Sviluppi filosofici nel '900...
Analisi sulle dichiarazioni di Kristalina Georgieva, capo del FMI...
Il capo del FMI, la bulgara Kristalina Georgieva, ritiene che la frammentazione dell'economia mondiale sia portatrice di enormi perdite economiche. Secondo l'esperta, la crisi ucraina, il divario tra Occidente e Russia e i disaccordi tra Stati Uniti e Cina sono già costati al mondo 7.000 miliardi di dollari. Il modo per ripristinare l'unità dell'economia mondiale è costruire la fiducia (?!) e la cooperazione (?!) tra Stati Uniti e Cina.
Cosa c'è da dire a proposito? O il capo del FMI vive in un mondo virtuale speciale oppure dice sciocchezze solo per dire qualcosa.
Primo. Non è che tra Stati Uniti e Cina non ci sia fiducia e non ci si aspetta che ci sia, ma c'è una crescente sfiducia su tutti i fronti. C'è una tendenza al degrado delle relazioni piuttosto che a una maggiore cooperazione. Pertanto, è inutile appellarsi alla fiducia tra loro.
Secondo. L'Europa è entrata nella crisi ucraina fino al collo e ha sacrificato legami lunghi e consolidati con la Russia in nome di un sostegno sconsiderato a Kiev e all'espansione della NATO. L'economia tedesca ha sofferto più di tutte ed è già stata etichettata come il nuovo "malato d'Europa". E non si intravede alcuna via d'uscita da questa frattura. Il commercio tra Russia e UE si è più che dimezzato dal 2013. I Paesi della UE pagano oggi il doppio del gas rispetto al 2021. La separazione economica delle due parti d'Europa continuerà a lungo.
Terzo. La frammentazione dell'economia mondiale di cui parla il capo del FMI sta danneggiando i Paesi occidentali. È vero. Ma cosa sta facendo l'Occidente per superarla? Riunisce "vertici delle democrazie", impone sanzioni, cerca di rallentare lo sviluppo della Cina e di infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia, come se non si rendesse conto che sta continuando a frammentare il mondo da cui dipende economicamente.
Nel frattempo, tra qualche anno solo tre Paesi occidentali rimarranno nella top ten delle economie mondiali: Stati Uniti, Giappone e, forse, Germania. Ma non saranno più in prima linea. Lo sviluppo economico dell'Europa è stato sacrificato alla politica e all'ideologia. Alla fine, questo si ripercuoterà inevitabilmente anche sugli Stati Uniti. È di questo che dovrebbe parlare il direttore del FMI. Ed è su questo che dovrebbe lanciare l'allarme. Dovrebbe, ma non può. Questo - l'argomento principale - è completamente tabù in Occidente.
Alexey Pushkov
Il dolore fa parte della crescita...
Ricorda che se una cosa ti fa male, vuol dire che c’è qualcosa di represso. Quindi, invece di cercare di evitare il dolore, addentrati al suo interno e lascia che faccia un male cane. Lascia che il dolore sia totale, in modo che la ferita si scopra completamente, perché una volta aperta del tutto, inizierà a guarire. Se eviti questi spazi di dolore, resteranno dentro di te e riemergeranno di continuo, perché sono parte di te.
C’è un metodo di cui vorrei parlarti. Quando senti dolore – anche un normale mal di testa – siediti in silenzio e concentra tutta la tua mente sul mal di testa. Ascoltalo, fino quasi a toccarne la consistenza; intensificalo, rendilo sempre più intenso e scopri dove si trova. Più ti concentrerai, più si ridurrà, fino a condensarsi in un solo punto. Il dolore non sarà più esteso a tutta la testa. Dapprima lo sentirai solo nella parte anteriore, poi sentirai che si sta restringendo proprio nel mezzo e infine convergerà su un piccolo punto di dolore molto acuto. Continua semplicemente a restare in quel dolore.
Se riesci a rimanere in quel dolore acuto, vedrai che all’improvviso sparirà. Prova a seguire questo metodo con il dolore comune – il mal di testa, il mal di stomaco, o qualsiasi altro malessere – e poi prova anche con il dolore psicologico. Qualcuno ti insulta e ti senti male; quella persona ha toccato qualcosa dentro di te, e nasce un dolore, un ricordo, una ferita del passato… Entraci! Accettalo e addentrati completamente al suo interno: quando si concentrerà in un solo punto, all’improvviso sparirà.
Osho
Fonte: Be Realistic: Plan For A Miracle
Impegno significa pazienza e perseveranza...
Tra gli ecologisti emerge a volte un risentimento che sconfina nell'astio più malevolo... che uno si chiede ma che vogliono e chi si credono di essere. Alla larga da loro!
Il momento è propizio, conviene (e non è un programma politico), abbassare i toni per essere più "lenti, più dolci, più profondi" e molto altro, che potrebbe voler dire:
discrezione
tenere o essere prossimi alla fascia sociale più bassa
buona educazione
ironia
non sgomitare,
tolleranza,
rifiuto del tragico
decenza
sopportazione
sobrietà
praticare il rifiuto di ogni esibizione pubblica come nuovo piacere
orrore verso che alza la voce e tutto ciò che è sconveniente
passioni silenziose
autenticità
esperienze vere
porsi nel mondo ben decisi a non essere del mondo.
Diffidare di tutti quelli che vivono solo di lotta e di impegno, che spaccano in quattro le parole e le azioni degli altri, che hanno risposte a tutti le domande di senso, quelli che hanno soluzioni ai problemi, che agiscono, prendono decisioni, fanno programmi e piani d'azione anche in vista di una politica ecologica.
“No, questo no - diceva Gregory Bateson - cercando di fare qualcosa non facciamo altro che aggravare la situazione. Bisogna aspettare, riflettere...”
