Un re passeggiava per le strade della sua città in compagnia di alcuni notabili della sua corte. Lungo la strada, vide un Sufi errante seduto per terra che alla vista del corteo reale esclamò:
Il buon consiglio del Sufi...
Stelle e psiche...
Secondo l’antica saggezza dei monaci tibetani, le stelle creano la vita senziente perché questa a sua volta alimenta le stelle stesse. Questa affermazione l’avevo sentita già molti anni fa ad Auroville (Città del futuro in India, nel Tamil Nadu).
Tutto questo per cercare di capire fino a quanto l’asserzione che le stelle si nutrono anche delle nostre emozioni e pensieri possa essere presa in considerazione. Sta di fatto che negli antichi testi sacri Veda, vedi l’Upanishad, si parla dell’energia cosmica che pervade ogni cosa, dalle fredde rocce della Terra fino all’uomo, questa energia è il Prana.
Ennio La Malfa - Il Sesto Sole
Signoraggio bancario ed unitarietà della vita – Una spiegazione semplice semplice…
La paura della morte serve a dominare le masse...
Dopo il compimento o prima del compimento...?
L'11 marzo 2023, lo stesso giorno dell'uscita della prima ristampa di “Chi sei tu? I Ching, lo zodiaco cinese e il sistema elementale indiano”, accresciuta dalla postfazione di Lorenzo Merlo, l'editore di Ephemeria nonché amico, Antonello Andreani, mi ha invitato a tenere una presentazione presso il Centro Pacha Mama Bio di Recanati. Così quel giorno è venuto, nell'ora della Scimmia, verso le 16, a prelevarmi a Treia per accompagnarmi con il suo potente bolide sino al luogo dell'incontro.
La giornata era solatia e degna dell'imminente primavera, però Recanati l'abbiamo vista da lontano perché il Centro nel quale eravamo attesi si trova in periferia, pur avendo tutta l'apparenza di un vero punto d'incontro: ampie sale, spazi per yoga e terapie, uffici, laboratori culinari, spaccio biologico, sala per degustazioni, ecc. Questa struttura è stata creata e sorretta dall'impegno di Annarita, una psicologa recanatese, e dal marito Stefano, i quali credono fermamente nella necessità di un ritorno a Madre Terra, lo dice anche il nome Pacha Mama.
Dopo un giro esplorativo all'interno del locale era stato deciso di presentare il libro, in modo informale, nello spazio per le degustazioni, che pian piano andava riempendosi degli invitati, quasi tutti recanatesi doc ma pure altri di origini diverse. Mi sono sentito a casa anche perché ho percepito che i presenti erano interessati al tema trattato: la ricerca di sé. Sentendomi a mio agio ho potuto parlare liberamente, a braccio, senza nemmeno consultare gli appunti che mi ero portato appresso, che ho letto solo nel breve intervento relativo alle qualità archetipali dell'anno in corso “Lepre d'Acqua”.
Nell'I Ching vi sono due esagrammi finali, il penultimo è un esagramma formato dai segni nucleari L'Aderente e L'Abissale. Rappresenta “Dopo il Compimento” cioè il tempo in cui la singolarità ha raggiunto i suoi obiettivi. L'ultimo segno, con il quale il libro si conclude, è l'esagramma formato dai segni nucleari (invertiti nelle posizioni) L'Abissale e L'Aderente, che rappresenta “Prima del Compimento”, cioè il tempo in cui la singolarità è pronta a fare un salto in avanti. Quella fase in cui tutti i nodi vengono al pettine e ci si ritrova a fare i conti con le proprie scelte... E' molto significativo che l'ultimo messaggio del Libro dei Mutamenti vada nella direzione di indicare la via da percorrere per ottenere un risultato evolutivo.
Ed infatti ci siamo trovati a Recanati, l'11 marzo 2023, a riconoscere lo scopo prefisso, per il bene comune, come una sola famiglia...
Paolo D'Arpini
Big-Pharma e fine del mondo...
