Osservando ciò che avviene in natura e fra gli animali e osservando le
pulsioni naturali dell’uomo non possiamo far a meno di trovare
similitudini comportamentali, soprattutto nella sfera sessuale. La
sessualità nell’uomo è un potente motore che ci spinge verso una
specifica direzione…. Ma la sessualità è anche cultura, è anche fonte
di ricerca spirituale. Infatti nella tradizione tantrica indiana la
sessualità è il mezzo attraverso cui compiere il percorso di risalita
verso la coscienza unitaria. Anche nel misticismo devozionale l'estasi
è la risultanza di una forte concentrazione "sessuale". Cercando di
trovare una sintesi fra ciò che è spontaneo e naturale e ciò che fa
parte delle aspettative o consuetudini sociali è necessario andare
alla scoperta di una “sessualità ecologica o laica” nella quale tutti
riconoscerci.
Soprattutto in questo momento storico in cui il sesso è vissuto e
pensato come modo d’interscambio sociale ed economico assaporiamo solo
un arido amore funzionale. Al contrario nella corresponsione
indifferenziata si riporta l’uomo alla sua pienezza, lontano
dall’inquinamento dell’uso. Infatti far sesso è molto facile, molto
meno conservare il cuore integro assieme alla consapevolezza della
appartenenza all’unità.
Per ottenere un risultato soddisfacente nella nostra ricerca dobbiamo
innanzi tutto compiere una operazione di distacco e discernimento.
Osservando le pulsioni primordiali senza cadere nella trappola
identificativa con esse. Malgrado appaia che l’uomo abbia ogni cosa
nelle sue mani in effetti non è così. Il fatto è che se non
sentissimo che stiamo compiendo qualcosa di nostro non avremmo
soddisfazione nell’agire. Se non pensassimo “ora voglio far questo..”
non proveremmo alcun piacere dalle nostre azioni. Così pensiamo di
essere noi a decidere. La forza che ci spinge all’azione, chiamatela
natura, mente, Dio, energia vitale o qualsiasi nome, ci fa muovere a
nostra insaputa. Possiamo indicare l’azione compiuta come “nostra”
solo dopo che essa è avvenuta. Ma se così non fosse, ovvero se non
sentissimo di essere noi gli artefici, non vorremmo portare nulla a
compimento.
Ed allora come essere liberi dal senso dell’io e del mio?
E qui riportiamo l'attenzione al desiderio più impellente quello che
spinge l'uomo e la donna a congiungersi carnalmente per soddisfare un
bisogno fisiologico e mentale, con lo scopo di perdere almeno per un
momento la coscienza di sé, in quanto agente, e fondersi nell'altro.
L'osservazione di questo processo è l'unica strada che ci resta aperta
per individuare il confine tra libera scelta e destino, fra schiavitù
e libertà....
Possiamo così toccare la meraviglia dell'esistenza in chiave
naturalistica e giungere alla riscoperta consapevole della sacralità
della natura! E cosa è quest’ultima se non la visione spirituale
di tutti coloro che si sentono parte indivisa della coscienza e del
cosmo? Correttamente parlando questa “coscienza universale” (comune
a tutti) non è il risultato di una religione ma un moto spontaneo
interiore dell’uomo per integrarsi nella natura e con sé stessi.
Gli animali godono di una spontanea gioia nel loro esistere e
manifestarsi ma mancano della consapevolezza, l'uomo ha il "dovere" di
compire l'atto di ricongiungimento con la matrice universale
attraverso la piena consapevolezza di Sé.
Paolo D'Arpini
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Di questo e simili temi se ne parlerà durante la Tavola Rotonda "Riciclaggio della Memoria" che si tiene a Treia il 31 ottobre 2014:
https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2014/09/18/riciclaggio-della-memoria-a-treia-31-ottobre-2014-programma/
Sono d'accordo.... un sesso sano è importante.... ma soprattutto la consapevolezza dell'atto... che si è persa nella notte dei tempi...
RispondiEliminaCaro Paolo: siccome sono curioso e aperto alle cose nuova e alternative ho direzionato il potente motore 10 cv che mi spingeva verso una specifica direzione fonte Ferrarelle di ricerca spirituale cercando di compiere il percorso di risalita verso la coscienza unitaria e misticismo devozionale differenziando la sintesi fra ciò che è spontaneo e naturale e ciò che fa parte delle aspettative della corresponsione indifferenziata che riporta l’uomo alla sua pienezza lontano dall’inquinamento dell’uso compiendo una operazione di distacco e discernimento osservando le pulsioni primordiali senza cadere nella trappola identificativa con esse e libero dal senso dell’io del mio e di mia sorella e a congiungersi carnalmente per soddisfare un bisogno fisiologico e mentale e con lo scopo di perdere almeno per un momento la coscienza di sé in quanto agente immobiliare e fondermi nell'altro ammettendo che l'unica strada comunale che ci resta aperta per individuare il confine tra libera scelta e destino e fra schiavitù e libertà e così toccare la meraviglia dell'esistenza in chiave naturalistica e giungere alla riscoperta consapevole e della sacralità e della natura e sentirmi così parte indivisa della coscienza e del cosmo e dell’osmosi inversa attraverso un moto spontaneo interiore dell’uomo per integrarsi nella natura e con sé stessi e con mio nonno per compire l'atto di ricongiungimento con la matrice universale attraverso la piena consapevolezza di Me tè e caffè, (puoi prendere aria ora…) ho finalmente capito una cosa: era meglio farsi una scopata (mia moglie è andata giù a lavare i piatti).
RispondiEliminaProvare per credere!!
Con stima
Armando Marchesini
Grande
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