Quale stato mentale permette di liberarsi dalla finalità cosciente per arrivare ad agire non agendo, come la natura?"
Roberto Papetti
Spiritualità individuale e collettiva e la natura del Guru
Individualmente ognuno deve comprendere il senso della propria vita e realizzare il Sé, mentre collettivamente è bellissimo sentirsi un insieme e cantare le lodi del Guru.
Nel cantico Sri Guru Gita c’è una strofa altamente significativa sulla natura del Guru, in essa è detto: “Om namah shivaya gurave, satchitananda murtaye, nisprapanchaya shantaya, niralambaya tejase”, che significa: “Omaggi al Guru che è Shiva (l’Uno Benevolente), la cui forma è Essere-Coscienza-Beatitudine, che è trascendente e calmo, che è il suo stesso supporto ed è pura Luce”
“Due volte nato” si dice di chi rinasce allo Spirito, ovvero chi riceve la grazia del guru, attraverso la quale viene risvegliato alla propria vera natura. Il Guru è la voce della Coscienza che ci indica la strada per il ritorno a ciò che siamo sempre stati e sempre saremo, ma che -per effetto di una distrazione- abbiamo dimenticato di essere.
Con ciò si intende che la ricerca spirituale deve essere indirizzata unicamente all’auto-conoscenza. Per conoscere se stessi -come diceva lo stesso Ramana Maharshi- non c’è bisogno di alcuna istruzione o azione, “il Guru può indicare la strada ma non può darti quello che già sei”.
Ma c’è da dire che per le tendenze inveterate a rivolgersi verso l’esterno non siamo in grado di affondare e ricongiungerci nel Sé. Perciò sentiamo il bisogno di un aiuto, perlomeno un esempio, un gesto di simpatia e di amore che ci incoraggi verso la meta.
Il Guru, in quanto “testimone interiore”, è la capacità di apprendere attraverso la vita quotidiana, è la capacità intrinseca di riconoscere quella “verità” in tutto ciò che noi manifestiamo o che a noi si manifesta.
Il Guru, quindi, non è una persona, o perlomeno non soltanto una persona visto che comunque può manifestarsi in ogni forma, bensì l’intelligenza illuminante che ci libera dalle sovrastrutture mentali.
Non tutti i pensieri sono passeggeri ed effimeri, alcuni rappresentano positivamente “quella forza” che spingerà successivamente la “persona” ad attuare quanto è stabilito nel suo destino. La meditazione consente di far chiarezza fra quelle che sono semplici proiezioni immaginarie o problemi inventati e quelle intuizioni che definiscono in germe ciò che siamo.
La rimozione dei problemi “fittizi” è uno degli aspetti della grazia del Guru.
Alla base delle preoccupazioni mondane –ovviamente- c’è sempre il senso di responsabilità per le nostre azioni dovuto all’identificazione con il corpo-mente.
Il processo dell’individualizzazione della coscienza è la funzione stessa della mente. La mente è la capacità riflettente della coscienza che assume su di sé il compito dell’oggettivazione, attraverso la creazione dell’ego che si considera autore e responsabile delle azioni e dei pensieri. L’esternalizzazione è la sua tendenza.
Eppure non è una condizione definitiva o irreparabile, anche le sensazioni più negative possono essere trascese. Le preoccupazioni mondane che ci assalgono sono frutto del meccanismo mentale che proietta l’attenzione sui fattori esterni, desideri e paure, ed è per questa ragione che nella meditazione si consiglia di fissare l’attenzione sull’io consapevole, sul soggetto che si interroga su se stesso, ignorando le apparizioni mentali, che son solo distrazioni che sorgono per inveterata abitudine a rivolgersi verso l’esterno, non tenerne conto significa restare quieti mantenendo l’osservatore in se stesso.
La ricerca spirituale, una volta ottenuto il risveglio per la grazia del Guru, non è più un “atteggiamento” od il risultato di un conformarsi alle norme scritte da qualcuno, la ricerca è indirizzata semplicemente a focalizzarsi consapevolmente su quello che si è, senza modelli di sorta. Perciò la capacità del Guru di “insegnare” attraverso la vita quotidiana, sta nell’abilità di “percepire” questa “verità” in tutto ciò che noi manifestiamo o che a noi si manifesta.
L’autoconoscenza ci porta a realizzare che ognuno di noi incarna quelle caratteristiche necessarie a svolgere la specifica parte che gli compete… ma è lo stesso Sé che recita, che dirige, che passa le luci, che assiste come pubblico, che applaude e piange e ride…
Paolo D’Arpini
USA. I misteriosi oggetti volanti restano “misteriosi”…
L’intelligence degli USA non ha risposte sui misteriosi oggetti volanti Il rapporto afferma che fenomeni aerei di natura poco chiara “rappresentano un pericolo per la sicurezza del volo” e “forse per la sicurezza nazionale”.
L’intelligence statunitense non ha risposte chiare sulla natura di 143 dei 144 misteriosi oggetti volanti avvistati nel 2004-2021, secondo una sezione non classificata del rapporto dell’intelligence statunitense pubblicato il 25 giugno 2021.
Il documento, intitolato “Valutazione preliminare: fenomeni aerei non identificati”, fu preparato dall’ufficio del direttore dell’intelligence nazionale. Contiene informazioni su casi segnalati tra novembre 2004 e marzo 2021. Il processo di raccolta e analisi delle informazioni continua. “La quantità limitata di rapporti di alta qualità sui fenomeni aerei non identificati (UAP) ostacola la nostra capacità di trarre conclusioni definitive su natura o intento degli UAP. La maggior parte degli UAP segnalati probabilmente rappresentano oggetti fisici dato che la maggior parte degli UAP fu registrata da più sensori, come radar, infrarossi, elettro-ottici, puntatori di armi e osservazione visiva”, affermava. Sebbene secondo quanto riferito l’UAP sembrino mostrare caratteristiche di volo insolite “in un numero limitato di casi”, queste osservazioni sarebbero il risultato di errori del sensore, spoofing o percezione errata dell’osservatore e richiedono un’analisi rigorosa aggiuntiva. Gli autori del rapporto suggeriscono diverse categorie di UAP: disordine aereo, fenomeni atmosferici naturali, programmi di sviluppo industriale o del governo, sistemi avversari stranieri e “altri” casi.
