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Alberto Mengoni ha lasciato il corpo... ma è presente!



Scrive Liano Mancuso: “Alberto Mengoni ha lasciato il corpo fisico da pochissimi giorni cancro al fegato e pancreas ... siamo amici da sette otto anni e ci sentivamo al telefono settimanalmente... Alibert è stato discepolo di Raphael per una decina di anni e da forse 20 anni ha fondato a Roma un centro Chan 'centro nirvana'..”

Così ho appreso, il 3 luglio 2015, della dipartita del caro amico Alberto Mengoni, con il quale ebbi una frequentazione amichevole durata a lungo. Ora egli si è sciolto nel Tutto dal quale proveniva e nel quale noi tutti siamo.

Alberto Mengoni rappresenta un pezzo della mia vita. Egli fu  un compagno di viaggio spirituale e, nel corso di parecchi anni, durante la mia permanenza a Roma ed a Calcata, avemmo occasione di condividere varie esperienze. E non soltanto, come si può inizialmente supporre, nel campo della spiritualità, anche nell'impegno sociale, politico, ecologico e culturale.

Ma prima ancora di conoscere Alberto conobbi il suo maestro Raphael, al secolo Raffaele Lacquaniti,  e questo, in un certo senso, ci rese fratelli. Accadde  nella prima metà degli anni '70, a quel tempo abitavo a Roma e mi capitò di leggere il Viveka Cuda Mani edito da Ashram Vidya, l’avevo acquistato nella libreria Rotondi di Via Merulana, consigliatomi da Rotondi stesso. Quel testo di Shankaracharia lo trovai sublime e perfettamente in sintonia con il mio sentire. Infatti Shankara è un grande Maestro Advaita (non-duale). Per quanto ne sapevo la traduzione mi sembrò ottima e –come spesso  avviene per queste cose- presi il relatore per il messaggio e quindi mi misi a cercare chi fosse questo traduttore Raphael che sembrava egli stesso illuminato. Dopo accurata indagine presso la casa editrice e dietro mia insistenza finalmente ottenni il suo indirizzo, ance egli abitava a Roma e ritenni che sarebbe stata una fortuna per me  poterlo vedere, così gli scrissi o telefonai  e avendo ottenuta da lui una riposta ed un appuntamento mi recai senza indugio a casa sua. Raffaele  si presentò a me con semplicità, non c’erano altre persone  in casa, a dire il vero questo mi mise un po’ in imbarazzo ma accettai di sedermi in un salottino modesto davanti a lui. Il discorso ovviamente andò sulla sua traduzione, sulla sua esperienza della verità e su cosa si potesse fare per ottenere l’illuminazione. Io gli dissi francamente che ero ancora alla ricerca dell’illuminazione finale e chiesi altrettanto sinceramente se lui l’avesse raggiunta. Raffaele fece un gesto come a confermare che sì, aveva raggiunto la conoscenza, ed allora non mi restò che chiedere la sua benedizione per  godere anch’io della sua “esperienza”.

Ma tornando all'amico Alberto ricordo  di averlo conosciuto durante alcune riunioni tenute al Circolo vegetariano VV.TT., che allora aveva sede a Calcata, in cui venne fondato un gruppo denominato "Spirito senza Frontiere",  un nome proposto da Antonio Priolo. A quel tempo  Alberto Mengoni, era un rappresentante dell'Unione Buddhista Italiana. In seguito ci incontrammo ancora diverse volte a Roma, soprattutto al Centro Bibliothe,  ed è lì che nacque il Comitato per la  "Spiritualità Laica", questa parola fu coniata da Antonello Palieri, un caro amico giornalista dell'ADNkronos, che si interessava di etica e spiritualità.  In seguito organizzammo  assieme  anche un paio di Marce ecologiste e spirituali, sempre a Roma,  ed anche numerosi convegni in vari luoghi del Lazio. Ma fu soprattutto a Calcata che la nostra amicizia si cementò, infatti Alberto era un frequentatore abituale nel nostro Circolo vegetariano, e spesso vi organizzava incontri assieme al suo gruppo di meditazione (vedi sua testimonianza pubblicata qui: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/01/spiritualita-laica-e-tracce-di-memoria.html)

Ma anche quando lasciai Calcata continuammo ad avere un costante rapporto epistolare e ci scambiammo pareri e scritti sui temi a noi cari della spiritualità laica, del taoismo e dello zen. Un paio di volte egli espresse il desiderio di venire a trovarmi a Treia, ma  con il passare degli anni divenne sempre più sedentario, come d'altronde lo sono io stesso... Ed in fondo che senso ha girare in tondo quando siamo al centro?

