L'Egitto prima delle sabbie...


Invernomuto – “Prima delle sabbie” | Zero

E’ del resto difficile sostenere sia sul piano umano che filosofico che un pensatore come Platone, coerente formulatore di concezioni e opere metafisiche e morali tra le più sublimi mai prodotte dal pensiero umano possa avere di sana pianta inventato una simile vicenda, puntando sulla fama del sapiente Solone e delle misteriose quanto inverificabili antiche tradizioni egiziane… a quanto riferisce Platone nel Crizia: Solone… prendendo il significato di ciascun nome, lo trasmise traducendolo nella nostra lingua. orbene questi scritti si trovavano presso mio nonno e ora sono in casa mia e da me sono stati attentamente studiati quando ero ragazzo… secondo il mito nel corso della spartizione della terra da parte degli dei, il possesso di questi territori oceanici sarebbe andato a poseidone, il dio del mare che avrebbe poi generato atlante, primo re della stirpe atlantica… così dunque poseidone toccatagli l’isola di atlantide, diede sede in un certo luogo di quell’isola ai figli da lui generati con una donna mortale. presso il mare al centro dell’intera isola c’era una pianura che si dice essere stata la più bella di tutte le pianure e notevolmente fertile. 

C’era un monte e su di esso risiedeva uno di quegli uomini nati dalla terra, di nome evenore mentre la donna che abitava con lui si chiamava Leucippe. Essi generarono Clito… Poseidone preso dal desiderio giacque con lei e isolò tutt’intorno il colle su cui viveva… generarono cinque coppie di figli maschi e divisa in dieci parti tutta l’isola di Atlantide, assegnò l’abitazione materna al primo dei figli maggiori, nonché la porzione di terra tutt’attorno, che era la più grande e la più bella, e lo pose sopra gli altri in qualità dire. anche di questi ultimi fece sovrani, perche a ciascuno attribuì l’autorità su molti uomini e terre di grande estensione. A tutti poi impose i nomi: al maggiore, il re, quello da cui tutta l’isola e il mare chiamato atlantico presero nome, poichè chi allora regnò per primo, fu atlante. al gemello nato dopo di lui era stata assegnata la parte estrema dell’isola verso le colonne d’eracle, ebbe il nome in greco eumelo che nella lingua del posto è gadiro… tutti questi (principi) e i loro discendenti per molte generazioni abitarono (qui) regnando su molte altre isole del mare e inoltre dominando sui popoli al di qua, fino all’Egitto e alla Tirrenia. di atlante dunque la stirpe fu numerosa e molto onorata. trasmettendo sempre il re più vecchio il regno al maggiore dei figli, lo conservarono per molte generazioni, possedendo ricchezze in tanta abbondanza, quanta mai antecedente nessuna dinastia reale… pertanto prendendo queste risorse dalla terra costruirono templi, dimore reali, porti, arsenali, abbellendo anche il resto del paese in quest’ordine. il palazzo reale all’interno dell’acropoli fu dunque costruito cosi. al centro il tempio consacrato a Clito e Poseidone, fu lasciato inaccessibile, circondato da una muraglia d’oro, in esso avevano all’origine concepito e messo alla luce la stirpe dei dieci re. ogni anno vi si compivano per ciascuno di loro i sacrifici di dovere, da parte di tutti i dieci regni. per molte generazioni finche dominò in loro la natura divina erano rispettosi delle leggi e bendisposti verso il dio donde era venuta la loro stirpe. 

Per tutto il tempo in cui continuarono a pensare in questo modo e lasciarono operare la loro natura divina quello che abbiano prima enumerato, continuo per loro ad accrescersi. quando la componente divina si estinse in loro, per essere spesso mescolata con elementi propri della natura mortale e la natura mortale prevalse, allora incapaci di reggere la presunta prosperità degenerarono. e zeus il dio degli dei, che governa secondo le leggi, come colui che queste cose conosce, consapevole della degenerazione di una stirpe, originariamente buona, pensò di castigarli, affinché la riflessione li facesse diventare migliori. convocò tutti gli dei nella loro più nobile sede, che è al centro di tutto il cosmo e vede tutto ciò che principia a essere e, radunatili disse… la narrazione venne qui interrotta e l’opera rimarrà per sempre incompleta nel punto in cui gli dei in consesso decisero di punire la follia degli Atlantidei e dell’umanità in generale.  