Alcuna prova di oggetti extraterrestri
Complessivamente, il governo degli Stati Uniti registrava 144 rapporti di UAP, inclusi 80 relativi all’osservazione con più sensori. Coll’eccezione dell’unico caso in cui l’intelligence statunitense decise con sicurezza che l’UAP riportato fosse un pallone sgonfio, gli autori del rapporto mancano di spiegazioni specifiche per i restanti 143 casi.
Un alto funzionario degli Stati Uniti aveva detto che le autorità statunitensi non hanno informazioni che indichino l’origine extraterrestre degli oggetti. “Non è questo lo scopo della task force, valutare qualsiasi ricerca di vita extraterrestre… Non è quello per cui eravamo incaricati”, aveva detto quando chiestogli possibili spiegazioni aliene. “Dei 144 rapporti di cui ci occupiamo qui, non abbiamo indicazioni chiare che ci sia una spiegazione non terrestri, ma andremo ovunque ci porteranno i dati”. Secondo il rapporto, spiegare il fenomeno richiederà analisi, raccolta ed investimento di risorse.
Minaccia alla sicurezza nazionale
Il rapporto afferma che i fenomeni aerei di natura poco chiara “rappresentano un pericolo per la sicurezza del volo” e “possibilmente per la sicurezza nazionale” se sono “piattaforme di spionaggio di avversari stranieri o forniscono prove che un potenziale avversario ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria o dirompente”. “Alcuni UAP potrebbero essere tecnologie adottate da Cina, Russia, altra nazione o entità non governativa”, affermava il rapporto. Tuttavia, gli autori del documento affermano di non disporre di dati che indichino che uno dei fenomeni inspiegabili “faccia parte di un programma di raccolta estero o indichi un importante progresso tecnologico da parte di un potenziale avversario”.
Fonte: https://tass.com/defense/1307515
Traduzione di Alessandro Lattanzio
L'Islam è buono (se vissuto come legante sociale)
Osserviamo che l’islamismo (non il fondamentalismo bombarolo, ma quello popolare) sta diventando simbolo di un ritorno all’umano. Infatti anche in occidente non son pochi coloro che si convertono.
Il fatto è che la nostra società occidentale sta perdendo ogni valore umano, è una società dell’immagine in cui le donne son solo carne da esibizione, gli uomini debbono arrancare sulla scala sociale senza remore morali o spirituali, i vecchi possono e debbono marcire in silenzio negli ospizi, i bambini sono istruiti nelle scuole a diventare servi del sistema (e magari anche transgender), etc. In tutto questo marciume, in cui si cancella l’umanità a favore del consumismo, l’islam si propone come alternativa al degrado, riportando l’attenzione alle cose essenziali.
Spesso mi son posto criticamente verso alcune posizioni assunte nei Paesi islamici, che non tengono conto dei diritti delle donne e della libertà individuale. Ma a dire il vero forse lì la condizione femminile gode di maggiore stima, sia pur nelle ristrettezze dell’espressione formale, altrettanto dicasi per le dignità personali godute nella vita sociale, ove è più sentita la regola del rispetto reciproco e dei valori condivisi.
Insomma l’Islam è sicuramente poco “libertario” ma l’uomo comune vive in un ambito comunitario più rispettoso dei rapporti umani. Per queste ragioni l’islamismo si è ben inserito nelle pieghe della società anche in Occidente e non solo per il continuo afflusso di emigranti di religione maomettana ma anche per il crescente numero di europei “convertiti”, soprattutto per i valori umani e le norme sociali manifestate in questa cultura.
La gente si converte all’Islam perché si sente socialmente più protetta e sviluppa nelle comunità una maggiore solidarietà interna, un po’ come succedeva ai cristiani della prima ora. Questo dovrebbe far meditare i nostri preti cattolici ed i nostri sociologi che ormai si interessano solo degli aspetti “consumistici” ed esteriori del benessere…
Ovviamente per persone laiche, come me, la considerazione verso ogni aspetto della comunità e della natura può essere sperimentata attraverso altre modalità, come ad esempio la spiritualità laica e l’ecologia profonda, ma dobbiamo comunque tener presente che non tutte le menti sono uguali, le disposizione sono diverse, l’importante è che -nei fatti- si proceda verso una crescita in intelligenza. D’altronde in quale altro modo possiamo conservare l’umanità…?
Paolo D’Arpini
L’anima delle cose... (alberi compresi)
Gli animali sono necessari agli alberi e gli alberi sono necessari agli animali. Non sono separati: fanno parte dello stesso ritmo. Anche questo è un fatto e la vita dovrebbe tenerne conto. Si deve comprenderne la totalità e vivere in modo che nessuna parte prevalga sull’altra. Non c’è alcun bisogno di distruggere, non c’è alcun bisogno di combattere. Questa è la via del Tao, la via del Sufismo, la via dello Zen.
Narra una famosa storia Zen...
Un re espresse al suo falegname il desiderio di avere un certo tavolo.
Il vecchio falegname disse: “Io sono molto vecchio e mio figlio non è ancora sufficientemente abile: poco per volta sta imparando. Però ci proverò, farò del mio meglio. Datemi tempo”.
Il vecchio scomparve nella foresta per tre giorni. Dopo tre giorni tornò.
