Non pensare alle vite passate...



Non pensare alle vite passate e non pensare al futuro. Basta il presente. Non pensare che la relazione arrivi dal passato. Arriva dal passato, ma tu non pensarci, perché altrimenti diventerai più complicato. Rendi le cose più facili.

È una continuazione. Le cose hanno una continuità dalle tue vite passate, quindi non nego il fatto, ma non la­sciarti appesantire. Continuerà anche in futuro, ma tu non pensarci.  Il presen­te è più che sufficiente. Mangia la torta e di’: “Questa torta è deliziosa”. Non pensare al passato e non pensare al fu­turo; si prenderanno cura di se stessi.

Niente è discontinuo. Hai avuto relazioni in passato. Hai amato, hai odiato, ti sei fatto degli amici e ti sei fatto dei nemici. Tutto continua: che ti sia noto o ignoto, è sempre presente. Ma se inizi a rimuginarci su, ti sfuggirà il momento presente.

Quindi pensa come se non ci fosse passato e pensa come se non ci fosse futuro. Questo momento è tutto ciò che ti è concesso. Fallo funzionare, come se questo momento fosse tutto. Comportati come se questo momento fosse tutto e scopri come puoi trasformare le tue energie in un fenomeno amorevole, in questo momento.

Le persone vengono da me e vogliono sapere delle loro vite passate. Hanno avuto delle vite passate, ma è irrilevante. Perché indagare? Cosa hanno intenzione di fare con il passato? Non si può più fare nulla ora. Il passato è passato e non può essere annullato. Non puoi cambiarlo. Non puoi tornare indietro. Ecco perché la natura, nella sua saggezza, non ti permette di ricordare le vite passate. Altrimenti impazziresti.

Osho




Dopo il Compimento... o... Prima del Compimento?

  


Lettera ricevuta: "Buonasera Paolo, come va? Spero stia bene. Posso disturbarLa?  Ho iniziato il libro di Barry Magid,discepolo di Charlotte Joko Beck;"Guida zen per non cercare la felicità". Già il titolo è tanta roba.   Lui,Maestro Zen e psicoterapeuta e psichiatra,sostiene che la felicità consiste nell'accogliere,senza ricercarla perché ne rimarremmo inevitabilmente delusi. Anzi,questa idea che esista un "Santo Graal" da qualche parte, è essa stessa la principale causa di infelicità. E la cessazione di ogni ricerca è ciò che ci farebbe percepire la vita con la chiara consapevolezza. Ovviamente sono all'inizio e questo è quanto. È una visione che approva? Come al solito un Suo parere mi interessa. La ringrazio e Le auguro una buona serata."  (S.P.)



Mia rispostina:

Della serie... Pensavo fosse amore invece era un calesse...

 


Taci stupido! Non sai chi sono io.


Amazzonia

In seguito a un recente incidente aereo (1), quattro bambini tra i tredici e un anno sono sopravvissuti quaranta giorni da soli nella giungla amazzonica. A chi li ha trovati hanno raccontato che si sono nutriti secondo quanto aveva insegnato loro la nonna.

Ecco, per adesso, tenere a mente la nonna.


Russia o Tronista 1

C’è chi la nonna non l’ha avuta. Al suo posto gli è capitato una specie di algoritmo, una di quelle cose o bianche o nere, un codice binario dove la via dello stampino è segnata, dove l’arlecchino della vita prende bastonate di santa ragione, con somma soddisfazione dei proboviri – individui dal nullo eros – che, armati del nerbo intrecciato di scientismo e diritto, ci vengono a dire come stanno veramente le cose. Lo fanno con la tranquillità che il sapere tecnico, scambiato per conoscenza superiore, credono permetta loro.

Così, dal trono della ragione e del diritto dileggiano chi riconosce le ragioni di Putin e la causa Natorale della guerra – oltre due terzi del mondo –, e comunque quelli che non ne possono più delle esportazioni in doppio petto e armi in pugno di qualunque merda si voglia.