Considerando che i sacerdoti egiziani fanno risalire a circa 9.000 anni prima la guerra contro Atene, che il loro dialogo con Solone si è tenuto nel 564 a.c. e quello platonico prima del 390 a.c. lo sprofondamento di Atlantide, avvenuto in un tempo presumibilmente successivo alla guerra, sarebbe da datarsi intorno agli 11.500 anni fa. Il misterioso alchimista Fulcanelli, erudito francese riporta nell ermetico testo “le dimore filosofali”: noi pensiamo che sia fuor di dubbio che platone diventò divulgatore di verità assai antiche e che di conseguenza i suoi libri racchiudono tutto un insieme, un corpus di conoscenze segrete. il suo numero geometrico, la sua caverna hanno un significato, perchè anche il mito di atlantide non potrebbe averne uno? L’Atlantide dovette subire la sorte comune e la catastrofe che lasommerse, evidentemente deriva da una causa identica a quella che seppelli, sotto la profonda massa d’acqua, l’Egitto, il Sahara e le contrade dell’africa settentrionale. 

Fulcanelli ultimo dei grandi adepti all’alchimia, detentore di una straordinaria sapienza ed erede di una conoscenza esoterica che tramite l’Egitto e i templari deriva dalla perduta atlantide conferma le parole di sonchis sommo sacerdote di sais sul grande diluvio cataclisma: l’Algeria e la Tunisia, con i loro laghi disseccati e rivestiti di uno spesso strato di sale, il Sahara e l’Egitto con il loro terreno costituito in gran parte di sabbia marina, dimostrano che i flutti hanno invaso e ricoperto delle vaste distese del continente africano. le colonne e i templi faraonici recano le tracce innegabili dell’immersione, la scomparsa del rivestimento esteriore delle piramidi, le evidenti tracce di corrosione da parte dell’acqua, sulla Sfinge di Giza ed anche su molte altre opere della statuaria egizia, non hanno altra origine. La Sfinge di Giza, opera secondo alcuni scolpita direttamente nella roccia, sarebbe di parecchi millenni più antica rispetto a quanto affermato dalla datazione ufficiale che la fa risalire all’epoca del faraone chefren 2.500 a.c. il tipo e la profondità dell’erosione del tempo, infatti la riporta a un'epoca più antica di 10.000 anni quando l’intero nord africa poteva godere di un clima assai diverso e più piovoso da quello attuale. 

Tenendo presente il clima estremamente secco degli ultimi 5-6.000 anni dell’Egitto e considerato che la Sfinge stessa è rimasta sepolta sotto il manto protettivo della sabbia per secoli e secoli, la sua accentuata erosione risulta inspiegabile alla geologia se non retrodatando di parecchi millenni la costruzione, esattamente a quel periodo a forti precipitazioni che coincide con la fine dell’ultima glaciazione. 

Questo tipo di erosione verticale è dovuta all’azione della pioggia nel corso dei millenni. Pur non potendo essere attribuita a un periodo di sommersione in acque marine, tesi cara a Fulcanelli, dimostra comunque la presenza di una antichissima civiltà, padrona di tecniche di estrazione e lavorazione della pietra incredibili per l’epoca con tutta una serie di considerazioni e conseguenze. Molti studiosi ricercatori e scienziati ritengono che sia ormai innegabile l’esistenza di una civiltà mondiale da alcuni identificata con Atlantide, presente almeno 10.000 anni prima di Cristo. Dopo il grande diluvio dovuto allo spostamento dei Poli, al conseguente scioglimento dei ghiacci e forse altre catastrofi concomitanti, questa civiltà sarebbe scomparsa, lasciando tuttavia alcuni nuclei di vita, affidati a ristrettissime cerchie sacerdotali, dispersi per il mondo. Queste colonie sopravvissute di Atlantide, divenuta preda dei ghiacci al polo sud o più tradizionalmente sommersa dalle acque dell’Atlantico, furono in grado di sopravvivere alla generale barbarie, in cui cadde l’umanità e di riaccendere, millenni e millenni più tardi, i fuochi delle nuove civiltà. 

Abbiamo detto come realmente una serie di eventi catastrofici abbia sconvolto l’equilibrio del nostro pianeta 12-13.000 anni fa; quest’epoca coincide esattamente con quella del diluvio, secondo le antiche fonti egiziane riprese da solone e platone. lo scioglimento delle enormi calotte polari, ha realmente provocato l’innalzamento del livello mondiale delle acque, fino a un massimo di 200 metri. Questo fenomeno preso isolatamente, sembra dare una spiegazione plausibile ai racconti del diluvio della varie tradizioni, tuttavia non è di per se sufficiente a dare una spiegazione alla scomparsa di Atlantide. Si potrebbe sostenere che il diluvio universale, sia da identificarsi con una catastrofe sismica seguita da una serie di inondazioni dovute allo scioglimento dei ghiacci polari. Un simile fenomeno avrebbe investito una particolare zona del pianeta, sede di uno dei centri primari della civiltà. La tradizione della sua scomparsa sarebbe stata in seguito tramandata da varie popolazioni discendenti dai superstiti o dai popoli da questa stessa civiltà colonizzati. tale ipotesi cifornirebbe la ragione dell’esistenza universale del ricordo di un simile evento. Nell’ambito di un generale periodo di sconvolgimenti terrestri, il cataclisma di cui tante culture ci hanno dato testimonianza, avrebbe avuto la sua sfera d’azione massimamente distruttiva in alcune zone del pianeta, una di queste era un continente ora scomparso: Atlantide.

