Inquisizione scientifica... la nuova frontiera dell'oscurantismo
Sono oggi disponibili nuove scoperte scientifiche in grado di cambiare
le nostre convinzioni secolarizzate, di farci vedere il funzionamento
delle cose in modo completamente diverso, a volte opposto, a quello
che abbiamo sempre dato per scontato, nuove teorie in grado di
migliorare la vita di tutti.
Abbiamo vissuto per millenni con la convinzione che la Terra fosse
piatta, che la Terra fosse il centro dell’Universo, che il sole
girasse intorno alla Terra, che l’essere umano fosse stato creato così
come lo vediamo oggi, che materia ed energia fossero cose diverse, che
l’energia elettrica non potesse essere trasportata senza fili, che
l’uomo non potesse condizionare clima e terremoti, e così via.
Se non ci fossero stati scienziati che hanno anche dato la loro stessa
vita contro l’oscurantismo delle diverse forme di inquisizione, che
sono stati isolati dalla comunità per le loro teorie, oggi vivremmo
ancora nelle caverne! Ma se ci fosse stata più apertura e libertà per
tutti noi oggi ci sarebbe stato un presente migliore.
OGGI E’ IL PRESENTE MA E’ ANCHE IL PASSATO DEL NOSTRO FUTURO.
E’ ad oggi che dobbiamo guardare, fare oggi qualcosa per realizzare il
nostro futuro. Se possiamo fare qualcosa lo possiamo fare proprio
adesso!
Oggi i più forti contrasti ci sono nel campo salute. Se qualcuno
riuscisse a curare la maggior parte delle forme di cancro senza
farmaci o senza chirurgia? Se qualcuno scoprisse che la malattia
mentale in realtà non esiste e le persone possono risolvere problemi
di natura psicologica senza psicofarmaci e senza psicoterapia ma con
interventi psicoeducativi ed informazione? Saremmo contenti realmente?
Finalmente liberi di scegliere?
Oppure le lobbyes di potere accademico, coloro che rivestono ruoli di
potere decisionale, coloro che hanno basato il proprio potere sulle
vecchie conoscenze cercherebbero di impedire l’emergere di tutto
questo? Lo scenario sarebbe quello del dibattito scientifico a pari
livello oppure sarebbe quello di un tentativo dei poteri
istituzionalizzati di censurare?
Chi ha potere avrebbe sempre l’ultima parola e l’innovazione e lo
scalpore finirebbero in un mutismo mediatico, in una omertà dei mezzi
d’informazione oppure non emergerebbero affatto. Anche le riviste
scientifiche non pubblicherebbero. Allora lo scienziato creerebbe
libri, una propria rivista, utilizzerebbe il web e convegni per poter
continuare a far vedere la verità, altri invece morirebbero civilmente
sotto cumuli di silenzio. Nel dubbio poche persone quindi si
prenderebbero a quel punto il “rischio” di scegliere diversamente da
ciò che viene proposto da chi ha sempre detenuto il potere.
A questo punto il potere istituzionalizzato utilizzerebbe la classica
frase “la comunità scientifica internazionale dice diversamente”
oppure “non ci sono pubblicazioni su riviste accreditate”, ma
accreditate sempre da chi detiene il potere!
Far emergere nuove scoperte per quei pochi che ancora hanno la voglia
e la passione di dedicarsi allo studio e alla ricerca scientifica è
davvero arduo in questo momento storico così fortemente condizionato
da gruppi di potere accademico.
Oggi le “moderne inquisizioni” sono composte dagli stessi scienziati
che però rivesto cariche di potere Accademico, politico, economico e
decisionale. Oggi la lotta è tra gli “Accademici” con i loro
protettori istituzionali e gli scienziati innovatori estranei a tali
giochi di potere.
Gli innovatori sembrano tutti ciarlatani, come se nulla potesse essere
scoperto, da professionisti e scienziati, al di fuori delle
università, delle accademie! Se qualcuno affermasse “nessuno può
inventare nulla al di fuori di quello che noi diciamo” sarebbe un
atteggiamento scientifico, aperto o una formula inquisitoria?
Se chiunque al di fuori delle accademie contrastasse scientificamente
gli assiomi dominanti il potere istituzionalizzato oggi si vedrebbe
accusato di non essere scientifico, di essere un ciarlatano, verrebbe
censurato, sospeso o radiato dal proprio ordine professionale secondo
la nota formula dell’inquisizione che recita più o meno così: “Dato
che sui nostri testi di riferimento, c’è scritto Questo e i nostri
testi dicono la verità, chiunque affermasse o cercasse di dimostrare
il contrario, sarebbe un ciarlatano e condannabile”
La formula dell’inquisizione parte dal presupposto che nulla si può
dire o dimostrare al di fuori di quello che il conformismo scientifico
ha stabilito. Questo non è soltanto un pericolo, è una realtà sotto i
nostri occhi ma che la maggior parte di noi ignora o pensa sia un
dibattito estraneo ai propri interessi. Ma quando dobbiamo scegliere
la cura che crediamo più efficace, potremmo scegliere soltanto tra ciò
che è rimasto, tra ciò che i “luminari” accademici dicono che sia
scientifico. Di fatto avremmo soltanto l’illusione della libertà di
scegliere perché di altro non ci viene data notizia.
Contro tale forma di “moderna inquisizione” in favore della libertà di
scelta, c’è l’informazione, la comunicazione. L’informazione è la
prima forma di tutela. Se su un miliardo di persone uno soltanto
dicesse la verità? Sarebbe più facile credere ad un miliardo contro
uno! Ma volgendo lo sguardo alla storia degli scienziati innovatori
ricordiamo Nome e Cognome, perché era quell’uno su un miliardo! Questo
ci dovrebbe insegnare una sola cosa... Che non possiamo distruggere o
censurare a priori ma è necessario che ci sia libertà di scelta per
tutti (per lo scienziato, per il professionista di applicare in
scienza e coscienza ciò che ritiene utile al benessere, per ogni
persona di scegliere a chi rivolgersi). Ciò che è utile lo decide il
mercato nella sua libertà e autonomia ma chi mantiene il proprio
potere su vecchi assiomi vedrebbe così la perdita del proprio dominio
e, anziché mettersi sullo stesso livello dell’innovatore, censura
quest’ultimo, lo mette a tacere minacciando di stessa sorte chiunque
lo seguisse.
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