Rivolgendosi a questi, il tronista, inetto a cogliere l’humus d’insieme, prodromo del presente, non esita sarcasticamente a sostenere pochezze, come se il tempo fosse iniziato il febbraio scorso:

  • dunque, chi provoca – a insindacabile giudizio dell’aggressore Putin – merita una reazione anche violenta. E se l’aggredito reagisce, è terrorismo;

  • i separatisti sono stati armati dalla Russia: irrilevante. L’Occidente fa lo stesso con l’Ucraina: ipocrita e allontana la pace;

  • le città sono state devastate perché dentro c’era l’esercito ucraino, lo dicono i filmati: se non ci fosse stato, i russi non avrebbero agito così. Oh, really?;

  • però hanno bombardato anche altrove, ma quasi solo obiettivi militari o strategici. Qualche errore è scappato, ma si sa, nessuno è perfetto;

  • Onu: a gennaio 7.200 vittime civili ucraine e 12.000 feriti. In un anno sono riusciti a fare la metà delle vittime registrate in Donbass in 4 anni, contando sia civili che miliziani di entrambe le parti: avanti così;

  • invece gli ucraini colpiscono i civili in Donbass con gli Himars. Perché se hai di fronte un esercito invasore e hai un sistema missilistico ad alta precisione che brucia 150mila dollari ad ogni lancio, non lo usi per colpire il nemico ma i civili. Ha senso;

  • questa cosa l’hanno voluta apposta i governanti ucraini e Putin si è gentilmente prestato per accontentarli, perché Zelensky – che vi ricordo, è stato democraticamente eletto – è un fantoccio in mano agli Usa suppongo, come peraltro lo è Lukashenko in mano alla Russia. Il fatto che l’Ucraina volesse entrare nella Nato, che mal si accorda con l’avere un conflitto in corso, non è rilevante.


Il tronista ha qualcosa di speciale. Non esita a revisionare la storia quando può vantare il sostegno di una delle sue immacolate istituzioni, l’Onu. Di cui è felice di sostenere la posizione in merito al rogo di Odessa del 2014 – “responsabilità non accertata” –, per il resto del mondo, coinvolti inclusi, a carico dei neonazisti ucraini. Così per lui, in merito alla guerra Nato-Russia, come detto, tutto inizia nel 2014, anno zero, prima del quale nulla era accaduto, neppure se lo dicono Kissinger (2), Sergio Romano (3), lo statista statunitense George Kennan, che ha definito l’allargamento della Nato “un errore fatale”, e una sfilza di altri (4). Evidentemente, per il tronista nient’altro che dei “rincoglioniti” Montagnier (5) prestati alla geopolitica. Quindi, sempre secondo il nostro impavido re, i soli elementi da considerare per vedere nel giusto sono i seguenti: invasione e annessione della Crimea, supporto militare ai separatisti del Donbass, fino alla guerra attuale. “Il diritto internazionale non ha incertezza”, ci dice per concludere con la sola verità che vede.


Ricordargli alcuni altri elementi non serve, la sua monolitica e impermeabile concezione lo rende inetto a quanto c’è scritto sul margine terroso dei testi delle leggi o della scienza.

Il blocco degli aiuti europei all’Ucraina, a causa del mantenimento delle relazioni con la Russia voluto da Janukovyč, scatenò violente manifestazioni filoeuropee nella piazza Majdan. Fatti divenuti noti come Euromajdan (2013-2014), per alludere al desiderio di Europa dei manifestanti e al luogo in cui fu manifestato. Ma anche, dal versante filorusso, per alludere al colpo di stato relativo alla destituzione di Janukovyč, regolarmente vincitore alle elezioni, e sotto la pressione Nato-americana, l’imposizione di Juščenko.

Nel periodo 2010-2013 Janukovy, in linea con l’opinione pubblica ucraina, aveva spinto per la neutralità. Gli Stati Uniti avevano segretamente lavorato per rovesciare Janukovy

, come si constata nelle intercettazioni telefoniche tra l’allora Vicesegretario di Stato americano Victoria Nuland e l’ambasciatore statunitense Geoffrey Pyatt, che pianificavano il governo post-Janukovy

 settimane prima del suo violento rovesciamento (6).

Sempre nell’intento generale di far fuori la Russia, non meno rilevante anche quanto la Nuland disse al telefono sempre a Geoffrey Pyatt, verso la fine del gennaio 2014, dove senza parole equivocabili manda a quel paese l’Europa: “fuck Europe” (7).

I governi statunitense e tedesco promisero al presidente sovietico Mikhail Gorbačëv che la NATO non si sarebbe mossa di “un solo centimetro verso est” (8), quando l’Unione Sovietica sciolse l’alleanza militare del Patto di Varsavia.

Nel marzo 2022, la Russia e l’Ucraina avevano riferito di aver fatto progressi verso una rapida fine negoziata della guerra, basata sulla neutralità ucraina. 

Secondo Naftali Bennett, ex Primo Ministro di Israele, che ha svolto il ruolo di mediatore, un accordo era vicino ad essere raggiunto prima che Stati Uniti, Regno Unito e Francia lo bloccassero.


Basta? No. Non basta. Se gli fai presente che la sua posizione appoggia necessariamente la fornitura di armi – ed eventualmente, per logica coerenza, quella di uomini –, quindi l’escalation e – perché escluderla dall’orizzonte della possibilità – l’Italia in guerra, lui non se ne cura.