Om Shanti, caro fratello Alberto!

Paolo D'Arpini




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Un articolo di Alberto Mengoni sulla "solitudine" della Coscienza:
http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/01/la-coscienza-e-sempre-sola-in-se-stessa.html


Progetti massonici geopolitici svelati da Albert Pike



Malgrado oggi la maggior parte dei massoni americani non lo abbiano mai sentito nominare,  Albert Pike è stato uno dei più illustri e famosi capi della Massoneria di Rito Scozzese.

Ricoprì la funzione di Sovrano Gran Commendatore dal 1859 fino alla sua morte, nel 1891.

In un discorso del 1889, tenuto in Francia agli alti gradi della Massoneria, il generale Pike aveva pronunciato parole che ancora oggi danno vita a ampi dibattiti: “Ciò che dobbiamo dire alle folle è che (…) la religione massonica dovrebbe essere mantenuta, da tutti noi iniziati degli alti gradi, nella purezza della dottrina luciferina.

Lucifero è Dio e sfortunatamente anche Adonai è Dio. Per la legge eterna, per cui non v’è luce senza ombra, bellezza senza bruttezza, bianco senza nero, l’assoluto può esistere solo come due divinità: essendo l’oscurità necessaria alla luce per servirle da contrasto…”

Nel 1871, Pike scrisse una lettera in cui esponeva chiaramente gli scenari che si sarebbero dovuti verificare con le 3 guerre mondiali.

“La prima guerra mondiale – scriveva – deve essere determinata per consentire agli Illuminati di distruggere il potere degli Zar in Russia e di rendere quel paese una fortezza del comunismo ateo.

Le divergenze causate dagli agentur degli Illuminati fra gli imperi britannici e germanici saranno usate per fomentare questa guerra. Alla conclusione della guerra, il comunismo sarà sviluppato ed usato per distruggere gli altri governi e per indebolire le religioni.

La seconda guerra mondiale deve essere fomentata approfittando delle differenze fra i fascisti ed i sionisti politici. Questa guerra deve essere determinata in modo da distruggere il nazismo e che il sionismo politico sia abbastanza forte per istituire uno stato sovrano di Israele in Palestina.

La Terza guerra mondiale deve essere fomentata approfittando delle differenze causate dagli agenti degli Illuminati fra i sionisti politici ed i capi del mondo islamico.

La guerra deve essere condotta in modo tale che l’Islam e il sionismo politico si distruggano reciprocamente.

Nel frattempo le altre nazioni, una volta di più divise su questa circostanza saranno costrette a combattere fino al punto di un completo esaurimento fisico, morale, spirituale ed economico… “


(Ralf)

Il destino del popolo ebreo, nell'ottica biblica e nell'ottica del "karma"

"Urlate, perché è vicino il giorno del Signore, esso viene come una devastazione... e il giorno del Signore arriva, crudele, ... per fare della terra un deserto e sterminare da essa i peccatori.... chiunque sarà incontrato, sarà trafitto, e chiunque sarà sorpreso, cadrà di spada. I loro piccoli saranno schiacciati davanti ai loro occhi, le loro case saranno saccheggiate le loro mogli violate" (Bibbia - Parole del Signore)



Spesso, durante  la mia permanenza in India, diverse persone ponevano domande ai vari maestri presso i quali andavo a soggiornare in merito al destino dei popoli, alla crudeltà di Hitler, alla persecuzione millenaria degli ebrei, alla distruzione delle civiltà  meso-americane, alle guerre civili e simili argomenti apocalittici. La riposta dei saggi era sempre più o meno la stessa: "Come esiste un destino individuale esiste anche un destino per le nazioni e per i popoli".

Insomma par di capire che la summa di atti e coinvolgimenti che videro diverse anime convergere in un particolare momento storico  non è altro che un aggiustamento karmico. Questo non significa che coloro che furono perseguitati come ebrei, ad esempio, sono  nati sempre in quella religione o razza, anzi parrebbe essere proprio il contrario, e cioè che l'entrata in un particolare karma collettivo sia necessario per un riequilibrio degli opposti. 


