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Trasgressione a tempo determinato...

 


La mia generazione, quella dei "mitici" anni '60 e '70, fece dell'anticonformismo e della ribellione un vero e proprio stile di vita.

I capelli lunghi, la minigonna, gli "spinelli" o l'amore libero erano dei gesti di rivolta contro l'Ordine Costituito. Il rifiuto delle convenzioni dominanti, dall'abbigliamento all'amoralità sessuale, esprimeva il rifiuto dell'intero ordinamento sociale, politico, economico e culturale. E al tempo stesso indicava la ricerca di un'alternativa globale, attraverso la sperimentazione di nuove forme di comunicazione e socialità.

Purtroppo il sogno di "cambiare il mondo" è stato sconfitto. Il Potere ha retto bene, anche se ha dovuto rifarsi il  look , modificando certe regole, legalizzando atteggiamenti e comportamenti che prima erano banditi, ammodernando e perfezionando i sistemi di controllo, passando dalla repressione al permissivismo.

Oggi tutto è diverso. Cioè ha cambiato segno: ciò che era rivoluzionario ora è conformista, il sano è diventato malato, la "pazzia" norma. La mancanza di perversione  è guardata  con sospetto. Per avere successo bisogna come minimo essere transgender o maniaci...

Però il nocciolo duro su cui si fondano i rapporti sociali, i presupposti su cui è regolata la vita quotidiana, restano sempre gli stessi.

L' obbligo del lavoro e del consumo, la competizione per il denaro e per il potere, le differenze sociali (anche se più simboliche che reali) invece di diminuire   aumentano!

Eppure, più diventa soffocante e mortifero l'abbraccio della schiavitù, più il cittadino "medio" si sente "libero" ed "evoluto".

La civiltà di massa è il regno del più bieco conformismo: il conformismo della  moda, della clonazione, della volgarità e dell'ignoranza. Ma intanto i    mass  media    esaltano la  "trasgressione" propinandoci il peggio di tutto: dalle ciarlatanate di "Madonna" alla volgarità dei    talk    show    televisivi, dai    best     sellers    della "letteratura" erotica agli    stages    propedeutici sulla seduzione, fino alla "fantasia" escatologica del    rock    demenziale...

Ma dov'è la "trasgressione" ?  Cosa c'è ormai di "trasgressivo" nel turpiloquio, nell'osceno, nella mercificazione delle proprie viscere?

Trasgredire significa "non rispettare le regole, infrangere un tabù, andare controcorrente, ribellarsi". Mentre  questa falsa, epidermica trasgressione del ca..o, è ormai il luogo comune uno strumento di consenso, l'unico collante di una società alienata ed alienante. Basta guardare gli spettacoli TV più seguiti, tutti incentrati sulle natiche delle ballerine e sull' atto sessuale continuamente mimato....

Normalità, oggi, sono le casalinghe che si spogliano in TV per vincere qualche gettone d'oro, sono i ragazzi che ingurgitano anfetamine  per poter ballare tutta la notte, sono le esposizioni dei "falsi d'autore" o gli appelli alla delazione. Normalità è la prostituzione a tutti i livelli.

Così quelle stesse persone che al Venerdì sera si scatenano, pagando il biglietto per poter trasgredire, il Lunedì mattina sono pronte a strisciare come bisce davanti al più inetto dei capi ufficio, pronte a subire qualsiasi umiliazione pensando che a fine settimana potranno "liberarsi".

Probabilmente è più anticonformista, oggi, avere un minimo di pudore, provare dei sentimenti, difendere la propria dignità.

Dall'anticonformismo alla ribellione il passo è breve, ma non automatico.  Bisogna unire all'istinto di libertà la scelta della Ragione.

Luigi "Gigi" Betrone




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