La scienza ha stabilito che nel corso di successivi periodi di glaciazione, sui poli erano andati accumulandosi quantità astronomiche di ghiaccio. lo scioglimento di questo ghiaccio, alla fine dell ultima grande glaciazione di Wurm, oltre 13.000 anni fa, avrebbe provocato il fenomeno mondiale conosciuto come diluvio universale. Secondo alcune fonti nell’epoca post glaciale il mare avrebbe raggiunto quote ben superiori ai 70 metri dei limiti attualmente riconosciuti dalla scienza, fino a 200 metri secondo alcuni atlantologi. Il fenomeno avrebbe inoltre potuto essere stato causato addirittura dall’urto di un meteorite, in grado di modificare la posizione dei poli, al punto da provocare il disgelo delle immense masse e dare inizio al fenomeno di occupazione dell’Antartide, da parte dei ghiacci. Nello stesso periodo la scienza registra la più drammatica quanto misteriosa estinzione di mammiferi verificatasi circa 13.000 anni fa nelle immense regioni di varie zone del pianeta. Le ipotesi per la scomparsa della megafauna sono diverse, tra queste il rapido cambiamento del clima avvenuto alla fine dell’ultima glaciazione trasformo profondamente l'ambiente dove viveva la megafauna determinandone la scomparsa. 

In Siberia furono scoperti i corpi di molti mammut conservati per migliaia di anni dal ghiaccio, gli animali erano affogati tutti insieme e quindi il freddo li aveva repentinamente congelati. Il rinvenimento di resti animali grandi e piccoli in molte parti del pianeta, indica che il fenomeno non fu caratteristico solo di certe zone soltanto bensì sconvolse l’intero paneta. qualcosa di fatale, terribile e improvviso per le popolazioni umane e animali, accadde alla fine del pleistocene, circa 12.000 anni fa

L'antico Egitto era una terra rigogliosa, dove i grandi sacerdoti delle scuole esoteriche provenienti dall'isola di Atlantide avevano custodito la sacra conoscenza dell'Essere e le misteriose leggi dell'Universo. Un notevole studio approfondito conferma le dichiarazioni fatte dal grande maestro Gurdjieff. La storia dell'Egitto come non è mai stata raccontata.

Gurdjieff affermò di aver trovato, durante una delle sue spedizioni, una mappa dell’Egitto “pre-sabbia” che comprovava la presenza di una civilizzazione esistita prima di quella che ora conosciamo come l’Egitto dinastico, un’avanzata cultura preistorica responsabile del sapere in seguito tramandato all’umanità. In quei tempi la sabbia non aveva ancora trasformato l’Africa settentrionale in quello che oggi è il deserto del Sahara e il continente africano era il luogo più fiorente e civilizzato sulla terra. L’uomo era più vicino alla terra, al cielo, e soprattutto, a se stesso.

Lungo la strada, attraverso una serie di eventi descritti nel suo libro, “Incontri con Uomini Straordinari”, ad un sorpreso Gurdjieff venne mostrata, da un prete armeno, una pergamena ben conservata che mostrava la mappa dell’ ”Egitto prima delle sabbie”, al tempo in cui la regione era punteggiata da corsi d’acqua e possedeva una ricca vegetazione. Su quella mappa dell’Egitto prima delle sabbie era chiara l’immagine della Sfinge. Per apprezzare completamente lo stupore di Gurdjieff dobbiamo pensare che l’ultima volta che in Egitto ci fu così tanta acqua fu nel 7500 a.c. Questo portò Gurdjieff a pensare che l’origine della civilizzazione dovesse trovarsi in Egitto piuttosto che a Babilonia, e dunque si diresse in questa direzione.

Gurdjieff e altri compagni vissero fra le rovine di Giza, Tebe e Edfu, imparando a decifrare alcuni dei geroglifici che trovarono nei muri in rovina. Una storia parlava di “7 saggi” che arrivarono nell’antico Egitto e fondarono la società che costruì i grandi templi. I saggi arrivarono su una ”imbarcazione del sole" dallo sprofondato continente di Altantide. Nell’epica saga di Gilgamesh, ci sono storie simili circa l’arrivo di emissari di una antica cultura spirituale. Ci sono forti evidenze che la civilizzazione Egiziana, fra le altre fosse stata “seminata” in questo modo piuttosto che come accademicamente si pensa attraverso una “evoluzione” spontanea. Purtroppo il linguaggio egiziano e il suo significato a livello spirituale non è più conosciuto. Avendo preso dalle rovine tutte le informazioni che gli erano necessarie, Gurdjieff  fece ritorno in Medio Oriente, dove continuo le sue ricerche.

