Neodarwinismo, genetica e statistica...



All’inizio del ‘900 la teoria evoluzionista di Darwin (N. 80) aveva conosciuto un periodo di crisi perché molti biologi ritenevano che le trasformazioni continue previste dai darwinisti fossero incompatibili con le precise leggi genetiche di Mendel (1822-1884) “riscoperte” alla fine dell’800. Queste leggi fornivano proporzioni esatte nella trasmissione dei caratteri ereditari di animali e piante(1)(2).

All’inizio del ‘900 il biologo olandese Hugo de Vries (1848-1935) elaborò la teoria che l’evoluzione fosse dovuta a mutazioni casuali tra successive generazioni negli organi addetti alla trasmissione dei caratteri ereditari. Questa teoria fu confermata dagli esperimenti sul moscerino da frutta (“Drosophila”) – particolarmente adatto perché si riproduce molto velocemente - condotti intorno al 1910 dal biologo statunitense Thomas Dewey Morgan. La comparsa del carattere ereditario si manifestava in accordo con le leggi di Mendel e dipendeva anche dal sesso. Il fatto che si manifestasse solo nei maschi indicava che le femmine erano “omozigote”, ovvero avevano due caratteri genetici (“Alleli”) uguali (definiti come X –X) che impedivano il manifestarsi delle mutazioni nella seconda generazione e successive. I maschi invece erano “eterozigoti”, avendo due “Alleli” diversi (X – Y).

Il rilancio della teoria darwinista della selezione naturale negli anni ’30 del secolo scorso fu stranamente opera di un gruppo di matematici statistici, che si dedicarono anche alla Genetica. Essi applicarono alle piccole mutazioni genetiche casuali i criteri di previsioni statistiche, dimostrando che piccole mutazioni statistiche danno un risultato evoluzionistico graduale in successive generazioni, come previsto dai darwinisti, e non a salti macroscopici.

Bisogna ricordare che la Statistica, oltre ad assumere caratteri descrittivi – come ad esempio nell’opera di Adolphe Quetelet (1796-1874) che descriveva le caratteristiche della popolazione all’inizio dell’800 (v. N. 76) – può assumere anche una funzione di previsione probabilistica di fenomeni, sia con metodi logici “a priori”, sia con metodi sperimentali “a posteriori” con uso di campioni opportunamente scelti (come nei sondaggi elettorali). In questo secondo caso si parla di “Inferenza statistica”, che è un metodo “induttivo” che parte dai risultati di prove a campione per giungere a previsioni generali.

Un esempio di previsioni probabilistiche sviluppate con metodi solo logici è lo studio sui risultati dei giochi d’azzardo sviluppato da Pascal nel ‘600 (vedi N. 44). Predecessori dei metodi sperimentali a campione sono stati invece nel ‘700 il matematico svizzero Jakob Bernoulli (N. 58) con il suo “Teorema aureo”, ed il reverendo inglese Thomas Bayes (1702-1761) autore di un famoso teorema che metteva in relazione previsioni “a priori” e prove “a posteriori”. Nell’800 importanti studi sulla probabilità – basati sia su criteri logici “a priori” che su prove a campione “a posteriori” - furono svolti da Laplace (N. 66) e dal suo allievo Denis Poisson (1781-1840: vedi N. 70) che sviluppò la famosa “Legge dei grandi Numeri”, secondo cui una serie di prove ripetute (ad esempio lanciando un dado) converge verso un numero fisso (nel caso del dado: il numero dei lanci diviso 6).

Nell’800 l’inglese Francis Galton (1822-1911) applicò i metodi statistici alla genetica in un’ottica darwinista ed eugenetica, rispolverando anche alcune idee di Lamark (N. 67) secondo cui le mutazioni dovute all’ambiente potrebbero diventare ereditarie. Su questa stessa strada procedettero tra il 1895 ed il 1915 i due rappresentanti britannici della Scuola BiometricaRaphael Weldon (con i suoi studi sull’evoluzione dei granchi) e Karl Pearson (1857-1936). Essi svilupparono la genetica evolutiva sulla base di correlazioni statistiche tra dati sperimentali, e sempre in una discutibile ottica eugenetica, introducendo concetti come “l’errore probabile”, la “deviazione standard”, ed il metodo della “massima verosimiglianza”. L’opera di Pearson fu continuata dal suo allievo – divenuto in seguito suo acerrimo avversario -  Ronald Aylmer Fisher (1890-1962), che applicò i suoi studi statistici anche al settore agrario, avendo lavorato a lungo nella Stazione Agraria di Rothamsted(2).

Fisher – servendosi anche delle indicazioni del chimico e statistico William Sealy Gosset, detto “Student” (1876-1937), contenute nell’opera del 1908 “L’errore probabile di una media” – sviluppò metodi di “Inferenza oggettiva”, o “frequenziale”, basati sul dato oggettivo della frequenza con cui si verificano degli eventi significativi nelle prove a campione (da distinguersi dai metodi di Bayes considerati troppo soggettivi). Egli distinse tra un fase esplorativa della ricerca, una fase di stima dei dati e parametri statistici con prove sperimentali di significatività, ed una di adattamento alla realtà del modello teorico ottenuto dai dati sperimentali, in modo da far coincidere i dati a campione con quelli reali (“Criterio della Verosimiglianza”).

