Semplicemente chi è su un percorso spirituale, ignora tutto ciò che non gli appartiene più e che non apparterrà mai, in nessun modo al nuovo mondo. Questo è il risultato di profondi studi sia interiori che rivolti al sociale. Più saremo, in numero, ad ignorare senza giudizio e soprattutto in un atteggiamento positivo e non violento, e più il sistema attuale semplicemente svanirà nel nulla.
Voglio ricordare un esempio: cosa accadrebbe se tutti i militari del mondo bruciassero le loro armi, strappassero dalle loro divise gradi, mostrine e medaglie, si unissero alla gente e collaborassero a costruire invece che distruggere? Lo so che è un’utopia, ma io che sono un folle, aspetto quel giorno come se stesse davvero per arrivare, perché la mia lotta non è mossa da nessuna rabbia tanto meno violenza. È solo un’idea che può dare il via al cambiamento e se l’azione che inevitabilmente la segue fosse poggiata sulla vibrazione energetica del “non fare”, creerebbe una rivoluzione non violenta. È inconcepibile? Rispolveriamo Gandhi, studiamo la filosofia tibetana.
Nel movimento ideologico del “non fare”, la parola potere verrà presto scorporata dalle accezioni: governo, controllo, politica, forza militare….
La parola potere rivestirà solo altri concetti come ad esempio il potere della mente, il potere dell’amore ecc.
Concetti come potere economico e potere politico, non esisteranno più perché non esisterà più un’economia dissociata dalla collettività che ne minaccia costantemente il sostentamento, tra l’altro, in una struttura consumistica che di fatto poi, paradossalmente, minaccia la struttura stessa sulla quale poggia.
Perché quando le persone capiranno che non hanno più bisogno di un’economia che costantemente minaccia il crollo di se stessa, capiranno che non devono più preoccuparsi se non avranno i soldi da spendere nei centri commerciali perché la terra ci nutrirà lo stesso come ha sempre fatto, indipendentemente dalla presenza o meno di un’economia.
Non esisterà più una politica (e nemmeno la parola stessa) come struttura di accentramento di potere contrapposta alla massa, nella quale una minoranza usa il potere che ne deriva per fini personali. La nuova umanità organizzerà un centro di gestione affidato ai maestri più saggi che opereranno in un’unica dimensione con il popolo senza creare distanze tra il centro di gestione e la collettività.
La gestione ma soprattutto la sua concettualizzazione, passerà attraverso una trasformazione della coscienza collettiva in modo significativo e in un modo mai registrato prima d’ora nella storia dell’umanità. Tale innalzamento, ripeto, sarà accompagnato da un risveglio spirituale, prima individuale che avrà la forza di “contagiare” altri fino ad arrivare al collettivo. In sostanza sarà necessario comprendere (nel senso di abbracciare e di accogliere) e fare propria l’unica legge che sostiene l’universo: l’Amore incondizionato.
Questo passaggio, che definisco una sorta di catarsi, trascende l’esigenza di provare a cambiare il mondo dall’interno dello schema politico attuale, perché lo schema politico attuale è basato su principi (anche i migliori) che sono obsoleti. La struttura stessa è obsoleta, rigida, perversa nella sua infinita burocrazia, nella sua dualità. Questo aspetto è importantissimo: la dualità.
Negli studi esoterici vi è una forte tendenza a trascendere la dualità. La nuova era sarà caratterizzata dall’assenza della dualità. È un concetto difficile da comprendere e credo che si scoprirà nel suo più profondo significato proprio nella sua sperimentazione, momento nel quale si confronterà con il suo opposto, appunto la dualità. Tra l’altro credo che non esista un termine che sia il suo vero e proprio contrario, esiste però un concetto che si contrappone al concetto di dualità: UNO o il TUTTO.
La politica è l’esempio di dualità più dannoso alla società.
Nella politica la dualità si manifesta tra destra e sinistra, in tutto il mondo. È per questo che non risuona con persone che sono in un percorso spirituale e spesso senza che se ne accorgano in modo cosciente.
Mi rendo conto che da un punto di vista pratico o pragmatico, la massa si chieda: sì vabbé ma allora quando e come cambierà tutto? Uno yogi tibetano risponderebbe: sta già cambiando, sta avvenendo dentro le persone, l’unico luogo (o sarebbe giusto dire dimensione) dove si può davvero cambiare. Aspettarsi di vedere un cambiamento fisico fa parte di quello che dovremmo lasciare andare, ovvero la dualità. Il cambiamento avviene dentro, prima a livello individuale e poi collettivo.
Per il nostro maestro tibetano non ha alcuna importanza in che modo si manifesterà tale cambiamento. Il nostro maestro sa che la realtà è solo una proiezione dell’impronta energetica delle coscienze e lui suggerisce di concentrarsi su di esse anzi che manipolare la realtà.
