Un maestro non dice mai di esserlo
chi veramente si sente maestro
subito cerca di essere allievo in qualcos'altro
perché c'è sempre da imparare;
un vero maestro non ti attrae mai al suo tempio interiore,
ma ti fa scoprire il tuo tempio interiore,
non ti rende dipendente da lui,
ma indipendente dal maestro stesso.
Un vero maestro non si preoccupa
se il discepolo lo supera o meno,
tanto meno si preoccupa il vero allievo
di superare o meno il suo maestro: ha imparato da lui.
un maestro vero soffre perché te sei piccola,
non gode perché lui è grande,
quindi non vede l'ora che tu non lo chiami più maestro,
ti fa crescere senza mai farti sentire piccolo
e senza mai lui farsi sentire grande...
e quando sei grande te lo dice con umiltà
così tu non saprai montarti la testa.
Non chiamate mai nessun maestro.
Nessuno è perfetto
siamo tutti perfettibili:
il perfetto è già finito,
in natura quello non esiste è una illusione, quindi falso
il perfettibile è quello che
attraverso i suoi difetti accettati e superati migliora sempre
senza credersi mai arrivato, quindi è umile!
Yin-Yang (Tao 道)
Mio commentino: "Dal punto di vista della mente l'apprendimento è un esercizio costante che non ha mai fine. La simbologia del "maestro" qui riportata è relativa a questo concetto" (Paolo D'Arpini)
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