Le opere di Fishetr “Metodi per i Ricercatori” del 1925, e “La Progettazione degli Esperimenti” del 1935 sono state fondamentali per impostare i metodi di ricerca statistici nella Ricerca Scientifica. La sua opera del 1930 “La Teoria genetica della Selezione naturale”, del 1930, unì in un’unica sintesi Teoria dell’Evoluzione, Genetica, Biometria, Anatomia, Paleontologia Embriologia, e Statistica. Divenuto professore di Eugenetica nel 1933, Fisher fu sostenuto nelle sue tesi dal noto biologo, professore di Biometria a Londra, J.B.S. Haldane nell’opera del 1932 “Le Cause dell’Evoluzione” e dall’altro biologo Sewal G. Wright, autore dell’opera “L’Evoluzione della Popolazione mendeliana” e studioso delle differenze localistiche tra popolazioni isolate ed endogamiche.

Si può affermare che l’opera di Fisher – anche se ispirata a criteri eugenetici oggi condannati dalla cultura antirazzista (collaborò con un discendente di Charles Darwin, Leonard Darwin, nella Società di Eugenetica fondata da Galton nel 1907) – sia riuscita a conciliare evoluzione e genetica, mettendo in luce la funzione degli elementi fisici portatori delle caratteristiche genetiche che possono avere statisticamente delle piccole mutazioni generazionali. Fisher ha anche rilanciato i metodi induttivi statistici di ricerca basati su dati sperimentali, applicabili ed applicati con ottimi risultati sia nel campo delle scienze umane che nel campo delle scienze esatte. L’uso di questi metodi (contestati – a torto, secondo chi scrive – dal filosofo Popper che nega la validità dei metodi sperimentali induttivi) furono contestati anche dall’altro biologo Jerzy Neyman, continuatore dell’opera di Fisher insieme al figlio di Karl, Egon Pearson. Neyman sostenne, infatti, come Popper, che i metodi induttivi non sono oggettivi, ma comportano una scelta soggettiva (indicata come “comportamento induttivo”).

Vincenzo Brandi




(1) L. Geymonat, “Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico”, Garzanti 1970-1972

(2) RBA, “Le Grandi Idee della Scienza – Fisher”


Buddha previde che in questo secolo ci saranno molti illuminati...

 


Buddha ha detto, e sembra giustamente, che ogni venticinque secoli arrivano tempi di grande agitazione, di caos totale. Ed è proprio quello il momento in cui il maggior numero di persone diventano illuminate.

Ora sono passati venticinque secoli dai tempi del Buddha.
Vi state avvicinando sempre di più al momento in cui il passato perderà ogni valore, ogni significato.
 
Quando il passato perde ogni significato, voi siete liberi, non siete più legati al passato. Potete usare questa libertà per crescere, immensamente, raggiungere picchi prima neppure immaginabili. Ma potete anche distruggervi.

Se non siete intelligenti, la confusione, il caos… vi distruggeranno. Succederà a milioni di persone, a causa della loro mancanza di intelligenza, non per il caos.
 
Non riusciranno più a trovare una vita sicura, comoda e conveniente, com’era possibile in passato. Non riusciranno a trovare un gruppo al quale appartenere. Dovranno vivere delle proprie risorse: dovranno essere degli individui, dovranno essere ribelli.

La società sta sparendo, la famiglia sta sparendo… è molto difficile ora. A meno che tu sia capace di essere un individuo… il vivere diventerà difficile.
 
Solo gli individui liberi sopravviveranno. La gente che è stata troppo abituata alla “schiavitù”: abituata a ricevere comandi, abituata a ubbidire agli ordini di qualcun altro; chiunque è abituato a far riferimento a figure "paterne" si troverà in condizioni folli.

Ma è una sua carenza, non è un difetto dei tempi. Anzi, è un bel momento, perché i periodi di caos sono l’ora del
cambiamento, della rivoluzione.
 
Adesso è possibile uscire più facilmente dalla ruota del karma, dal ciclo della vita e della morte, di quanto lo sia mai stato per i venticinque secoli trascorsi dai tempi del Buddha.

Molte persone si sono illuminate, ai tempi del Buddha, c’era grande agitazione nell’intera società. Sta accadendo di nuovo.
 
Ti aspettano momenti straordinari, preparati.
 
Osho 



Il buon consiglio del Sufi...




Un re passeggiava per le strade della sua città in compagnia di alcuni notabili della sua corte. Lungo la strada, vide un Sufi errante seduto per terra che alla vista del corteo reale esclamò:

- Darò un buon consiglio a chiunque di voi miei nobili signori è disposto a ricompensarmi con denaro.
Il Re incuriosito, fece fermare il suo corteo e disse: - Abdal, qual è il buon consiglio che saresti disposto a darmi in cambio di denaro?
- Mio signore, rispose l'Abdal, ordina che mi sia consegnato del denaro e io ti darò il consiglio immediatamente.
Il re diede l'ordine sperando di ascoltare qualcosa di stupefacente.
Il Sufi dopo aver soddisfatto la sua richiesta, disse: - Questo è il mio consiglio: Non cominciare mai nulla prima di aver riflettuto su quali saranno le sue conseguenze.
- Davanti a queste parole, i nobili e tutti i presenti scoppiarono in sonore risate, dicendo che il sufi era stato furbo a chiedere il denaro in anticipo.
Però il re disse : - Non avete nessun motivo per burlarvi del saggio consiglio del Sufi, nessuno ignora il fatto che bisogna riflettere prima di intraprendere qualsiasi cosa. E' indubbio, che ogni giorno siamo colpevoli di non ricordarlo e le conseguenze spesso sono nefaste. Apprezzo molto il consiglio di questo Sufi.
- Fu così che il re per ricordarsi sempre del buon consiglio ricevuto, ordinò che fosse scritto sulla parete in caratteri d'oro.
-Tempo dopo, un suo funzionario concepì un intrigo per ucciderlo.
Istigò il medico di corte con la promessa di farlo primo ministro se fosse riuscito a iniettare del veleno nelle vene del re durante la pratica del salasso. Al momento di estrarre il sangue, il chirurgo pose ai piedi del sovrano una bacinella e alzando lo sguardo vide la scritta incisa nella parete.
- Non cominciare nulla se non sei certo delle conseguenze.
Fu in quel momento che il medico capì che qualora il cortigiano fosse diventato re, la prima cosa che avrebbe fatto era quello di eliminarlo per non lasciare testimoni. Il re si accorse che il chirurgo tremava, egli chiese il motivo e questi gli raccontò tutta la storia della cospirazione.
L'intrigante fu catturato, e il re convocò tutte le persone che erano presenti quando il Sufi aveva dato il buon consiglio e disse loro: - Adesso ridete ancora del Derviscio?