Alla domanda “non ho capito allora tu cosa faresti, o cosa vorresti che venisse fatto per fare cessare il tutto”, il tronista risponde:

Per me tutto questo non doveva neanche cominciare.

Ma visto che invece è cominciato e (purtroppo) sta pure continuando, e posto che non si voglia assumere l’atteggiamento pilatesco del “non mi riguarda” (perché ci riguarda), ritengo che occorra adattarsi alla realtà, anche utilizzando un linguaggio che le parti (una in particolare) non possono ignorare.

Non sempre si può o si è nelle condizioni di fare ciò che si vorrebbe, purtroppo.

Comprendo, seppure la ritenga fuori dalla realtà, la tua posizione riguardo a diplomazia e niente armi, ma quanto all’equidistanza dal conflitto francamente… no, non la comprendo. Chi aggredisce non è uguale a chi si difende, a prescindere.

Allude al linguaggio il cui l’alfabeto è l’incondizionato appoggio all’Ucraina, qualunque cosa comporti per l’Europa, gli europei, gli italiani, i poveracci, la sudditanza nei confronti degli Usa-Nato, la sovranità zero.

Eh sì, perché sennò quello dopo Kiev prende anche noi.


Non dite al tronista che la Nato stava soffocando la Russia. Che, come chiunque messo all’angolo, perisce o reagisce.

Non conta, il diritto internazionale parla chiaro.

Ci sono elenchi di provocazioni Nato-americane che evidentemente non contano nulla. Da decenni, negli Stati Uniti erano in discussione progetti e strategie per mettere le mani sulla Russia.

Il tronista preferisce disseppellire il Memorandum di Budapest del 1994, dove Putin aveva sottoscritto la libertà dei paesi ex-Patto di Varsavia di scegliere il proprio futuro, per poi lamentarsi che questi avessero fatto richiesta – poi accettata – di far parte della Nato. È troppo ridicolo, ma non per lui. Che un minuto dopo quegli accordi tutto il contesto geopolitico venne a modificarsi per opera americana, secondo il probabilmente preesistente progetto di accerchiamento e controllo della Russia, non gli interessa.

Impavido, nella certezza della sua impunità, lui tira dritto. Passa ad altro, senza scomporsi, mantenendo lo stile educato di cui si vanta. Tra le altre cose a lui invisibili, le menzogne della Merkel e soci in merito agli accordi di Minsk, le confessioni di raggiro della ex-cancelliera e quelle di Sarkozy semplicemente non contano, anzi, non sono esistite.


Il tronista è radicalmente esaurito nei suoi argomenti logico-razionali. La parabola geostorica che sta attraversando le orbite di oggi non lo riguarda nel suo insieme, a lui piacciono i particolari, ma solo quelli scritti nelle leggi di chi comanda. Che secondo lui saremmo proprio noi, cioè la democrazia. Che il suffragio universale sia una porcata immonda, in quanto pilotata sempre più capillarmente, non lo riguarda.

Lo specialista del dito vede tutto il resto però: se l’unghia è finta, se il dito è calloso e di chi è, se manca una virgola, se la fonte non è quella a lui gradita. Ma il passo per vedere la luna che gli viene indicata gli è impedito. Basando la verità sulla misurabilità, gli sfugge la vita. Confonde la mappa con il territorio.


Voto al Tronista 1: idoneo alla segreteria di qualche partito, al rettorato di qualche università, alla direzione di qualche giornale, tv o tg.

 

Covid o Tronista 2

Come detto, il tronista non è uno qualunque carico di sicumera. Il vero tronista è uno specialista, un addetto ai lavori. Ma non solo. Oltre al titolo, bello, stampato, incorniciato ed esibito, dispone di quella definitiva certezza d’essere perciò – nel merito – sopra gli altri, con più diritto di dire e più dovere d’essere ascoltato. C’è in lui, come Ivan Illich (9) ci ha ben spiegato, ciò che deriva dall’essere posseduti dal dio della specializzazione, il solo tipo d’uomo titolato per dire il vero. Le frotte di esperti mostrate dalla tv in questi ultimi tre anni dovrebbero bastare a far capire come si credono loro e cosa ne pensa l’uomo della strada. Ma già il successo di Quark, di Piero Angela, ne era un buon indice.

