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Amma Anasuya Devi di Jillellamudi – “La madre di tutti…”

 


Durante il periodo della crescita spirituale, a causa della mia particolare natura, sentii il bisogno di essere nutrito, curato e seguito  e ciò avvenne allorché  incontrai la più nobile, la più bella e sapiente e dolce delle madri, la mia adorata madre spirituale Anasuya Devi. L’incontro avvenne in modo periglioso ed emozionante nell'autunno del  1975,   da allora continuai  a frequentarla assiduamente per alcuni anni, stando alla sua presenza, in un continuo andirivieni fra Calcata e  Jillellamudi, sino alla sua “dipartita” che avvenne il 12 giugno del 1985.

Fino a pochi giorni prima del suo "addio alla forma" ero stato lì con lei a Jillellamudi, dove si erano svolti dei grandi festeggiamenti  per l'anniversario della sua nascita (avvenuta il 28 marzo 1923) durati parecchi giorni con performaces religiose teatrali, pujas, bandharas, musiche, darshan pubblici e  recitazione  continue di mantra, giorno e notte. Quello fu un periodo magico in cui ci sentivamo tutti  trasportati in un'altra dimensione,  immersi in un  fuori tempo,  tra centinaia e centinaia di devoti, alloggiati alla bene meglio in ripari improvvisati come ad una  riunione di una grande famiglia che si ritrova dopo tanti anni di lontananza. 

Quella celebrazione, quasi un anticipo-premonizione del suo Maha Samadhi, durò un intero mese. Quelli furono momenti veramente pieni di Grazia. Ricordo che mi trovavo a galleggiare senza nemmeno avere più la cognizione del giorno o della notte. Forse sognavo, non so… Tutte le sere con Upahar, James, Terry, Susan ed altri compagni cantavamo per ore, alcuni suonavano l’harmonium o la chitarra, io i tamburelli od i cembali. Certe notti stavamo a cantare senza accorgercene per ore… Poi improvvisamente tutto finì. Mi resi conto che qualcosa stava per succedere ma non ebbi il coraggio di assistere all’atto finale. Mi congedai da Amma e tornai in Italia. Dopo pochi giorni ricevetti un telegramma di James, un inglese residente stabilmente a Jillellamudi, in cui mi diceva che….

Con l’uscita  dal mondo fisico della mia amatissima Amma, rimasi  completamente orfano… ma no… scoprii in verità la sua  costante presenza dentro di me… Come avviene per la madre fisica, che è presente in noi come patrimonio genetico, Anasuya è presente in me come Spirito e Consapevolezza. Il sublime miracolo del suo insistere  in me è  qualcosa che non si può narrare né descrivere...  posso solo piangere di gioia  nel percepirne la costante ed amorevole presenza. In tal modo la  sua promessa è stata mantenuta e la continuità stabilita.

Ed in verità chiunque di noi potrebbe dire la stessa identica cosa, poiché noi siamo tutte forme del divino, siamo la beata Esistenza Coscienza Beatitudine e null’altro.



A più riprese cercai di mantenere una memoria della mia frequentazione con Amma,  narrando di situazioni e momenti con lei vissuti. Provai anche  a trascrivere alcune alcune sue frasi significative. Non che le parole in se stesse  siano state  importanti… ma le indicazioni  implicite, il modo in cui vennero trasmesse,   la sensazione vissuta nell’ascoltarle, la meraviglia e il riconoscimento della verità in esse manifesta, sì! 

Consentitemi di  riportare  qui  alcuni dialoghi di Anasuya Devi, su temi che molto spesso lasciano perplesse le menti dei cercatori,  toccando corde segrete del loro cuore.

Domanda: “Cosa pensi della rinascita delle anime, la catena di vite  in successione..?”

Amma: “Beh.. se pensi ci possa essere una catena di vite successive per la stessa anima, in tal caso devi ammettere che la prima esistenza di questa catena deve avere una specifica causa. Può essere solo la causa della prima vita quella che ha causato tutte le successive… Quindi di chi è la causa originaria e da dove sorge? Non voglio dire con ciò che la rinascita è impossibile dico solo che non è una cosa  da noi creata. In fondo, pensandoci bene,   colui che non crede nella rinascita vede la morte attraverso la vita, chi invece crede nella rinascita vede la vita attraverso la morte… (risate..)” 