Storia classica riportata da Surya



Stelle e psiche...

 


Secondo l’antica saggezza dei monaci tibetani, le stelle creano la vita senziente perché questa a sua volta alimenta le stelle stesse. Questa affermazione l’avevo sentita già molti anni fa ad Auroville (Città del futuro in India, nel Tamil Nadu). 

Un giorno al maestro Nata chiesi spiegazioni su questa affermazione e lui mi rispose, premetto che il maestro Nata era un ingegnere e quindi uomo di scienza: “ Ogni stella che nasce ha necessità di idrogeno ed elio per attivare la sua fusione nucleare, ma nel tempo necessita per continuare a splendere, anche dell’energia emozionale di creature senzienti come i nostri animali fino a creature più complesse come l’uomo.  Per questo motivo la stella stessa si preoccupa di dar vita ad esseri che poi con le loro emozioni e forme  pensiero possano alimentarla....” 

Dello stesso avviso, guarda caso, era anche il faraone Akhenaton che credeva che l’unico dio da venerare, perché era veramente un dio, fosse il Sole. Conosciamo poi la storia di questo faraone ritenuto eretico dai sacerdoti egizi di allora perché aveva fortemente ridimensionato tutto il pantheon di dei e semidei a cui si credeva fino ad allora. Alla sua morte fu ripristinato il panteismo originario e cancellato il ricordo di questo faraone eretico (damnatio memoriae). 

Grazie solo agli scavi archeologici siamo venuti a conoscenza di Akhenaton, perché la sua presenza non è segnata in nessun papiro che conosciamo.

Tutto questo per cercare di capire fino a quanto l’asserzione che le stelle si nutrono anche delle nostre emozioni e pensieri possa essere presa in considerazione. Sta di fatto che negli antichi testi sacri Veda, vedi l’Upanishad, si parla dell’energia cosmica che pervade ogni cosa, dalle fredde rocce della Terra fino all’uomo, questa energia è il Prana. 

Da qualche anno la scienza ha scoperto l’energia che tiene insieme le galassie e “pervade ogni cosa”: questa è la materia oscura che per i veda non è altro che il Prana. Altre scoperte oggi effettuate dalla scienza trovano riscontro nei vecchi testi indù, taoistici, zen, ecc..

Interessante lo studio che aveva effettuato negli anni ‘70 il fisico Fritjof Capra che ha poi trasportato nel suo libro di successo: “Il Tao della fisica”. Secondo il fisico austriaco le "particelle" subatomiche sono in realtà concentrazioni di energia pura in vibrazione piuttosto che vere e proprie entità materiali; per cui lo scienziato non deve solo osservare, bensì partecipare.

Recentemente la fisica moderna ha considerato l’affermazione di Capra, infatti l'idea di «partecipazione invece di osservazione» è stata formulata nella fisica moderna, ma è un'idea ben nota a qualsiasi studioso di misticismo. La conoscenza mistica non può mai essere raggiunta solo con l'osservazione, ma unicamente mediante la totale partecipazione con tutto il proprio essere.»

Capisco bene che in questo delicatissimo settore in cui si mettono in discussione dogmi scientifici, religiosi e sociali, non basterebbe un solo volume per parlarne. Importante è comunque cominciare ad aprire gli occhi e, finalmente, cominciare a pensare con la propria testa, senza prendere per oro colato le “verità” che gli altri ci propinano, compresa questa.

Il maestro e filosofo Sri Aurobindo diceva spesso ai suoi discepoli: “L’uomo è libero quando transitando in sette e religioni, approfondendo antiche e nuove verità, non si ferma in una di essa, ma prosegue nella ricerca della verità assoluta”.

Ennio La Malfa - Il Sesto Sole




Signoraggio bancario ed unitarietà della vita – Una spiegazione semplice semplice…



Cosa è il signoraggio bancario? Rispondo in poche parole. E’ la più grande truffa mai inventata. E’ la rinuncia alla sovranità popolare e dello Stato di emettere i propri valori di scambio delegando l’operazione ad una banca privata, come è la Banca d’Italia o la BCE, e pagando a detta banca congrui interessi. La carta moneta emessa dalla banca, senza alcun controvalore in garanzia, viene ripagata dallo stato con l’emissione di buoni del tesoro ed altri titoli, posti in vendita presso le banche stesse, e per cui lo stato paga un ulteriore interesse. Questo processo perverso è alla radice della formazione del cosidetto “debito pubblico” che non è altro che l’indebitarsi da parte dello stato, ovvero del popolo, nei confronti di un privato, che è la banca.

