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“La futura scienza di Giordano Bruno” - Recensione

Collage di Vincenzo Toccaceli

Appresi della filosofia avveniristica ed apparentemente fantascientifica del “pensatore” di Nola attraverso il libro: “La futura scienza di Giordano Bruno” di Giuliana Conforto, una professoressa di astrofisica che conobbi a Roma tanti anni fa. Affascinato dalle sue idee la invitai a vari incontri presso il Circolo Vegetariano VV.TT. e successivamente ad un convegno sulla Spiritualità Laica tenutosi a Viterbo alla fine del secolo scorso, a cui parteciparono anche Osvaldo Ercoli, Etain Addey, Arnaldo Sassi ed  altri amici laici.
Da allora la mia simpatia per Giordano Bruno è rimasta intonsa, ed inseguito si accrebbe avendo  conosciuto un’altra grande esponente della libertà di pensiero, la professoressa Maria Mantello, che ogni anno organizza  a Campo de Fiori una cerimonia per commemorare il sacrificio del filosofo di Nola finito sul rogo  il 17 febbraio 1600 a Roma, a cura dell'inquisizione papalina.

Giordano bruno non fu solo un pensatore  ma anche un indovino, di  seguito alcune profezie e alcuni aspetti del pensiero bruniano ed  alcune citazioni e commenti su di lui:
“L’uomo viaggerà nel cosmo e dal cosmo apprenderà il giorno della sua fine [...] proprio quando l’uomo si crederà padrone del cosmo molte ricche città faranno la fine di Sodoma e Gomorra [...] un Sole Nero inghiottirà nello spazio il sole, la luna, e tutti pianeti che ruotano intorno al sole”   (bibliografia: “De l’infinito Universo et mondi di Giordano Bruno”)
Significative sono le ultime due righe che, oltre ad attestare come Bruno avesse abbracciato la visione copernicana del mondo, confermano l’apparizione di un secondo Sole Nero perché non luminoso, così come non è luminoso un pianeta al confronto di una stella. 
Ed ora un'altra previsione:   «Il Sole Nero» inghiottirà tutti i pianeti a causa del suo forte campo gravitazionale, dovuto ad una massa così consistente che influenzerà pesantemente persino il campo gravitazionale solare. L’umanità apprenderà dall’osservazione del cielo «il giorno della sua fine», nel momento in cui «viaggerà nel cosmo». Solo nel novecento l’uomo ha iniziato a compiere viaggi nello spazio, è quindi certo che Bruno prevede che gli avvenimenti di cui parla si verificheranno in una data non precisata a partire dal XXI secolo e non prima.….
Alcuni cenni storici su Giordano Bruno:  Giordano Bruno, filosofo astronomo e scrittore, nato a Nola nel 1548, nonostante l’inquisizione ecclesiastica infliggesse il carcere e le torture, si rifiutò sempre di rinnegare le sue idee e fu arso vivo a Roma in Campo dei Fiori il 17 febbraio 1600.
Il suo torto fu di aver aderito alla visione copernicana, contrapponendo ad un universo chiuso e finito, infiniti universi. Il 1584 è l’anno in cui scrive “De l’infinito universo et mondi”, nel quale tratta il problema dell’essere dal punto di vista cosmologico: “l’essere è lo spazio infinito con i mondi innumerevoli” e dal punto di vista metafisico: “l’essere è l’infinito stesso”.

Paolo D'Arpini

1 commento:

  1. Commento di G.I.: “Emozionante. L'anno scorso mi sono trovata lì a Campo de Fiori nel momento della commemorazione e devo dire che è molto sentita ancora anche se non c erano molte persone, c'era la banda e le istituzioni ma quello che più mi ha colpito l'età matura dei partecipanti... come se per avere il privilegio di capire la profondità di una presenza, come quella di Giordano Bruno, ci sia bisogno anche di un vissuto umano che non si può racchiudere nel semplice ragionamento ma nell'appropriarsi del tempo, nel marcare l'esistenza...”

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