Domanda: “Qualcuno dei tuoi discepoli è andato in paesi stranieri come missionario, come fece Vivekananda (il famoso discepolo di Ramakrishna di Calcutta)?”

Amma: “Io non ho discepoli (sishya) ho solo figli (sishu). Ciò che  essi compiono è determinato dalla stessa Shakti (Energia Divina) che porta avanti l’intera creazione. Questa Shakti fa scrivere ad uno una storia  o  fa fare altre cose ad un altro…. Una sola è la forza che  abilita ogni agente a compiere le azioni. Non esiste altro potere che quello.”

Domanda. “Perché esistono piacere e dolore e tutte le altre qualità incompatibili fra loro?”

Amma: “Giorno e notte sono ovviamente entrambi necessari. In assenza della relatività non potrebbe affatto esserci  creazione. Tutte le qualità che noi incarniamo sono già lì.. tutte derivano da quel  Potere Originario. Non potrebbero esistere in noi se non esistessero già in Quello.  Come succede per un commediografo che crea diversi personaggi dotando ognuno delle  caratteristiche necessarie .. (risate..)”

Ecco, miei fratelli di recitazione, ognuno di noi incarna quelle caratteristiche necessarie a svolgere la specifica parte che  gli è stata concessa… ma è lo stesso commediografo che recita, che dirige, che passa le luci, che assiste come pubblico, che applaude e piange e ride… 

Paolo  D’Arpini


P.S. - Ieri, 3 febbraio 2021,  ho ricevuto un bel dono dall'amico  Sergio De Prophetis di Udine, che stette a Jillelamudi per qualche tempo nel 1983, una foto che ci ritrae assieme seduti all'ingresso del cottage in cui risiedevamo.  Avevo allora 39 anni  e questa foto è la seconda testimonianza della mia permanenza a Jillelamudi, dove  mi recavo anno dopo anno dal 1975  sino al 1995, anche assieme al mio figlio Felix. Poi  il corso della mia vita cambiò e interruppi ogni viaggio, non solo in India ma in qualsiasi altro luogo e perlopiù mi limitai a restare a "casa",  prima a Calcata e poi a Treia.    


Alcune mie brevi poesie dedicate ad Anasuya Devi

 

Madre, tu sei femmina ed io son maschio

Come mai quel seme d’amore,

Che tu hai posto nel mio cuore,

Sta germogliando?

Mi hai reso fecondo

Ed io ho perso la mascolinità..

…..

Madre, volevo tradirti

Ed ho cercato un’altra.

Ma ovunque guardassi tu eri lì.

Chiunque avvicinassi tu eri quella.

Com’è  intensa la tua seduzione

che non posso più trovare chi tu non sia!

………

Madre, mi dicono infedele

Poiché ti amo in tutte le tue forme.

Come potrebbe essere altrimenti?

Ti vedo e ti riconosco, sorniona,

dietro ogni sorriso tentatore.

Eppure tu non sei quelle forme,

tu sei quella che sta dietro le forme,

ed io  ti amo..  e ti adoro 

…………..

Madre, cosa posseggo io

Che possa chiamare mio?

Il mio corpo sei tu.

La mia mente sei tu.

La mia anima sei tu.

Perché dunque ti prendi gioco di me

Illudendomi che siamo separati?




Ricerca su alcuni miei scritti su Anasuya Devi: https://www.google.com/search?q=Amma+Anasuya+Devi+di+Jillellamudi+paolo+d%27arpini&source=lmns&bih=657&biw=1366&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwivsNCv6s_uAhVGgaQKHeNkA1YQ_AUoAHoECAEQAA

1 commento:

  1. Commento di Sergio De Prophetis, ricevuto per via email:
    "A Jllellamudi mi ha portato Paolo (conosciuto in aereo) per incontrare Amma, la matriarca delle altre Amma che apparvero poi in India negli anni 90.
    Lì era approdato anche James un inglese che aveva venduto una parte dei suoi beni per costruire un piccolo ospedale nel villaggio. Amma nutriva e basta, non parlava inglese ma voleva che io andassi ogni pomeriggio da lei a cantarle gli inni cristiani, fu uno scambio di Mantra e Veni creator spiritus, ecumenismo inconsapevole. Paolo leggeva ogni giorno le storie dei Santi del Maharashtra in inglese, spronava anche me a leggerli ma a quel tempo ero più interessato alle rotondità fisiche della nostra vicina di stanza californiana che ad emulare le preghiere dei Santi, ahimè..."

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