....il villaggio di Ayong non era molto distante dalla costa dell'oceano Atlantico. Erano solo 200 Km andata e ritorno, e li si poteva coprire in un giorno. Avevamo sentito dire che Nouadhibou si trovava in una baia, mentre la costa occidentale facente parte del Sahara per circa 500 km era receduto, riuscimmo a giungere fino al mare senza
perdere la strada e, procedendo man mano lungo la costa rocciosa, impiegammo ancora un'ora per trovare Nouadhibou.
- Guarda giù da quella parte - disse Josè. Fermammo la macchina presso
il bordo di una falesia . Alcuni metri più in basso, il mare azzurro
lambiva calmo un' insenatura a forma di semicerchio, al cui interno,
sulla spiaggia, erano state piantate innumerevoli tende bianche. C'era
un andirivieni di uomini, donne e bambini, che a guardarli da lassù
parevano molto sereni. Inaspettatamente in questo mondo caotico c' era
anche questo modo di vivere. Feci un sospiro d' ammirazione, per
quello che era proprio il Regno della Fonte dei Fiori di Pesco
(espressione del Tao - N.d.R. ) .
Non si puo' scendere, ho cercato in lungo e in largo un posto dove
fermarsi ma non l' ho trovato, sicuramente le persone lì sotto avranno
un loro passaggio segreto- disse Josè dopo aver girato per un pò sulla
scogliera. Josè tirò fuori dalla macchina una corda di canapa e la
legò al paraurti, poi prese una grossa pietra e bloccò le ruote.Dopo che ebbe
assicurato la corda, la lanciò giù dalla roccia.
- Ora ti faccio vedere come si fa : non devi far gravare tutto
il peso del corpo sulla corda, ma puntare bene i piedi sulle pietre;
la corda serve solo a darti stabilità; hai paura ? - Ascoltavo la sua spiegazione
stando sul bordo del precipizio, mentre il vento soffiava da far
tremare.- Hai paura domandò di nuovo- . - Piuttosto - risposi
sinceramente .- Bene , se hai paura scendo prima io e tu mi segui -
Josè scese portando con se il materiale fotografico. Io mi tolsi le
scarpe, e cominciai a scendere a piedi nudi il pendio.
Giunta a metà strada ci fu uno strano volatile che viaggiò intorno a
me, e così mi affrettai a scendere a terra, temendo che potesse
beccarmi gli occhi. Il risultato fu che, non appena mi distrassi,
senza neanche troppa paura mi ritrovai a terra. - Shhh! Da questa
parte - fece Josè da dietro un masso. Arrivata a terra Josè mi pregò di
non fare rumore e solo ora mi accorsi che c' erano 5 o 6 sahariane
completamente nude, intente ad attingere acqua di mare. Portavano
l'acqua sulla spiaggia con dei secchi e poi la versavano dentro un
recipiente grande, provvisto nella parte inferiore di un tubo da cui usciva l' acqua.
Una donna stava semisdraiata sulla spiaggia, mentre un 'altra le inseriva il tubo
all'interno del corpo, come fosse stata una lavanda intestinale o
enteroclisma, tenendo contemporaneamente il recipiente in mano.
L'acqua defluiva fin dentro le viscere. Spinsi un attimo Josè, e
indicandogli il teleobiettivo lo pregai di montarlo, ma lui
guardandomi con aria assente, dimenticò di scattare le foto.
Se l' acqua nel recipiente grande si esauriva, la donna che era li
vicina ci versava un'altra secchiata. Quella, semisdraiata, essendo
ormai la terza volta che riceveva il trattamento, non poté fare a meno di
emettere un gemito.L' altra aggiunse ancora una secchiata... Quando
finalmente le venne tolto il tubo. La moglie del padrone ci disse che
la lavanda veniva praticata 3 v. al giorno e durava in tutto una
settimana, come delle vere pulizie di primavera...
Dopo un pò la donna si rialzò e prese a camminare procedendo lentamente verso di noi.
Accovacciata sulla sabbia cominciò a scaricarsi, espellendo dall'intestino numerosi residui
fecali liquidi. Quando questi ebbero formato un mucchio, arretrò di qualche passo,
espellendone di nuovo.
Dopo di che ricoprì il "materiale" con la sabbia. Così evacuando e
coprendo, dopo diversi mucchi non aveva ancora finito. Quando ebbe
terminato la donna cominciò a saltellare e a cantare come se avesse
riacquistato il suo buon umore e le sue energie.
La scena risultò a me, scettica (sebbene certe pratiche di pulizia
esistano anche nella medicina tradizionale cinese e nell'ayurveda
indiano), essere così esilarante, che non riuscii a trattenermi dal
ridere. Josè si precipitò a tapparmi la bocca, ma era troppo tardi...
Essendo stati scoperti non potemmo far altro che alzarci in piedi e
notare che molti erano usciti dalle tende. La donna ci additò e quelli
corsero verso di noi con aria minacciosa...
Chen Mao Ping Tratto da "Ricordi del bagno con vista nel deserto"
(Testo inviato da Gianni Donaudi)
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