Il re domandò: “Ci vogliono tre giorni per trovare un pezzo di legno per un tavolo?”.
Il vecchio falegname rispose: “A volte servono tre giorni, a volte tre mesi. E qualche volta ci vogliono tre anni, per trovare il legno. È un’arte difficile”.
Il re era confuso. Disse: “Spiegami. Cosa vuoi dire? Spiegamelo nei dettagli”.
L’uomo spiegò: “Per prima cosa, devo iniziare a digiunare, perché solo quando sono a digiuno la mia mente rallenta. Quando la mia mente rallenta, tutti i pensieri scompaiono, scompare ogni aggressività. E quando ho cessato di essere violento, ecco allora, amore e compassione puri: una vibrazione assolutamente diversa.
Quando percepisco questa vibrazione di non mente, vado nella foresta, perché solo con questa vibrazione posso trovare l’albero giusto. Come puoi trovare l’albero giusto se c’è aggressività? E devo domandare agli alberi, se uno di loro vuole diventare un tavolo.
Io mi presento, mi guardo intorno e quando sento che quest’albero è disposto... Questa disposizione può essere percepita solo quando sono senza mente... Ecco perché digiuno, medito; e quando sono assolutamente vuoto, mi metto semplicemente a girovagare tra gli alberi finché non sento quello giusto. E quando avverto che questo albero è adatto, mi siedo al suo fianco e gli chiedo il permesso: ‘Vorrei tagliarti un ramo. Sei disposto?’. Se l’albero risponde con un sì sincero, soltanto allora, lo taglio; altrimenti, chi sono io per tagliare uno dei suoi rami?”.
Questo è un atteggiamento totalmente differente. Non c’è alcuna lotta tra l’uomo e l’albero, ma un’amicizia. L’uomo cerca di entrare in rapporto con gli alberi e chiede il loro permesso.
Osho - Tratto da Sufis. The People of the Path, Vol. II
Non pensare alle vite passate...
Non pensare alle vite passate e non pensare al futuro. Basta il presente. Non pensare che la relazione arrivi dal passato. Arriva dal passato, ma tu non pensarci, perché altrimenti diventerai più complicato. Rendi le cose più facili.
È una continuazione. Le cose hanno una continuità dalle tue vite passate, quindi non nego il fatto, ma non lasciarti appesantire. Continuerà anche in futuro, ma tu non pensarci. Il presente è più che sufficiente. Mangia la torta e di’: “Questa torta è deliziosa”. Non pensare al passato e non pensare al futuro; si prenderanno cura di se stessi.
Niente è discontinuo. Hai avuto relazioni in passato. Hai amato, hai odiato, ti sei fatto degli amici e ti sei fatto dei nemici. Tutto continua: che ti sia noto o ignoto, è sempre presente. Ma se inizi a rimuginarci su, ti sfuggirà il momento presente.
Quindi pensa come se non ci fosse passato e pensa come se non ci fosse futuro. Questo momento è tutto ciò che ti è concesso. Fallo funzionare, come se questo momento fosse tutto. Comportati come se questo momento fosse tutto e scopri come puoi trasformare le tue energie in un fenomeno amorevole, in questo momento.
Le persone vengono da me e vogliono sapere delle loro vite passate. Hanno avuto delle vite passate, ma è irrilevante. Perché indagare? Cosa hanno intenzione di fare con il passato? Non si può più fare nulla ora. Il passato è passato e non può essere annullato. Non puoi cambiarlo. Non puoi tornare indietro. Ecco perché la natura, nella sua saggezza, non ti permette di ricordare le vite passate. Altrimenti impazziresti.
Osho
Dopo il Compimento... o... Prima del Compimento?
Lettera ricevuta: "Buonasera Paolo, come va? Spero stia bene. Posso disturbarLa? Ho iniziato il libro di Barry Magid,discepolo di Charlotte Joko Beck;"Guida zen per non cercare la felicità". Già il titolo è tanta roba. Lui,Maestro Zen e psicoterapeuta e psichiatra,sostiene che la felicità consiste nell'accogliere,senza ricercarla perché ne rimarremmo inevitabilmente delusi. Anzi,questa idea che esista un "Santo Graal" da qualche parte, è essa stessa la principale causa di infelicità. E la cessazione di ogni ricerca è ciò che ci farebbe percepire la vita con la chiara consapevolezza. Ovviamente sono all'inizio e questo è quanto. È una visione che approva? Come al solito un Suo parere mi interessa. La ringrazio e Le auguro una buona serata." (S.P.)
Mia rispostina:
Questa descritta da Barry Magid è la visione di "dopo il compimento"... Questo è il penultimo esagramma dell'I Ching che indica, generalmente, la fine di una questione, che può essere, tendenzialmente in equilibrio, ancora influenzabile da vari fattori. Assume spesso il significato di vittoria, perché il raggiungimento di un traguardo è vicino, però - attenzione!- non ancora raggiunto. Invece nell'esagramma finale "prima del compimento" I Ching dice: " Sentenza: Riuscita. Ma se la piccola volpe, quando ha quasi compiuto il passaggio, finisce con la coda nell’acqua, allora non vi è nulla che sia propizio.
La transizione tra il vecchio e il nuovo corso sta avvenendo, è promettente e si svolge positivamente. La via che abbiamo intrapreso è quella giusta e ce l’abbiamo quasi fatta ad ottenere quello che vogliamo. A un certo punto, però, si ricomincia ad agire come una piccola volpe inesperta, che affronta le cose con superficialità, senza una preparazione adeguata o senza prestare la dovuta attenzione: allora il passaggio e l’evoluzione restano incompiuti.
