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Anandamayi Ma. Le Rivelazioni dell'Amore Divino - Recensione



Questo libro offre un intimo resoconto della ricerca spirituale di una coraggiosa donna occidentale [conosciuta col nome di Atmananda], che visse con alcuni dei più grandi Santi dell’India moderna.

I fatti narrati si svolgono per lo più nella mistica città di Benares. In questo magico contesto ci viene dato un quadro approfondito della sua intensa relazione con quella donna straordinaria che divenne la sua Guru: Sri Anandamayi Ma. Atmananda fu anche strettamente in relazione, per svariati anni, con J. Krishnamurti, con il quale ebbe un rapporto coinvolgente, anche se conflittuale.

Nel desiderio, quasi ossessivo, di capire il messaggio di Krishnamurti, Atmananda si spinse in profondità nel cuore della spiritualità indiana, incontrando Sri Ramana Maharshi e altri eccezionali saggi indiani, fino a diventare discepola di Anandamayi Ma.

Questo libro offre al lettore un vero e proprio darshan [esperienza della presenza] di Anandamayi Ma e del modo unico con il quale guidava tutti i suoi devoti verso l’auto-illuminazione.

Attraverso il vissuto di Atmananda sarà possibile fare esperienza di cosa significhi compiere un percorso di crescita e sviluppo spirituale sotto la guida di Anandamayi Ma, il cui nome significa Madre permeata di Gioia.

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La scienza dei Mudra....



Siediti in silenzio e lascia che le tue dita si muovano. Senti il movimento dall’interno, non cercare di vederlo dall’esterno. Quindi tieni gli occhi chiusi e senti i movimenti dall’interno. Lascia che l’energia scorra sempre di più nelle mani.


Le mani sono profondamente connesse al cervello: la mano destra all’emisfero sinistro, la mano sinistra all’emisfero destro. E se alle dita è concessa una totale libertà di espressione, possono essere rilasciate molte, molte tensioni accumulate nel cervello. Questo è il modo più semplice per liberare il meccanismo cerebrale, le sue repressioni, la sua energia inutilizzata. Le mani sono perfettamente in grado di farlo.

Da tali esperienze si è evoluta in Oriente una scienza separata: la scienza dei mudra. Le persone si sono rese conto che quando accade una certa cosa nella mente, la mano fa un certo gesto, assume una certa postura. Quando sei arrabbiato, può diventare un pugno. Deve diventare un pugno, perché rabbia significa che non vuoi allentare la tensione. Vuoi accumularla nella testa e poi diventa violenza.

Quindi nella rabbia la mano si chiude e diventa un pugno. L’energia non è rilasciata dalla mano, ma si accumula. Nella rabbia vuoi picchiare, colpire, perché la mano raccoglie troppa energia e ha bisogno di un rilascio immediato. Questo è ciò che sta dietro all’atto di colpire.

Ed è per questo che, quando sei arrabbiato, è molto utile colpire un cuscino, picchiare un cuscino: fa lo stesso effetto. Non importa chi stai picchiando. Non ha senso picchiare tua moglie, tuo figlio o il tuo amico: puoi picchiare un cuscino. Perché la cosa importante non è colpire, ma che l’energia accumulata è troppo pesante. Deve essere rilasciata, deve essere alleggerita.

Quando la mente diventa silenziosa, la mano fa dei gesti diversi. Quando la mente diventa assolutamente silenziosa, lo si vede dai gesti della mano. Hanno una grazia e un’eleganza che non sono di questo mondo: i gesti di un Buddha sono gesti di illuminazione.

I meditatori si sono seduti per secoli nel modo in cui vi sedete adesso per un motivo particolare. Una mano sull’altra crea un cerchio di energia: nulla è rilasciato. Dalla mano sinistra si sposta a destra e continua a girarti dentro: è un corto circuito! È immensamente potente. Raccoglie energia e la raccoglie in un modo diverso, non come pugno, perché quella è una linea spezzata in cui l’energia diventa troppa e deve essere rilasciata. Ma quando l’energia si muove in circolo non c’è bisogno di liberarla. Ecco perché in meditazione ci si siede in questo modo.

