Se con la morte accade l’illuminazione, è un’esperienza straordinaria. Da un lato l’uomo muore e dall’altro lato raggiunge la totale pienezza della vita.
Quando toccai il settimo chakra di mio padre, alla sommità del capo, coloro tra voi che sono intuitivi, silenziosi e meditativi, hanno sentito che stava accadendo qualcosa di strano. Secondo la scienza atavica della realtà interiore dell’essere umano, al momento della morte l’energia vitale di un uomo esce dal chakra in cui viveva. La maggioranza degli uomini muore nel primo chakra, il centro della sessualità.
Nel corpo umano ci sono sette chakra dai quali l’energia vitale può uscire al momento della morte. L’ultimo è alla sommità del capo e l’energia vitale può uscire da lì solo se sei illuminato.
Quando lo toccai, il settimo chakra di mio padre era ancora tiepido. La vita l’aveva abbandonato, ma era come se la parte fisica del chakra pulsasse ancora a causa di quell’evento straordinario.
È un evento raro. In quel momento a molti può essere sembrato che quella piccola parte del podio – in cui stavamo io e il corpo di mio padre – appartenesse a un altro mondo. In un certo senso era così, poiché era a un livello diverso. Proprio ai piedi del corpo di mio padre, c’erano mia madre e diecimila sannyasin in Buddha Hall: quello era il mondo normale.
Ma è accaduto qualcosa di anormale. Il chakra era ancora tiepido e il corpo sembrava gioisse ancora per quell’evento. Chi aveva occhi per vedere, inevitabilmente ha visto quella differenza.
Che tu abbia visto la differenza è un fatto positivo. Era una differenza di livelli. Quello inferiore è il livello nel quale vive la maggioranza della gente e il nostro sforzo, in questa nostra scuola dei misteri, tende a portare tutti al livello più elevato.
Mentre il tuo essere interiore si muove da un centro all’altro, passo dopo passo, anche tu puoi vedere che nel tuo corpo accadono alcune cose. Per esempio, se vivi nel centro sessuale senti una sottile divisione: al di sotto del primo centro e al di sopra del primo centro. Puoi sentire una sottile divisione, perché nella parte inferiore del corpo non ci sono chakra, non ci sono centri. È così per ogni essere umano. A qualsiasi livello si trovi l’essere umano, il corpo al di sotto del centro sessuale rimane sempre lo stesso: quelle sono le nostre radici nella terra.
Ma se cambia il centro in cui vivi, se vivi a un livello più elevato – per esempio, se il cuore è diventato il centro della tua vita – senti di nuovo una linea che divide in due il tuo corpo: al di sotto del cuore e al di sopra del cuore. Ogni volta che la tua energia è nel cuore, senti una linea divisoria.
Quando avrai raggiunto il settimo chakra, tutto il tuo corpo sarà al di sotto e non ci sarà più alcuna divisione. Il settimo chakra si trova nel corpo solo in un certo senso. In realtà sta al di sopra del corpo, come se una linea vibrante toccasse la sommità della testa. Quando avrai raggiunto il settimo chakra, il tuo corpo sarà integro, per la prima volta non sentirai alcuna divisione e tu ne sarai consapevole.
A seconda di quale dei tuoi sette chakra entri in funzione, le tue azioni cambiano, cambiano le tue risposte alle situazioni e cambiano i tuoi sogni e le tue aspirazioni; tutta la tua personalità subisce un cambiamento. Più ti elevi e più si aprono davanti a te dimensioni nuove, che fino a quel momento non erano raggiungibili per te.
Per esempio, il chakra del cuore è in posizione centrale: al di sotto ci sono tre chakra e al di sopra ce ne sono altri tre. L’uomo che vive nel cuore è l’uomo più equilibrato: in ogni sua azione, nei suoi sentimenti e in tutte le situazioni, percepisce un senso sottile di bilanciamento, di equilibrio. Non è mai agitato: i suoi comportamenti hanno sempre una certa compostezza.
In altre parole, l’uomo che vive nel cuore ha trovato il centro in cui vivere, la via del giusto mezzo. In lui non vedrai mai un comportamento estremo e, poiché tutti gli estremi sono scomparsi dalla sua vita, ha una visione equilibrata di ogni cosa. Non sarà mai di destra né di sinistra: sarà sempre e solo giusto, onesto.