Reincarnazione e Buddismo:
La reincarnazione secondo il concetto buddista non è di tipo personale. L’incontro dello Yin con lo Yang porta alla manifestazione fisica e psichica senza che questo percorso formativo sia legato all’esistenza di un io individuale; si tratta piuttosto di un modo espressivo della coscienza che assume una determinata sembianza ed identità sulla base delle caratteristiche psicofisiche in cui si manifesta.
In altre parole l’io individuale è solo una tendenza mentale, un pensiero, una capacità identificativa, che non ha sostanza ed è solo un riflesso che si forma nella coscienza. Perciò secondo il criterio buddista non c’è alcun io individuale che si reincarna ma solo una sequenza di pensieri e tendenze mentali in una sorta di prosieguo evolutivo.
Per questa ragione si indica la realizzazione di Sé come un “ritrovare” ciò che si è sempre stati e non il raggiungimento di un qualcosa che si ottiene ex novo, questa “conoscenza di sé" è allo stesso tempo imponderabile ed indefinibile ed onnicomprensiva. L’insieme di tutto ciò che è. Mentre credere in uno stato duale (dio e anima, creatore e creatura, io e l’altro, etc.) significa fissazione su un fotogramma mentale e quindi corrisponde alla morte (intesa come piena consapevolezza di Sé).
Qui si pone l’esempio dell’esame di un organismo, in cui non si tiene conto dell’insieme vitale, che è come il sezionare un cadavere per capirne il funzionamento. Ma la comprensione di quel che è vita può venire solo dalla diretta esperienza e non da una sterile analisi sul cadavere.
La coscienza è, non è coscienza di, e noi siamo coscienza.
Il Nobile e L’ignobile:
Le Vie del Nobile e dell’Ignobile sono prodotte dal movimento interno alla psiche collettiva. Il Nobile non può seguire la via degli Ignobili per sconfiggere i medesimi in quanto seguirebbe il “male” nel suo percorso. Ciò che il Nobile può fare è conservare il seme dell’intelligenza, non certo ricercare risultati nel mondo esterno. Questa qualità va preservata in vista di un successivo sviluppo della coscienza a favore dell’evoluzione.
La massa segue sempre l’energia dominante, positiva o negativa che sia. Al momento in cui la massa raggiunge il suo massimo livello di espansione si ottiene il seguente livello evolutivo della coscienza. La spirale evolutiva è un processo eterno che non può compiersi all’interno del processo stesso in quanto si svolge nello spazio-tempo.
Ci è concesso coltivare noi stessi a patto di rispettare le condizioni in cui ci troviamo: non dobbiamo quindi rinunciare allo svolgimento delle funzioni nell’ambito esterno ma evitare accuratamente di subire il fascino di tutti quei meccanismi che indeboliscono il potere della coscienza (qui intesa anche in senso morale).
Si trova il “retto agire” per mezzo di verosimili sforzi volti ad ampliare e condividere la coscienza che ci appartiene; questo atteggiamento è tipicamente confuciano mentre il Taoismo è più improntato all’osservazione distaccata.
Il mondo spirituale si trova qui nella vita quotidiana, è sempre presente nella manifestazione a rappresentare il potere della manifestazione stessa.
Le identificazioni sono tutte di carattere illusorio ma allargando il campo dall’interesse da esclusivamente personale a quello della propria famiglia, della terra di origine al continente, e così via, si allargano i confini della nostra “gabbia” mentale fino a trascenderli, in un vero e proprio processo di espansione della coscienza… che infine trova il compimento in se stessa.
Paolo D’Arpini
Della serie... Pensavo fosse amore invece era un calesse...
Taci stupido! Non sai chi sono io.
Amazzonia
In seguito a un recente incidente aereo (1), quattro bambini tra i tredici e un anno sono sopravvissuti quaranta giorni da soli nella giungla amazzonica. A chi li ha trovati hanno raccontato che si sono nutriti secondo quanto aveva insegnato loro la nonna.
Ecco, per adesso, tenere a mente la nonna.
Russia o Tronista 1
C’è chi la nonna non l’ha avuta. Al suo posto gli è capitato una specie di algoritmo, una di quelle cose o bianche o nere, un codice binario dove la via dello stampino è segnata, dove l’arlecchino della vita prende bastonate di santa ragione, con somma soddisfazione dei proboviri – individui dal nullo eros – che, armati del nerbo intrecciato di scientismo e diritto, ci vengono a dire come stanno veramente le cose. Lo fanno con la tranquillità che il sapere tecnico, scambiato per conoscenza superiore, credono permetta loro.
Così, dal trono della ragione e del diritto dileggiano chi riconosce le ragioni di Putin e la causa Natorale della guerra – oltre due terzi del mondo –, e comunque quelli che non ne possono più delle esportazioni in doppio petto e armi in pugno di qualunque merda si voglia.
Rivolgendosi a questi, il tronista, inetto a cogliere l’humus d’insieme, prodromo del presente, non esita sarcasticamente a sostenere pochezze, come se il tempo fosse iniziato il febbraio scorso:
dunque, chi provoca – a insindacabile giudizio dell’aggressore Putin – merita una reazione anche violenta. E se l’aggredito reagisce, è terrorismo;
i separatisti sono stati armati dalla Russia: irrilevante. L’Occidente fa lo stesso con l’Ucraina: ipocrita e allontana la pace;
le città sono state devastate perché dentro c’era l’esercito ucraino, lo dicono i filmati: se non ci fosse stato, i russi non avrebbero agito così. Oh, really?;
però hanno bombardato anche altrove, ma quasi solo obiettivi militari o strategici. Qualche errore è scappato, ma si sa, nessuno è perfetto;
Onu: a gennaio 7.200 vittime civili ucraine e 12.000 feriti. In un anno sono riusciti a fare la metà delle vittime registrate in Donbass in 4 anni, contando sia civili che miliziani di entrambe le parti: avanti così;
invece gli ucraini colpiscono i civili in Donbass con gli Himars. Perché se hai di fronte un esercito invasore e hai un sistema missilistico ad alta precisione che brucia 150mila dollari ad ogni lancio, non lo usi per colpire il nemico ma i civili. Ha senso;
questa cosa l’hanno voluta apposta i governanti ucraini e Putin si è gentilmente prestato per accontentarli, perché Zelensky – che vi ricordo, è stato democraticamente eletto – è un fantoccio in mano agli Usa suppongo, come peraltro lo è Lukashenko in mano alla Russia. Il fatto che l’Ucraina volesse entrare nella Nato, che mal si accorda con l’avere un conflitto in corso, non è rilevante.