Questo tipo di re può, per esempio, intervenire in una disputa tra imbecilli che sostengono che il vaccino ha ucciso più del virus, che senza intruglio sarebbe andata meglio, che la passiva attesa era inutile, tranne che a uccidere i già compromessi, che le cure imposte erano inopportune, sostanzialmente assassine. Che è il terreno che permette o impedisce di attecchire al virus, che il virus è un progetto studiato, che il vaccino è tossico per definizione, in quanto estraneo alla natura – “la natura non sbaglia mai, anche quando sbaglia” –, se non in forma omeopatica, e così via.

E che prima e sopra questi dati di fatto mai alla ribalta dei giornalacci di regime, c’era il giuramento di Ippocrate, che la moltitudine di dottorini senza vocazione e presi dalla pusillanimità più dannosa non ha esitato a tradire. Una scia di povertà spirituale, a cui si è unita in corteo quella dei farmacisti e degli psicologi. Era il popolo dei più, quelli che si sentono i destinatari di una specie di Destino manifesto della nostra provincia. Obbligati per mandato storico a imporre la verità a suon di bugie, ricatti e soprusi, come quegli altri, gli originali, impongono democrazia a suon di bombe.

Così parla per fare chiarezza. Ed ecco, tra le tante cose disponibili, cosa ci dice. Ci dice che i vaccini costituiscono il principale strumento di attivazione del sistema immunitario; che la cosa è nota sin dagli studi di Jenner sul vaiolo (1796, ma in realtà la variolizzazione era già praticata da almeno alcuni secoli prima in Cina); che tutta la vaccinologia si regge su dati sperimentali incontrovertibili. Manca di dire, però, incontrovertibili secondo chi? Secondo quali conteggi? Realizzati in quale modo? Non sono domande che elude, proprio non se le pone. Nel segno del dio esperto, avrà preso il testo che pedestremente replica da qualche accreditato istituto specializzato. Ciò gli basta per porsi come qualcuno che può annunciare il vero. Ma anche, segretamente, che non può criticare il grado superiore al suo. L’ordine è un ordine. Lo abbiamo visto con tv e giornali, pagati per replicare le veline istituzionali, e con gli ordini veri e propri. Quelli dei giornalisti silenti su Julian Assange, insabbiatori di esposti contro giornalisti che hanno mentito a milioni di perone, incapaci di invocare la libera espressione, se non quando qualcuno impedisce loro di diffondere informazioni su indagini in corso da fonti che non siano le predisposte. E quelli dei medici e di altri ordini professionali, grettamente appiattiti a radiare le voci diverse da quelle comandate, i comportamenti indipendenti da quelli prescritti.

Ma è loquace e ci dice anche altro con paternalistico fare. Che cosa aggiunge? Ecco qua: Ciò che Burioni presumo intendesse in merito alla sua comparsata tv, nella quale diceva che il solo modo per implementare l’efficacia del sistema immunitario è il vaccino, era che il vaccino è l’unico sistema in grado di proteggere dalle complicanze maggiori dell’infezione da Sars-CoV-2, ossia ospedalizzazione e morte. Poi aggiunge: Questo dato è certamente vero e tutte le ricerche originali e meta-analisi arrivano alla stessa conclusione. Chi ha ancora energia per rispondere a questi miseri tentativi di tenere alta la bandiera dello scientismo?

In ogni caso, viene da chiedersi l’ovvio. Se il vaccino protegge, come dice il tronista 2, e se altri studi e dati dimostrano che i morti da covid non sono che persone pluripatologiche e avanti con l’età, ovvero che la malattia era gestibile con niente, come la maggioranza delle persone che l’ha patita ha esperito, cosa significava vaccinare tutti? Inseguire le singole persone sui sentieri e sugli atolli? Perseguire gli ultracinquantenni con multe? Strozzare i lavoratori? Se non voler far chinare il capo agli apocrifi? Naturalmente farlo chinare democraticamente, sebbene a suo di Dpcm, con il parlamento in buona parte genuflesso e in altra parte esautorato.


Il tronista si attiene ai dati, il resto dice che non lo riguarda, fuffa da bar.

Tuttavia, appena ha spazio aggiunge che: È di forte impatto visivo osservare i grafici che riportano la impressionante caduta dei tassi di complicanze maggiori che si è avuta in parallelo con la somministrazione delle prime due dosi di vaccino, in tutti i Paesi in cui sono stati raccolti questi dati. Gli si potrebbe chiedere cosa pensava quando vedeva le cifre dei morti da covid, poi stravolte perché si trattava di morti con covid. Ma è tempo perso. Al massimo dirà cose ancora più allineate.