Allora potreste chiedermi: “Perché lo stato si assoggetta a questo salasso, perché non recupera la sua sovranità monetaria?” Ed io rispondo: Perché il processo di commistione e di sudditanza è andato troppo avanti in questo sistema, dominato dal controllo finanziario di enti privati internazionali. Allorchè la politica non sarà più soggetta alla corruzione e potrà recuperare la sua funzione primaria, che è quella di servire gli interessi del popolo e non dei potentati finanziari, che sono la causa prima della corruzione, avrà recuperato la sua indipendenza ed autonomia operativa…

Per quel che riguarda la falsità dell’informazione sul signoraggio bancario e la volontà di mantenere il popolo in ignoranza totale su questa triste verità, vale la stessa risposta, ovvero chi detiene il potere finanziario, e di conseguenza quello economico ed amministrativo, è in grado di controllare l’informazione in tutte le sue forme ed è quindi capace di far credere al popolo qualsiasi menzogna, pur di mantenere il suo potere acquisito. Spiace dirlo ma in Italia e nel mondo non esiste alcuna libertà e verità d’informazione, se non quella “falsata ed ipocrita” foraggiata dal potere finanziario mondiale.

Però potete star tranquilli che infine la legge karmica universale (causa effetto) prevarrà sulla menzogna e coloro che l’hanno sparsa saranno costretti a “raccogliere la propria immondizia”. E ciò averrà quando nella società umana trionferà la consapevolezza di un mondo concreto e collettivo, in cui tutti siamo compartecipi, in cui le forze e le cose manifeste corrispondono all’insieme del vivente e del non vivente, in cui uno star bene della mano non comporta un danneggiamento del piede, che è l’attuale meccanismo causato dall’ignoranza sull’unitarietà della esistenza.

La necessità di un bene comune deve affermarsi nella società, coincidendo col bene personale, ed a qual punto sarà chiaro che non possonno più risaltare (nelle scelte sociali e ambientali e di governo) interessi rivolti a soddisfare una parte a scapito dell’altra. Questo mondo presente di attrazioni e repulsioni, di scale di valori, di motivi personalistici e di incentivi egoici, insomma il mondo della competizione, lascerà quindi il posto al mondo comune a tutti, sia dal punto di vista biologico che del pensiero.

Paolo D’Arpini





















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Precisazione di Giorgio Vitali: “IL DEBITO PUBBLICO AL QUALE FACCIAMO RIFERIMENTO non è quello che credono i cittadini, che si basano ancora sul vecchio concetto di debito pubblico.
Questa precisazione è stata da me fatta anche in una VIDEOINTERVISTA pubblicata su YOUTUBE/Albamediterraea. In questa intervista ho fatto vedere una vecchia cartella del debito pubblico del 1907. In quel caso si trattava di un certificato di RICEVUTA di un prestito effettuato da un cittadino italiano allo Stato italiano.
OGGI, quando si parla di debito pubblico NON si intende quella tipologia di debito, che è NATURALE, perchè si tratta di un debito che lo Stato contrae nei confronti del cittadino. Ma si tratta del debito che lo Stato (gli Stati) contraggono nei confronti delle cosiddette banche centrali ( che sono private) per il solo fatto che queste AFFITTANO LE CARTEMONETE CHE ESSE STAMPANO A COSTO ZERO agli Stati. DI CONSEGUENZA, quando gli Stati (e i delinquenti che li rappresentano, perchè costoro accettano passivamente il diritto delle banche centrali di esigere il pagamento del valore facciale e degli interessi) Si INDEBITANO CON LE BANCHE CENTRALI, il DEBITO RAGGIUNGE VALORI ASSOLUTAMENTE SUPERIORI A QUELLO DI UN DEBITO NORMALE. IN PRATICA, INESTINGUIBILE. COME SOSTENEVA EZRA POUND. PERTANTO, CREDERE CHE IL DEBITO PUBBLICO SIA ALIMENTATO DALLA CORRUZIONE DEI PARITI (PERALTRO SUPERIORE AD OGNI DECENZA). E’ PURA INGENUITA’ -
Nota aggiunta di Giorgio Vitali:
“1) Il problema del signoraggio, rikordi o Saul Arpino, la mia conferenza all’abbeveratoio di Calcata, con tanto di documenti come carte monete di tutti i tempi e di tutti i paesi?)[ NON è PASSATO MOLTO TEMPO! ALFINE]. E la questione ha comincito a girare… PIU’ IL TEMPO PASSA E PIU’ GIRA.
2) COSA FA QUALSIASI SISTEMA DI POTERE QUANDO INCOMICIA A PREOCCUPARSI? SFOTTE! E CONTINUA A SFOTTERE FINCHè QUALCUNO NON SFOTTE DI PIU'.
3) IL TERZO PASSO DEL POTERE è LA RICERCA DI UN ACCORDO, O UN MESCOLAMENTO DI CARTE.
4) NON RIUSCENDO QUESTO C’è LA PERSECUZIONE.
5) NON RIUSCENDO LA PERSECUZIONE C’è L’ULTIMA OPERAZIONE: L’ABBIAMO DETTO PRIMA NOI." (Giorgio Vitali)

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Mia rispostina a Giorgio Vitali: “Infatti caro Giorgio, sempre ho in mente quell’incontro per lavare le menti sporche ed ignoranti di noi “gente comune”... fu un momento importantissimo: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2014/06/la-storia-dei-petecchioni-del-circolo.html. Ma tu sai che qualche anno prima di quell’incontro mi ero inventato una moneta alternativa.. chiamata “petecchioni” che poteva essere spesa solo al Circolo vegetariano di Calcata?”

………….

