Alla sua morte, l'uomo abbandona solo il suo corpo fisico. Se durante la sua esistenza si è sforzato di dominare le manifestazioni della sua natura inferiore, ha purificato il proprio corpo astrale e il proprio corpo mentale, e, per la legge dell'affinità, si dirige verso i piani astrale e mentale superiori, che sono mondi di bellezza e di gioia. Altrimenti viene trascinato verso l'astrale e il mentale inferiori, dove soffrirà.
Prima di essere regioni dello spazio in cui l'uomo andrà a soffrire o a gioire dopo la sua morte, quelle che i cristiani hanno chiamato Inferno e Paradiso sono per prima cosa regioni che esistono in lui. Esse fanno parte di lui, ed egli non può evitarle.
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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