Ad esempio se diversi individui furono perseguitati durante la strage degli Ugonotti pareggiano il conto perseguitando a loro volta, in un'altra condizione, i nobili ed i preti durante  la rivoluzione francese. Oppure se le anime dei Maya cercano rivalsa si incarnano in Spagna e scatenano la guerra civile.  Quindi perseguitati e persecutori si scambiano le parti a seconda delle circostanze sino al compimento finale ed alla comprensione che son la stessa identica cosa, sono lo stesso sognatore che prende  varie forme.

Lasciando da parte questa analisi di causa effetto voglio solo soffermarmi un attimo sulla tendenza karmica che contraddistingue il popolo ebraico.
 

La chiave della comprensione del destino di questo popolo sta nel senso del sacrificio, della trasgressione e della punizione. "Occhio per occhio, dente per dente".  E quando ci si trova alle strette si preferisce la morte onorevole, come avvenne ai rivoluzionari di Masada che preferirono il
suicidio collettivo piuttosto che cedere  ai Romani. Ma l'esempio più significativo di questa filosofia di vita collettiva è il famoso detto: "Muoia Sansone con tutti i Filistei" . Che siano tutti morti è meglio che qualcuno salvato, soprattutto se quel qualcuno è un "altro".  Questo mi fa pensare a cosa succederà delle testate nucleari conservate da Israele... 

Finché si tratta di spedire queste bombe verso la lontana Persia non ci sono problemi ... ma se si tratta di usarle contro i nemici vicini, come  la Siria od  il Libano,   i rischi di ricadute per i cittadini israeliani sono maggiori... ma se dovessero infine essere usate contro la Palestina chi si salverebbe? Il muoia Sansone con tutti i Filistei è un mito ricorrente, riusciranno gli israeliti a superarlo?...

Paolo D'Arpini


La funzione della "persona" nel ritorno alla Madre Universale da cui proveniamo




Caro Paolo D’Arpini, mi ha fatto piacere leggere in un tuo articolo un riferimento preciso al valore della persona “in quanto depositaria della prima scintilla di Coscienza dalla quale tutto deriva”. 
Evidentemente nell’ambito dell’“ecologia profonda” ci sono varie posizioni al riguardo. Per esempio, alcuni esponenti dell’Associazione Eco-filosofica di Treviso sostengono che il concetto di persona conduce inevitabilmente all’antropocentrismo e che quindi deve essere combattuto.
Personalmente sono per una via mediana implicante la discriminazione: ci sono interpretazioni dei termini “persona” ed “antropocentrismo” che trovo deleteri, poiché pretendono di conferire agli uomini il diritto di sfruttare la Natura vivente quasi fosse un oggetto disanimato radicalmente distinto da sé. Se invece si pensa che la persona umana rappresenta il momento eminentemente coscienziale della Natura, fungendo da trait d’union tra il sensibile e il sovrasensibile, allora si possono comprendere espressioni quali “Custode, Amico dell’Esistenza” e non possono non apparirci in tutta la loro evidenza la sua grande responsabilità, unita alla sua spontanea devozione per la Madre dalla quale proviene e attraverso la quale deve necessariamente passare-ritornare per accedere a superiori stati dell’Essere.
Scrive il celebre pensatore Henry Corbin: “Mancando la persona, assente ciò che ne rende possibile la preminenza, ci troviamo di fronte al nichilismo agnostico: non c’è più nessuno; l’uomo è scomparso”. Si tratta di un argomento importante che non può essere esaurito in poche righe, bensì solo accennato. Per chi volesse approfondirlo, rimando ad un mio recente scritto “In difesa della Persona” comparso nella rivista di studi metafisici ed umanistici Atrium di Trento.
Ho apprezzato altresì i tuoi chiarimenti sulla “spiritualità laica”. Non posso che essere d’accordo con te laddove scrivi: “Lo spirito è libero e non è descrivibile od etichettabile, come potrebbe esserlo la mente od il corpo. Ed inoltre la spiritualità laica non è certo una nuova filosofia, assolutamente no! Semplicemente è un modo di esprimere qualcosa che c’era già, nella via personalizzata di ognuno del ritorno a casa”. Bisogna però tener presente che nella sua libertà lo Spirito può anche calarsi in modi o forme descrivibili; diversamente non sarebbe libero.
Per chi aspira a lasciarsi guidare dallo Spirito, ne deriva pertanto una capacità di guardare a tutti gli approcci al divino con comprensione ed accettazione, purché nessuno tra loro pretenda di detenere l’unica chiave di accesso al Vero in sé. In quest’ultimo caso, infatti, una credenza, una scuola, ecc., smettono di valere quale supporto legittimo e spesso benefico per diventare fonte di danno per sé e per tutti. Il mondo in cui viviamo è il risultato di un simile errore perpetrato soprattutto dalle tre principali religioni monoteistiche, le quali hanno un volto salvifico, che le radica nell’Originario atemporale, e un volto imprigionante.
Credere che certe cause non sfocino inevitabilmente nei corrispondenti effetti è come pretendere che un treno lanciato a folle corsa lungo un erto pendio, tagliato da un baratro, possa fermarsi.
Estendendo la metafora alla situazione politica attuale, mi appaiono perciò futili tutte le attività che si svolgono all’interno del treno (manutenzione, cambi del macchinista e del personale, lotte per privilegi o vendette, ecc.); la cosa fondamentale è trovare il modo di scendere dal treno prima che sia troppo tardi, indi risalire la china e imparare a guardare sé stessi, il mondo-universo, l’immanenza e la trascendenza con altri occhi (o forse, meglio, con quel Terzo che ci siamo dimenticati di avere).
Subramanyam

