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Maligni pensieri di saggezza....


Pillole performative di Fulgor Silvi


  • Critico è un uomo senza gambe e che insegna a correre.

  • Prete è un uomo senza moglie e quasi sempre senza figli che pretende di insegnare la convivenza e la responsabilità.

  • Anche per i più grandi uomini di stato fare politica vuol dire improvvisare e sperare nella fortuna. (Nietzsche).

  • Il dubbio è scomodo, ma solo gli imbecilli non ne hanno (Voltaire).

  • Cosa è un ribelle? Un uomo che dice no (Camus).

  • Il papa e la curia hanno perdonato i bambini vittime dei preti pedofili.

  • Gli errori sono allegri, la verità infernale (Camus).

  • Ci sono vari tipi di rifiuto. Rifiuto assoluto, condizionato, probabile, ipotetico e femminile. Quest’ultimo viene definito anche rifiuto affermativo (O.Wilde).

  • Il contrario di un popolo civilizzato è un popolo creatore (Camus).

  • In Italia l’intelligenza è tenuta così in gran conto che la si è esonerata da qualsiasi ufficio pubblico (adattamento).

  • Ogni epoca ha i suoi guai. Roma subì il cristianesimo. Il Medioevo conobbe la peste. Oggi abbiamo Monti ed Equitalia.

  • Le tasse della casta non stanno mangiandosi le nostre vite: stanno divorando quelle dei nostri figli.

  • Non andate a vedere le partite di calcio dei bambini. La “ferocia” dei piccoli è normale agonismo non ancora gestito dalla maturità. Quella dei genitori invece è una operazione di transfer pericolosa, diseducativa, volgare. Ed anche un po’ vile.

  • Chi non sa mentire provoca due reazioni: amore od odio. Mai l’indifferenza.

(Fabrizio Belloni)

L'uomo nel mondo dello spirito, in astratto....

Finestra in un pomeriggio di sole


Nel periodo che sancisce l'affermazione del patriarcato l'Umanità evoluta elabora la concezione della divinità/uomo. Divino in quanto uomo, uomo in quanto divino. 

Il divino è creazione dell'uomo che lo elabora dallo spirito, in una dimensione "spirituale", cioè metafisica, che si trova infine al di là del "fisico", nell'immateriale, cioè nel PENSIERO. 

Il pensiero, ed in ciò hanno ragione gli idealisti (da notare che la prima opera di Hegel è stata proprio la vita di Cristo), è il luogo dello spirito, dove vivono gli spiriti dei trapassati. Infatti, dove vivono i trapassati se non nel pensiero degli altri uomini? 

Ed in questo hanno ragione tutti coloro che credono nel karma. Infatti, la vita dopo la morte, che è nel pensiero dei viventi, permane nella misura in cui le storie di quella vita lasciano il segno nel ricordo. Più uno è stato buono, più uno ha fatto per figli e nipoti, più uno ha agito in cerchi sempre più vasti nell'interesse altrui, più viene ricordato con gratitudine. 

Questa è la ragione dell'identificazione fra bene, buono, religione, esistenza in "Vita" nel post-mortem. E questo è il vero messaggio che ci ha lasciato Platone. Ed allora Cristo ed il Cristianesimo?  Secondo me questa religione è  una realizzazione filosofico-sincretica all'interno del Neo-platonismo, il quale a sua volta raggruppa tutta la grande
produzione di civiltà che va sotto il nome di Ellenismo: Egitto, Mesopotamia, Isole Greche, Grecia, Roma...


Giorgio Vitali
.................


E infine che cerchiamo
che vogliamo noi
spauriti vagabondi
degli sterminati sentieri della mente,
pensosi bambini smarriti
sul limitare di un sogno,
figli bastardi
della lucida follia di vivere?
Sgambettiamo inutilmente
sugli insipidi tracciati
delle proterve macchinazioni
di altri, come noi,
intimiditi dalla propria stupidità,
sedotti dalla propria astuzia,
venduti alla propria superbia.
Riottosi e inermi,
scomposti e ingenui,
smorfiosi e increduli
ci precipitiamo
sulle nostre sgangherate carrozze
additando e irridendo
quell’ombra fugace
che ci segue e ci precede,
regalando sberleffi
da uno specchio allucinato.
Ma forse, in una notte stillante rugiada
nell’incavo ambrato dell’anima,
nel bosco consacrato all’amore,
nel deserto sconsolato degli addii,
nella marea travolgente del sempre,
nascerà
un esserino avvizzito,
vestito solo del suo sguardo
luccicante di stelle.