Il tronista ha qualcosa di speciale. Non esita a revisionare la storia quando può vantare il sostegno di una delle sue immacolate istituzioni, l’Onu. Di cui è felice di sostenere la posizione in merito al rogo di Odessa del 2014 – “responsabilità non accertata” –, per il resto del mondo, coinvolti inclusi, a carico dei neonazisti ucraini. Così per lui, in merito alla guerra Nato-Russia, come detto, tutto inizia nel 2014, anno zero, prima del quale nulla era accaduto, neppure se lo dicono Kissinger (2), Sergio Romano (3), lo statista statunitense George Kennan, che ha definito l’allargamento della Nato “un errore fatale”, e una sfilza di altri (4). Evidentemente, per il tronista nient’altro che dei “rincoglioniti” Montagnier (5) prestati alla geopolitica. Quindi, sempre secondo il nostro impavido re, i soli elementi da considerare per vedere nel giusto sono i seguenti: invasione e annessione della Crimea, supporto militare ai separatisti del Donbass, fino alla guerra attuale. “Il diritto internazionale non ha incertezza”, ci dice per concludere con la sola verità che vede.
Ricordargli alcuni altri elementi non serve, la sua monolitica e impermeabile concezione lo rende inetto a quanto c’è scritto sul margine terroso dei testi delle leggi o della scienza.
Il blocco degli aiuti europei all’Ucraina, a causa del mantenimento delle relazioni con la Russia voluto da Janukovyč, scatenò violente manifestazioni filoeuropee nella piazza Majdan. Fatti divenuti noti come Euromajdan (2013-2014), per alludere al desiderio di Europa dei manifestanti e al luogo in cui fu manifestato. Ma anche, dal versante filorusso, per alludere al colpo di stato relativo alla destituzione di Janukovyč, regolarmente vincitore alle elezioni, e sotto la pressione Nato-americana, l’imposizione di Juščenko.
Nel periodo 2010-2013 Janukovy, in linea con l’opinione pubblica ucraina, aveva spinto per la neutralità. Gli Stati Uniti avevano segretamente lavorato per rovesciare Janukovy
, come si constata nelle intercettazioni telefoniche tra l’allora Vicesegretario di Stato americano Victoria Nuland e l’ambasciatore statunitense Geoffrey Pyatt, che pianificavano il governo post-Janukovy
settimane prima del suo violento rovesciamento (6).
Sempre nell’intento generale di far fuori la Russia, non meno rilevante anche quanto la Nuland disse al telefono sempre a Geoffrey Pyatt, verso la fine del gennaio 2014, dove senza parole equivocabili manda a quel paese l’Europa: “fuck Europe” (7).
I governi statunitense e tedesco promisero al presidente sovietico Mikhail Gorbačëv che la NATO non si sarebbe mossa di “un solo centimetro verso est” (8), quando l’Unione Sovietica sciolse l’alleanza militare del Patto di Varsavia.
Nel marzo 2022, la Russia e l’Ucraina avevano riferito di aver fatto progressi verso una rapida fine negoziata della guerra, basata sulla neutralità ucraina.
Secondo Naftali Bennett, ex Primo Ministro di Israele, che ha svolto il ruolo di mediatore, un accordo era vicino ad essere raggiunto prima che Stati Uniti, Regno Unito e Francia lo bloccassero.
Basta? No. Non basta. Se gli fai presente che la sua posizione appoggia necessariamente la fornitura di armi – ed eventualmente, per logica coerenza, quella di uomini –, quindi l’escalation e – perché escluderla dall’orizzonte della possibilità – l’Italia in guerra, lui non se ne cura.
Alla domanda “non ho capito allora tu cosa faresti, o cosa vorresti che venisse fatto per fare cessare il tutto”, il tronista risponde:
Per me tutto questo non doveva neanche cominciare.
Ma visto che invece è cominciato e (purtroppo) sta pure continuando, e posto che non si voglia assumere l’atteggiamento pilatesco del “non mi riguarda” (perché ci riguarda), ritengo che occorra adattarsi alla realtà, anche utilizzando un linguaggio che le parti (una in particolare) non possono ignorare.
Non sempre si può o si è nelle condizioni di fare ciò che si vorrebbe, purtroppo.
Comprendo, seppure la ritenga fuori dalla realtà, la tua posizione riguardo a diplomazia e niente armi, ma quanto all’equidistanza dal conflitto francamente… no, non la comprendo. Chi aggredisce non è uguale a chi si difende, a prescindere.
Allude al linguaggio il cui l’alfabeto è l’incondizionato appoggio all’Ucraina, qualunque cosa comporti per l’Europa, gli europei, gli italiani, i poveracci, la sudditanza nei confronti degli Usa-Nato, la sovranità zero.
Eh sì, perché sennò quello dopo Kiev prende anche noi.
Non dite al tronista che la Nato stava soffocando la Russia. Che, come chiunque messo all’angolo, perisce o reagisce.
Non conta, il diritto internazionale parla chiaro.