L’Egitto prima delle sabbie è l’ottavo album in studio del musicista Franco Battiato, pubblicato nel 1978. Il brano, pianoforte solo, contenuto nell'album è strumentale e consiste nella ripetizione di una scala di note dove varia solo la distanza tra le esecuzioni. L'Egitto prima delle sabbie vinse il premio stockhausen, un festival internazionale di musica per pianoforte. Il titolo è ispirato al racconto di Gurdjieff, maestro spirituale armeno, molto amato da Battiato.

Scrive Robert Bauval in “il codice egizio”: il fulcro della vita filosofica scientifica e spirituale dell’antico egitto è stata la comprensione del funzionamento dell’universo, il maat e dei suoi meccanismi, le stelle. Per questo motivo lo studio degli antichi scienziati è stato quello di riprodurre sulla terra un esatta copia delle costellazioni. da qui la disposizione lungo il nilo, una via lattea in terra, delle piramidi, le quali lette in questa prospettiva, assumono significati nuovi e diversi: sorta di stazioni di controllo per l’osservazione dei moti celesti se non addirittura per l’interazione con essi. Nel capitolo del libro: come in alto cosi in basso riporta: contrariamente a quello che alcuni critici hanno asserito riguardo alla mia teoria non sostengo che questi monumenti siano stati costruiti da una qualche civiltà perduta di Atlantide e concordo assolutamente con gli egittologi riguardo al fatto che tutte le piramidi e i templi solari della regione di menfi siano stati edificati dagli egizi in un periodo compreso tra il 2700 a.c. e il 2200 a,c. il punto su cui dissentiamo fermamente è il seguente: credo che il grande progetto generale portato a termine dalla quarta e dalla quinta dinastia sia una rappresentazione religiosa del duat celeste come questo era visibile nell’11541 a.c., l’epoca che ritengo in cui secondo gli antichi egizi, la creazione ebbe luogo in questa regione. 

Affermo che per poter determinare la posizione dei loro monumenti, la quarta e la quinta dinastia si servirono di progetti antichissimi che venivano tramandati dai sacerdoti astronomi o in alternativa che essi furono in grado di estrapolare il cielo del XII millennio a.c. grazie alla loro conoscenza della precessione. ho applicato i dati astronomici ai testi delle piramidi e ne ho estrapolato una data del calendario che possa costituire il momento della creazione. questo è stato possibile invertendoil ciclo della precessione fino al momento della prima apparizione di sirio in quella regione e facendola corrispondere all’inizio di un ciclo sotiaco. La data che ne emerge è il 11541 a.c. è chiaro che questa data disturba e irrita notevolmente gli egittologi e gli storici della scienza anche se non ci posso fare nulla, sarebbe come dire a Copernico che la sua teoria eliocentrica disturbava e irritava moltissimo i vescovi di Roma.

L’egittologo David o’Connors fu cosi audace da dichiarare: secondo me, l’unica teoria che fornisca una spiegazione onnicomprensiva per il complesso delle piramidi, è quella che vuole che tale complesso rappresenti fondamentalmente nella sua interezza e simultaneamente, la cosmologia, il rinnovamento cosmico e l’ordine cosmico. Il rinnovamento cosmico che maggiormente influenzava gli antichi egizi era il ritorno della fenice che rispetto al calendario, era indicato dal ritorno ciclico della levata eliaca di sirio con il capodanno ogni 1460 anni. 

E' mia ferma convinzione che il rinnovamento cosmico perfetto avvenuto all’incirca nel 2781 a.c., quando la levata eliaca di Sirio coincise con il giorno del solstizio d’estate, rappresentò lo stimolo religioso che spinse i sacerdoti di Eliopoli a mettere in moto un progetto per realizzare nell’intera regione di Eliopoli e Menfi una specie di modello tridimensionale, quasi olografico, del duat come quello che era stato fissato al tempo della creazione.

Ferdinando Renzetti




Bibliografia:
crizia, platone  
la dimora degli dei, fulcanelli  
l’egitto prima delle sabbie, alexandr zakharov  
incontri con uomini straordinari, gurdjieff  
l’egitto prima delle sabbie, franco battiato  
atlantide e mu, valerio zecchini
il codice egizio, robert bauval

Musica  in sintonia: https://youtu.be/g0GkUzNAzIA

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