Simone Sutra

Nuove Religioni: "...e così qualcuno s'inventò l'esistenza di Saul/Paolo"


Ante scriptum

Pensavo di aver avuto una pensata originale inventandomi l'esistenza di un ipotetico Saul/Paolo... così infatti scrivevo nel blog di Saul Arpino in apertura: 


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.

Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…

Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io  "Saul Arpino". Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… 
ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino


Purtroppo qualcuno mi aveva preceduto nell'invenzione di Saul... sono stati i "padri" della chiesa.....

Paolo di Tarso, un super apostolo inventato. Ecco le prove fornite da Emilio Salsi   (su invio di Marcus Prometheus)


I Parte: sintesi

San Paolo, come san Pietro, nei sacri testi cristiani vengono descritti dotati di poteri divini miracolistici straordinari e, nel caso di Paolo, addirittura superiori a Gesù. Risuscitava anch'egli i morti (At 20,9-10), guariva gli storpi (At 14,8-10) e chiunque affetto da ogni male, pur senza essere presente di persona, con una sorta di "tele-miracolo" in grazia di un brevetto esclusivo rilasciato per volontà divina:

"Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui, le malattie cessavano e gli spiriti maligni fuggivano" (At 19,11-12).

 
Sono personaggi di cui si narra esclusivamente nei Vangeli o negli scritti apologisti dei Padri fondatori del Cristianesimo; cioé una dottrina creata per fare adepti grazie all'illusione della vita eterna ed alla resurrezione del proprio corpo dopo la morte.

La domanda da porsi è se san Saulo Paolo sia esistito veramente, oppure, come per gli altri Apostoli, verificare se questi personaggi non siano piuttosto rappresentanti ideologici di una dottrina che, obbligatoriamente, doveva essere "incarnata" in uomini prescelti e ispirati da Dio.

Un non credente, che si accinge a leggere di questo san Saulo Paolo, senza essere condizionato da prediche confessionali, percepisce subito che la trovata “geniale”, di san Luca, intesa a far creare un altro Apostolo dallo stesso Gesù Cristo “post mortem”, è un contro senso assurdo, sia storicamente, come intendiamo dimostrare, sia teologicamente, in quanto palesemente finalizzata a revisionare una dottrina precedente.Un Dio, per riscattare l’umanità dal peccato, si fa uomo e come tale si sottopone ad una passione di sangue ed estrema sofferenza. Dopo aver predicato, istruito e scelto dodici “Apostoli” con un preciso mandato, una volta risalito in cielo, si accorge di aver dimenticato “qualcosa d’importante”, allora scaraventa una folgore (a imitazione di Giove) su un certo Saulo Paolo, accecandolo e, a “Voce”, nomina un altro Apostolo con l'incarico di “aggiornare la dottrina degli altri suoi colleghi che Lui stesso aveva appena istruiti: è una logica che può stare in piedi solo previo millenario lavaggio del cervello.
Nominati i dodici Apostoli ...

“Gesù li inviò dopo averli così istruiti: «non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani, rivolgetevi, piuttosto, alle pecore perdute della casa d'Israele»” (Mt 10,5-6).
Questo “comandamento” nazionalista, conforme alla missione di Gesù limitata alla sua Patria (nulla avrebbe potuto impedire a Cristo di predicare ovunque volesse), andava cambiato.

Ma la modifica di una dottrina non poteva risultare dipesa da una esigenza umana, pertanto bisognava “dimostrare” che fu la stessa Divinità a manifestarsi attraverso un altro “Apostolo”, superiore agli altri, strumento della Sua Rivelazione e depositario della nuova “Verità” da divulgare fra i Gentili pagani.

Fu semplicissimo: bastò inventare “Saulo Paolo” e fargli scrivere alcune lettere per testimoniare sulla sua esistenza e il nuovo credo, aggiornato, del “sacrificio del Figlio di Dio risorto per la salvezza della vita eterna degli uomini”, dimostrando, così, che l'ultimo Apostolo, mai visto prima, era esistito veramente.


