Nel mondo attuale conviviamo ormai con molteplici religioni e dottrine
di vita, una tra queste il Buddismo ed il suo stile di vita, che
accompagna nel cammino dell’esistenza i Monaci ed i loro seguaci. Si
narra il che Buddha nacque introno al 465 a. C. da una ricca famiglia
della stirpe degli Shakya che dominava una parte dell’India himalayana.
Fu allevato e crebbe nel lusso principesco, si sposò ed ebbe
anche un figlio. Ma anche lui conobbe le miserie umane, un vecchio, un
cadavere ed un mendicante.
Queste tristi realtà della vita lo impressionarono notevolmente, tanto
che all’età di 30 anni abbandonò tutto e tutti per dedicarsi a
conoscere le cause della miseria, vivendo da eremita, ed alla ricerca
di una soluzione sull’enigma della vita. Capì che la salvezza poteva
trovarla solo nella meditazione personale, e si narra che a 35 anni,
dopo 49 giorni di riflessioni ai piedi di un albero di fico, in una
notte di luna piena del mese di maggio, raggiunse l’illuminazione:
comprese le quattro nobili verità sul dolore, sull’origine del dolore
sulla soppressione del dolore, e sulla via che porta alla soppressione
del dolore. Anima dalla pietà per gli uomini e dal desiderio di
salvarli, seguito da cinque discepoli, per circa quaranta anni
percorse il nord dell’India, insegnando la bellezza della sua
dottrina, il messaggio di speranza e felicità che si raggiunge, con la
conquista del proprio intelletto e della volontà.
Secondo la tradizione il Budda mori all’età di 80 anni, seguito dal
suo discepolo fedele e prediletto Ananda, alla quale lasciò i suoi
saperi ma prima di morire si rivolse ai suoi fedeli dicendo: Ricordate
o fratelli queste mie parole: tutte le cose composte sono destinate a
disintegrarsi! Attuate quindi con diligenza la vostra propria
salvezza!
I Monaci che intendono quindi praticare questa disciplina, per
raggiungere la salvezza, devono attenersi alle seguenti norme morali,
la retta parola, la retta azione, il retto comportamento. Queste
azioni possono essere estese anche ai laici che intendono porre a
motivi fondamentali della loro vita, la tolleranza e l’ amore. Ma dopo
aver appreso le tre verità con costanza e devozione, la quarta verità
indica al discepolo, la via da seguire il raggiungere la salvezza, il
Nirvana (ovvero estinzione), inteso come liberazione dal dolore, e
dalla catena dell’esistenza. Nell'apprendere i principi che regolano
il Buddismo, questa affascinante dottrina, una cosa salta agli occhi
palesemente: anche se di parla di Buddha, e non di Dio, c’ è sempre un
essere superiore sopra di noi che ci insegna ad amare il prossimo,
nella semplicità e non nella ricchezza, preoccupandoci di donare
amore, conforto e felicità senza pensare alle cose terrene, ma alla
salvezza dell’anima e dello spirito.
Rita De Angelis
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