Ricorda e osserva che a volte troverai la mano sinistra in alto, a volte la mano destra. Non imporre alcun modello: qualunque sia il bisogno, l’energia prenderà quella forma. Quando la parte sinistra del cervello vuole rilasciare energia, assumerà una certa forma e quando è la parte destra del cervello a essere troppo carica, allora ci sarà un gesto diverso.

Puoi diventare un grande meditatore attraverso i gesti delle mani... Quindi, seduto in silenzio, gioca, lascia libera la tua mano... e rimarrai sorpreso.
È magico.


Testo di Osho da: The Madman’s Guide to Enlightenment 




Da Calcata a Treia - Memoria sulla Festa dei Precursori del Circolo Vegetariano VV.TT.

 

La sede  del  Circolo Vegetariano VV.TT. di Calcata fu inaugurata il 26 aprile 1984, da allora -in memoria e riproposizione dell'evento- ogni anno in prossimità di quella data  fu indetta quella che oggi chiamiamo "La Festa dei Precursori". L'ultima edizione calcatese si tenne nel 2010  all'insegna del detto "Un raggio di sole è sufficiente per spazzare via molte ombre" (S. Francesco d’Assisi),  ed infatti ormai stanco di sottostare alle ombre che stavano oscurando  la Valle del Treja, dopo 33 anni di resistenza,  dal 3 agosto 2010 presi domicilio a Treia, nella casa avita della mia nuova compagna Caterina Regazzi.
Allora scrissi anche un articolo "Dal Treja a Treia" in cui annunciavo la partenza e lo spostamento dalle rive del Treja, il fiume che circonda Calcata, al monticello di Treia, in provincia di Macerata (vedi: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2012/03/dal-treja-treia-e-mo-che-paolo-non-sta.html).
Con Macerata avevo già avuto a che fare in passato, nel dicembre del 1973 tornato dall'epico viaggio che mi aveva portato prima in Africa e poi in India, ove conobbi il mio Guru, Swami Muktananda e, convalescente, per via di un'epatite che mi ero beccato mangiando troppi dolcetti a Bombay, non trovai di meglio che andare nell'albergo che mio padre gestiva in quella città e vi rimasi per una quindicina di giorni a riposo. Inutile qui raccontare i vari spostamenti successivi... fanno parte di un percorso lontano e misterioso, sta di fatto che il destino mi ha fatto tornare nella provincia di Macerata, forse per finirci i miei giorni come avvenne a mio padre, le cui spoglie riposano nel cimitero maceratese...

Ma non voglio "prevedere"  oltre alcunché di quel che mi aspetta, il passato è conosciuto solo a chi l'ha vissuto ed il futuro è ignoto a tutti, per cui mi limito oggi a rivedere alcuni aspetti del mio trasferimento, e lo farò tirando fuori da un vecchio cassetto alcune memorie che testimoniano il mio vivere vegetariano e naturista a Calcata ed  i primi momenti del mio vivere a Treia.  
Calcata - La vecchia sede del Circolo Vegetariano VV.TT. 
Ero giunto a Calcata verso il 1975/76, primo di un gruppetto di amici precursori, ed ero già vegetariano ed oltre ad occuparmi di teatro, canti sacri, yoga e mostre d’arte (la prima galleria di Calcata fu da me fondata nel 1978 e si chiamava Depend’Arp) organizzavo anche pranzi all’aperto, ovviamente vegetariani, e con ciò iniziai -di fatto-quello che poi divenne il Circolo Vegetariano VV.TT.

