita, tendono continuamente verso la congiunzione. Forse esteriormente possono anche non apparire in forma propriamente maschile o femminile ma sicuramente assumono una forma “attiva e passiva”, o Yin e Yang se preferiamo una terminologia taoista.
Quindi bisogna partire dal presupposto che l’energia sessuale non è antagonista all’espressione amorosa, anzi ne è la componente cinetica. Se poi la pulsione sessuale od amorosa si rivolge verso diverse forme questa è una semplice riprova che tutti in realtà siamo "Uno", e che i molteplici aspetti della personalità umana chiedono di potersi rapportare con altri aspetti esteriori che contribuiscano a fornire le esperienze necessarie per la nostra crescita.
Quando la maturazione è giunta al termine non è più necessaria questa "corrispondenza", nel qual caso l'amore si può manifestare in piena solitudine od anche nella forma monogamica poiché si è completato il "congiungimento". Infatti Shiva e Shakti non hanno altri partners se non loro stessi.
Paolo D'Arpini
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