L’industria chimico-farmaceutica nacque in Europa nella seconda metà dell’Ottocento: in molti casi si trattava dell’industria dei coloranti che, staccatasi dalla chimica di base si indirizzava verso quei nuovi e più promettenti settori della Chimica specializzata in settori chiave dell’economia.
Negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale, si formò un cartello internazionale dei farmaci, con sede in Germania, che dominava le industrie chimiche e farmaceutiche di tutto il mondo. Esso aveva diffuso le sue attività in 93 paesi, in ognuno dei quali rappresentava una potente forza economica e politica. Era conosciuta come IG. Farben..
Essa sarebbe divenuta il pilastro di sostegno della produzione chimica di Hitler durante gli anni della guerra, fornendo prodotti che comprendevano potenti esplosivi, gas tossici e l’ignominioso Zyklon-B, la sostanza mortale usata dai nazisti nei campi di sterminio.
Tuttavia, prima della guerra, nel 1928, l’industriale monopolista americano John D. Rockfeller aveva stabilito una concentrazione industriale tra il suo impero internazionale con sede in America e la IG Farben, dando così origine al più grande e più potente cartello farmaceutico che il mondo avesse mai conosciuto.
Il Tribunale militare di Norimberga nel 1946/47 stabilì che la Seconda Guerra Mondiale non sarebbe stata possibile senza questo cartello petrolchimico chiamato I.G. Farben.
In conseguenza della sentenza emessa dal tribunale, la I.G. Farben fu divisa in Bayer, BASF e Hoechst e alcuni dei suoi dirigenti furono condannati per aver iniziato una guerra contraria al diritto internazionale, genocidio, sfruttamento e saccheggio di proprietà pubblica e privata in paesi stranieri e altri crimini contro l’umanità.
La storia degli antefatti aziendali dietro la seconda guerra mondiale è documentata da un libro di Joseph Borkin “The Crime and Punishment of IG Farben” (Delitto e castigo della I.G. Farben),
Dopo la guerra, la Germania, con i suoi tre giganti Bayer, Hoechst, BASF ebbe comunque un ruolo importante assieme anche alla Svizzera che, a Basilea, vide nascere e svilupparsi Ciba, Sandoz, Roche: tutte aziende che si sono poi affermate nel mondo.
Ma è negli anni Novanta che sono cominciate le grandi fusioni: nel Regno Unito, nel 1989 due grosse aziende farmaceutiche si fondono nella Smith Kline-Beecham: in seguito si fonderanno anche con la American Home (circa 25 miliardi di Euro di fatturato annuale).
Nel 1993 la svedese Pharmacia compra l’italiana Farmitalia-Carlo Erba, poi si fonde con l’americana Upjon nel 1995, e poi ancora con la Monsanto, prima di venir comprata dalla Pfizer, che in precedenza aveva acquistato l’americana Parke Davis.
Nel 1995 avviene la fusione Glaxo- Wellcome (circa 14 miliardi di Euro di fatturato annuale).
Nel 1998 la Smith Kline – Beecham ( circa 62 miliardi di Euro di fatturato annuale) si fonde con Glaxo-Wellcome, per un capitale risultante di oltre 90 miliardi di Euro di fatturato annuale.
Nel frattempo, l’inglese Imperial Chemical Industries si è fusa con la svedese Astra, dando origine alla Astra-Zeneca.
Le fusioni sono continuate ad avvenire tra le stesse aziende farmaceutiche presenti sullo stesso tipo di mercato: Sandoz e Ciba Geigy (Novartis, 1996), Astra- Zeneca (1998).
Con la fusione tra Bayer e Monsanto, tra DuPont e Dow Chemical e l’acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina si rischia che il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci finisca nelle mani di sole tre multinazionali con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori. (2018)
Questi colossi non nascono dall’esigenza dei pazienti, ma dall’esigenza di creare monopolio e quindi profitti sempre maggiori.
Giuseppe Nacci
La "persona" è solo una maschera...
