Ipotesi sull'origine della monolatria giudea e l'Uno della civiltà dell'Indo e del Saraswati




Si ritiene nella storiografia ufficiale  che i Sumeri si stabilirono
in Mesopotamia attorno al 6.000 avanti cristo (anche se altre fonti
anticipano quella data, soprattutto le fonti indiane, che fanno
risalire l'esodo al periodo descritto nel Mahabarata e che dovrebbe
essere il momento dello sprofondamento del fiume Saraswati e della
città di Dwarka, la capitale di Krishna, che alcuni storici  ritengono
avvenuto attorno al 10.000 avanti Cristo)... Comunque è certo che
i Sumeri sono ariani come gli stessi persiani e la loro "cosmogonia" è
una variante della religione vedica..

Infatti  i Sumeri sono una popolazione di cultura e lingua indoeuropea
(o perlomeno originaria del nord India). La loro civiltà era
probabilmente collegata alla mitica civilizzazione dell'Indo e del
Saraswati, di cui sono stati trovati reperti e testimonianze che
risalgono a  migliaia di anni antecedenti la nostra era. Una civiltà
antichissima la cui origine -in parte e cripticamente- è stata anche
narrata nei testi sacri indiani (Veda, Ramayana e Mahabarata). Questa
remota cultura per cause sconosciute fu distrutta, o si estinse,
alcuni dicono in seguito ad una disastrosa guerra, altri in seguito al
prosciugamento del fiume Saraswati (di cui recentemente via satellite
è stato individuato l'antico percorso, che passava nell'attuale
Rajastan ), altri ancora parlano di un deterioramento dovuto all'uso
improprio di poteri psichici... Comunque sia la cultura della valle
dell'Indo si era propagata verso il Gandhara, Persia e Mesopotamia e
raggiunse l'Europa, fornendo la matrice per la affermazione della
lingua indoeuropea in questo continente...

Ma la cosa misteriosa relativa a questa civilizzazione  è che quasi
mezzo secolo fa alcuni archeologi americani ed inglesi trovarono,
attraverso una campagna di scavi in Mesopotamia, una grande quantità
di tavolette di argilla del periodo sumero. Dieci anni dopo si riuscì
a "decifrarle".

Il risultato fu sconvolgente, soprattutto per i ben pensanti di allora
e soprattutto per i credenti delle dottrine filosofiche e religiose
che conosciamo.

Questi testi  infatti fornivano notizie di popoli antecedenti
all'Epopea di Gilgamesh, opera quest'ultima già tradotta nel 1873
dall'inglese George Smith, che già forniva elementi circa l'origine
delle nostre civiltà.

Oltre a ciò alcune tavolette di argilla davano informazioni precise su
latitudine e longitudine di una porzione della volta celeste indicando
un pianeta esterno al nostro sistema solare.  Molti scienziati
all'inizio non diedero credito agli sviluppi di tale ricerca, ma
dovettero ricredersi perché le informazioni contenute in queste
tavolette di argilla erano troppo precise e "scientifiche" per uomini
vissuti diverse migliaia di anni fa.




Molte di queste tavolette, rigorosamente originali (qualcuno
all'inizio aveva pensato ai soliti falsi, ma poi le datazioni sia al
carbonio 14 che con i più recenti sistemi della termoluminescenza e
dell'archeomagnetismo fugarono ogni dubbio) sono conservate nei musei
americani, inglesi e tedeschi.

Dalla traduzione di queste tavolette di argilla si evince addirittura
che degli esseri evoluti, successivamente chiamati dei, sarebbero
intervenuti nel modificare il DNA umano per migliorarlo.

Si aprì così a livello mondiale un dibattito, oggi più che vivo, su
chi siamo e su chi ci ha perfezionato e sulle antiche credenza
filosofiche e religiose, tutte da rivedere.

Da questa scoperta archeologica eccezionale si cominciò a comprendere
come i testi sacri dell'ebraismo sono imitazioni e modifiche di opere
antecedenti. Conoscenze antiche che  i sumeri diffusero in tutto il
mondo del Mediterraneo. Quindi oggi è in atto una completa
rivisitazione del nostro Mosè e dello stesso Yahweh, nonché delle
storie narrate nella Bibbia.


Insomma  la Bibbia non è altro che un rifacimento tardivo di antiche
teorie religiose pre-esistenti, i cui estensori e  "costruttori",
secondo la lettura di queste tavolette, si chiamavano Anunnaki, Elohim
per la Bibbia. E il dio monolatrico Yahweh è una  derivazione dell’Ish
sumerico.  Da notare che anche  in sanscrito Isha sta per "Signore".


Paolo D'Arpini



Nel mondo delle favole

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