Lettera di Antonio Pantano: “Ebbene, caro D’Arpini, di cammino se ne è percorso! Per quanto mi riguarda, dal 22 settembre 1988 quando, nel Castello Svevo di Gioia del Colle un giovanotto laureando mi invitò a trattare, per due giorni, di “EZRA POUND” (anche con letture e spettacolo) e mi “mise tra i piedi” il professore Giacinto Auriti che, intervenuto col suo dire apparentemente … apodittico, spiegò “i misteri dell’universo della psiche umana attraverso la natura del denaro”. Poi Auriti, brusco, m’invitò a collaborare con la sua Scuola!
E, tra le tante “avventure”, un giorno caldo dell’estate 1995 con Savino Frigiola andammo ad incontrare una manciata di parlamentari di Rifondazione Comunista nel loro Gruppo a Montecitorio, per spiegare loro gli arcani dell’introvabile (ma da noi “catturato”!) Bilancio di Banca d’Italia S.p.A..
Gli “ascoltatori” ignoravano la natura S.p.A. di Bankitalia e le alchimìe di 250 mila miliardi posseduti da tale banca privata in BTP che la facevano essere “creditrice” dello Stato. Ignoravano, sbalorditi! Promisero di “studiare e prendere provvedimenti!”. Poi… SILENTIUM! Per il bene del Popolo!
Oggi qualcuno si scandalizza per le boiate (naturali e prevedibili!) del TG3 Rai, e Paolo CHIOSA con proprietà di termini.
Ebbene, cari amici, oggi le guerre mondiali sono surrogabili da altri mille conflitti micidiali locali, e da affamamento dei popoli mediante le classifiche “rating” emanate da agenzie di monopolisti della gestione del denaro, che hanno più potere di mille encicliche di cento papi romani! Complimenti!" (Antonio Pantano)





La paura della morte serve a dominare le masse...

 


La gente muore più di paura che di epidemia.
Nessun virus in questo mondo è più pericoloso della paura.
Comprendi questa paura, altrimenti diventerai un cadavere prima che il tuo corpo muoia.
L’atmosfera spaventosa che provi in questi momenti è una follia collettiva.

Questo è accaduto migliaia di volte e succederà di nuovo.
Se non comprendi la psicologia umana e la paura, la tua coscienza può essere completamente persa.
Non saprai nemmeno quando hai perso il controllo.
Allora la paura può farti fare qualsiasi cosa.
Fai attenzione... Non guardare le notizie che spaventano. Smettila di parlare di epidemia!

Ripetere la stessa cosa ancora e ancora, è autoipnosi.
LA PAURA È UN TIPO DI AUTO-IPNOSI. Produce cambiamenti chimici nel corpo.

E se lo mantieni ancora e ancora, può provocare un cambiamento chimico così tossico da ucciderti.

Durante un'epidemia, l'energia nel mondo diventa irrazionale.
Puoi cadere in un buco nero da un momento all'altro.
La meditazione o meglio la pace cerebrale, il silenzio mentale, può allora creare un'aura protettiva in cui nessuna energia negativa può penetrare...
Osho




Commento a latere:

"Siamo stati dominati da una classe politica incompetente, con la complicità di pseudo specialisti che ne capivano ancora meno. L'obiettivo era inculcare la Paura.
Oggi abbiamo capito un po' di più, ma dobbiamo stare attenti perché l'Organizzazione Mondiale della Sanità è in mano a interessi privati. Chi vuol saperne di più si documenti. I governi devono essere liberi da vincoli e prendere ognuno le proprie decisioni con specialisti adeguati e non virostar..." (Franca Oberti)

Dopo il compimento o prima del compimento...?

 


L'11 marzo 2023, lo stesso giorno dell'uscita della prima ristampa di “Chi sei tu? I Ching, lo zodiaco cinese e il sistema elementale indiano”, accresciuta dalla postfazione di Lorenzo Merlo, l'editore di Ephemeria nonché amico, Antonello Andreani, mi ha invitato a tenere una presentazione presso il Centro Pacha Mama Bio di Recanati. Così quel giorno è venuto, nell'ora della Scimmia, verso le 16, a prelevarmi a Treia per accompagnarmi con il suo potente bolide sino al luogo dell'incontro.

La giornata era solatia e degna dell'imminente primavera, però Recanati l'abbiamo vista da lontano perché il Centro nel quale eravamo attesi si trova in periferia, pur avendo tutta l'apparenza di un vero punto d'incontro: ampie sale, spazi per yoga e terapie, uffici, laboratori culinari, spaccio biologico, sala per degustazioni, ecc. Questa struttura è stata creata e sorretta dall'impegno di Annarita, una psicologa recanatese, e dal marito Stefano, i quali credono fermamente nella necessità di un ritorno a Madre Terra, lo dice anche il nome Pacha Mama.

Prima dell'inizio

Dopo un giro esplorativo all'interno del locale era stato deciso di presentare il libro, in modo informale, nello spazio per le degustazioni, che pian piano andava riempendosi degli invitati, quasi tutti recanatesi doc ma pure altri di origini diverse. Mi sono sentito a casa anche perché ho percepito che i presenti erano interessati al tema trattato: la ricerca di sé. Sentendomi a mio agio ho potuto parlare liberamente, a braccio, senza nemmeno consultare gli appunti che mi ero portato appresso, che ho letto solo nel breve intervento relativo alle qualità archetipali dell'anno in corso “Lepre d'Acqua”.

Nell'I Ching vi sono due esagrammi finali, il penultimo è un esagramma formato dai segni nucleari L'Aderente e L'Abissale. Rappresenta “Dopo il Compimento” cioè il tempo in cui la singolarità ha raggiunto i suoi obiettivi. L'ultimo segno, con il quale il libro si conclude, è l'esagramma formato dai segni nucleari (invertiti nelle posizioni) L'Abissale e L'Aderente, che rappresenta “Prima del Compimento”, cioè il tempo in cui la singolarità è pronta a fare un salto in avanti. Quella fase in cui tutti i nodi vengono al pettine e ci si ritrova a fare i conti con le proprie scelte... E' molto significativo che l'ultimo messaggio del Libro dei Mutamenti vada nella direzione di indicare la via da percorrere per ottenere un risultato evolutivo.