(Paolo D'Arpini)

Treia, 19 gennaio 2013 - Sviluppare la memoria di sé... con il Pranayama e lo Yoga



I 5 vayu, pranayama e bandha. Seminario esperienziale con Ananadi 

Un incontro da non perdere in cui Anandi ci introdurrà ai 5 Vayu o Soffi Vitali. Svilupperemo la consapevolezza dei Cinque Involucri del Sé 

attraverso la pratica di tecniche di Pranayama , ossia di 

controllo, o meglio, di espansione del Prana (Energia Vitale), utilizzando i Bandha, delle ”serrature” energetiche che vengono effettuate 

stringendo e contraendo specifiche parti del corpo per controllare,

 stimolare e focalizzare l’attenzione sul flusso pranico nel corpo fisico quanto nel corpo pranico.

In questo meraviglioso percorso nella scienza ed arte del respiro, Anandi ci mostrerà tecniche millenarie che ci permetteranno non solo di 

respirare in modo più profondo ed efficace ma anche di 

accrescere la nostra energia vitale e di controllare le nostre emozioni permettendo una reale comunicazione tra il conscio e l’inconscio e 

offrendoci un importante aiuto per sviluppare la concentrazione 

e portarci in modo naturale verso una meditazione spontanea.

Per Info e Prenotazioni:
Mario 333.4435361 e Lucia 349.2682483



L' incontro si terrà sabato 19 gennaio 2013 presso la sede dell' ASD La Luna E Il Sole in via Milano 9 a Chiesanuova di Treia, dalle ore 9. 30 alle 12. 30

Treia, 25 - 28 aprile 2013 - Premesse per la Festa dei Precursori al Circolo Vegetariano VV.TT.



Treia -Caterina Regazzi nella sede del Circolo Vegetariano VV.TT. 


“Il Cuore è sempre lo stesso. Lo Spirito non cambia. Vano è tentare di definirlo”. (Saul Arpino)

Spirito-materia? Spirito-natura? Spirito-laico?
Nel mondo dei concetti e delle convenzioni sociali possiamo dare il nome “spiritualità laica” a quella “nostalgia” per ciò che realmente siamo: quel Cuore. I cercatori spirituali che riconoscono in sé e negli altri la presenza del Cuore, sono chiamati ad incontrarsi per una condivisione “alchemica”,  un’osmosi di intelligenza laica e libera  da dogmi ma “vicina” al Cuore  di ognuno. 

Debbo raccontarvi ora brevemente che noi del Circolo in questo periodo fra  aprile e maggio  festeggiamo la fondazione, con la Festa dei Precursori, quest’anno l'evento si terrà dal 25 al 28 aprile  2013, nella  sede del Circolo Vegetariano VV.TT. a Treia.  

Per dare una duplice valenza al significato di “spiritualità” - la sacralità della natura e quella del pensiero… il clou della manifestazione sarà la presentazione del mio nuovo libro "Il Riciclaggio della Memoria" (Ed. Tracce). Nel libro, con prefazione di Michele Meomartino e postfazione di Caterina Regazzi,  ho raccolto varie testimonianze e miei  interventi  sull'attuazione della spiritualità laica, del bioregionalismo e dell'ecologia profonda. Sentivo infatti il bisogno di esprimere chiaramente  il significato delle esperienze vissute in questa pratica di vita. Una pratica in cui lo spirito e la natura sono inscindibili l'uno dall'altro. 

Ma di questo esperimento ne parleremo più avanti, ci sarà tempo e modo... Nel frattempo volevo delineare in grandi linee gli eventi che si susseguiranno durante la Festa dei Precursori, di cui chiediamo anche il patrocinio morale del Comune di Treia e della  Proloco.  

Per cominciare si terrà la consueta passeggiata erboristica con Sonia Baldoni seguita  da una  tavola rotonda sull'agricoltura bioregionale con l'introduzione del prof. Alberto Meriggi, dell'Università di Camerino, il quale ci parlerà dell'uso dell'acqua in agricoltura soprattutto in funzione della coltivazione e lavorazione della canapa. Nella casa di Treia Caterina ha conservato delle vecchie pezze di canapa, ereditate dalla nonna, prodotte con la canapa qui coltivata fino agli anni '50 del secolo scorso.

Il 25 aprile è anche luna piena perciò avremo modo di celebrarla con i canti e la musica magica di Upahar Anand, alle pareti del Circolo verrà inaugurata una mostra d'arte in sintonia con opere di Fulgor Silvi, Sabrina Franchini, Nazzareno Vicarelli ed altri artisti, i quali in chiusura della mostra il 28 aprile eseguiranno anche delle performances effimere.

