Per l'uomo arcaico (ma anche in molte società considerate "primitive" di oggi ) l'unica realtà possibile era porsi in sintonia con il cosmo (dalla parola greca significante "ordine") obbedire alle sue leggi manifeste e modellarsi sulla sua trascendenza (ossia i principi che alimentano la sua realtà non-manifesta: individuabili sul piano fisico in quella "materia oscura" che non è rilevabile strumentalmente e tuttavia costituisce il 95% dell'universo per la fisica moderna) per farla discendere sul suo piano ed essere quindi partecipe del "divino", anche se questo termine non deve trarre in inganno, poiché non ha a che vedere con le varie divinità dei popoli ma con il principio animatore sottostante la realtà visibile. In questo senso il termine è interscambiabile con quello di "sacro" che nel suo significato etimologico indoeuropeo significa "avvincersi" o "aderire" (implicitamente al trascendente).
Insomma riconoscere che vi è un livello di realtà superiore a quello con cui interagiamo di solito (e cioè il mondo materiale) ed adeguarsi ad esso in quanto fonte di saggezza e di energia vastamente al di sopra del limitato mondo dei sensi.
Come risultato, ogni atto degli antichi aveva un senso, poiché era ispirato all'ordine dell'universo: se l'uomo delle civiltà cosiddette "tradizionali" non si comportava in tal modo, non giudicava nemmeno "reale" la propria vita. La sua ritualità replicava i principi divini dell'origine , gli eventi "archetipici" (dal greco "archè" -"primordi" e "typos" - "modello") riattualizzandone e rinnovandone i contenuti, quindi mantenerne la guida costante per ogni giorno,ogni atto. Questo permetteva loro di inserirsi nel livello di significato da cui tutto era scaturito e quindi parteciparne, seppure simbolicamente e in maniera riflessa.
Dunque allinearsi alle leggi del "cosmos" consentiva di adeguarsi e riconnettersi con una progettualità ben definita, eludendo il "chaos", che è l'opposto di cosmos, cioè disordine e il non-senso che vediamo pervadere la vita moderna,in cui tutto- e soprattutto questa posizione- è rovesciato..
Simon Smeraldo
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