Ed infatti ci siamo trovati a Recanati, l'11 marzo 2023, a riconoscere lo scopo prefisso, per il bene comune, come una sola famiglia...

Paolo D'Arpini


Parlando con Annarita


Big-Pharma e fine del mondo...

 




La storia delle multinazionali chimico-farmaceutiche è incredibile per il loro sviluppo vertiginoso, oggi saldatosi in maniera estremamente pericolosa con il mondo agro-alimentare:

L’industria chimico-farmaceutica nacque in Europa nella seconda metà dell’Ottocento: in molti casi si trattava dell’industria dei coloranti che, staccatasi dalla chimica di base si indirizzava verso quei nuovi e più promettenti settori della Chimica specializzata in settori chiave dell’economia.

Negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale, si formò un cartello internazionale dei farmaci, con sede in Germania, che dominava le industrie chimiche e farmaceutiche di tutto il mondo. Esso aveva diffuso le sue attività in 93 paesi, in ognuno dei quali rappresentava una potente forza economica e politica. Era conosciuta come IG. Farben..  

Essa sarebbe divenuta il pilastro di sostegno della produzione chimica di Hitler durante gli anni della guerra, fornendo prodotti che comprendevano potenti esplosivi, gas tossici e l’ignominioso Zyklon-B, la sostanza mortale usata dai nazisti nei campi di sterminio.  

Tuttavia, prima della guerra, nel 1928, l’industriale monopolista americano John D. Rockfeller aveva stabilito una concentrazione industriale tra il suo impero internazionale con sede in America e la IG Farben, dando così origine al più grande e più potente cartello farmaceutico che il mondo avesse mai conosciuto.  

Il Tribunale militare di Norimberga nel 1946/47 stabilì che la Seconda Guerra Mondiale non sarebbe stata possibile senza questo cartello petrolchimico chiamato I.G. Farben.  
In conseguenza della sentenza emessa dal tribunale, la I.G. Farben fu divisa in Bayer, BASF e Hoechst e alcuni dei suoi dirigenti furono condannati per aver iniziato una guerra contraria al diritto internazionale, genocidio, sfruttamento e saccheggio di proprietà pubblica e privata in paesi stranieri e altri crimini contro l’umanità.  

La storia degli antefatti aziendali dietro la seconda guerra mondiale è documentata da un libro di Joseph Borkin “The Crime and Punishment of IG Farben” (Delitto e castigo della I.G. Farben),  

Dopo la guerra, la Germania, con i suoi tre giganti Bayer, Hoechst, BASF ebbe comunque un ruolo importante assieme anche alla Svizzera che, a Basilea, vide nascere e svilupparsi  Ciba, Sandoz, Roche: tutte aziende che si sono poi affermate nel mondo.


Ma è negli anni Novanta che sono cominciate le grandi fusioni: nel Regno Unito, nel 1989 due grosse aziende farmaceutiche si fondono nella Smith Kline-Beecham: in seguito si fonderanno anche con la American Home (circa 25 miliardi di Euro di fatturato annuale).

Nel 1993 la svedese Pharmacia compra l’italiana Farmitalia-Carlo Erba, poi si fonde con l’americana Upjon nel 1995, e poi ancora con la Monsanto, prima di venir comprata dalla Pfizer, che in precedenza aveva acquistato l’americana Parke Davis.

Nel 1995 avviene la fusione Glaxo- Wellcome (circa 14 miliardi di Euro di fatturato annuale).

Nel 1998 la Smith Kline – Beecham ( circa 62 miliardi di Euro di fatturato annuale) si fonde con Glaxo-Wellcome, per un capitale risultante di oltre 90 miliardi di Euro di fatturato annuale.

Nel frattempo, l’inglese Imperial Chemical Industries si è fusa con la svedese Astra, dando origine alla Astra-Zeneca.

Le fusioni sono continuate ad avvenire tra le stesse aziende farmaceutiche presenti sullo stesso tipo di mercato: Sandoz e Ciba Geigy (Novartis, 1996), Astra- Zeneca (1998).

Con la fusione tra Bayer e Monsanto, tra DuPont e Dow Chemical e l’acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina si rischia che il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci finisca nelle mani di sole tre multinazionali con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori. (2018)

Questi colossi non nascono dall’esigenza dei pazienti, ma dall’esigenza di creare monopolio e quindi profitti sempre maggiori.

Giuseppe Nacci






La "persona" è solo una maschera...



Tempo addietro... scrivevo ad un’amica spiegandole ”...lavoro per un mezzo sderenato che si chiama Paolo D’Arpini, lo conosci?”.

In verità  identificarsi con uno specifico nome forma non corrisponde assolutamente al vero ed inoltre se ci si identifica con la “persona” non si può fare a meno di assumerne i pregi ed i difetti, di accogliere le sue sfumature e macchie, ma siamo noi Arlecchino e Pulcinella? 

Per questo dicevo che “io” (in quanto coscienza) lavoro per quel personaggio Paolo D’Arpini, il quale solo attraverso la mia osservazione consapevole  può manifestarsi e compiere le nefandezze a cui è avvezzo. Allo stesso tempo gli voglio bene come voglio bene a chiunque mi si presenti davanti, che entra nella mia sfera cosciente. Questa è realizzazione?     

