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Attenti alle curve su se stessi! ...Più si cerca di capire e più ci si allontana dalla "conoscenza"


Particolare di un affresco di Carlo Monopoli


....è molto difficile   distinguere  l’attore dal personaggio.

Nel senso che quello che tutti dicono ’a parole’ è o.k. tutto è perfetto com’è, anche  la bella "immagine": l’immergersi nel fuoco della vita ecc. (cosa che facciamo tutti comunque!:-), 

ma costoro (che hanno capito) non vivono l’Assoluto nel quotidiano (ad esempio di Ramesh Balsekar potrei  parlarne - ma non lo farò, era un buon traduttore ed un buon banchiere anche se quel che dice è ‘filosoficamente’ valido)  essi ti portano si alla visione di sat-chit-ananda, ma non vi è quello sprone indicibile dei ‘’veri’’– il che va benissimo, è un buon trampolino, ma dovrebbero dire che non ci si ferma lì.

Se rimane un solo  pizzico di "infezione"  la partita non è vinta, anzi è peggio che mai!

Non c’è NULLA da cambiare solo eliminare qualunque concetto CHE SI PRESENTA e questo la MENTE NON LO VUOLE!!!


Qui  non si parla di  realizzazione della Coscienza, ma di ‘vivere il fatto che la coscienza non è mai esistita e nemmeno il corpo o il mondo’.

Non parlo di vivere in una grotta, né di vacuità né di beatitudine. Parlo di vivere l’inconcepibile e di spingerti effettivamente nel fuoco per svegliarti totalmente dall’ipnosi

Non serve meditare, giusto, ma  è l’ago che toglie la spina, tutto lì.

Ma cosa vuol dire lasciar la presa?

Quale presa e come? ..che rimanga tutto come prima con  una favola in più?   ..io parlo del metodo  drastico dei maestri zen, (nessun concetto deve rimanere), che però meditavano giorno e notte su un koan!  

Non per “arrivare” poiché infatti non c’è nessuno, né traguardo da raggiungere, solo spazzar via anche l’idea che ci sia un Assoluto.

La mente è subdola molto subdola.

Ne mette in guardia Nisargadatta quando dice: ’’Non c’è nulla da fare ma se continuate a viver come prima  è l’ego che si è preso gioco di voi.’’ 

Non si tratta di migliorare l’ego, ma di toglierne le camuffature.

Se il maestro non ti scuote dalle fondamenta  e ti mantiene in un limbo piacevole, non lo è.

E i soli che ho sentito ‘’veri’’  sono da contare su ‘mezza mano’…. Nisargadatta, Ramana (questi li ho solo visti in vari video) , e poi Ranjit, e U.G.  e anche Steve Jourdain scomparso da poco, (ne scriverò prossimamente) vivevano semplicemente, non pubblicizzavano seminari e intensivi ecc.  e quando li vedevi (gratuitamente!) anche se andavi  con tutti i dubbi e scetticismi… ti  stupivano con la loro spontaneità e  semplicità, anche se ad alcuni sembravano ‘caratteriali’! è un impatto con lo sconosciuto che siamo ed è devastante!

Un terremoto! e poi  senti la loro totale e sincera compassione, non verbale, ma intima. 

Ma qui non si tratta di ripiombare nei concetti e giudizi, ma solo di ritrovare   con grande determinazione  l’essenza, ascoltando pochissimi, ma sinceri ‘maestri’.

Più se ne ascoltano e più la mente ci gioca…
Del resto anche i fisici attuali dicono esattamente lo stesso , ma non si prendono per ‘illuminati’ facendo seminari :-)

Ma non basta la convinzione che non sei ‘’l’agente’’, bisogna scendere negli inferi e smantellare OGNI concetto, anche quello di Coscienza,  allora non scendi più a compromessi, la vita scorre come il sogno che è, ma ‘tu’ non ci sei più e non ci credi più… non solo a parole.  Vedi effettivamente in ogni istante che stai parlando con te stessa, anche quando parli di maestri o  del panettiere  o del ladro che ti deruba.

I ‘maestri’ sono solo  lo specchio delle allodole che tu stessa crei!!

E che ti devono portare al burrone .. di te stessa.

Lì devi far-da-te-. E puoi cancellare tutti i guru e non guru: scavi da solo.

Ed il metro che puoi avere è di non reagire più emotivamente o ridiventare come i bambini in un certo senso.

Tutto si concentra su un punto unico-senza spazio-tempo ed il vicino che ti scoccia lo vedi solo come te stesso senza finzioni o ‘lasciar credere’…

Ho trovato che il metodo ‘Ho’ oponopono, fatto seriamente in questa ottica,  aiuta in questa ‘demolizione’.

In 2 parole, è necessario agire, provare, trapanare  i giudizi, i concetti fino a dissolverli, anche l’abitudine di ascoltare un ‘maestro’ e poi non ‘credere’ a nessuno… pratica indefessamente non ti preoccupare  di altro.. poi scoprirai che i maestri non sono mai esistiti e nemmeno l’illuminazione.

“Dimenticate le mie parole…’’io ti ci seppellisco nel ’non-so-che-non-so’ finché il ricercatore sparirà.. allora SARAI l’ignoto’’ diceva Nisargadatta. 

Isabella Di Soragna

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