Tempo addietro... scrivevo ad un’amica spiegandole ”...lavoro per un mezzo sderenato che si chiama Paolo D’Arpini, lo conosci?”.
In verità identificarsi con uno specifico nome forma non corrisponde assolutamente al vero ed inoltre se ci si identifica con la “persona” non si può fare a meno di assumerne i pregi ed i difetti, di accogliere le sue sfumature e macchie, ma siamo noi Arlecchino e Pulcinella?
Per questo dicevo che “io” (in quanto coscienza) lavoro per quel personaggio Paolo D’Arpini, il quale solo attraverso la mia osservazione consapevole può manifestarsi e compiere le nefandezze a cui è avvezzo. Allo stesso tempo gli voglio bene come voglio bene a chiunque mi si presenti davanti, che entra nella mia sfera cosciente. Questa è realizzazione?
Ho scoperto, rileggendo diverse storie su questo sito, che sovente, soprattutto in questa rubrica, vengono descritti momenti di trascendenza e flash di realizzazione. L’esperienza dello stato ultimo, della coscienza libera da identificazione, è esposta in varie scuole spirituali come: Satori, Spirito Santo, Samadhi, Shaktipat, etc.
Di solito si intende che questa “esperienza” del Sé sia conseguente ad una particolare condizione di apertura in cui la “grazia” può manifestarsi ed impartire la conoscenza di quel che sempre siamo stati e sempre saremo.
Purtroppo dovuto all’accumulo di tendenze mentali “vasana” non sempre l’esperienza vissuta si stabilizza in permanente realizzazione. Il risveglio quindi non corrisponde alla realizzazione (oppure solo in rari casi di piena maturità spirituale). E qui ci troviamo di fronte ad un paradosso, da un lato c’è la consapevolezza inequivocabile dello stato ultimo che non può mai più essere cancellata, dall’altro un oscuramento parziale di tale verità in seguito all’attività residua delle vasana che continuano ad operare nella mente del cercatore…
A questo punto trovo necessario riportare una risposta data da Ramana Maharshi su questo argomento.
D. “Può la conoscenza essere persa una volta che è stata ottenuta?”
R. “La conoscenza una volta rivelata prende tempo per stabilizzarsi. Il Sé è certamente all’interno dell’esperienza diretta di ognuno, ma non come uno può immaginare, è semplicemente quello che è. Questa “esperienza” è chiamata samadhi. Ma dovuto alla fluttuazione delle vasana, la conoscenza richiede pratica per stabilirsi perpetuamente. La conoscenza impermanente non può impedire la rinascita. Quindi il lavoro del cercatore consiste nell’annichilazione delle vasana. E’ vero che in prossimità di un santo realizzato le vasana cessano di essere attive, la mente diventa quieta e sopravviene il samadhi. In questo modo il cercatore ottiene una corretta esperienza alla presenza del maestro. Per mantenere stabilmente questa esperienza un ulteriore sforzo è necessario. Infine egli conoscerà la sua vera natura anche nel mezzo della vita di tutti i giorni. C’è uno stato che sta oltre il nostro sforzo o la mancanza di sforzo ma finché esso non viene realizzato lo sforzo è necessario. Ma una volta assaggiata la “gioia del Sé” il cercatore non potrà fare a meno di rivolgersi a questa ripetutamente cercando di riconquistarla. Una volta sperimentata la gioia della pace nessuno vorrà indirizzarsi verso qualche altra ricerca” (Talks).
E con questa promessa-condanna vi saluto amichevolmente.
Paolo D’Arpini
Ciò che cambia e ciò che non cambia mai...
La vita vista dall’esterno è solo un flusso: tutto cambia, niente è costante. Ma vista dall’interno, nulla cambia mai. Il nucleo più intimo del tuo essere è sempre costante; questo è il centro immobile del mondo in movimento.
Si dice che Newton abbia detto: “Se riuscissi a trovare un centro immobile potrei cambiare il mondo intero”. Ma non riuscì a trovarlo, perché cercava nella direzione sbagliata, cercava all’esterno. Lì non è possibile trovarlo: niente resta mai uguale, neanche per due istanti consecutivi.