Lui insegna ad ESSERE il cambiamento, non a FARE il cambiamento.
È ovvio che per comprendere tali concetti bisognerebbe studiare in questa scuola e non pretendere di commentare senza conoscere la filosofia che trasmette tali concetti.
Chi è su un percorso spirituale sa che quella è rimasta l’unica strada possibile.
Anzi la è sempre stata ma non ne eravamo consapevoli. Oggi, grazie all’energia che sta arrivando sulla Terra dal centro della galassia (suggerisco di informarsi circa questo argomento anche da un punto di vista scientifico e nei suoi più profondi significati), moltissime persone sono stimolate a cercare verità oltre i dogmi scientifici che ci fanno vorticare sempre nella solita giostra. Queste persone intuiscono un movimento alternativo al solito vorticare che si potrebbe rappresentare con una spirale centrifuga e quindi che cresce.
La ricerca, se non è ingabbiata da dogmi scientifici, esonda, scopre l’interazione tra varie discipline e ancora di più: l’interazione tra la fisica e metafisica, tra la scienza e l’occulto, tra il normale e il paranormale, arrivando alla conclusione che ciò che è occulto o paranormale, nel significato del termine, non esiste, era semplicemente sconosciuto.
Una dimensione sconosciuta si può definire occulta ma non paranormale. Questo termine andrebbe abolito perché parte dal presupposto che tutto ciò che conosciamo è tutto ciò che esiste e non diamo spazio ad altro. Lo trovo oltremodo arrogante e stupido. Oppure è un modo di imporre un pensiero da chi ha motivo di celare scomode verità.
Ma tornando al rapporto fra spiritualità e politica, è chiaro che la nuova umanità si rapporta con essa semplicemente ignorandola, almeno come tendenza. La politica ha una vibrazione energetica molto bassa che è impossibile da sostenere da chi sta iniziando a vibrare su frequenze più alte. Queste persone fanno l’unica cosa che è possibile fare in questo momento: stanno cambiando dentro (percorso spirituale) e nutrono la fiducia che presto si manifesterà la realtà che stanno creando nel punto al loro interno dove faticosamente uniscono la mente con il cuore.
So benissimo che questi concetti sono difficili da comprendere da chi non conosce nulla di questi argomenti. Spero che queste righe stimolino l’interesse di fare proprio una ricerca, come si faceva a scuola: cosa sta dicendo questo? Di che cosa parla? Dice cose che mi sembrano strane. E se avesse ragione. Probabilmente dovrei informarmi. Certo è che, se non si ascoltano queste parole e i loro significati, che non sono di chi sta scrivendo ma sono filosofie che peraltro sono in via di essere dimostrate anche dalla scienza, diventa difficile un confronto. Le persone che sono su un percorso spirituale parleranno sempre di più attraverso quello che stanno sperimentando e saranno sempre più irremovibili circa la certezza che quella sarà l’unica strada da percorrere.
Questo viene preso per rigidità da parte di chi non è sul quel percorso ma diventa difficile provare a convincere una gabbianella, che ha appena imparato a volare, che può solo permettersi di camminare. Del resto è difficile anche per la gabbianella provare a spiegare alla persona che la vorrebbe vedere solo camminare che potrebbe volare a sua volta. Anche perché la gabbianella ha altro da fare che perdersi in inutili discussioni: lei dal suo volo ancora incerto, mentre se lo gode, ogni tanto urla a chi rimane sotto: ma che vuoi da me, vieni anche tu quassù, che fai là sotto!!!!
Chi è che non si sforza di riempire questa distanza? La gabbianella che ha faticato tanto per poter capire che può volare e che poi ha osato, o coloro che non hanno ancora l’apertura mentale o il coraggio di credere che si può davvero volare?
Chi è avanti nell’evoluzione? Chi non la percepisce? Chi non ha il coraggio di osare? Chi è ancora ancorato a vecchi schemi? O chi inizia a sbattere le ali?
E ancora: chi è lontano da studi esoterici, non sa, ignora, ovviamente, gli insegnamenti che ne derivano. Ma non solo li ignora, non li accetta, non ascolta, si tappa le orecchie perché non ne vuole sentir parlare. Li considera inutili per il cambiamento, spinge invece ad azioni o formulazione di teorie pratiche come se un percorso spirituale fosse un accozzaglia di stronzate, se inserite dentro un necessario cambiamento fisico del mondo.
È proprio qui il punto nel quale si crea la distanza. Un percorso spirituale non è una religione. Chi si spaventa davanti alle religioni, e a giusta ragione, non sa che la spiritualità è ricca di insegnamenti che vanno contro anche alle religioni stesse.
