Ultimamente mi accade sempre più di assimilare la spiritualità ad uno stile di vita: una scelta possibile ad ogni istante, momento per momento.
La dicotomia tradizionale, vita materiale e vita spirituale, come ogni distinzione e come ogni separazione, rappresenta per noi oggi soprattutto un’opportunità: quella di compiere un salto di comprensione, un ampliamento di visione, un’espansione di vita.
Per esempio, posso consumare il mio pasto immerso nei pensieri… mi sto nutrendo, certo, ma manca il gusto, il piacere. Oppure posso gustare il cibo che si trova qui di fronte a me, assaporarlo, riconoscerlo come un dono. Ogni boccone si immerge in questo corpo, questa coscienza si fa tutt’uno con il sapore, il profumo… ed ecco la magia: la materia prende vita, valore, presenza.
E così questa persona, magari sconosciuta, che incrocio camminando per strada può essere un passante, un’ombra insignificante; oppure può essere un miracolo. “Ma come, addirittura un miracolo?” Sì, certo! Pensa che coincidenza, che incredibile convergenza: tra milioni di anni, tra miliardi di galassie e sistemi solari e pianeti inimmaginabili, su questo piccolo pianeta in questo piccolo villaggio, in questa strada proprio in questo momento, il mio campo di energia incrocia il campo di energia di un altro essere, un umano!
La realtà non è stata creata una volta per tutte: si crea ad ogni istante e noi, ognuno di noi, come ogni singolo filo d’erba, fiore, albero, insetto, scoiattolo, cane, nuvola… ne facciamo parte, ne partecipiamo e a pieno titolo partecipiamo a crearla, a darle forma, sostanza, significato.
Allora la scelta è nostra, ed è disponibile in ogni momento; proprio in ogni momento, proprio qui ed ora! Qui ed ora possiamo scegliere di incontrare, accogliere e riconoscere, in ogni manifestazione del reale, sia l’aspetto materiale, fisico, sia quello sottile, energetico!
Riconoscere quel che si cela oltre il banale, riconoscere l’inaspettato…
Riconoscere gli aspetti sottili, le casualità impercettibili, le essenze impalpabili…
Riconoscere che siamo esseri misteriosi, immersi nel mistero…
La spiritualità per me è l’attrazione per il lato ignoto e imperscrutabile della vita. È qualcosa che nutre una certa libertà di essere, è qualcosa che appaga. Perché quando riconosco a me stesso la libertà di essere libero, nasce una grande gioia, una grande riconoscenza. Sì, il riconoscimento crea riconoscenza, gratitudine...
Chissà che la gratitudine non sia il profumo della spiritualità!
Commento di Ajad, autore dell'articolo: "Grazie per la pubblicazione, benissimo grazie! Hai avuto qualche riscontro al mio scritto? - Rispostina di Caterina: ""Ciao Ajad, difficilmente si hanno riscontri veri e propri, si gettano semi nella coscienza collettiva e, senza aspettative, comunque qualcosa si muove. Te ne sei accorto? Mai come oggigiorno si parla di spiritualità, ecologia, spiritualità della Natura, amore e rispetto per Madre Natura. Noi, io, te, Paolo, tanti altri facciamo la nostra parte! Un abbraccio"
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