Non è tutto. Ne ha ancora: È però altrettanto vero che i vaccini non sono in grado da soli di prevenire l’infezione e dunque la diffusione del virus (forse ci riuscirebbero, se associati a rigide politiche di lockdown, di fatto inapplicabili sotto qualsiasi regime politico, vedi la marcia indietro di Xi Jinping nel dicembre scorso). Il tronista seguita nella sua marcia a petto in fuori. Tutti dicevano che il vaccino interrompeva il contagio – cercasi il farabutto Draghi Presidente del consiglio e il terroristico spot provaccino (10) (“nient’altro che uno slogan”, come ho sentito dire a un tronista con una certa autostima) – e adesso che non lo dice più nessuno, lui si accoda. Senza tornare sul vergognoso passato, naturalmente. Senza credere di doversi scusare con qualcuno che davanti a quelle parole non ci vedeva uno slogan ma interessi istituzionali, politici ed economici. Ovvero di entità che più nulla hanno a che vedere con noi della strada, con il solo diritto di dover tacere e ascoltare.

Poi dice il tronista 2: Almeno a partire dall’autunno-inverno 2021-2022, si è assistito ad un progressivo depotenziamento del virus, per cui il numero assoluto di casi con complicanze maggiori si è drasticamente ridotto e queste interessano in modo quasi esclusivo soggetti anziani o immunocompromessi. La domanda è: si è mai visto un virus o un qualunque altro fenomeno terrestre – progressismo a parte – crescere ad infinitum? Domanda che non lo riguarda, perché la risposta è già inclusa in quanto ha detto sopra. Ovvero che il vaccino è insuperabile.

Infatti, ecco l’interessante conclusione. Dice infatti: Di conseguenza, la vaccinazione continua ad essere lo strumento più efficace di prevenzione delle gravi complicanze nelle fasce a rischio della popolazione. Ma se era esattamente quanto dicevano i novax: “Vacciniamo i più deboli”. Lasciamo perdere, con i re si ha sempre torto.

Però si lascia scappare un’ultima considerazione: Non ci sono più i presupposti per estendere la vaccinazione a tutta la popolazione, cosa che di fatto è scomparsa dai programmi vaccinali di tutti i Paesi. Qualcuno vuole ricordargli che sta dimenticando di dire che i vaccinati si ammalavano come gli altri, se non più? Che la curva di morti improvvise di giovani e atleti, oltre alle persone comuni, ha visto – a intruglio inserito – picchi fuori media?


Boh, si è fatto tardi per queste cose. Ma non per ricordare che solo la scienza ha la verità e che la nonna non era che un’idiota come noi, visto che non aveva troni dai quali declamare come sopravvivere senza sapere nulla.

Quanto sopra per dire che i tronisti sono ignari del fatto che ci sia da qualche parte nel tempo dell’eternità qualcuno che ha previsto per loro ciò che ora loro prevedono per nonne e simili. Sono speciali. Come il liberismo, che a parole aborrisce la guerra e nei fatti, celebrando il profitto di pochi e disuguaglianze senza fine, realizza tutti i presupposti necessari affinché avvenga. Ecco, il tronista è un liberista che sta nel giusto allo stesso modo.


Sembrava un trono, ma era un divano

La trasmissione era finita. Come un re, aveva ripetuto doppiando il discorso fatto da altri. Si alzò dal divano, convinto fosse un trono, e disse: “Spegni tu la tv?”.


Lorenzo Merlo








Note

  1. https://www.open.online/2023/06/10/colombia-bambini-ritrovati-incidente-aereo-40-giorni-giungla/.

  2. https://www.oggi.it/attualita/notizie/2023/05/30/henry-kissinger-spiazza-gli-stati-uniti-la-guerra-non-e-solo-colpa-della-russia-non-e-stato-saggio-invitare-lucraina-nella-nato/#:~:text=Henry%20Kissinger%20spiazza%20gli%20Stati,invitare%20l%27Ucraina%20ne.

  3. https://www.ilriformista.it/e-una-guerra-contro-la-russia-chi-lha-voluta-non-sa-come-uscirne-intervista-a-sergio-romano-345192/.

  4. https://www.wired.it/article/nato-russia-ucraina-guerra-allargamento-est-europa-stati-uniti-politica/.

  5. https://www.youtube.com/shorts/OiHfdiyQUrg;

https://www.meteoweb.eu/2021/08/vaccini-bassetti-attacca-il-premio-nobel-montagnier-e-un-rincoglionito-ha-problemi-di-demenza-senile/1717304/.

  1. https://www.youtube.com/watch?v=kGq_Xvzn_3I (0’27’’, in inglese).

  2. https://www.youtube.com/watch?v=L2XNN0Yt6D8 (0’7’’, in inglese). https://www.youtube.com/watch?v=qJmPSNtowwU (0’23’’, in italiano).

