Nisargadatta Maharaj: "........
le persone vivono in un mondo in cui si identificano con il
corpo-mente... Esistono soltanto per se stesse. Tutti i loro sforzi
sono tesi al soddisfacimento e alla glorificazione dell'io, in una
rincorsa estenuante alla felicità".
Uno stralcio casuale tratto da "Io sono Quello":
Maharaj - Prima tu crei il mondo,
poi l'"io sono" diviene un individuo, che è infelice per
varie ragioni. Così, va alla ricerca della felicità e incontra un
guru che gli dice: "Tu non sei una persona, scopri chi sei in
realtà". Egli lo fa e va oltre l'individualità.
Visitatore - Perché non lo ha fatto
dal principio?
M. Perché non gli è
venuto in mente. Aveva bisogno che qualcuno glielo dicesse.
V. Ed è sufficiente?
M. E' sufficiente.
V. E perché non funziona
nel mio caso?
M. Perché non ti fidi di
me.
V. E perché la mia fede è
così debole?
M. Desideri e paure ti
hanno offuscato la mente. Avrebbe bisogno di una bella strigliata.
V. Come posso ripulirla?
M. Osservandola
spietatamente. La disattenzione ottenebra, l'attenzione chiarifica.
V. Perché i maestri
indiani predicano la non-azione?
M. Le azioni della gente
sono in gran parte senza valore, se non addirittura dannose. Dominate
dal desiderio e dalla paura, le persone non fanno niente di buono.
Prima di cominciare a fare del bene bisogna smettere di fare del
male. Da qui la necessità per qualche tempo di smettere di compiere
qualsiasi azione, per indagare sugli impulsi e sulle loro
motivazioni, per vedere come tutto è falso nella vita di ciascuno,
per sgombrare la mente da tutti i mali...................
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