Articolo di riferimento: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2015/03/coscienza-individuale-e-spiritualita.html

Biocentrismo - "Ognuno è parte inscindibile di un Tutto in cui nessuno è separato..."

“Quando l’uomo si interessa del tutto è più attento ai problemi di una parte di esso” (Porfirio)


Nulla di ciò che esiste resta allo stato evolutivo iniziale: è spinto dalla legge naturale verso la sua crescita, la sua completezza, la sua realizzazione, la sua maturità fisica, mentale e spirituale e che consente lo sviluppo delle qualità insite e allo stato potenziale di ogni essere vivente. I “talenti” che ognuno di noi ha fin dalla nascita per fattori genetici, sono poi condizionati dall’ambiente, dal livello sociale, culturale, morale, spirituale della famiglia in cui si vive. Per mezzo della volontà e del libero arbitrio ognuno è chiamato a sviluppare e a far fruttare i “talenti” iniziali. L’inettitudine, l’inerzia, l’apatia, l’indifferenza impediscono lo sviluppo delle potenzialità dell’individuo.

Se una persona è travolta dai suoi singoli problemi, se non è libera dentro, se è succube del suo personalismo, condizionato dalle tendenze dominanti, delle sue manie, dalle sue debolezze, non può dare nulla di buono agli altri: come potrebbe dare ciò che non possiede se è lui ad aver bisogno di sostegno?

Solo quando una persona sviluppa una personalità armonica con se stessa è in grado di interagire armonicamente nel sociale. Solo quando un individuo si impegna a superare i propri limiti tende alla realizzazione integrale di se stesso e dà il meglio delle sue possibilità personali. Si è credibili solo quando si è coerenti nei propri principi e nel proprio ideale di giustizia. La coerenza e l’esempio sono componenti imprescindibili per chi spera in un mondo migliore.

“Essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo” diceva Gandhi. Non puoi pretendere dagli altri ciò che tu stesso non vivi. Non puoi pretendere giustizia e onestà se tu non sei giusto e onesto; non puoi sperare nel rispetto per le regole se tu le infrangi. Occorre passare dalla coscienza individuale alla coscienza collettiva, capire che i problemi di ognuno incrementano i problemi del contesto in cui si vive.

Capire che ognuno di noi è parte inscindibile di un contesto in cui nessuno è separato e in cui nessuno può vivere senza interagire: vivere per se stessi, assorbiti dalle proprie problematiche, significa consegnare nelle mani di chi ha interesse a conservare l’attuale stato di cose. Occorre superare la tendenza a scindere la propria responsabilità personale da quella della società in cui vive. Interessarsi della propria crescita personale significa curare lo sviluppo armonico della 4 fondamentali componenti dell’entità umana: fisica, mentale, emozionale e spirituale.