Ci sono elenchi di provocazioni Nato-americane che evidentemente non contano nulla. Da decenni, negli Stati Uniti erano in discussione progetti e strategie per mettere le mani sulla Russia.
Il tronista preferisce disseppellire il Memorandum di Budapest del 1994, dove Putin aveva sottoscritto la libertà dei paesi ex-Patto di Varsavia di scegliere il proprio futuro, per poi lamentarsi che questi avessero fatto richiesta – poi accettata – di far parte della Nato. È troppo ridicolo, ma non per lui. Che un minuto dopo quegli accordi tutto il contesto geopolitico venne a modificarsi per opera americana, secondo il probabilmente preesistente progetto di accerchiamento e controllo della Russia, non gli interessa.
Impavido, nella certezza della sua impunità, lui tira dritto. Passa ad altro, senza scomporsi, mantenendo lo stile educato di cui si vanta. Tra le altre cose a lui invisibili, le menzogne della Merkel e soci in merito agli accordi di Minsk, le confessioni di raggiro della ex-cancelliera e quelle di Sarkozy semplicemente non contano, anzi, non sono esistite.
Il tronista è radicalmente esaurito nei suoi argomenti logico-razionali. La parabola geostorica che sta attraversando le orbite di oggi non lo riguarda nel suo insieme, a lui piacciono i particolari, ma solo quelli scritti nelle leggi di chi comanda. Che secondo lui saremmo proprio noi, cioè la democrazia. Che il suffragio universale sia una porcata immonda, in quanto pilotata sempre più capillarmente, non lo riguarda.
Lo specialista del dito vede tutto il resto però: se l’unghia è finta, se il dito è calloso e di chi è, se manca una virgola, se la fonte non è quella a lui gradita. Ma il passo per vedere la luna che gli viene indicata gli è impedito. Basando la verità sulla misurabilità, gli sfugge la vita. Confonde la mappa con il territorio.
Voto al Tronista 1: idoneo alla segreteria di qualche partito, al rettorato di qualche università, alla direzione di qualche giornale, tv o tg.
Covid o Tronista 2
Come detto, il tronista non è uno qualunque carico di sicumera. Il vero tronista è uno specialista, un addetto ai lavori. Ma non solo. Oltre al titolo, bello, stampato, incorniciato ed esibito, dispone di quella definitiva certezza d’essere perciò – nel merito – sopra gli altri, con più diritto di dire e più dovere d’essere ascoltato. C’è in lui, come Ivan Illich (9) ci ha ben spiegato, ciò che deriva dall’essere posseduti dal dio della specializzazione, il solo tipo d’uomo titolato per dire il vero. Le frotte di esperti mostrate dalla tv in questi ultimi tre anni dovrebbero bastare a far capire come si credono loro e cosa ne pensa l’uomo della strada. Ma già il successo di Quark, di Piero Angela, ne era un buon indice.
Questo tipo di re può, per esempio, intervenire in una disputa tra imbecilli che sostengono che il vaccino ha ucciso più del virus, che senza intruglio sarebbe andata meglio, che la passiva attesa era inutile, tranne che a uccidere i già compromessi, che le cure imposte erano inopportune, sostanzialmente assassine. Che è il terreno che permette o impedisce di attecchire al virus, che il virus è un progetto studiato, che il vaccino è tossico per definizione, in quanto estraneo alla natura – “la natura non sbaglia mai, anche quando sbaglia” –, se non in forma omeopatica, e così via.
E che prima e sopra questi dati di fatto mai alla ribalta dei giornalacci di regime, c’era il giuramento di Ippocrate, che la moltitudine di dottorini senza vocazione e presi dalla pusillanimità più dannosa non ha esitato a tradire. Una scia di povertà spirituale, a cui si è unita in corteo quella dei farmacisti e degli psicologi. Era il popolo dei più, quelli che si sentono i destinatari di una specie di Destino manifesto della nostra provincia. Obbligati per mandato storico a imporre la verità a suon di bugie, ricatti e soprusi, come quegli altri, gli originali, impongono democrazia a suon di bombe.
Così parla per fare chiarezza. Ed ecco, tra le tante cose disponibili, cosa ci dice. Ci dice che i vaccini costituiscono il principale strumento di attivazione del sistema immunitario; che la cosa è nota sin dagli studi di Jenner sul vaiolo (1796, ma in realtà la variolizzazione era già praticata da almeno alcuni secoli prima in Cina); che tutta la vaccinologia si regge su dati sperimentali incontrovertibili. Manca di dire, però, incontrovertibili secondo chi? Secondo quali conteggi? Realizzati in quale modo? Non sono domande che elude, proprio non se le pone. Nel segno del dio esperto, avrà preso il testo che pedestremente replica da qualche accreditato istituto specializzato. Ciò gli basta per porsi come qualcuno che può annunciare il vero. Ma anche, segretamente, che non può criticare il grado superiore al suo. L’ordine è un ordine. Lo abbiamo visto con tv e giornali, pagati per replicare le veline istituzionali, e con gli ordini veri e propri. Quelli dei giornalisti silenti su Julian Assange, insabbiatori di esposti contro giornalisti che hanno mentito a milioni di perone, incapaci di invocare la libera espressione, se non quando qualcuno impedisce loro di diffondere informazioni su indagini in corso da fonti che non siano le predisposte. E quelli dei medici e di altri ordini professionali, grettamente appiattiti a radiare le voci diverse da quelle comandate, i comportamenti indipendenti da quelli prescritti.