Il cambiamento è la legge. Anche se non lo vedi, le cose stanno cambiando. Non solo i fiumi e gli oceani, ma anche le rocce e le montagne stanno cambiando: cambiamenti lenti, cambiamenti invisibili, ma il cambiamento accade continuamente. E dove c’è cambiamento c’è morte; il cambiamento non può avvenire senza la morte. Cambiamento significa che qualcosa muore e qualcos’altro nasce; una cosa muore, un’altra nasce. Il cambiamento è il passaggio tra la morte e la nascita.
Ma nel profondo di te, dove Newton non ha mai guardato, dove altrimenti lo avrebbe trovato... Buddha l’ha trovato, Gesù l’ha trovato, Lao Tzu l’ha trovato, Zarathustra l’ha trovato, perché non Newton? Ma non si è mai guardato dentro. Può essere trovato solo nel mondo interiore. Più vai in profondità, più ti allontani dal cambiamento. E c’è un punto, un singolo punto – chiamalo il tuo sé, anima, coscienza, verità – da dove esisti, da dove prendi tutte le tue energie vitali. È costante, assolutamente costante. È semplicemente lo stesso, sempre lo stesso.
Ecco perché tutti vivono un fenomeno strano: che se chiudi gli occhi e ti guardi dentro non puoi dire quanti anni hai. Giovane, vecchio, non puoi dirlo; vent’anni o ventuno o cinquanta o sessanta o settanta, non puoi dirlo. Se guardi dentro di te semplicemente non hai età. Sei lo stesso di quando eri bambino. Anche se adesso hai ottant’anni!
Nel nucleo più intimo del tuo essere c’è qualcosa che è sempre lo stesso, immobile. Quello è il centro dell’esistenza, il centro del ciclone. Fuori c’è il ciclone, dentro c’è il centro. E una volta compreso, hai compreso che non c’è morte, perché ciò che è costante non può fare esperienza della morte; non può nemmeno fare esperienza della nascita. Non conosce nascita né morte. È sempre esistito.
C’è una strana affermazione di Gesù. Qualcuno gli chiese: “Che ne dici del nostro grande padre, Abramo?” e Gesù disse: “Prima che Abramo fosse, io sono”. Ora, c’è un divario di almeno tremila anni tra Abramo e Gesù, ma la sua affermazione è immensamente significativa. Dice: “Prima che Abramo fosse, io sono”. Indica l’eterno, il senzatempo, l’interiore, l’immortale.
Testo di Osho tratto da: Snap Your Fingers, Slap Your Face and Wake Up!
Lettera criptica su "speranza" nella scienza...
Ti ricordi Alba?
Avevo promesso di dedicarti una poesia e ti avevo anticipato –senza volerlo- che sarebbe stata una poesia sulla “naja”, sul periodo più schematico e duro che un uomo, un maschio, deve affrontare. Ma come faccio a spiegartelo?
Tu sei Alba
e non Albo.
Magari pensi di essere un “album” –chissà?- nel quale vorresti raccogliere tutti i tuoi desideri e propensioni dall’infanzia ad oggi, e forse sei proprio un Album…
Ma torniamo all’alba, quanti giorni mancano all’alba?
La canzone del Silenzio diceva “brutta burbetta va in branda, va a dormir, mentre l’anziano va fuori a divertir, a divertir…”. La tromba suonava per tutti ma gli anziani uscivano in permesso e le reclute restavano consegnate in caserma a fare i servizi, tutti i servizi…
Ecco per te che non hai ancora vissuto quell’esperienza com’è possibile capire l’attesa dell’alba?
Questa naja che è la cosa più stupida che ci sia, che ti obbliga a seguire gli ordini di chi sa cosa va fatto, gli ordini del potere non si discutono… Pulire i cessi tre volte? Benissimo e subito dopo vengono lordati da chi te li ha fatti pulire, non perché dovesse andare al cesso, no! Solo per farti vedere chi è che comanda, chiaro?