Anche all'inizio usavo il sistema di “ognuno porta qualcosa” e talvolta, se non c’era spazio nella piazzetta di Porta Segreta, dove abitavo, andavamo nella piazzetta di San Giovanni, sui gradini altissimi della chiesa dove oggi c’è un piccolo museo d’arte contadina, oppure fuori porta dove c’era un ristorantino che ci accoglieva come ospiti a “mezzo-servizio”. Fausto Aphel, il proprietario, come noi un nuovo venuto in spirito pionieristico, ci preparava panini con insalata e formaggio prodotti da lui stesso. Il pomeriggio si andava a bere la cioccolata calda in un altro localetto, aperto da Giovanna Colacevich, la Latteria del Gatto Nero (ci lavorò pure il giovane Vittorio Marinelli), che a volte ospitava i nostri incontri estemporanei…. E così capitò che un bel giorno venne a trovarci Anna Maria Pinnizzotto, giornalista del Paese Sera, la quale aveva ricevuto l’invito, da un comune amico e suo collega, Roberto Sigismondi, per “venire a  conoscere la realtà alternativa di Calcata ed il nostro programma de "La Due Giorni Vegetariana”. Emozionato per l’importanza ricevuta le fui al fianco per un’intera giornata  e fra una chiacchiera e l’altra ne sortì fuori un  magico articolo (che  potete leggere qui:    http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/10/01/anna-maria-pinizzotto-racconta-il-nostro-vivere-vegetariano-e-naturista-a-calcata-una-testimonianza-preziosa-dei-primi-anni-quando-il-circolo-era-in-gestazione/…)
Ma ora  passo  al momento del mio trasferimento a Treia,  in cui  Manuel Olivares, fondatore di Vivere Altrimenti, pubblicò un  libro di memorie e corrispondenza  intercorsa tra me e la mia  compagna Caterina Regazzi. Relativo anche  alla transizione in corso e  sugli ultimi miei mesi di permanenza  nella Valle del Treja (in previsione del trasferimento a Treia). Il titolo del libro è "Vita senza tempo", di cui sono rimaste in circolazione solo pochissime copie.
Comunque,  malgrado lo spostamento  dal Treja a Treia, ogni anno per festeggiare la nascita del Circolo vegetariano VV.TT. facciamo festa: “La Festa dei Precursori". La  prima volta  a Treia,  fu dal 7 al 15 maggio 2011. In quell'occasione  parteciparono "precursori"  provenienti dalla Tuscia e da altri luoghi d'Italia, una  grande kermesse  alla quale  Caterina  ed io   invitammo amici vecchi e nuovi per lanciare questa  nuova avventura  da condividere e da raccontare…
Treia 2011 - Tavola rotonda nella Sala Comunale 

"Maggio a Treia: 27° anniversario del Circolo vegetariano VV.TT. – Fioriscono le rose, Wesak, Calendimaggio, Beltane…. dal 7 al 15 maggio 2011, nell’antica città dedicata a Trea / Iside"

L'occasione della Festa non era solo la celebrazione  del 27° anniversario della fondazione del Circolo Vegetariano   ma anche  per inaugurarne la nuova sede di  Treia (Macerata).

Tra la fine di Aprile ed i primi di maggio  tradizionalmente si tengono le cerimonie dedicate  alla Madonna, la Grande Madre, ai matrimoni, alla fioritura ed alla bellezza della natura, il segno zodiacale relativo è quello del Toro, in occidente, e del Serpente in Cina, simboli di saggezza e conoscenza. Inoltre ci troviamo in prossimità del Wesak, ovvero la ricorrenza della nascita del Buddha, e del Calendimaggio, chiamato anticamente Beltane, ovvero il periodo situato a metà fra l’equinozio di primavera ed il solstizio estivo (astronomicamente il giorno corretto è il 5 maggio).

I festeggiamenti di questa prima "riedizione" della Festa dei Precursori a Treia  iniziarono il 7 maggio,   comprendendo vari aspetti della conoscenza della natura e della vita, in particolare la trasmissione  della conoscenza di cure naturali, agricoltura biologica, alimentazione bioregionale, spiritualità della natura, canti armonici e passeggiate erboristiche.
L’antica città di Treia conserva ancora la tradizione matristica, sotto forma di culto alla Dea Iside, che poi si trasformò in venerazione della Madonna Nera. La prerogativa di questa fede è quella di mantenere la vicinanza fra l’uomo e la Madre Terra, nel riconoscimento che la natura stessa è la nostra casa e la matrice di ogni vita.

