"La saggezza Divina è pazzia per questo mondo" - Alice nel paese delle meraviglie - Recensione



Senz'altro la più "psichedelica" delle fiabe, quella che più chiaramente descrive un "trasferimento" dimensionale della psiche.

Annoiata di ascoltare un libro senza figure lettole dalla sorella più grande, Alice si rifugia in un mondo di sogni ad occhi aperti (ma era proprio un sogno?) cadendo all'interno della tana di un coniglio bianco (il bianconiglio)in un surreale mondo sotterraneo (Ma è proprio sotterraneo o è fuori dallo spazio-tempo?) dove l'immaginario e l'insensato si fondono diventando realtà.


Questa tana è chiaramente identificabile con un cunicolo spazio-temporale (detto "wormhole" o "ponte di Einstein-Rosen),cioè, quello che la fisica moderna ipotizza essere una scorciatoia dello spazio-tempo che potrebbe condurre ad un'altra dimensione:un portale , un varco dimensionale.
Senonchè questa acquisizione ipotetica da parte della scienza fisica è avvenuta una sessantina di anni dopo la stesura di "Alice". Come la mettiamo?


Beh,sappiamo che molte delle scoperte più recenti della fisica non fanno che confermare dati acquisiti da millenni dalle culture spirituali tradizionali: si tratta di principi "iscritti" per sempre in una sorta di serbatoio perenne di informazioni (che alcuni identificano con l'inconscio collettivo di Jung) e ai quali può accedere chiunque sia "qualificato" da una posizione di sintonizzazione su quelle onde particolari.
Nel mondo esplorato da Alice i valori umani, come anche la nozione di tempo, sono distorti- se non rovesciati - e quella che noi chiameremmo follia domina la scena: ciò porta alla mente una dichiarazione biblica secondo cui "la saggezza di Dio è pazzia per questo mondo"; in altre parole i valori dominanti nel mondo sono a tutti gli effetti la vera follia. Che cosa è "normale"? Quello che le masse e il pensiero collettivo hanno definito tale,in base a parametri che non collimano affatto con i principi della spiritualità e della vera saggezza.


Dunque Lewis Carrol, l'autore, era un precursore, un visionario (e un solitario), un incompreso:oggi si direbbe "disadattato" ma solo perché la sua anima non si collocava sui meschini e piatti livelli di una società totalmente conformista come quella dell'Inghilterra vittoriana in cui egli visse. Il "diverso" di turno, in un mondo che ai diversi concedeva ben poco-o nulla.


Simon Smeraldo

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