Memoria sul come in Italia ritornò l'antica usanza di festeggiare il 31 ottobre - Ciclo della Vita, Vigilia di Ognissanti, Samhain, Halloween…


“Noi dovremmo occupaci solo di compiere azioni consone e giuste senza considerare l’uso buono o cattivo che ne deriva.. “ (Saul Arpino) .
Conservo ancora i trafiletti di giornale (Il Messaggero, La Repubblica ed altri) in cui si annunciava: “Calcata 31 ottobre,  il  Circolo Vegetariano organizza una festa denominata  Halloween…”.  Correva l’anno 1994  ed era la prima edizione della manifestazione che intendeva riportare l’attenzione su un particolare momento magico dell’anno, quello a cavallo fra la fine di ottobre ed i primi di novembre.
L’evento si rifaceva ad una antica tradizione pagana in cui è detto che in questo periodo “si apre  una finestra fra la vita e la morte, fra la morte e la rinascita”. L’evento era conosciuto nell’antichità remota ed anche nel medio evo, ed infatti come spesso è successo con tante feste pagane  Ognissanti e la ricorrenza dei defunti cade proprio in questo periodo.  
A Calcata vigeva anticamente  la tradizione contadina di festeggiare un sabbat la notte del 31 ottobre (che fu anche oggetto di una mostra di Luca Nemiz tenuta al Circolo)  si dice che le streghe da tutta Europa si dessero appuntamento su Narce è lì compissero i loro riti magici per agevolare la fecondazione e la conservazione dei semi nella terra.  
Persino in America, paese un po’ naive, si era conservata questa data   che era stata però trasformata in una festa per bambini, in cui si scavano zucche per farne lanterne e ci si veste da streghe e spettri. Questa festicciola venne chiamata Halloween, che è una storpiatura di All Saints Eve (la festa celtica si chiamava Samahin).
Siccome la tradizione in Italia ed a Calcata era scomparsa completamente,  nel 1994  al Circolo vegetariano pensammo di rinverdirla approfittando di quella allora sconosciuta festa americana, di cui comunque si parlava sui cartoons di Linus,  e lanciammo l’idea di riprenderla, coinvolgendo i bambini delle elementari di Calcata ed un mago chiamato appositamente per creare l’atmosfera (la cosa fu organizzata con l’ausilio di Luciano Poggialini). Ricordo ancora,  in uno di quei primi rifacimenti “orgiastici”, la coralità della partecipazione popolare, pur in una decenza e poesia… e purtroppo debbo constatare che la festa non è rimasta così poetica.. diventando pian piano  un inno consumista e ridanciano con musicacce, plastica, birra e quant’altro… Pazienza… occorre rileggersi il pensiero di Saul Arpino in proposito (vedi al capo pagina).
Paolo D’Arpini

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