Rispettare non solo gli esseri viventi ma anche le cose...

 


Un viaggiatore molto colto, un giorno si recò in visita da un famoso fachiro.

Per qualche ragione l’uomo era sconvolto, probabilmente a causa di un viaggio difficile, e con rabbia si slacciò i lacci delle scarpe, gettò le scarpe in un angolo e aprì la porta con un tonfo pesante.

Un uomo arrabbiato si toglie le scarpe come se fossero il suo peggior nemico. E si avvicina persino a una porta come se ci fosse una grande ostilità tra lui e la porta.

L’uomo spalancò la porta, entrò e offrì i suoi omaggi al fachiro.

Il fachiro disse: “No, non accetto i tuoi omaggi. Prima vai a chiedere scusa alla porta e alle scarpe”.

“Che ti prende?” chiese l’uomo. “Chiedere scusa a una porta? E a un paio di scarpe? Perché? Sono forse vivi?”.

Il fachiro rispose: “Non l’hai preso in considerazione quando hai sfogato la tua rabbia su quegli oggetti inanimati. Hai buttato le scarpe come se fossero colpevoli di qualcosa e hai aperto la porta come se fosse il tuo peggior nemico. Se sei in grado di riconoscere la loro individualità sfogando la tua rabbia su di loro, dovresti anche essere pronto a chieder loro perdono. Per favore, vai e offri loro le tue scuse. Altrimenti, non sono propenso a continuare questo colloquio con te”.

Il viaggiatore pensò che, dopo tutta la strada percorsa per incontrare questo illustre fachiro, sarebbe stato ridicolo concludere la conversazione su una questione così banale, quindi si avvicinò alle scarpe e con le mani giunte disse: “Amiche mie, perdonate la mia insolenza”. E alla porta disse: “Scusa. È stato un errore spingerti con così tanta rabbia”.

Che momento per il viaggiatore!

Osho

Tratto da: Dal sesso all’eros cosmico

Ominazione e clima - Come una modificazione dell'ambiente fece nascere l'uomo...


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Fu un grande e gigantesco evento climatico, che colpì l’Africa orientale, a trasformare il piccolo Australopithecus in ominide e poi in uomo. Circa 8 milioni di anni fa iniziò la formazione della Rift Valley (spaccatura tettonica che va dal Mar Rosso fino allo Zambia per circa 3.500 Km ) che condannò la grande foresta pluviale dell’Africa orientale alla riduzione. 

In quel vastissimo territorio l’evento tettonico modificò l’andamento dei venti, causando una irreversibile crisi climatica: cessarono le regolari stagioni delle  piogge. Lentamente ma inesorabilmente la foresta lasciò il passo alla savana. I piccoli primati, gli australopitechi che vivevano quasi esclusivamente sugli alberi, lontani dai grandi predatori come le tigri dai denti a sciabola, gli orsi, i leoni e altri mammiferi carnivori, dovettero scendere a terra e ingegnarsi per sopravvivere. 


Ci riuscirono e avviarono quella che è definita “la fase dell’ominazione”. Gaia, (Il nostro pianeta visto come “un’entità suprema”) ebbe pietà di questo esserino e l’aiutò a superare i rischi della savana. Passarono milioni di anni e l’australopithecus si trasformò in ominide, prima in Homo Habilis, poi in Homo Erectus e infine 200/150 mila anni fa in Homo Sapiens – Naeanderthalensis. 

In quel periodo i nostri avi erano raccoglitori e cacciatori. Si muovevano in gruppi di 10, 20 individui alla ricerca del cibo, seguendo gli spostamenti di grandi branchi di animali da cacciare. Purtroppo l’ultima grande glaciazione era ancora attiva e ciò comportò nelle zone non coperte dai ghiacci scarsezza di precipitazioni meteoriche. Poca acqua, vegetazione in forte stress, difficoltà di reperimento di cibo. A causa di ciò 70 mila anni fa l’uomo corse il reale rischio d’estinzione, ridotto com’era a poco più di 2000 individui. 

Mentre un evento climatico iniziato più di 8 milioni di anni fa aveva sancito la nascita dell’uomo, ora un altro evento climatico ne minaccia la sopravvivenza. Una grande occasione persa per Gaia che avrebbe, con un sol colpo, eliminato il suo peggiore parassita. Ma ancora una volta “qualcuno” ebbe pietà per gli uomini e così gli si consentì di riprendersi e moltiplicarsi fino a raggiungere oggi l’impressionante numero di oltre 8 miliardi e mezzo di individui. 

Ennio la Malfa