C'è un aspetto del marxismo, cui resterò sempre fedele, quello de “L'ideologia tedesca” in base al quale considererò sempre come male assoluto le ideologie, di destra o di sinistra che siano.
L'ideologia è una mascherata della realtà, cui si aderisce per interesse o per ottusa irrazionalità in tutto simile all'integralismo religioso.
Una scusa di... “sinistra” del fallimento del comunismo storico è che in realtà non è stato mai applicato realmente e coerentemente con i principi professati. Questa apparente verità non ha nulla a che fare con la realtà e con lo stesso marxismo in quanto chiude gli occhi e le orecchie innanzi ai motivi della mancata applicazione.
Quel sistema militare-industriale americano demonizzato da sinistra per gli USA, è automaticamente prodotto dalla conquista violenta del potere, come prescritto dalla rivoluzione comunista nei paesi in cui si è sperimentata, per di più con l'aggravante che questa potentissima nuova burocrazia non ha il contraltare di regole costituzionali che la possano contenere, non foss'altro perché è la stessa “Armata Rossa” che scrive ex-post le nuove regole costituzionali e storicamente non si è mai vista una burocrazia che decreti di sua iniziativa il proprio ridimensionamento ed il declino del proprio potere.
Il fenomeno meriterebbe analisi sociologiche ed economiche più approfondite, ma, senza bisogno di riaprire l'antica polemica sovietica sul “socialismo in un paese solo”, le superficiali considerazioni precedenti, su come possa essere difficile liberarsi delle “armate rosse”, può bastare a far capire come il fallimento del tentativo fosse prevedibile o almeno oggi comprensibile con un po' di “materialismo storico” correttamente inteso.
Ecco quindi che il famoso argomento secondo il quale non si può parlare di fallimento del comunismo perché non è mai stato realizzato seriamente si rivela un ridicolo argomento ideologico che rifiuta di fare i conti col fatto quasi evidente che... non poteva realizzarsi.
Questa lunga premessa riguardante il più noto e riconosciuto fenomeno ideologico negativo quello dei comunisti duri e puri, mi serve ad illuminare il campo delle “ideologie” e a riconoscerle come tali quando ci si imbatte in fenomeni del tutto assimilabili. Un'altra ideologia infatti, facilmente riconoscibile come tale, è quella che a lungo ha condizionato la pretesa scienza economica: il liberismo.
Anche in questo campo la verifica è facile: se provate a polemizzare con un liberista puro circa i fallimenti del liberismo (oggi evidenti e sotto gli occhi di tutti) vedrete che paradossalmente utilizzerà gli stessi argomenti dei comunisti duri e puri: “il liberismo non ha mai fallito perché... non è mai stato correttamente applicato”, se lo fosse, come il comunismo per i comunisti, ci darebbe immancabilmente il benessere perché... “secondo natura”, come il “diritto naturale” per i giusnaturalisti.
Non c'è modo di smontare questa... “fede”, come nessuno è mai riuscito a smontare la fede nella fine dello stato degli anarchici, comunisti o libertari iperliberisti alla Rothbard. Come gli ultimi eventi dimostrano le “fedi” e le religioni sono sempre molto pericolose per la tendenza a sviluppare nel proprio seno fanatici integralismi sempre possibili quando si gioca con l'irrazionale e come sosteneva Murphy: “Se qualcosa può andar male, andrà male!”
Gianfranco Pirrone
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