Questo tanto per abbozzare brevemente il programma che  in dirittura di arrivo sarà più variegato e specificato.  Basti dire, per ora, che  l'intervento di ognuno dei partecipanti è indicativo di un percorso non solo teorico ma anche di trasformazione culturale continua e di pratica conseguente. L’incontro, come al solito,  è semplicemente un circolo di condivisione, in cui ognuno potrà esprimersi e proporre le sue iniziative a favore della laicità e dell'ecologia. L’assemblea si svolge in spirito sincretico (sin dove è possibile naturalmente) infatti se ampliamo il raggio della nostra compartecipazione troviamo spunti per ulteriore crescita in tolleranza ed equanimità. E cos’è spiritualità laica se non questo?  Tra l'altro è bene che il nostro spartire le esperienze e le sollecitazioni culturali si manifesti a Treia,  in “periferia”, dove ancora esiste un forte Spiritus Loci.

Questo vuole essere anche un invito alla partecipazione ed alla proposizione di interventi,  soprattutto rivolto ai soci e simpatizzanti del Circolo Vegetariano VV.TT., poiché in quei giorni si terrà anche la consueta Assemblea associativa.  

Chi viene da lontano e desidera fermarsi per tutto il periodo della festa potrà trovare accoglienza spartana presso di noi, venendo muniti di sacco a pelo e portando con sé cibo vegetariano che verrà cucinato convivialmente. Il menage sarà autogestito ed è richiesta una offerta volontaria per le spese generali. Per chi invece volesse mantenersi autonomo potremo consigliare alcune sistemazioni in bed and breakfast locali. 

Paolo D'Arpini - Presidente del Circolo Vegetariano VV.TT. - Via Sacchette, 15/a - Treia (Macerata)

Per adesioni e informazioni: circolo.vegetariano@libero.it 

Ecologia profonda e la scia della memoria elementale - Coscienza ed energia nello spazio e nel tempo



Secondo tutte le religioni e filosofie, ed anche secondo la moderna
scienza, è il movimento, l’azione o mutazione, che crea il mondo.
L’energia sprigionata attraverso il cambiamento sopraggiunto nel
“quid” originario statico si è propagata in uno svolgimento,
apparentemente infinito, che utilizza i canali conduttori dello spazio
e del tempo.


Secondo questa teoria della creazione graduale dell’universo si
immagina un “inizio” chiamato Big Bang (il grande botto) in cui la
concentrazione energetica statica giunge ad una fase critica di
incontenibilità e ne consegue un collasso che è poi l’inizio dello
spazio tempo e coincide con la proiezione manifestativa in cui
l’energia assume forma gradualmente. La gradualità e continuità della
creazione viene misurata attraverso un “aspetto” che sempre
accompagna, potremmo anche dire registra, il processo creativo. Questo
aspetto è immanente e trascendente ed è la coscienza, la quale è parte
integrante, una sorta di sapore o qualità intrinseca, dello
svolgimento energetico in corso.


Coscienza ed energia sono insomma la stessa cosa, come il tempo e lo
spazio che appaiono e coesistono complementariamente. Senza la durata
nel tempo e l’espansione nello spazio nulla potrebbe manifestarsi e
senza la coscienza e l’energia nessuna manifestazione avrebbe
significato od esistenza. Per questa ragione è impossibile scindere la
manifestazione dalla consapevolezza che la sancisce.


Ogni elemento, essendo la trasformazione nell’infinita possibilità dei
movimenti energetici nello spazio tempo, conserva una specifica
memoria (od intelligenza) che è necessaria alla coesione della sua
sostanza, o stato di mutazione energetica (se vogliamo usare una
terminologia metafisica). Questo procedimento di psicosomatizzazione
dell’esistente viene impresso contemporaneamente in una sorta di
“negativo” che corrisponde alla formula rispetto al procedimento
sperimentale.


Ma non è solo descrizione è anche substrato, è forza costituente che
permette al tutto manifesto di mantenere una forma ed un nome, insomma
gli fa continuare una specifica identità energetica.


Da qui anche il concetto di “psicostoria”, che non è altro che la
memoria progettuale costituente i fenomeni, la quale resta impressa
nei risultati stessi della fenomenologia attiva: i processi vitali.
Perciò la storia non è quella scritta sui libri, quella dei libri è
solo una documentazione ingannevole, parziale e soggettiva che
descrive gli aspetti vissuti da alcuni testimoni, od ascoltatori dei
testimoni. La storia come noi la conosciamo è una traballante
pseudo-verità raccontata e corroborata (a fini speculativi) dai suoi
redattori. Quella che chiamiamo storia è al meglio la descrizione di
un immaginifico realistico condiviso (più o meno) da molti (comunque
un numero limitato di persone).