  3. http://www.giornidistoria.net/la-nato-non-avanzera-verso-est-neppure-di-un-centimetro-documenti-sulle-promesse-delloccidente-alla-russia/.

  4. Ivan Illich, Esperti di troppo. Il paradosso delle professioni disabilitanti, Trento, Erickson, 2008.

Ivan Illich, Descolarizzare la società. Una società senza scuola è possibile?, Sesto San Giovanni (Mi), Mimesis, 2010.

Ivan Illich, Nemesi medica. L’espropriazione della salute, Cornaredo (Mi), red!, 2013.

  1. Draghi - https://www.youtube.com/watch?v=i8IGZehi1t0.

L'irrazionale nell'esistenza e nella natura umana

 


"Uno degli obiettivi programmatici, soprattutto iniziali, di Freud fu quello di liberare da un approccio razionalistico, da tendenze intellettualistiche, dalla sua opzione in favore della coscienza e, ponendoci dal punto di vista della morale del suo tempo, dalla sua preoccupazione per una portata più elevata, razionale, e moralmente accettabile della psiche. Non era solo Freud in questo suo interesse e nell'importanza accordata all'irrazionale nell'esistenza e nella natura umana, e nel rilievo dato alle forze primordiali, primitive, arcaiche ed infantili nella vita umana e nella psiche umana, incluso ciò che esiste "in conseguenza della loro connessione con il corpo". Ma Freud fu l'unico a portare queste tematiche all'interno del dibattito esistente in psichiatria e in psicologia e fu l'unico ad affrontare e penetrare queste tematiche con la logica e il metodo della ricerca scientifica.

Le pulsioni (Triebe) tuttavia in Freud non furono solo i meri costrutti speculativi o i concetti astratti di una teoria della motivazione o della personalità, da far derivare da altre forze motivazionali, da ordinare e classificare, distinguendole dagli affetti, dai processi percettivi, dai processi cognitivi, dai bisogni somatici. Le pulsioni sono (molto più di quanto vogliano ammettere scienziati, dottori, ministri e giudici, il circolo dei "colti", la cerchia degli "illuminati") ciò che fa andare avanti il mondo degli uomini, ciò che lo fa girare, ciò che spinge le persone ad attuare, pensare, sentire quello che fanno, nel modo in cui lo fanno, nell'eccesso, sia nelle loro autolimitazioni, inibizioni, paure, nella loro quotidianità, nei confronti della loro famiglia e degli altri in generale, nelle loro occupazioni e preoccupazioni professionali e civilizzate. Sono le pulsioni che dominano nei grandi amori e nelle passioni degli uomini, nella loro vita sentimentale; sono le pulsioni che influenzano il comportamento umano, nei confronti delle autorità, come di un bambino. Le pulsioni rendono gli uomini pazzi e malati. Li spingono alla perversione e al crimine, li rendono ipocriti e bugiardi, o fanatici per la verità e virtuosi, li trasformano in creature pure, o bigotte e piene di pregiudizi, fanno degli uomini degli esseri angosciati ed inquieti. Fanno dei loro bisogni sessuali, delle loro preoccupazioni ed inibizioni le radici della maggior parte di tutto questo. Il comportamento razionale, civile, misurato, le buone maniere, le azioni, i pensieri ed i sentimenti, nobili, cortesi ed elevati, così altamente valutati diventano per la maggior parte nient'altro che posture, formalità ed esteriorità, auto-negazione, razionalizzazioni, distorsioni, fughe, la sottile maschera di superficie che copre e abbellisce la vera vita e il reale potere delle pulsioni.
La vita del corpo, dei bisogni, delle abitudini, delle funzioni del corpo, i baci e gli escrementi, i sapori, gli odori, i rumori, le percezioni tattili e visive, le sensazioni, le carezze e gli schiaffi, o i tic, il portamento, l'andatura, le espressioni facciali, il pene e la vagina, la lingua, le mani e le braccia e le gambe e i piedi, i capelli, il dolore ed il piacere, l'eccitazione fisica e l'atarassia, la violenza, l'infelicità e la beatitudine: tutto questo è nel corpo nel contesto della vita umana. Il corpo non è prima di tutto fondamentalmente l'organismo con i suoi organi e le sue funzioni fisiologiche, con le strutture anatomiche, la rete nervosa e i processi chimici. Il corpo non è riducibile all'organismo fisiologico. Se Freud non avesse pensato tutto questo e non avesse visto le eccentricità e le paure degli uomini, le sue personali e quelle dei suoi pazienti, non sarebbe mai stato in grado di scrivere i suoi casi clinici e di fondare una psicoanalisi, come scienza, distinta dalla neurologia, dalla psichiatria accademica dalla psicologia: non sarebbe neanche stato capace di capire i sogni ei mot di spirito, le nevrosi e la psicopatologia della vita quotidiana. Freud ha inventato, in parte a dispetto delle sue inclinazioni e non senza tormentosi dubbi un metodo totalmente nuovo, un modello originale di ricerca scientifica, che si oppone ai principi e ai metodi scientifici derivati o ideati per una differente dimensione del reale, per un diverso campo della realtà, principi e metodi che invalidano un corretto approccio alla comprensione della vita psichica. Freud ha potuto fare tutto, riuscendo nella sua impresa, solo rifiutandosi di accettare le anguste limitazioni imposte alla scienza dalla comunità scientifica del sun tempo, di cui egli tuttavia resta figlio. Freud ha rotto questi limiti ed ha ampliato l'orizzonte del campo d'azione della scienza, sebbene fu restio ad accettare le conseguenze di questo suo atto coraggioso, in tutte le loro implicazioni. Ma se Freud non avesse fatto tutto questo, la psicoanalisi non avrebbe mai avuto sulla vita moderna e sul pensiero scientifico il forte impatto che oggi dobbiamo riconoscerle.
Le pulsioni e la vita del corpo, considerati secondo la prospettiva qui abbozzata, sono una unica cosa. Diventano due cose separate solo quando noi introduciamo surrettiziamente l'astratta distinzione tra corpo e psiche, tra soma e mente. Ma una volta fatto questo le pulsioni in psicoanalisi devono essere concepite come concetti psicologici. Credo che parlare di Eros e Thanatos, di Amore e Morte, come universali tendenze cosmi che, significhi reintrodurre la psiche nel biologico e nel fisico. Se questo sia o non sia legittimo, resta, a mio avviso, una questione aperta. La psiche, tutta via, dovrebbe in ogni evento non essere psiche o mente in termini di psicologia umana. All'interno del quadro di riferimento teorico della psicoanalisi come scienza della psiche umana, se accettiamo i concetti di Eros e Thanatos (o almeno la loro formulazione meno "metafisica", di una dualità di libido e aggressività), dobbiamo allora parlare delle pulsioni come di rappresentanti psichici, e quindi delle pulsioni di vita e di morte come tali rappresentanti."
Hans Loewald (1980). Riflessioni psicoanalitiche. Masson, Milano, 1999.