E chi è che comanda nella tua vita, Alba?
Sai che io sono uno spiritualista e sono però anche laico, diciamo che mi inserisco nel filone laico spiritualista, in cui non si crede in un dio personale ma si “accetta” la legge del karma, del bene e del male, dell’evoluzione e della liberazione dall’ignoranza, diciamo che è una “via” per uscire dalla naja di questa vita.
Nel buddismo tibetano, ad esempio, c’è una totale ammissione delle varie forme del potere, esiste la scuola sinistra e quella destra, esiste il misticismo e la stregoneria, entrambe le scuole sono riconosciute come valide, dal punto di vista della mente, solo che il misticismo ti fa intravedere l’alba e la stregoneria ti mostra la notte buia (l’alba può aspettare.)!
Perché ti dico questo, cara Alba? Ma è semplice ed ovvio, per noi occidentali la scienza è come la stregoneria, in Tibet usano i mantra e le incantazioni mentre qui gli scienziati producono meraviglie attraverso le formule e gli esperimenti. Ti ricordi il dottor Hyde? E Frankestein? Ti ricordi il dottor Mengele, bravo medico, lavorava per lo stato e faceva interessanti esperimenti, dal punto di vista scientifico perfettamente giustificati, anzi lo stato lo incitava a sperimentare, tanto non mancavano le cavie…
Aspetta, aspetta, cosa c’entra tutto ciò con gli ogm? Gli organismi geneticamente modificati? OGM = Ordine Genere Migliore. Stanno anche nei vaccini salvifici di speranza. Ma lo conosci il proverbio “Il meglio è nemico del bene”?
Aspetta, aspetta Alba, se è la scienza a portare avanti gli esperimenti c’è una garanzia di serietà –mi dici- la ricerca è necessaria per la scienza e lo stato promuove la ricerca… Giusto… ma chi fa questi esperimenti per lo stato? Chi è che comanda? Chi sta sperimentando i modi migliori per stabilire un ordine garantito dalla scienza?
No, mia cara, non è come sembra a te, anzi, è proprio notte fonda, l’alba ha da venì (come baffone), e succederà quando lo decide l’anziano, non secondo il naturale turn over del pianeta, no lo decide la scienza quali sono i meccanismi della vita che fanno comodo! E se il cesso è pulito ci pensa l’anziano a risporcarlo subito, così possiamo rimetterci all’opera, noi burbette dobbiamo sempre avere qualcosa da fare, non possiamo stare a pensare con la nostra testa, ci pensa l’anziano, lo scienziato e lo stato, che son la stessa cosa. E se c’è qualche dubbio sulla morale del sistema… nessuna paura ecco qui il cappellano (o lo psicanalista) che confessa e ti perdona le tue seghe inutili e disperate.
Alba, quanto manca all’alba? Ma tu studi sul computer e fai i conti: “ecco qui lo dice wikipedia” – “ecco qui sta scritto così e lì cosà”. Ma tu lo senti l’odore del giorno, sei addormentata o ti stai destando? Aspetti il “miglioramento” od hai capito il senso del proverbio? Forse la scienza potrebbe aiutarti a trovare un “ordine di genere migliore” – né maschio né femmina, né buono né cattivo, né giusto né sbagliato, né religioso né ateo, né malato né sano, semplicemente “amorfo”?
Ti piacerebbe davvero…? Un ordine che ti da speranza per accelerare i tempi verso l’alba?
Purtroppo la speranza è come l’ideale, la sai la barzelletta vero?
E tu ci sei o ci sarai? Se ci sarai vuol dire che non ci sei (e mai ci sarai) ma se ci sei non significa nulla che ci sarai. Se ci sei allora è fatta, significa che anche per te è giunta l’alba. Hai visto che non era poi così difficile e strano, succede tutto per conto suo.
