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Spiritualità laica - Laicità anche nei confronti della laicità...


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Il significato stesso di "laicità" impedisce l'assunzione di un modello, di un pensiero definito e specifico. Ciò vale anche per la cosiddetta Spiritualità Naturale o Laica, che è sincretica nell'accettazione delle varie forme di pensiero ma non riveste i panni di alcuna di esse, si tiene in sospensione, in una condizione di trascendenza. 

Ovviamente la laicità per essere genuina deve essere distaccata persino dal concetto stesso di "laicità" ovvero non deve considerare questo atteggiamento di distacco come un prerequisito di verità. 

Ciò è comprensibile se osserviamo i vari aspetti della spiritualità nel dominio dell'esperienza diretta e quindi dell'indescrivibilità del suo processo conoscitivo. In un certo senso la "laicità" è una forma di osservazione che denota assoluta libertà, una libertà che non può essere mai racchiusa in una descrizione. E d'altronde come potremmo mai descrivere il significato di "consapevolezza di Sé"? 

Ma dal punto di vista dell'intelletto una certa "immagine" è possibile evocarla, in quanto il termine "Spiritualità Laica" rappresenta di per se stesso un concetto, un contenitore, in cui inserire tutte quelle forme "libere" di spiritualità sperimentate dall’uomo: taoismo, zen, non-dualismo... 

Siamo coscienti di muoverci nell'ambito della concettualizzazione dobbiamo perciò far riferimento all’agente primo indicato con l’idea di spiritualità: l'Io. 

Se partiamo dalla comprensione di ciò che viene osservato -esterno od interno- non possiamo far a meno di riscontrare che ogni “percezione” avviene per tramite della mente. La mente non può esser definita fisica, anche se utilizza la struttura psicosomatica come base esperenziale, la natura della mente è sottile, è lo stesso pensiero, ed ogni pensiero ha la sua radice nell’io. Quindi l’unica realtà soggettiva ed oggettiva attraverso la quale possiamo dire di essere presenti è questo io. 

Chiamarlo “spirito” è un modo per distinguerlo dalla tendenza identificativa con il corpo, ed è un modo per ricordarci che la “coscienza” è la nostra vera natura. Quell’io – o spirito- che è la sola certezza che abbiamo, è l’unica cosa che vale la pena di conoscere e realizzare. Malgrado la capacità proiettiva della mente, capace di dividersi in varie forme, mai può scindersi quell’io radice da noi stessi. L’io è assoluto in ognuno. 

Allora la spiritualità è il perseguire coscientemente la propria natura, il proprio io. Spiritualità laica è il riconoscere questo processo in qualsiasi forma si manifesti. 

C’è equanimità e distacco, non proselitismo sul metodo praticato (appendice marginale della ricerca). Questa visione laica ha in sé una capacità sincretica ma anche la consapevolezza dell’insignificanza della specificità della forma in cui l’indagine si manifesta. Si comprende che ogni “modo” è solo un’espressione dello stesso processo in fasi diverse. Il percorso cambia con le necessità del momento e con le pulsioni individuali. 

E’ la sincerità, onestà, perseveranza, che importano. Non ci sono pensieri, gesti, riti, dottrine da privilegiare. I flussi passano la sorgente è perenne. Sii ciò che sei, diceva un saggio dell’India, ed uno dell’occidente rispose: Conosci te stesso. In questo girotondo intorno al sé ogni strada è buona per stare in cerchio. Ma per andare al Centro..? 

Occorre una conferma al nostro esistere? No di certo, perché lo sappiamo senza ombra di dubbio. Perciò questa coscienza-esistenza non può appartenere ad alcun credo, non è massonica, ebrea, cristiana, musulmana, è la vera ed unica “realtà” condivisa da ognuno. A che pro quindi cercare un riscontro - in forma di riflesso- se ci separa nello spirito? 


Le etichette sono inutili. E forse lo è anche questa della Spiritualità Laica, se non sottintendesse la futilità di ogni etichetta.