Selezione di Stefano Andreoli

Agricoltura ed alimentazione bioregionale

 


Per la difesa della salute e dell’economia sarebbe necessario puntare sull’agricoltura bioregionale ecologica. (Fonte Agernova)

Da   uno studio effettuato dall’Università di Berkey, in California, risulta che se le mamme sono state esposte ai pesticidi usati sulle colture alimentari durante la gravidanza, i loro bambini avranno un quoziente intellettivo più basso rispetto ai figli di donne non esposte a queste sostanze. I ricercatori californiani hanno valutato l’esposizione ai pesticidi attraverso la misurazione dei metaboliti nelle urine e poi hanno fatto test per il Qi su 329 bambini. Con i pesticidi forse la mela non prende il verme… ma il bambino si baca il cervello. (Fonte  Terra Nuova)

L’Italia ha una superficie coperta a boschi pari al 37% della totale ma questo polmone ci è riconosciuto intorno al 10%, pare per il cattivo stato dei boschi. Iniziative per l’efficientamento dei boschi o l’impiego di coltivazioni che bonificano l’aria, riducono nel tempo l’inquinamento, azzerano il debito e sono, di fatto, interventi già finanziati, non dovendo dirottare fondi Italiani verso la CE, oltre a fare un servizio per l’intera umanità. (Fonte Vetiver Lazio)

Da tutto ciò si evince che lo sviluppo dell’agricoltura bioregionale ecologica porterebbe inevitabilmente all’incremento delle diete frugivore che recenti studi scientifici dimostrano essere le più salutari. 

Per lo sviluppo dell’agricoltura contadina, ed a favore di una dieta più equilibrata, la Rete Bioregionale Italiana, unitamente ad altre associazioni, ha presentato una proposta di legge che gioverebbe anche alla rivitalizzazione di zone rurali oggi abbandonate, come i terreni pedemontani, che molto si prestano ad un sistema misto agricolo-pastorale. Tale rivitalizzazione garantirebbe la sovranità alimentare del paese. Infatti è noto (fonte FAO) che in tutti i sistemi agricoli mondiali, con l’aumentare delle superfici medie delle aziende agricole diminuisce notevolmente la produttività per ettaro di terreno, dal momento che l’industrializzazione non rende possibili le consociazioni colturali e i corretti avvicendamenti. Molti sistemi policolturali di “Agricoltura Sinergica” consentono produzioni doppie e triple di quelle industriali, risultando nel contempo protettive dell’ambiente, della salute e della fertilità dei terreni. E produttive di posti di lavoro dignitosi in una agricoltura nel contempo moderna e tradizionale.