“Viene la primavera e l’erba cresce da sé”…
Tuo affezionato, Paolo D'Arpini
Canzoncina in sintonia: https://www.youtube.com/watch?v=rVva_13MylQ
Ecologia sociale e famiglia allargata...
Il ripristino della "famiglia allargata" è una delle soluzioni possibili al deterioramento sociale e della unione matrimoniale corrente che tanti danni sta procurando alla società. I primi danni sono avvenuti attraverso lo scollamento familiare che, con il deteriorarsi del sistema patriarcale, sta trascinando la società umana in un imbarbarimento di rapporti inter-familiari.
In questa società consumista i due genitori perlopiù lavorano entrambi all'esterno della casa, per motivi economici o di "emancipazione" femminile, come si dice oggi... Il risultato è che la prole -se non è completamente assente perché da fastidio al menage- viene abbandonata a se stessa, in istituti od in mano a baby sitters o davanti al televisore a rimbambirsi. Gli anziani, che una volta svolgevano all'interno della famiglia un importante ruolo di mantenimento della cultura e di assistenza ai giovani, sono anch'essi emarginati e ridotti all'ospizio o se tenuti in casa sono comunque visti come mera fonte di guadagno, per via delle pensioni, e non possono esercitare il ruolo che la natura sin dai tempi più antichi aveva loro concesso, quello di trasmettitori della saggezza popolare.
Altro problema grave della famiglia attuale, monogama (ma per modo di dire), è che la spinta verso la virtualizzazione dei rapporti, sancita dal proliferare in tv, al cinema, sui giornali e su internet di modelli dissacratori e pornografici, ha portato anche ad un ampliamento dell'esercizio di prostituzione (maschile e femminile) in tutte le sue sfaccettature, sia virtuali che sessuali. Insomma i rapporti umani sono talmente deteriorati che l'unica via di salvezza sembra proprio il ritorno alla famiglia promiscua che contraddistingueva l'antica civiltà matristica, cioè prima dell'avvento del patriarcato e delle religioni monoteiste.
Proprio in questi giorni ho terminato di leggere un interessante libro scritto dall'amico Carlo Consiglio, naturista e vegetariano, emerito professore di zoologia alla Sapienza di Roma e presidente della LAC. Il titolo è "L'Amore con più partner", con prefazione di Luigi De Marchi, psicologo sociale e politologo di fama internazionale. Mi sono trovato perfettamente d'accordo con quanto espresso nel testo ed ammetto che parecchie delle conclusioni alle quali è giunto l'amico Carlo le ho riconosciute come mie e rientranti nel filone dell'ecologia sociale e dell'ecologia profonda di cui mi occupo da anni. Infatti togliendo l'esclusiva al modello monogamo della famiglia si possono facilmente creare soluzione sociali più in accordo con i tempi in cui viviamo.
Ed a riprova di ciò vi sottopongo un articolo da me scritto alcuni anni fa proprio su questo tema.
L’esercizio della prostituzione non ha età, sia in forma sacrale come avveniva nei templi dedicati alla Dea, sia in forma mascherata come nel caso delle etere greche o delle geishe giapponesi, sia nel modo compassionevole come per quelle donne che occasionalmente nei paesi "assistevano" maschi non maritati in cambio di vivande e compagnia, sia nel modo così detto "volgare" cioè con l’adescamento per strada, la prostituzione peripatetica, ed ancora tanti sono i modi e le maniere della concessione carnale per soddisfare una necessità fisiologica (perlopiù dei maschi) in cambio di prebende e denaro. Certo la prostituzione è una consuetudine antica, ma non così antica come si vorrebbe far credere....
Infatti è solo con l’affermarsi del patriarcato, circa cinquemila anni fa, e con la pratica del "matrimonio" che nacque nella società l’uso di "pagare" la donna. Il matrimonio stesso è una forma di accaparramento della donna, all’inizio per ottenere da lei qualche prole e successivamente per semplice sfogo sessuale. Ancora oggi in alcune civiltà asiatiche, in cui ancora si manifestano tracce del primo modello patriarcale, esistono i cosiddetti "matrimoni a tempo", eufemismo per garantirsi i favori di una donna per un breve periodo....