La felicità personale è direttamente proporzionale al superamento dei propri limiti e allo sviluppo simultaneo, simbiotico e bilanciato del nostro benessere fisico, della nostra intelligenza, del nostro senso critico positivo, dalla sensibilità del cuore e dal riferimento oggettivo ad un ideale superiore.I valori fondamentali dell’individuo non si improvvisano e in questo la famiglia, la scuola e lo Stato hanno una diretta responsabilità della quale non possono sottrarsi.

I bambini non vengono educati all’amore, alla pace, ma al materialismo, alla competizione, all’indifferenza, all’edonismo. Ciò che realmente occorre è rendere migliore l’uomo per migliorare i meccanismi, i sistemi, il mondo. 

In futuro l’Universalismo sarà la sola via da percorrere; il sincretismo delle grandi dottrine: il biocentrismo è ciò che renderà responsabile l’individuo verso la natura e che gli consentirà si superare la visione antropocentrica della vita.


Deve nascere in ognuno di noi la consapevolezza che l’umanità e l'interezza dei viventi è una sola famiglia, che gli animali sono diversi da noi solo nella forma fisica, che tutti respiriamo la stessa aria, beviamo la stessa acqua: un sangue rosso scorre nelle vene di tutti. Ma quando una parte del Tutto è ferita o sofferente è l’intero organismo che è in pericolo di vita. Siamo parte di un tutt’uno. O ci salviamo tutti o nessuno.

Sta sorgendo una NUOVA COSCIENZA UMANA, UNA NUOVA ETICA che valorizza le possibilità dell’animo umano rendendo ognuno artefice del proprio destino e pone le basi di una umanità finalmente libera dalla violenza, dalla malattia e dal dolore.

Franco Libero Manco

Le omissioni nella storia della Banca d’Italia


Ante scriptum  di Marco Saba: “La lunga vicenda della moneta di occupazione “americana” si concluse con la legge n. 3598 del 28 dicembre 1952, che obbligò il Ministero del Tesoro a rilasciare alla Banca d’Italia Buoni del Tesoro Ordinari per un ammontare corrispondente… a quello delle fraudolente Am-lire ritirate e bruciate in seguito alla Convenzione del 1946… Questo doppio addebitamento all’Italia delle spese del falsario Alleato costituirono il corpo principale dell’odioso debito pubblico del dopoguerra”
Vedi anche: The Finance of European Liberation with special reference to Italy – by Frank A. Southard, Jr., 1945
http://www.scribd.com/doc/39170630/The-Finance-of-European-Liberation