Chi è lontano dalla spiritualità non sa che esiste una dimensione diversa da quella che tutti quanti vedono, non sa che esistono e sono esistite persone in grado di comunicare con questa dimensione. Se lo sa non ci crede e considera ciarlatani tutti questi individui che stanno facendo un lavoro enorme per l’umanità. Il sistema solare, la Terra (Gaia) e tutte le forme viventi, stanno lasciando la terza dimensione per passare nella quarta. Per chi è lontano dalla spiritualità, queste cose sono solo leggenda, invece dovrebbero iniziare a considerarle cronaca. Tutti i testi sacri esistenti sul pianeta parlano di questo.
C’è un’incredibile similitudine tra testi distanti tra loro nel tempo e nello spazio, ma siccome sono stati strumentalizzati dalle religioni, gli atei li considerano leggende, letteratura fantasy e ne prendono le distanze senza sapere che ciò da cui dovrebbero prendere le distanze sono solo le religioni e non il punto di partenza dalla quale tutte sono nate. Le distanze dalle religioni, le prendono anche coloro che sono sul percorso spirituale ma non come se fossero solo spazzatura, formulano accuse precise su come hanno strumentalizzato un sapere che non apparteneva loro per ingannare le masse.
Accogliere dentro di noi la nostra natura spirituale è indispensabile all’esistenza e per decidere il modo in cui si vivrà.
La spiritualità è la veste che ricopre l’AMORE di cui è fatto l’UNIVERSO. Questa energia sta venendo verso di noi, non siamo noi che andiamo verso di lei, la stiamo semplicemente accogliendo. Anche perché è ciò di cui siamo fatti. L’ultimo capitolo dell’evoluzione è entrare in contatto con questa energia, riscoprirla e riconoscere che con essa, siamo la stessa cosa.
Lo ripeterò all’infinito: al punto storico, evolutivo, culturale in cui ci troviamo, il cambiamento passerà inevitabilmente attraverso un’ innalzamento delle coscienze che avverrà solo e soltanto attraverso un percorso spirituale. In millenni di tentativi da parte di minoranze più evolute, di proporre e attuare un RADICALE cambiamento, pur ammettendo una tendenza a migliorare, non ha mai ottenuto il risultato cercato e sperato.
Questa è storia, dati alla mano. Diventa difficile continuare a discutere su questo punto con chi non crede, con chi non ha fede, e con chi vuole continuare ad andare avanti con vecchi schemi. Se si vuole, tuttavia si può continuare, ma per quanto mi riguarda ho finito gli argomenti e se proprio devo proporre continuamente una risposta, copierò e incollerò quelle che ho già detto e scritto.
C’è tutta una cultura intorno, anche scientifica, che viene ancora ostinatamente e stupidamente respinta dagli atei, dai razionali materialistici e da chi crede che la materia sia la realtà.
Mi permetto di dire “stupidamente” perché queste persone partono dal presupposto che sono tutte stronzate o nel migliore dei casi inutili, quando sotto al loro naso sta diventando una realtà ampiamente dimostrata anche dalla scienza alla quale loro tengono tanto. Non tengono neanche in considerazione la possibilità che esista una dimensione più elevata che ci sta attirando da un punto di vista cosmico.
In pratica, una parte di umanità, ha la chiave per la svolta e l’altra parte non solo non ci crede ma nega l’evidenza. Non sanno che sono loro quelli che stanno ritardando il salto perché influenzano la coscienza collettiva. Certo, a livelli diversi: un ateo, che comunque è mosso da sani principi, non è sullo stesso piano di un corrotto o uno spregiudicato.
Ma gli atei devono sapere che i “cattivi”, ad alti livelli, sono al corrente di ciò che sta avvenendo a livello energetico e stanno tentando le loro ultime mosse per continuare a tenere l’umanità sotto schiavitù. Tu ateo, sei tale perché sei succube di una cultura che ti è stata imposta che ha avuto la forza di installarsi dentro di te usando le tue paure e le tue convinzioni. Tu ateo, non sai che sei manovrato intellettualmente e psicologicamente da coloro che vuoi ancora votare. Certo, per chi non crede a nulla, è solo l’ennesimo film di fantascienza, ma chi ci crede, perché sa che le cose stanno così, perché ne ha le prove, non tenta di imporre il suo pensiero agli altri perché segue uno dei primi insegnamenti: il libero arbitrio.
Ognuno evolverà con i suoi tempi ma questo non ci vieta di affermare che il cambiamento definitivo per l’umanità passerà solo ed esclusivamente attraverso un innalzamento delle coscienze da un punto di vista spirituale.
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Politica e spiritualità - Osmosi mutualistica e fusione nell'amore incondizionato
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