La mappa dei Chakra secondo Osho

 

"CHAKRA:  LA MAPPA NON È LA STRADA"


Quella dei "chakra" è solo una mappa utile, né giusta né sbagliata.   Per esempio, se qualcuno ti mostra una mappa dell’India, sai che non è l’India, comunque può essere usata per trovare l’India. Ed esistono mappe arbitrarie per aiutare le persone a cercare la loro essenza più profonda. 

Molte mappe sono state usate nel corso dei secoli. Non sono dei fatti, sono solo utili. Ad esempio, dividiamo lo spazio in direzioni: Sud, Est, Ovest e Nord; ma dov’è l’Est? Vai a cercare l’Est e non lo troverai mai. Ovunque andrai ti diranno: “L’Est è da quella parte, vai ancora avanti”. E se continui ad andare avanti – il mondo è rotondo – un giorno, dopo tanto cercare, raggiungi la Danimarca e dici: “Ma questo è l’occidente, l’Ovest”. Ma è utile. Diciamo su e giù, ma non c’è né su né giù.

Esattamente allo stesso modo esistono delle mappe interiori. 

Sono state disegnate molte mappe e sono tutte diverse. Ci sono alcune mappe che parlano di sei chakra, ce ne sono alcune che parlano di nove. Chi ha ragione? Sono solo divisioni arbitrarie. 

Puoi fare nove partizioni dall’energia sessuale al samadhi. Puoi fare nove partizioni, puoi farne sei, puoi farne cinque, puoi farne quattro; è tutto arbitrario. Puoi farne sessanta, o settanta, ma una cosa è certa: che l’energia sessuale è al punto più basso e il samadhi al più alto. Quando dico più alto e più basso, ricorda, anche questo è a fini utilitari, come su e giù. Se sei a testa in giù, la tua energia sessuale sta su e il tuo samadhi sta giù!

Ma c’è uno spazio tra questi due punti che è reale, vero, e quello spazio va attraversato. Si può disegnare una mappa su come coprire quello spazio, su come raggiungere il punto in cui dovremmo essere – il punto a cui siamo destinati – dal punto in cui ci troviamo. 

Se disegni la mappa del mondo non ci troverai Pune, ma questo non significa che Pune non esista. La mappa del mondo è una mappa in grande scala: ci troverai New Delhi, ci troverai Bombay, ma Pune non ci sarà. Se fai una mappa dell’India invece Pune ci sarà, ma Koregaon Park (la strada dove sorge l’Osho International Meditation Resort, N.d.R.) invece no. Ma non significa che non esista. Se fai una mappa di Pune ci sarà anche Koregaon Park.

Ci sono stati diversi tipi di disegnatori di mappe. Questi chakra sono semplicemente indicatori che le cose possono muoversi in una certa direzione. Ci sono molte religioni che non hanno mai parlato di cha­kra; il cristianesimo non sa nulla dei chakra, ma ciò non significa che non abbia raggiunto il samadhi. Puoi percorrere una strada senza guardare la segnaletica, non ce n’è alcun bisogno, in realtà.

Sono tutte mappe, arbitrarie ma utili, quindi non dire che non hanno senso, ma neanche che sono grandi verità; non sono né l’uno né l’altro. Non sono né vere né false, ma certamente possono essere d’aiuto, perché di un qualche tipo d’aiuto c’è bisogno. 

Ci sono molti linguaggi e la realtà non si lascia confinare da nessuno di essi, non si lascia definire; la realtà resta indefinibile.

Se riesci a ricordare questo, a proposito delle religioni, arrivi a grandi comprensioni e non cominci a discutere. Prendere delle parti è stupido.

È stupido chi dice: “Questa è la verità: ci sono sette chakra, non otto e nemmeno sei”. Pensa che la mappa sia il territorio, pensa che la parola sia l’oggetto. E qualcun altro sarà di un parere esattamente opposto. Inizierà a discutere e a dire: “Tutto ciò non ha senso: questi chakra non esistono”. Anche lui è stupido, tutti e due sono stupidi. 

Il saggio sorriderà semplicemente. 

Quindi se insegni yoga puoi usare le mappe dello yoga. È quello che faccio anche io: se parlo dello yoga, uso termini yoga; se parlo dei sufi, uso le parole dei sufi; se parlo dello zen devo usare la sua terminologia. Sono linguaggi evoluti. Sono stati usati nel corso dei secoli e sono diventati molto raffinati. Sono molto utili, ma non c’è niente di vero in un linguaggio. È solo un mezzo, uno strumento. I saggi lo usano e ne traggono dei benefici, gli stupidi si lasciano usare e ne traggono un danno.

 

Tratto da: Osho, The Sun Behind The Sun Behind The Sun #11

 

  Osho Times n. 271

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