Se il mondo assecondasse la mia visione, per le cariche di magistrato e di giudice sceglierei solo persone che vivono nel cuore, perché solo persone così possono essere giuste e oneste. Non conterebbero più i meriti intellettuali o l’esperienza: conterebbe soltanto l’equilibrio interiore della persona.
C’è un aneddoto sufi…
Mulla Nasrudin ricevette la carica di magistrato onorario e dovette gestire la sua prima causa. Ascoltò una delle due parti e dichiarò alla corte: “Fra cinque minuti sarò di ritorno con la sentenza”.
Il cancelliere non poteva credere alle proprie orecchie: il Mulla non aveva neppure ascoltato la parte avversa! Gli bisbigliò nell’orecchio: “Cosa sta facendo? Non si rende conto? Ha ascoltato solo una delle due parti. La parte avversa sta aspettando e senza averla ascoltata non può emettere alcuna sentenza”.
Il Mulla gli rispose: “Non tentare di confondermi. La mia visione dell’accaduto ora è assolutamente chiara, ma se ascolterò anche la parte avversa le mie idee diventeranno certamente confuse”.
Le storie sufi non sono solo semplici aneddoti, sono straordinarie. Si dice che ciascun giudice ascolti solo una delle due parti, perché la sua mente è costruita secondo dei pregiudizi ed è incapace di ascoltare veramente entrambe le parti. Questa carica dovrebbe essere occupata da un genere diverso di persone, persone che non abbiano ricevuto una formazione legale fondata sulla giurisprudenza e che non abbiano mai neppure pensato di studiare la materia.
Nessuno ci pensa… Chiediamo al giudice di essere giusto, ma la sua mente è piena di pregiudizi. Non riesce neppure ad ascoltare le due parti contendenti con la medesima chiarezza, è impossibile. Finge di farlo. In tutti i tribunali del mondo i giudici fingono di essere imparziali.
E dopo essere stato io stesso davanti a un tribunale, lo vedo e posso dichiarare con autorità assoluta che i giudici non ascoltano entrambe le parti. Non possono! Il mio non è un reclamo! Constato solo dei fatti. L’istruzione che hanno ricevuto è sbagliata.
Quando ti innalzi al di sopra del centro del cuore, cominciano ad accaderti cose nuove che non avevano mai fatto parte della tua vita. Il chakra al di sopra del cuore è la gola. Se la tua energia vitale è concentrata nel chakra della gola, tutto ciò che dici contiene un’autorità profonda. Senza fare alcuno sforzo per convertire le persone, le converti, perché le convinci.
Al di sopra del chakra della gola c’è il chakra più famoso e conosciuto da tutti, situato al centro della fronte tra le due sopracciglia. L’energia che vibra nell’agnya chakra, il sesto, ha una influenza ipnotica profonda. È una realizzazione… la persona non fa niente… accade semplicemente… i suoi occhi sono pieni di un magnetismo sconosciuto.
Chi ha il settimo chakra aperto acquista una capacità e una fioritura intrinseche, che rendono la sua presenza coinvolgente. Al di sotto del settimo chakra, la presenza non è coinvolgente, ma con l’apertura del settimo chakra è come se la consapevolezza fiorisse emanando una fragranza speciale, un’aura.
Chiunque sia ricettivo a questa presenza, a quest’aura, si sente avvolto dalla freschezza di una brezza, dalla freschezza di un’acqua limpida che scorre su di lui. Tutte le cose negative e tutto il ciarpame che hanno ostruito la sua vita e contro cui ha lottato scompaiono d’incanto dalla sua vita. Un semplice contatto con l’illuminato genera in lui una trasformazione.
Quella sera, qualcosa è trapelato e ciò che tu hai visto era un fenomeno energetico: molti altri devono aver visto la stessa cosa.
Ho risposto a questa domanda, proprio per aiutarvi a diventare consapevoli del chakra nel quale state vivendo, in modo che possiate cominciare a elevarvi.
Osho - Tratto da: Beyond Psychology
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