Ma la verità non può essere parziale, come non può essere sminuzzata
l’integrità della nostra esistenza corporea. Nel senso che non
possiamo dire “questo organo o questa appendice non mi appartiene od è
inutile, i capelli le unghie ed i peli non sono importanti perché
crescono e vengono eliminati senza eccessivo danno…” o simili facezie.
Infatti anche se usiamo quasi sempre la destra per il nostro agire
abbiamo bisogno anche della sinistra, se diventiamo calvi lo
consideriamo un difetto, se le unghie si spezzano anche le dita ne
soffrono, etc. Insomma la verità storica dovrebbe corrispondere ad
un’interezza e questa interezza viene data solo da quella memoria
sottile che resta impressa nelle forme in continua mutazione
fenomenica.


Questo “ricordo” a livello vitale viene definito DNA ed a livello
psichico io lo chiamo “psicostoria”, ovvero la capacità di lettura
attraverso la memorizzazione automatica, la registrazione contabile,
presente nell’insieme dei processi vitali coinvolti negli eventi. E
siccome non esiste separazione alcuna in qualsivoglia processo vitale,
che si manifesti con il nostro diretto coinvolgimento oppure con uno
indiretto, e qui faccio ancora l’esempio del corpo umano in cui se
vengono ad esempio persi i denti questo fatto coinvolge anche tutti
gli altri organi ed appendici, dalla testa ai piedi. Senza denti si
deteriora l’alimentazione, l’individuo perde la capacità
aggressivo-difensiva, etc. etc. insomma ogni elemento vitale viene
influenzato. Ciò logicamente succede anche per gli eventi sulla faccia
del pianeta: una bomba atomica in Siberia influisce sulle condizioni
ambientali dell’Antartide….


Infine se vogliamo conoscere la storia, quella vera, è necessario
intromettersi nel magazzino della funzione mnemonica vitale, che è
presente comunque in chiave olistica ed olografica in ognuno di noi.
In India questo magazzino si chiama Akasha, Jung lo chiamò Inconscio
collettivo, gli esoteristi lo chiamano Aura della Terra.


Come fare ad attingere a questo archivio misterioso e sempre presente?
La risposta sta nella domanda stessa… Come fa l’acqua a conoscere
l’acqua? Come fa il fuoco a conoscere il fuoco? Come fai a conoscere
te stesso?


Essendolo…! Unicamente essendolo… Non come un osservatore che guarda
bensì come sostanza costituente dell’andamento energetico in corso.
Spogliandosi quindi della separazione che ci impedisce di percepire
l’insieme di cui siamo parte integrante. Infatti coloro che sono
dotati di preveggenza o medianità possono percepire questa “memoria”
totale del grande magma dell’esistenza solo sciogliendosi in quella
“memoria”. Ovvero rinunziando alla piccola memoria separativa dell’ego
che porta ad identificarci con la singola molecola del processo vitale
ed a descrivere l’esistente nello stretto ambito del percettibile,
limitato alla presenza circoscritta. Il che è spesso quel che avviene
nella storia ufficiale o nella filosofia o religione o scienza
empirica.


Veramente il discorso era un altro, avrei voluto parlare di energia
solare e della sua captazione utile ai nostri processi vitali… e
sociali ma ora capisco che è troppo tardi, almeno per questa volta!


Paolo D'Arpini

Calcata tra sogno, mitologia e storia....


"Fra il sogno del sonno ed il sogno della veglia" - Miracoli dell'inconscio...


Forse sarà stata la lettura di una storia ebraica, mentre stavo semi-sdraiato sulla brandina, in cui si parlava di un tipo talmente insonnolito nella vita che non riusciva mai a distinguere il sogno dalla veglia... Poi si ritrova nel vuoto assoluto, in cui tutto il suo mondo era scomparso, anche la sua forma non c'era più, si ritrova insomma a dover affrontare, nella sua totale meraviglia ed ignoranza, una condizione in cui non sa nemmeno di essere morto (o vivo...?).

Oggi, a proposito di stato fra sonno e veglia, mi vedevo in un semi-sogno in cui essendo consapevole di stare per addormentarmi e non volendo perdere la lucidità dello stato di veglia cercavo di fare uno sforzo per tirar fuori un braccio dal letto in modo che il fresco mi mantenesse sveglio... e così è accaduto che mi sono "svegliato"...

Ora, ben sveglio (ma che significhi sveglio ancora non lo so, sentendomi sveglio anche mentre apparentemente dormivo...).

