Paolo D'Arpini con la nipotina Mila
Destati, oh uomo, dall’illusione della superficialità e della separazione. Riconosci la tua appartenenza inscindibile alla vita.
Nel tuo viaggio di ritorno a casa hai dimenticato chi sei, inebriandoti nella vanità del possesso materiale.
Hai avuto paura di nuotare, di galleggiare, nel grande flusso della vita e ti sei fermato sulle sponde duali dell’istinto e della ragione. Scopri orsù l’Ulisse indomito che è in te, oh uomo, non arrenderti alle sirene dell’oblio.
Perché ti limiti a vagare nelle nebbie oscure, seguendo tracce in tondo in tondo, ignorando l’intuizione dell’intelletto? Scopri ora il segreto della tua vera identità, non manipolare i segnali chiari della conoscenza interiore, assicurati che il loro significato ti sia comprensibile, osserva vigile…
Guarda, hai creato religioni e dottrine, ti sei abbagliato nelle ideologie, hai imprigionato la tua mente rendendola serva della limitazione e dell’inferiorità. Hai creduto ottusamente nella scienza legittimando così la sola dimensione materiale. Hai sostituito la consapevolezza innata del sé con la sterile informazione sul divenire. La tua cultura è accumulazione. La tua sperimentazione si è arresa passivamente alla dialettica, ti sei lasciato abbindolare, ubriaco di nozioni sterili, e vaghi untuosamente pregno di niente, tronfio e senza discernimento preda d’inganno e truffa auto-indotte. In balia di stimoli malsani, oh mio buon uomo, hai serrato gli occhi alla verità cedendo all’orgia sfrenata della finzione e -nella tua ignoranza- l’hai definita “successo”.
Uomo, dimmi dunque, perché hai rinunciato all’amore per prostituirti in un contratto? Perché hai reso funzionale il ruolo dello Yin e dello Yang impedendone l’incontro? E’ tempo buono ora che tu veda quel che hai costruito dentro e fuori di te, guarda attentamente quel che hai fatto al tuo cibo, come hai avvelenato la tua acqua la tua aria, come hai manipolato il tuo corpo e la tua mente. Questo è solo il retroscena della tua caparbia illusione…
Tu hai sostituito il sacro con il rito, hai chiamato la guerra giustizia, hai accettato la sudditanza definendola libertà, hai diffuso la dipendenza e l’insolvenza stabilendo l’economia. Ora scopri il risultato: paura rabbia frustrazione repressione odio stupidità. Oh uomo è il tempo giusto per te di risvegliarti, oh uomo benedetto.
Paolo D'Arpini
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