"In assenza di tempo/spazio c’è assenza di pensiero. Ed in assenza di pensiero chi sono io?" (Saul Arpino)
Essere non è un pensiero. Il pensiero è contenuto nella coscienza, è un oggetto della coscienza e come tale ha bisogno di estendersi nel tempo e nello spazio. La coscienza esiste indipendentemente dalla presenza o meno di oggetti (pensieri), ciò è riscontrabile anche nella condizione di sonno profondo in cui gli oggetti scompaiono ma permane il senso di permanenza, infatti al risveglio siamo coscienti di aver dormito profondamente.
L’assenza dell’io durante il sonno profondo prova che l’esistenza e la coscienza non sono condizionati dal senso d’identificazione con uno specifico soggetto/oggetto (osservatore/osservato), ma questo avviene non consapevolmente.
Lo stato del Sé è coscienza ed esistenza senza identificazione in una forma specifica, tale consapevolezza non è di un qualcosa e nemmeno dell’essere consapevole di essere consapevole (che è la condizione dell’io riflesso nella mente) è pura consapevolezza aldilà di ogni possibile differenziazione speculare e quindi non comparabile. Per questa ragione gli illuminati la definiscono come né consapevolezza né inconsapevolezza, ogni descrizione non corrisponde alla realtà del Sé, che è indescrivibile però concreto ed assolutamente reale.
L’attaccamento all'io (ego)? Non esiste, è solo una proiezione che prende vita dal senso di separazione e che cerca di ricongiungersi al Sé originale che si proietta nell’immagine osservata. Ma come può l’immagine avere qualsiasi possibilità di esistere e ricongiungersi esternamente al Sé che si sta riflettendo? Una volta compreso questo attaccamento, che è non esistente, esso scompare…
Paolo D'Arpini
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