Paolo D'Arpini

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Storia verace, da fonti archeologiche accertate

Non ricordo esattamente quando andai per la prima volta a Calcata ma ho ben presente il senso di vertigine che ebbi nel passare sul ponte sospeso nel vuoto e poi sulla via stretta fra il dirupo e la parete rocciosa, messi i piedi in terra, l’accogliente piazzetta mi rassicurò definitivamente. Passai sotto la porta e in poco tempo, oltrepassato il paese medio ed entrata in quello antico, mi sono trovata di nuovo affacciata sul nulla, in posizione aerea in uno sfolgorio di verde e di sole. Rimasi incantata dal contrasto fra il borgo piuttosto piccolo, raccolto, dalle architetture graziose, quasi un nido, e gli aspri e selvaggi orridi della valle del Treja.

Narce si ergeva ardita proprio di fronte, Narce, la favolosa Narce! Croce e delizia di una generazione di archeologi italiani ed inglesi. In quel periodo frequentavo i corsi di proto-storia europea e, benché non avessi partecipato agli scavi, vivevo l’atmosfera bollente delle dispute e delle gelosie che aveva suscitato quel ritrovamento importantissimo. L’insediamento testimoniava infatti una continuità di vita dal Medio Bronzo (XIV° sec. a.C.) al VI° secolo a. C.. In seguito gli abitanti si erano spostati anche su Pizzo Piede, Montelisanti e sull’attuale Calcata. Era la prova dell’autoctonia degli Etruschi e dei Falisci, accettando però l’ipotesi dell’arrivo di piccoli gruppi, mercanti e artigiani, provenienti soprattutto dal mondo egeo-anatolico.

Tornai a Calcata in seguito, quando seppi come il Comitato per Calcata Viva fosse riuscito a far togliere il vincolo di inabitabilità. Capena, nella quale nel frattempo mi ero trasferita aveva gli stessi problemi. Fu allora che conobbi anche il Circolo Vegetariano VV.TT. e Paolo D’Arpini. Il Circolo si trova sulla destra, prima di passare sotto l’arco, e spesso vi si poteva incontrare Paolo seduto su una scaletta, un po' nascosto dai fiori (o dalle erbacce), contornato da cipolline, broccoletti e melucce piccole ma buone, quasi sempre calmo e olimpico (perché le tempeste lui le nasconde socchiudendo gli occhi), con un berretto alla ‘garibaldina’, sornione guarda chi passa, quando ti riconosce si alza sorridente e ti fa entrare al Circolo. Malgrado l’aspetto egli ha portato avanti molte iniziative per la valorizzazione della valle del Treja: la lotta per impedire una discarica inquinante, la difesa dell’identità locale, con il bioregionalismo, e altre attività per la libertà individuale.

Ricordo ancora con piacere le riunioni che spesso terminavano con un convivio sempre accompagnato da un ottimo vinello e da dolcetti paesani. A quel tempo ero una accanita fumatrice ed ho sofferto perché al Circolo non si può fumare, spesso (per rifarmi) andavo in un baretto vicino, simpatico e all’antica, gestito da una famiglia, dove potevo fumare voluttuosamente. 

Comunque Paolo è un vulcano di idee, con lui puoi anche non essere d’accordo su certe cose, infatti egli accetta volentieri il dibattito ed il confronto. Osservando lo stemma di Calcata, ho cercato di spiegarmi meglio questo nome (ed il suo significato). In effetti la forma è quella di un tallone, tallone di calcare, cioè roccia, ma forse il nome è estensibile anche ad un altro vicino insediamento diruto, in cui vi sono i resti della chiesa di Santa Maria di Calcata.

Nell’antichità era indicato come ‘tallone’ anche la pietra al centro dei circoli sacri, ove erano celebrati i riti ed i sacrifici, certo nella zona son stati ritrovati diversi templi sin ora di epoca ellenistica (IV° sec. a.C.) mentre sappiamo che Narce (Fescennium?) risale all’età del bronzo. Chissà se proprio nell’attuale Calcata fosse situata l’antica area sacra? Probabilmente resta solo un’ipotesi, una sensazione, così come Paolo ’sente’ ed immagina gli antichi falisci della valle del Treja nello spirito arguto e smaliziato dei "Fescennini" e le preghiere alla Dea Madre, manifestazione della natura e della vita.

Gilda Bocconi - Archeologa

(Primi anni '90 del secolo scorso)