"Vivere, parlare, pensare. Senza dire Io" - Recensione

 


Ogni vita è un percorso iniziatico all’interno del quale dobbiamo il più possibile “Vivere, parlare, pensare senza dire io”.
Questo è uno dei molteplici insegnamenti che possono emergere dalla lettura del libro di Lorenzo Merlo.

Il libro si articola nelle seguenti parti:

  • Introduzione dell’autore
  • Intervista a Paolo D’Arpini
  • Intervista a Marco Baston
  • Spazio dedicato agli autori che arricchiscono il libro con varietà di note, citazioni e brani riportati
  • Postfazione di Paolo Lissoni

Le note di molteplici autori costituiscono un arricchimento e un completamento del discorso intrapreso nel libro e al tempo stesso forniscono spunti per studi e approfondimenti futuri.

L’introduzione di Lorenzo Merlo ci accompagna verso le interviste a Paolo D’Arpini e Marco Baston e ci riporta all’attenzione interrogativi essenziali con cui sviluppare il nostro pensiero.
Riportiamo una parte dell’introduzione:
Realtà data o realtà creata?
Prendere consapevolezza del potere coercitivo che le abitudini esercitano nei confronti della nostra evoluzione verso un’intelligenza non egoica ne riguarda l’implicita potenzialità rivoluzionaria.
Il passaggio evolutivo si compie attraverso l’evidenza che ciò che chiamiamo io – entità alla quale crediamo di corrispondere – non è che un’incastellatura di consuetudini e, nuovamente, di abitudini con le quali tessiamo una rete di valori, di morali e di significati, considerati da noi stessi indispensabili per guidare noi stessi nella vita.” (pag. 44)

L’Io è il filtro con cui vediamo la realtà filtrata, cos’è dunque la realtà?
Possiamo avere esperienza del “reale” in assenza di filtro?
“Senza dire Io” ci spinge a ricercare quell’Uno dove c’è assenza di separazione, quell’uno che riposa in pace nel nostro “Sè” più occulto mentre il nostro “Io” lavora incessante-mente nel recitare la sua parte in questa divina commedia chiamata vita.
Identificarsi esclusivamente con la parte recitata culmina nel convincimento di essere separati dagli altri, dalla natura, dall’universo, mentre ciò che consideriamo staccato, separato, lontano da noi è molto più vicino di quanto possiamo immaginare.

Siamo quella goccia d’acqua nel mare che finchè diceva “Io sono la goccia” non riusciva a conoscere il mare; quando ebbe la volontà di dire “Io sono il mare” conobbe il mare perchè divenne il mare, prese coscienza di essere il mare che si è individualizzato in una goccia per fare l’esperienza della goccia assieme alla miriade di gocce che sono sue sorelle, immagini, riflessi di sé.

Riportiamo un estratto del pensiero induista-taoista-orientale di Paolo D’Arpini:
“Non c’è mistero più grande di questo, che continuiamo a cercare la realtà sebbene di fatto noi siamo la realtà” citazione di Ramana Maharshi riportata da Paolo D’Arpini.
Quel Sè (Atman) è contenitore e contenuto, autoesistente, e contemporaneamente aldilà di ogni manifestazione e pensiero” ci spiega Paolo D’Arpini. (pag. 92)

Di seguito un’estrapolazione dell’intervista a Marco Baston, di estrazione mesoamericana-tolteca-castanedica:
Prendere coscienza è un fatto personale.
Per i guerrieri (coloro che hanno consapevolezza dell’apparenza della realtà) è un inizio, uno strumento base che, una volta acquisito, diviene un mezzo di sviluppo per abbandonare l’interpretazione del mondo che ci hanno insegnato e entrare, e poi permanere in un nuovo stato, in una nuova dimensione.
è una cosa che richiede amoreinnamorati della conoscenza.” (pag 212)

Continuiamo con un estratto di Paolo Lissoni dove vengono messi a confronto gli autori intervistati in questo libro:
“In definitiva, entrambi gli autori riconoscono che la pratica stabile dell’essere spirituale è il sentimento di costante presenza indivisa nella consapevolezza della irripetibilità della vita in ogni forma.
Ed al di là delle diverse terminologie, entrambi gli autori differenziano fra loro l’Io personale razionale, definibile come ‘Ego’, dallo spirituale, il ‘Sè’, il quale consiste semplicemente nella consapevolezza, per cui il Sè non ha una definizionené può essere oggetto di conoscenza essendo la conoscenza stessa.” (pag. 285)

Concludiamo sottolineando che il contenuto di questo libro porta alla luce quell’interconnessione tra spiritualità (o se vogliamo religione laica), filosofia e scienza che spesso rimane nel buio di un’inutile quanto dannosa contrapposizione fra questi tre elementi del pensiero umano.

Recensione a cura di Informazione Eretica

Titolo del libroVivere, parlare, pensare Senza dire Io – Interviste a uomini come noi

AutoreLorenzo Merlo

Editore: Primiceri Editore www.primicerieditore.it

Anno di pubblicazione: 2021

Informazioni sull’autore:


Lorenzo Melo nasce a Milano nel 1958.
E’ giornalista, fotografo e guida alpina.
Collabora con diversi canali d’informazione e di ricerca umanistica come:
gognablog.sherpa-gate.comcontroinformazione.inforiciclaggiodellamemoria.blogspot.comereticamente.netcriticaimpura.wordpress.comgiornaledelribelle.itluogocomune.net.
Le sue tematiche sono l’ambiente, la condizione umanistica, la geopolitica, la didattica, la comunicazione, l’epistemologia, la sicurezza, la critica sociale.


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