Ho scoperto, rileggendo diverse storie su questo sito, che sovente, soprattutto in questa rubrica, vengono descritti momenti di trascendenza e flash di realizzazione. L’esperienza dello stato ultimo, della coscienza libera da identificazione, è esposta in varie scuole spirituali come: Satori, Spirito Santo, Samadhi, Shaktipat, etc.

Di solito si intende che questa “esperienza” del Sé sia conseguente ad una particolare condizione di apertura in cui la “grazia” può manifestarsi ed impartire la conoscenza di quel che sempre siamo stati e sempre saremo. 

Purtroppo dovuto all’accumulo di tendenze mentali  “vasana” non sempre l’esperienza vissuta si stabilizza in permanente realizzazione. Il risveglio quindi non corrisponde alla realizzazione (oppure solo in rari casi di piena maturità spirituale).  E qui ci troviamo di fronte ad un paradosso, da un lato c’è la consapevolezza inequivocabile dello stato ultimo che non può mai più essere cancellata, dall’altro un oscuramento parziale di tale verità in seguito all’attività residua delle vasana che continuano ad operare nella mente del cercatore…

A questo punto trovo necessario riportare una risposta  data da Ramana Maharshi su questo argomento.

D. “Può la conoscenza essere persa una volta che è stata ottenuta?”

R.  “La conoscenza una volta rivelata prende tempo per  stabilizzarsi. Il Sé è certamente  all’interno dell’esperienza diretta  di ognuno, ma non come uno può immaginare, è semplicemente quello che è. Questa “esperienza” è chiamata samadhi. Ma dovuto alla fluttuazione delle vasana, la conoscenza richiede pratica per stabilirsi perpetuamente. La conoscenza impermanente non può impedire la rinascita. Quindi il lavoro del cercatore consiste nell’annichilazione delle vasana.  E’ vero che in prossimità di un santo realizzato le vasana cessano di essere attive, la mente diventa quieta e  sopravviene il samadhi. In questo modo il cercatore ottiene una corretta esperienza alla presenza del maestro.  Per  mantenere stabilmente questa esperienza un ulteriore sforzo è necessario. Infine egli conoscerà la sua vera natura anche nel mezzo della vita di tutti i giorni. C’è uno stato che sta oltre il nostro sforzo o la mancanza di sforzo ma finché esso non viene realizzato lo sforzo è necessario.  Ma una volta assaggiata la “gioia del Sé”  il cercatore non potrà fare a meno di rivolgersi a questa ripetutamente cercando di riconquistarla. Una volta sperimentata la gioia della pace nessuno vorrà indirizzarsi verso qualche altra ricerca”  (Talks). 

E con questa promessa-condanna vi saluto    amichevolmente. 

Paolo D’Arpini 



Ciò che cambia e ciò che non cambia mai...



La vita vista dall’esterno è solo un flusso: tutto cambia, niente è costante. Ma vista dall’interno, nulla cambia mai. Il nucleo più intimo del tuo essere è sempre costante; questo è il centro immobile del mondo in movimento.

Si dice che Newton abbia detto: “Se riuscissi a trovare un centro immobile potrei cambiare il mondo intero”. Ma non riuscì a trovarlo, perché cercava nella direzione sbagliata, cercava all’esterno. Lì non è possibile trovarlo: niente resta mai uguale, neanche per due istanti consecutivi.

Il cambiamento è la legge. Anche se non lo vedi, le cose stanno cambiando. Non solo i fiumi e gli oceani, ma anche le rocce e le montagne stanno cambiando: cambiamenti lenti, cambiamenti invisibili, ma il cambiamento accade continuamente. E dove c’è cambiamento c’è morte; il cambiamento non può avvenire senza la morte. Cambiamento significa che qualcosa muore e qualcos’altro nasce; una cosa muore, un’altra nasce. Il cambiamento è il passaggio tra la morte e la nascita.

Ma nel profondo di te, dove Newton non ha mai guardato, dove altrimenti lo avrebbe trovato... Buddha l’ha trovato, Gesù l’ha trovato, Lao Tzu l’ha trovato, Zarathustra l’ha trovato, perché non Newton? Ma non si è mai guardato dentro. Può essere trovato solo nel mondo interiore. Più vai in profondità, più ti allontani dal cambiamento. E c’è un punto, un singolo punto – chiamalo il tuo sé, anima, coscienza, verità – da dove esisti, da dove prendi tutte le tue energie vitali. È costante, assolutamente costante. È semplicemente lo stesso, sempre lo stesso.

Ecco perché tutti vivono un fenomeno strano: che se chiudi gli occhi e ti guardi dentro non puoi dire quanti anni hai. Giovane, vecchio, non puoi dirlo; vent’anni o ventuno o cinquanta o sessanta o settanta, non puoi dirlo. Se guardi dentro di te semplicemente non hai età. Sei lo stesso di quando eri bambino. Anche se adesso hai ottant’anni!

Nel nucleo più intimo del tuo essere c’è qualcosa che è sempre lo stesso, immobile. Quello è il centro dell’esistenza, il centro del ciclone. Fuori c’è il ciclone, dentro c’è il centro. E una volta compreso, hai compreso che non c’è morte, perché ciò che è costante non può fare esperienza della morte; non può nemmeno fare esperienza della nascita. Non conosce nascita né morte. È sempre esistito.

C’è una strana affermazione di Gesù. Qualcuno gli chiese: “Che ne dici del nostro grande padre, Abramo?” e Gesù disse: “Prima che Abramo fosse, io sono”. Ora, c’è un divario di almeno tremila anni tra Abramo e Gesù, ma la sua affermazione è immensamente significativa. Dice: “Prima che Abramo fosse, io sono”. Indica l’eterno, il senzatempo, l’interiore, l’immortale.