Il primo giorno della Festa, il 7 maggio 2011, tenemmo presso il Comune di Treia una tavola rotonda sul tema: “Cure naturali, agricoltura biologica, alimentazione bioregionale e spiritualità ed arte della natura”, compresa la presentazione di libri in tema, e per l’occasione  furono invitati esperti naturopati ed erboristici, chimici, psicologi, dietisti, rappresentanti dei consumatori e specialisti in agricoltura ecologica per un necessario dibattito e confronto sulle varie discipline e su come poter mantenere l’organismo e l’ambiente in buona salute. L’incontro fu allietato anche da esibizioni poetiche e canore e da letture sulla tradizione contadina e dalla proiezione di diapositive.
Treia 2011. Composizione vegetale nella Sala Comunale 

La scaletta era:
Proiezioni in continuo di immagini sull’agricoltura contadina  di Nazareno Crispiani
Benvenuto del Sindaco Luigi Santalucia e degli Amministratori Comunali
Saluto del Presidente Accademia Georgica, prof. Carlo Pongetti
Con interventi di:
Avv. Vittorio Marinelli, pres. European Consumers
Prof. Benito Castorina, docente Economia Agraria
Dr.ssa Milena Auretta Rosso, iridologa e naturopata
Signora Sonia Baldoni, erborista
Signora Lucilla Pavoni, scrittrice
Geologo Stefano Panzarasa, scrittore e musicista
Dr. Giorgio Vitali, chimico farmaceutico
Dr.ssa Caterina Regazzi, medico veterinario
Moderatore: Paolo D’Arpini.

Il secondo giorno, domenica 8 maggio 2011, fummo invece sul campo per apprendere i rudimenti dell’erboristeria e del riconoscimento delle erbe spontanee commestibili, a cura di Sonia Baldoni, al termine si poteva partecipare ad un semplice laboratorio per la preparazione di prodotti erboristici, soprattutto derivati dai petali di rosa che in questo momento dell’anno abbondano. Nello stesso giorno potemmo condividere il cibo bioregionale vegetariano da ognuno portato, in un simposio conviviale. Si tenne anche   un momento di sharing matristico, con Antonio D'Andrea, di Vivere con Cura,  sulle esperienze “casalinghe” da ognuno vissute, l’esecuzione di canti armonici ed una meditazione collettiva.

Inoltre l’8 maggio si inaugurava una mostra d’arte, sul tema trattato, nella nuova sede del Circolo vegetariano VV.TT. di Treia in Via Sacchette, 15/a (Vicino Porta Mentana o Montana). La mostra restò aperta sino al 15 maggio 2011.
Fra gli artisti che esponevano si notavano, tra gli altri: Domenico Fratini, Renata Bevilacqua, Orietta Duca, Nazareno Vicarelli,  Daniela Spurio e diversi altri. L'intera manifestazione  si svolgeva con la partecipazione ed il patrocinio morale del Comune e dell’Accademia Georgica di Treia.

Ed ora, per contraltare con la storia su Calcata, voglio segnalare (scusate la lunghezza dell'intera memoria...) l'articolo che  la professoressa Antonella Pedicelli, affascinante e culturalmente preparata, ha scritto su Treia (Vedi: http://treiacomunitaideale.blogspot.com/2016/05/qualche-parola-sulla-citta-di-treia-dal.html). Questo articolo è inserito nel libro "Treia. Storie di vita bioregionale", una sorta di diario "day by day"  in cui narro diverse avventure da me vissute durante  i primi anni di permanenza a Treia.

Paolo D’Arpini, presidente Circolo vegetariano VV.TT.
Via delle Sacchette, 15/a – 62010 Treia (Macerata)
Tel. 0733/216293 – circolovegetariano@gmail.com
Treia - Paolo D'Arpini e Caterina Regazzi