Le omissioni nella storia della Banca d’Italia
Pubblicando l’elenco dei governatori della Banca d’Italia, in occasione della nomina nell’ottobre 2011 di Ignazio Visco al vertice di essa, si è taciuto il non breve periodo corrente tra la fine maggio 1944 e la fine aprile 1945, quando la banca centrale fu trasferita al Nord della penisola, da Roma a Milano, per sottrarla ai bombardamenti aerei nemici e sotto l’incalzare della avanzata delle truppe militari del fronte degli Alleati (USA, Gran Bretagna, URSS, Francia, ecc.). Queste furono nemiche dal 10 giugno 1940 e, per l’atto di resa (sotto forma di sospensione dello stato bellico) sottoscritto e subìto a Cassibile dal generale Giuseppe Castellano, assistito dallo avvocato Vito Guarrasi (cugino di Enrico Cuccia e, negli anni successivi, potente personaggio del sottobosco della politica siciliana e nazionale) plenipotenziari dello illegittimo (perché incaricato “motu proprio” dal sovrano, ma MAI ratificato dal Parlamento, con altri concomitanti errori formali e sostanziali inficianti la validità giuridica) governo Badoglio (vedasi: Elio Lodolini, Dal governo Badoglio alla Repubblica Italiana, Genova, Italia Storica, 2011) il 3 settembre 1943, divennero, dal giorno 8 settembre 1943, “occupanti del territorio italiano” (secondo la dizione del testo della “resa incondizionata”, che in Italia fu, invece, contra pacta et legem, chiamata falsamente ed arbitrariamente “armistizio”) ove imposero un proprio Governo Militare Alleato per i Territori Occupati – A.M.G.O.T. – , vigente fino al 31 dicembre 1945 e, per alcune prerogative, fino al 31dicembre 1947, con “impegni e vincoli” successivi tutt’ora vigenti.
E’ storia incontestabile che, nel trasferimento della sede e di tutti i servizi al Nord d’Italia (effettuato dopo l’abbandono della capitale da parte del re e del suo governo, avvenuto il mattino del 8 settembre 1943, con “fuga concertata con plenipotenziari germanici” conclusa all’alba del 10 settembre 1943 con l’imbarco ad Ortona sulla corvetta “Baionetta” e l’approdo la notte dello stesso giorno a Brindisi, in zona ormai controllata dal nemico Alleato) compiuto negli ultimi giorni del mese di settembre 1943 dal governo fascista della Repubblica Sociale Italiana, naturalmente subentrato alla “vacatio” su due terzi del territorio creata dalla tragicomica “fuga” della monarchia verso il nemico, il governatore della Banca d’Italia in carica, Vincenzo Azzolini, seguì doverosamente la sede, l’organico dirigenziale, le riserve monetarie e la riserva aurea presso di essa custodita, a Milano.
A causa del rientro a Roma di Azzolini, dopo 8 mesi dalla costituzione della R.S.I., verso il 28 maggio 1944 (certamente in vista della conquista di Roma da parte degli Alleati, ma ufficialmente “per urgenti motivi familiari”, con preavviso al suo Ministro che gli contestò il “sospetto” ed i rischi conseguenti – Azzolini fu incarcerato poi e condannato anche a 30 anni di reclusione dalla “giustizia del Regno d’Italia”), il Ministro delle Finanze della Repubblica Sociale Italiana, prof. Domenico Pellegrini Giampietro, con Decreto ministe-riale n. 400 del 28 giugno 1944-XXII, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 159 il 10 luglio 1944-XXII, ratificato dal Consiglio dei Ministri il 14 novembre 1944, in forza di Decreto del Capo dello Stato del 8 ottobre 1943, confermò la nomina a Commissario Straordinario al governo della Banca d’Italia l’avv. Giovanni Orgera, insediato di fatto dal 1° giugno, che quell’incarico di surroga di tutti i poteri di governo della banca mantenne fino al 28 aprile 1945, cioè fino all’arrivo degli Alleati a Milano. Ciò, in modo inconfutabile, è confermato anche da pubblicazioni ufficiali dell’ufficio storico della Banca d’Italia.
Il regno del Sud, sedicente “Regno d’Italia”, fu svuotato di ogni prerogativa (senza territorio, senza parlamento, senza popolazione, tutti assoggettati al naturale governo dello A.M.G.O.T., ed esautorato anche nella fondamentale emissione monetaria) e fu costretto-ridotto ad almanaccarsi solo nella utopica creazione di un governo fantasma non governante.
Molto più tardi, “tollerato” dagli Alleati per precostituire capisaldi per il dopo guerra, trovò necessario – per completare la gamma delle “poltrone fantasma” relative ad enti et similia, retribuite lautamente con valuta in AM-lire – nominare un governatore della Banca d’Italia per poter esercitare, dopo l’ingresso degli Alleati a Roma, una funzione formale nell’edificio di via Nazionale. E in ciò, per la suddivisione di posti (criterio caratterizzante poi tutto il regime postbellico), fu insediato il senatore del regno (economista liberista ma interessato anche fattivamente all’opera del Ministro delle finanze del governo fascista Alberto de’ Stefani, ed ai novatori criteri fascisti e corporativi, e sempre fedele monarchico) Luigi Einaudi, approdato a Salerno nel febbraio 1945, dopo cauta lunga permanenza in Svizzera in conseguenza degli sventati, ma a lungo preparati, accadimenti determinati dall’8 settembre 1943. Governatore nominale, giacché nei territori conquistati dall’avanzata militare Alleata, di fatto le sedi provinciali della Banca d’Italia, anche per assenza di fondi monetari, non svolgevano attività, essendo fondamentalmente interrotto il servizio di tesoreria per conto dello Stato, che solo al Nord, nella giurisdizione effettiva e veritiera della Repubblica Sociale Italiana, aveva corso ed efficienza, persino con emissione monetaria.