Paolo D'Arpini

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Corrispondenza caustica tra Osho e Madre Teresa

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Nel dicembre del 1980 Madre Teresa scrive a Osho in replica a un suo commento sul premio Nobel conferito. Ecco la risposta di Osho:
Proprio l'altro giorno ho ricevuto una lettera da Madre Teresa. Ciò che ha scritto nella lettera è sincero, ma è privo di senso. Madre Teresa non sa ciò che scrive, perché ragiona in modo meccanico, come un robot. Scrive: “Ho appena saputo del suo discorso. Mi dispiace molto per lei, per ciò che ha detto a proposito del premio Nobel che mi hanno dato e per gli aggettivi che ha usato sul mio conto. La perdono con grande amore”.
Ho apprezzato la lettera, ma lei non ha capito gli aggettivi che ho usato. Se li avesse capiti si sarebbe dispiaciuta per se stessa. Gli aggettivi che ho usato sono: “imbrogliona”, “ciarlatana” e “ipocrita”.
Il premio Nobel viene dato a chi funziona in questa società come un lubrificante, così che le ruote dello sfruttamento e dell’oppressione possano girare senza problemi.
La persona veramente spirituale è ribelle. La società la condanna, invece di premiarla. Gesù è stato condannato come un criminale e Madre Teresa è rispettata come una santa. I ciarlatani vengono sempre lodati dalla società perché sono utili a mantenere lo status quo.
Poco tempo fa c'è stato un disegno di legge al Parlamento indiano sulla libertà di religione. Questa legge avrebbe proibito la conversione a un'altra religione, nel caso non fosse frutto di una libera scelta. Madre Teresa è stata la prima ad opporsi. Ha scritto una lettera ai politici: “Il disegno di legge non deve passare perché va contro tutto il nostro lavoro. Siamo determinati a salvare la gente, e la gente può essere salvata solo se diventa cattolica”. La sua opposizione ha creato molto clamore in tutto il paese. Siccome i politici non volevano perdere i voti dei cristiani, il disegno di legge è stato abbandonato.

Personalmente, io non converto nessuno: sono le persone a venire da me. Io non impartisco catechismo o alcuna dottrina. Io aiuto gli altri a tacere. Il silenzio non è né cristiano né indù né musulmano. Il silenzio è silenzio. Io insegno ad amare, e l'amore non è né cristiano né indù né musulmano. Io insegno ad essere consapevoli, e la consapevolezza non appartiene a nessuno. Per me questa è la vera spiritualità.
Le persone come Madre Teresa sono ipocrite: dicono una cosa ma ne fanno un’altra. Per le cose che le ho detto lei “mi perdona con grande amore”. Per perdonare qualcuno prima devi essere arrabbiato. Si dice che il Buddha non perdonò mai nessuno per la semplice ragione che non si arrabbiò mai. Come si può perdonare senza rabbia? È impossibile. Per cui lei doveva essere arrabbiata. Questo è ciò che io chiamo incoscienza: lei non sa ciò che dice. Quale crimine avrei commesso per essere perdonato? Basta con questa idiozia che i cattolici continuano a perdonare. Non ho commesso alcun peccato, quindi perché mi perdoni? 
Ribadisco tutti gli aggettivi, e ne aggiungo un paio: è stolta e mediocre.
Se c’è qualcuno ha bisogno di essere perdonato è lei. Dice: io combatto il peccato dell’aborto. Se l'aborto è un peccato, i cattolici ne sono responsabili perché si oppongono ai metodi di controllo delle nascite. È questa la causa di tutti gli aborti, sono loro i responsabili. Per me sono dei grandi criminali. In questo mondo sovrappopolato, dove le persone sono affamate, opporsi ai contraccettivi è imperdonabile. I contraccettivi sono uno dei contributi più significativi della scienza moderna all'umanità, e potrebbero rendere questa terra un paradiso. I cattolici sono criminali, ma il loro crimine è tale che ci vuole grande intelligenza per capirlo.
Dice: “Possa la benedizione di Dio essere con lei e riempire il suo cuore con il suo amore.”  - Stupidaggini. Io non credo in nessun Dio come persona, quindi non c'è alcun Dio che mi può benedire. Dio è una realizzazione, non è qualcuno da incontrare. È la nostra coscienza purificata.
Lei scrive per mostrare quanto è religiosa, ma tutto ciò che vedo è una persona stolta e mediocre.
Osho

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