In occidente con l’avvento del cristianesimo, che ha sancito il matrimonio come vincolo indissolubile e sacramentale, è andata vieppiù affermandosi l’esigenza della prostituzione. Insomma si può tranquillamente affermare che la prostituzione è una diretta conseguenza del vincolo matrimoniale.
Durante i periodi storici moralistici e fino alla legge Merlin in Italia il "turpe commercio" era stata regolato nelle così dette "case chiuse", ovvero si erano tolte le prostitute dalla strada per evitare adescamenti scandalosi in periodi in cui i "colletti duri" nella società dettavano legge ma è stato solo un ipocrita sotterfugio. Oggigiorno con la liberalizzazione dei costumi (sarebbe meglio dire con la perdita della decenza) la prostituzione vagante, come pure quella domiciliare, telefonica, telematica ed in ogni altra forma possibile ed immaginabile, è diventata la norma nel rapporto fra i sessi. Non c’è più confine fra chi si prostituisce istituzionalmente, part time, a tempo pieno, su internet, nei pub, nella via, in famiglia, in vacanza, al cesso, che sia maschio o femmina non importa, chiunque in questa società è dedito alla prostituzione.... questa è la triste verità.... Ed il risultato è solo una maggiore alienazione ed un gran senso di solitudine.....
Trovo perciò assurda ogni pretesa dei governi di "regolamentare la prostituzione" quando nei fatti lo scopo è solo quello di reperire nuove fonti di entrata per l’erario e non per sanare i mali correnti dell’ipocrisia..... perbenista. Allora, se proprio si vuole affrontare il problema, in primis, evitiamo il vincolo matrimoniale che - come abbiamo visto- è la causa prima di questo scollamento sociale e della perdita di spontaneità e dignità nei rapporti fra uomo e donna. Tra l’altro non c’è nemmeno più la scusa che il matrimonio serva per proteggere i figli "che son curati e educati dalle madri che stanno in casa a far le casalinghe", lo sappiamo tutti che quella della casalinga è una categoria in estinzione. Tutte le donne infatti se vogliono campare debbono sbattersi a cercare un lavoro, come i loro uomini, oppure.... prostituirsi..
Togliendo l'obbligo istituzionale e religioso della famiglia tradizionale, composta di marito e moglie, e recuperando una morale interpersonale di spiritualità laica, si possono facilmente ricreare soluzione fantasiose, le cosiddette famiglie aperte o "piccoli clan", che di fatto stanno già nascendo più o meno di straforo e senza alcun riconoscimento ufficiale (il massimo al quale si è arrivati ma sempre in termini "monogamici" è l’unione fra 2 persone dello stesso genere). L’idea della famiglia allargata, con più femmine e maschi assieme od in altra combinazione prediletta, è l’unica speranza per risollevare le sorti della solidarietà e cooperazione fra cittadini, giovani e vecchi, che oggi non trovano una dimensione umana e culturale a loro consona. Si può definire "ecologia sociale", una sezione dell’ecologia profonda. Tante persone mi telefonano e mi chiedono: "dov’è che c’è una comune od un eco-villaggio in cui potrei andare a vivere?", questo è già un segnale che la famiglia allargata sta entrando nella mentalità sociale corrente. Solo che uno vorrebbe trovare la pappa fatta, ovvero la comune idilliaca già bell’è pronta e collaudata, invece per un risultato "ad personam" occorre rimettersi in gioco e soprattutto smetterla con i criteri speculativi del "do ut des" e del cercare gli stessi "conforts" della società consumista pure nelle nuove aggregazioni.
Basterebbe questo ad interrompere il processo "prostitutivo" maschile e femminile? Forse... se accompagnato da sincerità e pulizia di cuore e di mente. Sicuramente spariglierebbe le carte e farebbe nascere nuovi esempi di sanità pansessuale nella società umana.
Paolo D’Arpini