Ma è loquace e ci dice anche altro con paternalistico fare. Che cosa aggiunge? Ecco qua: Ciò che Burioni presumo intendesse in merito alla sua comparsata tv, nella quale diceva che il solo modo per implementare l’efficacia del sistema immunitario è il vaccino, era che il vaccino è l’unico sistema in grado di proteggere dalle complicanze maggiori dell’infezione da Sars-CoV-2, ossia ospedalizzazione e morte. Poi aggiunge: Questo dato è certamente vero e tutte le ricerche originali e meta-analisi arrivano alla stessa conclusione. Chi ha ancora energia per rispondere a questi miseri tentativi di tenere alta la bandiera dello scientismo?
In ogni caso, viene da chiedersi l’ovvio. Se il vaccino protegge, come dice il tronista 2, e se altri studi e dati dimostrano che i morti da covid non sono che persone pluripatologiche e avanti con l’età, ovvero che la malattia era gestibile con niente, come la maggioranza delle persone che l’ha patita ha esperito, cosa significava vaccinare tutti? Inseguire le singole persone sui sentieri e sugli atolli? Perseguire gli ultracinquantenni con multe? Strozzare i lavoratori? Se non voler far chinare il capo agli apocrifi? Naturalmente farlo chinare democraticamente, sebbene a suo di Dpcm, con il parlamento in buona parte genuflesso e in altra parte esautorato.
Il tronista si attiene ai dati, il resto dice che non lo riguarda, fuffa da bar.
Tuttavia, appena ha spazio aggiunge che: È di forte impatto visivo osservare i grafici che riportano la impressionante caduta dei tassi di complicanze maggiori che si è avuta in parallelo con la somministrazione delle prime due dosi di vaccino, in tutti i Paesi in cui sono stati raccolti questi dati. Gli si potrebbe chiedere cosa pensava quando vedeva le cifre dei morti da covid, poi stravolte perché si trattava di morti con covid. Ma è tempo perso. Al massimo dirà cose ancora più allineate.
Non è tutto. Ne ha ancora: È però altrettanto vero che i vaccini non sono in grado da soli di prevenire l’infezione e dunque la diffusione del virus (forse ci riuscirebbero, se associati a rigide politiche di lockdown, di fatto inapplicabili sotto qualsiasi regime politico, vedi la marcia indietro di Xi Jinping nel dicembre scorso). Il tronista seguita nella sua marcia a petto in fuori. Tutti dicevano che il vaccino interrompeva il contagio – cercasi il farabutto Draghi Presidente del consiglio e il terroristico spot provaccino (10) (“nient’altro che uno slogan”, come ho sentito dire a un tronista con una certa autostima) – e adesso che non lo dice più nessuno, lui si accoda. Senza tornare sul vergognoso passato, naturalmente. Senza credere di doversi scusare con qualcuno che davanti a quelle parole non ci vedeva uno slogan ma interessi istituzionali, politici ed economici. Ovvero di entità che più nulla hanno a che vedere con noi della strada, con il solo diritto di dover tacere e ascoltare.
Poi dice il tronista 2: Almeno a partire dall’autunno-inverno 2021-2022, si è assistito ad un progressivo depotenziamento del virus, per cui il numero assoluto di casi con complicanze maggiori si è drasticamente ridotto e queste interessano in modo quasi esclusivo soggetti anziani o immunocompromessi. La domanda è: si è mai visto un virus o un qualunque altro fenomeno terrestre – progressismo a parte – crescere ad infinitum? Domanda che non lo riguarda, perché la risposta è già inclusa in quanto ha detto sopra. Ovvero che il vaccino è insuperabile.
Infatti, ecco l’interessante conclusione. Dice infatti: Di conseguenza, la vaccinazione continua ad essere lo strumento più efficace di prevenzione delle gravi complicanze nelle fasce a rischio della popolazione. Ma se era esattamente quanto dicevano i novax: “Vacciniamo i più deboli”. Lasciamo perdere, con i re si ha sempre torto.
Però si lascia scappare un’ultima considerazione: Non ci sono più i presupposti per estendere la vaccinazione a tutta la popolazione, cosa che di fatto è scomparsa dai programmi vaccinali di tutti i Paesi. Qualcuno vuole ricordargli che sta dimenticando di dire che i vaccinati si ammalavano come gli altri, se non più? Che la curva di morti improvvise di giovani e atleti, oltre alle persone comuni, ha visto – a intruglio inserito – picchi fuori media?
Boh, si è fatto tardi per queste cose. Ma non per ricordare che solo la scienza ha la verità e che la nonna non era che un’idiota come noi, visto che non aveva troni dai quali declamare come sopravvivere senza sapere nulla.
Quanto sopra per dire che i tronisti sono ignari del fatto che ci sia da qualche parte nel tempo dell’eternità qualcuno che ha previsto per loro ciò che ora loro prevedono per nonne e simili. Sono speciali. Come il liberismo, che a parole aborrisce la guerra e nei fatti, celebrando il profitto di pochi e disuguaglianze senza fine, realizza tutti i presupposti necessari affinché avvenga. Ecco, il tronista è un liberista che sta nel giusto allo stesso modo.
Sembrava un trono, ma era un divano
La trasmissione era finita. Come un re, aveva ripetuto doppiando il discorso fatto da altri. Si alzò dal divano, convinto fosse un trono, e disse: “Spegni tu la tv?”.
Lorenzo Merlo
Note
https://www.youtube.com/watch?v=kGq_Xvzn_3I (0’27’’, in inglese).
https://www.youtube.com/watch?v=L2XNN0Yt6D8 (0’7’’, in inglese). https://www.youtube.com/watch?v=qJmPSNtowwU (0’23’’, in italiano).
Ivan Illich, Esperti di troppo. Il paradosso delle professioni disabilitanti, Trento, Erickson, 2008.
Ivan Illich, Descolarizzare la società. Una società senza scuola è possibile?, Sesto San Giovanni (Mi), Mimesis, 2010.
Ivan Illich, Nemesi medica. L’espropriazione della salute, Cornaredo (Mi), red!, 2013.