Paolo D’Arpini e Caterina Regazzi
Referenti Rete Bioregionale Italiana


Questi temi verranno discussi  all'incontro che si tiene a Roma il 17 giugno 2023, alle ore 18, presso il Centro SHIN (via Terni n. 44-46)  in occasione della presentazione  del  libro “Alimentazione Bioregionale. Nutrirsi con il cibo naturale che cresce nel luogo in cui si vive”. Articolo collegato: 
http://www.lteconomy.it/blog/2023/06/01/alimentazione-bioregionale-nutrirsi-con-il-cibo-naturale-che-cresce-nel-luogo-in-cui-si-vive-presentazione-a-roma-del-nuovo-libro-di-paolo-darpini-il-17-giugno-2023/




Gli argomenti trattati saranno ripresi anche ad un successivo incontro che si tiene a Treia, il 24 giugno 2023,  dalle ore 17 in poi, in Località Moje  34. Articolo collegato: http://www.lteconomy.it/blog/2023/06/07/treia-24-giugno-2023-incontro-bioregionale-del-solstizio-estivo/




Una storia su Swami Purushottamananda e Sathya Sai Baba...



Swami Purushottamananda, un discepolo di Swami Brahmananda dell'ordine Ramakrishna, iniziato a Sanyas da Mahapurushji, un altro discepolo diretto di Sri Ramakrishna Paramahamsa, viveva nella grotta "Vasishta Guha" da 30 anni e accolse Sathya Sai  Baba come se anche lui lo stesse aspettando!

Più di settant'anni, aveva trascorso la maggior parte della sua vita
nell'ascetismo di un tipo più rigoroso e nello studio delle scritture. Il
suo volto ha il genuino bagliore della gioia spirituale e la minima
menzione della gloria di Dio lo manderebbe in Samadhi (estasi spirituale).
Baba cantò un certo numero di canzoni quel giorno nella Vasishta Guha e
quando uno degli Swami presenti a Swami Purushottamanda Gli chiese di
cantare una canzone di Thyagaraja, Egli gli chiese molto gentilmente quale
delle Krithis (composizioni) di Thyagaraja gli piacesse di più ascoltare.
Swami Kalikananda disse che desiderava ardentemente ascoltare "Sri
Raghuvara Sugunalaya"!
 

Baba la cantava, solo per renderlo felice. Nessuno Lo aveva mai sentito
cantare quella canzone prima e quindi è stato un inaspettato colpo di
fortuna per il quale abbiamo ringraziato Swami Kalikananda. Sentendo che
Swami Kalikananda soffriva di mal di stomaco cronico da molti anni, prese
alcune "caramelle" dal nulla e gliele diede, con istruzioni sulla dieta
ecc. nella sua mano.
 
Ma più misteriosa e significativa fu la Visione che concesse a Swami
Purushottamanda quella sera. Dopo aver mandato tutti fuori dalla Caverna,
Baba e il Saggio andarono nella stanza interna.
 
Sri Subbaramiah, presidente della Divine Life Society, Venkatagiri,
descrive ciò che è stato in grado di vedere dall'esterno della grotta, così:
 
"Anche adesso quell'immagine è impressa nella mia memoria. Ero in piedi
vicino all'ingresso della caverna. Potevo vedere cosa stava succedendo.
Baba posò la sua testa sul grembo di Swami Purushottamanda e si sdraiò!
Improvvisamente tutto il suo corpo fu inondato di splendore divino. La sua
testa e il suo volto mi sembravano molto aumentati di dimensioni. Raggi di
splendore emanavano dal suo volto. Fui sopraffatto da una strana
inspiegabile gioia. Erano circa le 22:00.
 
Quando in seguito fu spinto a divulgare la visione, Baba ci informò che si
trattava di una visione di Jyothir-Padmanabha! (Lord Vishnu come la Fiamma
dell'Amore-Saggezza) Quale supremo Karuna! (compassione) Che
incommensurabile Fortuna!
 
Swami Purushottamanda morì durante la notte di Shivarathri, 1961, quattro
anni dopo, durante il Lingodbhava Muhurtham, il momento in cui Baba
manifestò il Lingam di Shivaratri.
 
Fonte: "Sathyam Shivam Sundaram", Vol-I, del Prof. N Kasturi. Pagina: 111-113.