Al sud d’Italia lo A.M.G.O.T. stampò e pose in circolazione titoli monetari – le famose AM-lire – per valore di 640 miliardi di lire, utili e necessari alle proprie truppe di occupazione per intrattenere rapporti civili, ma perniciosi per la pesante inflazione provocata nello intero sistema della circolazione monetaria italiana e protrattasi per anni, a causa della circolazione forzosa di quella carta moneta formale, di nessun valore reale. Senza ragione, ma solo al mero fine di falsare la storia, la Banca d’Italia odierna ha omesso l’indicazione e l’opera del commissario Orgera, svolta con zelo tra il maggio 1944 e l’aprile 1945 (un intero anno!), riconosciuta, però, nella Relazione presentata nel luglio 1946 dal governatore Einaudi, che elogiò quel Commissario per la rettitudine e la correttezza utili alla Banca ed allo Stato, precipuamente per il dopoguerra, che fu meno pesante proprio per ciò che fu attuato, e lasciato in eredità dalla Repubblica Sociale Italiana (vedasi: Collana storica della Banca d’Italia, I nazisti e l’oro della banca d’Italia, Laterza, 2001).
Va aggiunto, per dovere di verità, che il ministro delle finanze Domenico Pellegrini Giampietro, con l’assorbimento integrale allo Stato della Banca d’Italia s.p.a., anche mediante il commissaria-mento (secondo i Decreti citati), e delle sue disponibilità in liquidità monetaria e riserve auree, NULLA cedette gratuitamente ai germanici. Al contrario del Governo Badoglio, che barattò la riserva aurea in cambio di convenienze “personali” lasciando il Governatore Azzolini in balìa di un documento esibito il 10 settembre 1943 dal rappresentante della Banca del Reich di Germania, così che tra il 22 ed il 28 settembre 1943 quella riserva fu trasferita a Milano, sotto “protezione militare germanica”, senza, comunque, che MAI uscisse dal suolo nazionale, nemmeno quando la stessa Banca d’Italia, trasferì quella riserva in provincia di Bolzano il 16 dicembre 1943, nel comune di Fortezza, ove istallò apposita propria sede (vedasi: Domenico Pellegrini Giampietro, L’oro di Salò, Milano, in Candido, da 2 marzo a 1° giugno 1958) ove fu svolta sorveglianza da gendarmeria italiana e germanica. Sorveglianza che terminò il 5 maggio 1945, con il “subentro forzoso” delle truppe Alleate, che di tutto si accollarono proprietà e dominio.
Inoltre, come già pubblicato più volte (vedasi: anche Antonio Pantano, Ezra Pound e la Repubblica Sociale Italiana, Roma, Pagine, 2009), la situazione finanziaria generale lasciata dalla Repubblica Sociale Italiana alla sua cessazione, con attivo di bilancio dello Stato di 20,9 miliardi di lire, MAI più verificato dopo nella storia successiva della Repubblica oggi vigente, fu certificata da una commissione del Senato degli U.S.A. presieduta dal sen. Winkersham, che, con dichiarazione diffusa il 25 agosto 1945, affermò aver trovato nella sola R.S.I. del nord Italia situazione attiva di bilancio e florida nelle riserve e nei depositi bancari, al contrario di tutti gli altri stati europei visitati, inclusi gli scandinavi. Floridezza che permise all’Italia del dopoguerra facile ripresa economica e finanziaria, seppur gravata dagli oneri di svalutazione delle AM-lire imposti e confermati dagli USA nel 1947, dalle penalizzazioni relative alla condizione di Stato perdente, ratificate anche nello obbligato “trattato di pace” imposto a Parigi il 10 febbraio 1947, e per i vari piani Marshall, inclusi i costi per la restituzione della “famosa” riserva aurea, definita, per volere dei vincitori, solo il 29 giugno 1998, con accredito e restituzione di ultima frazione da parte dell’internazionale “Pool dell’oro” organizzato e gestito dagli Stati dei paesi vincitori la seconda guerra mondiale.
Antonio Pantano
Fonte: ABRUZZOpress

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Scrive Pierluigi a commento:
“Ottimo lavoro x il nostro crescere nella Verità con l’Amico VERO. Ecco ulteriori conferme che le logiche del Vero Mercato che difende le persone (il loro lavoro e il loro tempo) dallo strapotere monetario stanno trionfando ormai ovunque difendendoci dalla truffa della finanza virtuale e globale causa prima di tutti i disastri locali e internazionali. Quando partiamo col gruppo di acquisti per la distribuzione gratuita di soldi ai fratelli della “Vigna del Signore” per aiutare i loro parenti o conoscenti bisognosi? Rischi=ZERO! Utili centuplicati già in terra.. (un po’ criptico come significato, voi l’avete capito?)”