 

Testo di Osho tratto da: Snap Your Fingers, Slap Your Face and Wake Up!

 


Lettera criptica su "speranza" nella scienza...

 


Ti  ricordi Alba? 

Avevo promesso di dedicarti una poesia e ti avevo anticipato –senza volerlo- che sarebbe stata una poesia sulla “naja”, sul periodo più schematico e duro che un uomo, un maschio, deve affrontare. Ma come faccio a spiegartelo? 

Tu sei Alba

e non Albo.

Magari pensi di essere un “album” –chissà?-  nel quale vorresti raccogliere tutti i tuoi desideri e propensioni dall’infanzia ad oggi,  e forse sei proprio un Album… 

Ma torniamo all’alba, quanti giorni mancano all’alba?

La canzone del Silenzio diceva “brutta burbetta va in branda,  va a dormir, mentre l’anziano va fuori a divertir, a divertir…”.   La tromba suonava per tutti ma gli anziani uscivano in permesso e le reclute restavano consegnate in caserma a fare i servizi, tutti i servizi…  

Ecco per te che non hai ancora vissuto  quell’esperienza  com’è possibile capire l’attesa dell’alba?

Questa naja che è la cosa più stupida  che ci sia,  che ti obbliga a seguire gli ordini di chi sa cosa va fatto, gli ordini del potere non si discutono… Pulire i cessi tre volte? Benissimo e subito dopo vengono  lordati da chi te li ha fatti pulire, non perché  dovesse andare al cesso, no! Solo per farti vedere chi è che comanda, chiaro?

E chi è che comanda nella tua vita,  Alba?

Sai che io sono uno spiritualista e sono però anche laico, diciamo che mi  inserisco nel filone laico spiritualista, in cui non si crede in un dio personale ma si “accetta” la legge del karma, del bene e del male, dell’evoluzione e della liberazione dall’ignoranza, diciamo che è  una “via” per uscire dalla naja di questa vita. 

Nel buddismo tibetano, ad esempio, c’è una totale ammissione delle varie forme del potere, esiste la scuola sinistra e quella destra, esiste il misticismo e la stregoneria, entrambe le scuole sono riconosciute come valide, dal punto di vista della mente, solo che il misticismo ti fa intravedere l’alba e la stregoneria ti mostra  la notte buia (l’alba può aspettare.)!

Perché ti dico questo, cara Alba? Ma è semplice ed ovvio, per noi occidentali la scienza è come la stregoneria, in Tibet usano i mantra e le incantazioni  mentre  qui gli scienziati  producono  meraviglie attraverso le formule e gli esperimenti. Ti ricordi il dottor Hyde?  E Frankestein? Ti ricordi il dottor Mengele, bravo medico, lavorava per lo stato e faceva interessanti esperimenti, dal punto di vista scientifico perfettamente giustificati, anzi lo stato lo incitava a sperimentare, tanto non mancavano le cavie… 

Aspetta, aspetta, cosa c’entra tutto ciò con gli ogm? Gli organismi geneticamente modificati?    OGM = Ordine  Genere  Migliore. Stanno anche nei vaccini salvifici di speranza. Ma lo conosci il proverbio  “Il meglio è nemico del bene”?



Aspetta, aspetta Alba, se è la scienza a portare avanti gli esperimenti c’è una garanzia di serietà  –mi dici-  la ricerca è necessaria per la scienza e lo stato promuove la ricerca… Giusto… ma chi fa questi esperimenti  per lo stato? Chi è che comanda? Chi sta sperimentando i modi migliori per stabilire un ordine  garantito dalla scienza?

No, mia cara,  non  è come sembra a te, anzi, è proprio notte fonda, l’alba ha da venì (come baffone),  e  succederà quando lo decide l’anziano, non  secondo il naturale turn over del pianeta, no lo decide la scienza quali sono i meccanismi della vita che fanno comodo! E se il cesso è pulito ci pensa l’anziano a risporcarlo subito,  così possiamo rimetterci all’opera, noi burbette dobbiamo sempre avere qualcosa da fare, non possiamo stare a pensare con la nostra testa, ci pensa l’anziano, lo scienziato e lo stato,  che  son  la stessa cosa. E se c’è qualche dubbio sulla morale del sistema… nessuna paura ecco qui il cappellano (o lo psicanalista) che confessa e ti perdona le tue seghe inutili e disperate.

Alba, quanto manca all’alba?  Ma tu studi sul computer e fai i conti: “ecco qui lo dice  wikipedia” – “ecco qui sta scritto così e lì cosà”. Ma tu lo senti l’odore del giorno, sei addormentata o ti stai destando? Aspetti il “miglioramento” od hai capito il senso del proverbio? Forse la scienza potrebbe aiutarti a trovare un “ordine di genere migliore” – né maschio né femmina, né buono né cattivo, né giusto né sbagliato, né religioso né ateo, né malato né sano,  semplicemente “amorfo”?  

Ti piacerebbe davvero…?  Un ordine che ti da   speranza  per accelerare i tempi verso l’alba? 

Purtroppo la speranza è come l’ideale, la sai la barzelletta vero?

E tu ci sei o ci sarai? Se ci sarai vuol dire che non ci sei (e mai ci sarai)  ma se ci sei non  significa nulla che ci sarai. Se ci sei allora è fatta, significa che anche per te è giunta l’alba. Hai visto che non era poi così difficile e strano, succede tutto per conto suo.

“Viene la primavera e l’erba cresce da sé”… 

Tuo affezionato,  Paolo D'Arpini 










Canzoncina in sintonia:    https://www.youtube.com/watch?v=rVva_13MylQ